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Il Nobel a Berlusconi?



da: http://www.repubblica.it/online/politica/premio/premio/premio.html

Medio Oriente, Russia nella Nato e paesi poveri
Tutte le ragioni per cui il premier dovrebbe entrare nella storia
Il Nobel a Berlusconi?
Ecco le motivazioni
Il comitato promotore guidato dal senatore di Fi Gentile
invia a Stoccolma la documentazione per la candidatura

COSENZA - Come Ghandi, anzi, meglio. Dopo la Fininvest, la Standa, il
Milan, Forza Italia, Palazzo Chigi, adesso lo attende il Nobel. Non
quello per l'economia, visto l'andazzo dei conti pubblici italiani, né
quello per la medicina, visto che ancora non ha inventato cure
miracolose per il Parkinson o l'Alzheimer. Quello che ci vuole per il
capo del governo italiano è il premio Nobel per la pace.

Almeno di questo è convinto il senatore di Forza Italia Antonio Gentile,
eletto a Cosenza, che mesi fa ha organizzato un comitato a sostegno, e
poi ha inviato regolare richiesta all'Accademia Reale di Svezia.
Ora vengono rese note anche le motivazioni che farebbero meritare al
premier il prestigioso riconoscimento, ragioni che Gentile definisce
"oggettive", dunque talmente ovvie da non meritare neanche una
discussione. Fosse per Gentile, dunque, gli accademici svedesi non
dovrebbero neanche discuterne, e chi ha osato farci qualche ironia sopra
è solo "vittima di un pregiudizio lombrosiano".
Allora, le motivazioni. Berlusconi merita il Nobel per "Il forte ruolo
svolto a favore dell'ingresso della Russia nella Nato; per la
cancellazione dei crediti che l'Italia vantava verso alcuni Paesi
poveri; per aver interpretato la sua funzione istituzionale come un
percorso limpido e coerente di mediazione dei conflitti internazionali;
perché ha restituito all'Italia una vocazione diplomatica dispersa".

Chissà che ne pensa, di quest'ultimo punto il senatore Andreotti. O
Renato Ruggiero, il ministro degli Esteri dimissionato perché non
piaceva a Umberto Bossi. "Fatto sta - è sempre il senatore Gentile che
parla - che il premier italiano ha assunto una posizione di coraggioso
interventismo nella risoluzione del drammatico sequestro dei palestinesi
a Betlemme", e ha perfino organizzato a Roma, subito dopo l'attentato
dell'11 settembre, il vertice della Fao (che tra l'altro è rimasto in
Italia solo dopo un lungo braccio di ferro tra il governo e
l'organizzazione dell'ONU).

E non è finita, perché il documento inviato in Svezia è talmente
puntiglioso da essere stato scritto perfino in corsa, anzi in volo.
Mentre Berlusconi è ancora in aereo per Johannesburg, il senatore
Gentile segnala agli accademici di Stoccolma che il premier "ha proposto
al vertice una misura di aiuto ai Paesi poveri parallela all'aumento del
prodotto interno lordo dei Paesi ricchi". Se Nobel sarà, sarà a tempo di
record.

(2 settembre 2002)



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