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comunicato stampa da Gaza
VOLONTARI DELL'OPERAZIONE COLOMBA ASS. COM. PAPA GIOVANNI XXIII
A GAZA STRISCIA DI GAZA
COMUNICATO STAMPA
L'attacco israeliano della scorsa notte su Gaza aveva l'obiettivo di
uccidere il leader militare di Hamas, Salah Shehade.
L'esercito israeliano ha compiuto la sua missione
I nostri volontari presenti nell'area di Gaza da alcuni mesi con progetti
nonviolenti di interposizione, protezione, accompagnamento e raccolta
denunce però ci raccontano che sul campo, sotto le macerie delle case
abbattute dalle bombe sganciate dagli F-16, sono rimaste 15 persone tra cui
8 bambini e 140 feriti.
Oggi, andando a visitare i feriti all'ospedale hanno trovato ancora una
volta molti bambini, molti dei quali rimasti orfani.
Siamo profondamente addolorati per l'ennesimo atto irresponsabile e di
inaudita violenza compiuto da uno Stato che si definisce democratico. Siamo
agghiacciati dalle dichiarazioni del primo ministro Ariel Sharon che
giudica la missione un successo.
Siamo agghiacciati perché siamo sicuri che questo atto favorirà le
organizzazioni estremiste palestinesi che sicuramente continueranno a
mietere vittime tra i civili israeliani. Questo tipo di azioni non fanno
altro che togliere spazio a quelle organizzazioni che come noi si oppongono
al terrorismo stando anche dentro la società palestinese.
Subito dopo l'attacco della scorsa notte la rabbia dei palestinesi è
scoppiata, molte organizzazioni estremiste hanno incitato alla rivolta la
popolazione, e probabilmente tutta questa rabbia sarà strumentalizzata
dalle organizzazioni terroriste per arruolare sempre più giovani che un
giorno andranno a farsi saltare nelle vie di Tel Aviv o di Gerusalemme.
La prima vittima dell'occupazione israeliana è da tempo la stessa società
civile israeliana. Con questi atti Israele non si sta difendendo ma ponendo
le basi per una nuova ondata di terrore che lo investirà.
Dopo mesi, durante i quali i nostri volontari hanno condiviso le sofferenze
del popolo palestinese ma anche ascoltato le ragioni israeliane, siamo
sempre più convinti che l'unica via di uscita per il conflitto medio
orientale sia una via non armata. Purtroppo sempre più israeliani e
palestinesi si stanno accorgendo che il motto dei gruppi pacifisti
israeliani risponde a verità: l'occupazione uccide entrambi i popoli.
Gli Stati Uniti e la diplomazia internazionale devono uscire immediatamente
da un silenzio colpevole e fare pressioni al governo Israeliano affinché si
ritiri dai territori, ponendo così le basi per aprire un dialogo e
togliendo così forza ai gruppi estremisti palestinesi. Lo stato di Israele
incomincerà a difendere i suoi confini e a dare sicurezza ai suoi cittadini
solo quando il suo esercito si ritirerà dai territori occupati.
Per contattare i nostri volontari a Gaza: 00972-59336586 / 00972-55940773
Per contattarci in Italia: 0541-751498 / 328-9129484