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liberalizzazione export armi: approvata alla Camera, ora va al Senato



 
-----Messaggio Originale-----
Data invio: mercoledì 26 giugno 2002 17.55
Oggetto: [non-violence] liberalizzazione export armi: approvata alla Camera, ora va al Senato

Fonte: Vita http://web.vita.it/sotto/index.php3?SOTTOCATID=368, tranne il terzo articolo, riportato da Unimondo.


26/06/2002
- Europa a mano armata
Il ddl 1927 approvato alla Camera. Accolti pochi emendamenti di garanzia. Le Associazioni: "La Campagna non è stata vana. E non finisce qui". Ora tocca al Senato

- Armi: ddl 1927, come ha votato l'Ulivo
Le opposizioni hanno votato in modo differenziato: no da Verdi, Prc, Pdci e Ds se pure con qualche astensione. La Margherita si e' astenuta, mentre lo Sdi ha votato a favore
- Camera: difesa della 185 con buoni risultati

- Ok del Parlamento alla legge che favorisce il commercio di armi
La presa di posizione del portavoce della Campagna a difesa della 185, Tonio Dall'Olio



25/06/2002
- Armi: cosa cambia
Recepita una norma di garanzia sulla destinazione delle armi
- Campagna 185: Ddl 1927 al vaglio della Camera
Il Parlamento vota il ddl 1927 sul recepimento dell'Accordo Quadro sulla coproduzione bellica. Inseriti nel testo alcuni emendamenti proposti dall'opposizione e dalla campagna

- Alcuni stralci in sintesi della discussione per lo stralcio


I link principali:
http://web.vita.it/sotto/index.php3?SOTTOCATID=368 informazioni aggiornate

http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed164/v000.htm
Votazioni complete per Gruppi Parlamentari per ogni emendamento presentato - il resoconto stenografico completo

http://web.vita.it/attach/19926.zip
http://www.unimondo.org/185voti.zip
Chi ha votato e cosa? il dettaglio delle votazioni in pdf

http://www.comopace.org/lilliput/
Stenografico completo della seduta di oggi
(anzi, per l'esattezza http://www.comopace.org/lilliput/doc/discussione%201927%20-%2026%20giugno.rtf )

http://www.camera.it/channel/aula.asp, seduta del 25 giugno n.164
Video e Audio della discussione presente sul sito della Camera dei Deputati

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26/06/2002
Europa a mano armata

di Redazione (redazione@vita.it)


Il ddl 1927 approvato alla Camera. Accolti pochi emendamenti di garanzia. Le Associazioni: "La Campagna non è stata vana. E non finisce qui". Ora tocca al Senato
Nota positiva
Alla fine, dopo un intero pomeriggio di discussione, si e' raggiunta un'intesa alla Camera su una norma di garanzia che faccia salvi i poteri di controllo previsti dalla legge 185 del 1990 sul commercio delle armi. Infatti, una proposta di emendamento presentata dall'on. Mattarella, e sottoscritta dagli onorevoli Minniti e Molinari, e' stata alla fine accolta, sia pure con qualche ritocco, dal governo e dalla commissione, ed è' stata votata. La norma, recepita all'interno della ratifica all'accordo firmato a Farnborough nel luglio 2000, riguarda in particolare i destinatari di eventuali vendite di armi. Alla fine, Mattarella a nome dell'opposizione ha detto che il suo emendamento anche se 'ritoccato' ''garantisce trasparenze molto significative, ed ecco perche' lo accetto''. Questa sera la commissione ha di fatto definito l'intero provvedimento di ratifica e domani mattina si avra' il voto finale sulla legge.

La situazione:

1 - l'emendamento 5.2 che la maggioranza aveva approvato in commissione è stato poi bocciato in aula per un irrigidimento del governo;
2 - l'emendamento 6.4 è stato accolto con alcune riformulazioni che però lo stesso Mattarella ha ritenuto non sostanziali e quindi è stato alla fine
votato favorevolmente anche dall'opposizione;
3 - l'ordine del giorno presentato dall'opposizione in cui si chiedeva che
le associazioni fossero cosnultate in occasione della relazione annuale al parlamento sulla 185 è stato accolto ma solo come raccomandazione. Se un ordine del giorno non è stringente vi lascio immaginare una raccomandazione!
4 - la questione delle banche armate e della trasparenza sulle transazioni
finanziarie è stata assolutamente ignorata.

Le ultime battute del dibattito in aula stamane sul ddl 1927

Molti interventi, molte citazioni degli "ampi strati della popolazione italiana che si è mobilitata contro questo disegno di legge" (Tomas - minoranze linguistiche che ha presentato 180 emendamenti), o "della campagna allarmistica e disinformata operata da alcune associazioni pacifiste" (Lavagnini - Forza Italia), oppure della "mobilitazione di stati importanti della società civile" (Castagnetti - Margherita) e alla fine il ddl 1927 che prevede la ratifica dell'accordo internazione per la coproduzione di armi tra 6 paesi europei e pesanti modifiche alla 185 che regola il commercio armiero italiano, passa a maggioranza con il voto contrario di Verdi, Comunisti italiani, Rifondazione, Democratici di Sinistra, l'astensione della Margherita e il voto favorevole del Polo + SDI.

Come sono andate le votazioni


a.. Calcolo tempi nella discussione per Gruppi Parlamenti (fonte: Camera dei Deputati)

Ddl di ratifica n. 1927 - Industria europea per la difesa
Seguito dell'esame: 7 ore.

Relatori 30 minuti complessivamente
Governo 30 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 30 minuti
Interventi a titolo personale 55 minuti (con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 3 ore e 35 minuti
Forza Italia 37 minuti
Democratici di sinistra-l'Ulivo 54 minuti
Alleanza nazionale 26 minuti
Margherita, DL-l'Ulivo 41 minuti
UDC (CCD-CDU) 18 minuti
Lega Nord Padania 16 minuti
Rifondazione comunista 23 minuti
Gruppo misto 50 minuti
Comunisti italiani 14 minuti
Socialisti democratici italiani 12 minuti
Verdi-l'Ulivo 9 minuti
Liberal-democratici,
Repubblicani, Nuovo PSI 8 minuti
Minoranze linguistiche 7 minuti


a.. Dichiarazioni e votazione finale (sintesi, fonte: Camera dei Deputati)

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 1927, di cui si è testé concluso l'esame. (Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

(Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185) (1927):

Presenti 394
Votanti 327
Astenuti 67
Maggioranza 164
Hanno votato sì 220
Hanno votato no 107

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARIO CLEMENTE MASTELLA
La seduta comincia alle 9,40.

VITTORIO TARDITI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).

Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del regolamento, i deputati Bellini, Brugger, Burani Procaccini, Giovanardi, Mattarella, Nan, Palumbo, Rivolta, Soro, Tabacci e Violante sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati complessivamente in missione sono settantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato, fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla legge 9 luglio 1990, n. 185 (1927) (ore 9,45).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato, fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla legge
9 luglio 1990, n. 185.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1927)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cima. Ne ha facoltà.

LAURA CIMA. Signor Presidente, la motivazione di fondo per cui il i Verdi esprimeranno un voto contrario alla presente ratifica è individuabile nella mancanza di chiarezza circa la politica della sicurezza e della difesa che l'Italia intende sviluppare in Europa. In questo quadro diventa quindi molto pericoloso modificare una legge cardine, importante, da tutti.


a.. Votazioni complete per Gruppi Parlamentari per ogni emendamento presentato
Lo stenografico completo è presente sul sito della Camera all'indirizzo web: http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed164/v000.htm

a.. Chi ha votato e cosa?: Scarica l'allegato in pdf con il dettaglio delle votazioni: http://web.vita.it/attach/19926.zip

a.. Stenografico completo della seduta di oggi sul sito della Rete di Lilliput di Como all'indirizzo web: http://www.comopace.org/lilliput/

a.. Video e Audio della discussione presente sul sito della Camera dei Deputati all'indirizzo web: http://www.camera.it/channel/aula.asp, seduta del 25 giugno n.164

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Armi: ddl 1927, come ha votato l'Ulivo

di Paul Ricard (info@vita.it)

26/06/2002

Le opposizioni hanno votato in modo differenziato: no da Verdi, Prc, Pdci e Ds se pure con qualche astensione. La Margherita si e' astenuta, mentre lo Sdi ha votato a favore

La Camera dei Deputati ha dato via libera all'accordo europeo sulla integrazione dell'industria della Difesa europea, una normativa che comporta ritocchi anche a quella sul commercio delle armi. Le opposizioni hanno votato in modo differenziato: no da Verdi, Prc, Pdci e Ds se pure con qualche astensione. La Margherita si e' astenuta, mentre lo Sdi ha votato a favore. A favore anche l'ex ministro della Difesa Sergio Mattarella.
Si' all'accordo quadro tra Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna e Irlanda del Nord per facilitare la ristrutturazione delle attivita'
dell'industria europea della Difesa da parte della Camera dei Deputati, ma l'opposizione, dopo che gia' ieri erano emerse differenziazioni e distinguo, si e' divisa: no da Verdi, Prc, Pdci, Ds (ma Ranieri e Minniti si sono astenuti con qualche altro deputato); Margherita che si astiene (ma ieri l'ex ministro Mattarella, tra i firmatari del trattato, aveva annunciato il suo voto a favore dopo l'accoglimento di un emendamento che permette la salvaguardia di alcuni elementi di controllo previsti dalla attuale legge sul commercio delle armi) con lo Sdi che vota a favore della legge parlando di ''due sinistre''. Insomma, un Ulivo che si divide su un tema rilevante come quello della integrazione dell'industria europea di Difesa
con il relativo corollario di veder modificati alcuni passaggi della normativa sul commercio delle armi.
Alla fine in aula si sono registrati 220 si', 107 no e 67 astenuti.
Con questa legge - ha spiegato in aula Laura Cima a nome dei
Verdi - non si potra' piu' conoscere, fin dalla fase di autorizzazione, i destinatari intermedi e finali delle coproduzioni transnazionali di materiali di armamento, di sapere numero, valore, spese per intermediazioni finanziarie e destinazione precisa di ciascun pezzo e componente esportato, di conoscer le banche di appoggio, di garantire adeguati controlli sull'uso finale, di applicare, anche nel caso di coproduzioni, i
divieti previsti per il destinatario intermedio e per quello finale, di mantenere il potere di controllo e indirizzo parlamentare sul commercio delle armi. Quindi netto il no del 'Sole che ride' al provvedimento. Giudizio contrario dal Prc con Elettra Deiana perche' questa legge ''ratifica un trattato che non doveva essere sottoscritto dal governo italiano'' ( il
governo Prodi, ndr) perche' si tratta di una intesa ''voluta dall'industria delle armi''. Per il Pdci - Maura Cossutta - si poteva arrivare ad un accordo ma senza per questo modificare i criteri di controllo della legge sul commercio delle armi dato che questa ''e' una legge seria e rigorosa, che pone il nostro Paese all'avanguardia in campo internazionale''.
Ugo Intini (Sdi) ha ''fotografato'' la situazione della opposizione, divisa sul voto, parlando di ''due sinistre'': ''Una pragmatica e moderata, che segue un vincolo internazionale e che segue la politica come arte del possibile, e una idealista (o ideologica) che segue una politica che affermi innanzitutto i suoi principi''. Luciano Violante ha ricordato l'iter della
legge, il confronto ed anche le modifiche accolte dalla maggioranza visto che alcune delle obiezione poste ''erano fondate''. Tuttavia - ha detto annunciando il no - non vi e' alcun rapporto tra la politica di pace della Ue e ''il segreto sulle transazioni finanziarie o sull'uso finale delle armi.
Questi segreti rischiano di ledere la stessa credibilita' del trattato''. Pierluigi Castagnetti ha ricordato le chiusure della maggioranza alle modifiche proposte dal suo gruppo per motivare e spiegare la scelta dell'astensione. Rapide e spesso consegnate direttamente senza leggerle in aula le dichiarazioni dei rappresentanti della maggioranza.
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Camera: difesa della 185 con buoni risultati

http://www.unimondo.org/

La Campagna in difesa della legge 185/90 ottiene i primi risultati. Il disegno di legge 1927 sulla ratifica dell'accordo di Farnborough è stato approvato della Camera. Quello che viene presentato in Aula è un testo arricchito di alcuni emendamenti proposti dall'opposizione e dalla campagna. Gli emendamenti accolti dalla commissione riguardano i temi della trasparenza e della responsabilità degli Stati, limitando le possibili partnership tra Italia con altri stati Nato/Eu per i fini dell'Accordo Quadro condizionando gli accordi bilaterali autorizzati dal Parlamento. La Campagna spingerà per l'attuazione di altri emendamenti riguardanti la trasparenza dei contratti sia rispetto alla capacità di rintracciare l'iter dei prodotti bellici dalla produzione al destinatario. "Al momento ci riteniamo moderatamente soddisfatti - commenta Tonio Dall'Olio portavoce della campagna- Restiamo contrari a qualsiasi tipo di liberalizzazione del commercio delle armi". Nell'ultimo rapporto di OSCAR, l'Osservatorio sul commercio delle armi, si evidenzia come nel 2001 sono state esportate armi dall'Italia in Africa Settentrionale e Medio Oriente per 160 milioni di euro, il 18,57% del totale. Intanto apprendiamo che l'Italia parteciperà al programma per l'aereo d'attacco Joint Strike Fighter. [26.06.2002]

» Fonte: © Vita, Oscar, Camera, Rete Alternative;
» Approfondimento: © Banche armate, Rete di Lilliput, Stenografico completo della seduta di oggi , Chi e come ha votato? - da scaricare.zip : http://www.unimondo.org/185voti.zip


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26/06/2002
Ok del Parlamento alla legge che favorisce il commercio di armi

di Redazione (redazione@vita.it)


La presa di posizione del portavoce della Campagna a difesa della 185, Tonio Dall'Olio

Si è concluso nel primo ramo del Parlamento il lungo cammino della ratifica dell'accordo tra alcune nazioni europee per favorire la coproduzione di armi. Si è concluso con l'approvazione (astenuti 67, maggioranza 164, hanno votato sì 220, hanno votato no 107) del disegno di legge 1927 che prevede anche pesanti modifiche alla legge 185/90 che norma attualmente il commercio di armi garantendo trasparenza e controllo democratico da parte del parlamento sul dettaglio della produzione e sulle destinazioni finali.
In attesa di verificare se e quali emendamenti migliorativi siano stati approvati e di valutare il comportamento dei diversi gruppi parlamentari, gli organizzatori della Campagna "Contro i mercanti di armi - In difesa della 185" dichiarano il proprio disappunto perché le istanze e le preoccupazioni espresse da tante realtà della società civile e rappresentate anche da 62.000 firme raccolte in poche settimane, non hanno trovato ascolto e accoglienza da parte delle forze politiche della maggioranza. "Ci spiace constatare - ha dichiarato Tonio Dell'Olio - portavoce della Campagna - che ancora una volta le ragioni del business abbiano avuto il sopravvento su quelle dell'etica e che sia questa ormai la logica che guida la politica estera del nostro Paese".  I rappresentanti delle organizzazioni che formano la Campagna hanno espresso chiaramente la volontà di non mollare la pressione e che continueranno a seguire l'iter del ddl al Senato, allargheranno il network sul piano europeo e internazionale e renderanno ancora più stabile il collegamento tra realtà di base interessate a monitorare il commercio di armi italiane nel mondo. "A nessuno deve sfuggire - ha continuato Dell'Olio - che se non ci fosse stata questa  mobilitazione, difficilmente una parte del nostro Parlamento si sarebbe posto il problema di mettere in discussione la proposta del Governo, giacché in Commissione il provvedimento era stato approvato all'unanimità".
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25/06/2002
Armi: domattina il voto finale sul ddl 1927. Cosa cambia

di Redazione (redazione@vita.it)

Recepita una norma di garanzia sulla destinazione delle armi

Alla fine, dopo un intero pomeriggio di discussione, si e' raggiunta un'intesa alla Camera su una norma di garanzia che faccia salvi i poteri di controllo previsti dalla legge 185 del 1990 sul commercio delle armi. Infatti, una proposta di emendamento presentata dall'on. Mattarella, e sottoscritta dagli onorevoli Minniti e Molinari, e' stata alla fine accolta, sia pure con qualche ritocco, dal governo e dalla commissione, ed è' stata votata. La norma, recepita all'interno della ratifica all'accordo firmato a Farnborough nel luglio 2000, riguarda in particolare i destinatari di eventuali vendite di armi. Alla fine, Mattarella a nome dell'opposizione ha detto che il suo emendamento anche se 'ritoccato' ''garantisce trasparenze molto significative, ed ecco perche' lo accetto''. Questa sera la commissione ha di fatto definito l'intero provvedimento di ratifica e domani mattina si avra' il voto finale sulla legge.
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25/06/2002
Campagna 185: Ddl 1927 al vaglio della Camera

di Barbara Fabiani (b.fabiani@vita.it)

Il Parlamento vota il ddl 1927 sul recepimento dell'Accordo Quadro sulla coproduzione bellica. Inseriti nel testo alcuni emendamenti proposti dall'opposizione e dalla campagna

ROMA - Il disegno di legge 1927 sulla ratifica dell'accordo di Farnborough è in questo momento al vaglio della Camera.
Quello che viene presentato in Aula è un testo arricchito di alcuni emendamenti proposti dall'opposizione e dalla Campagna "Io difendo la 185".

L'ultima versione aggiornata dell'impianto del ddl 1927 è stato l'oggetto di un incontro, avvenuto questa mattina, tra alcuni parlamentari della Margherita, tra cui l'on. Castagnetti e l'on. Mattarella, e una delegazione di rappresentanti delle associazioni che sostengono la campagna.
Gli emendamenti accolti dalla commissione riguardano i temi della trasparenza e della responsabilità degli Stati.
Viene introdotto, come già nella 185, lo strumento della "relazione sulle attività" che i titolari di licenza globale di progetto dovranno fornire; dettaglio importante è che tale relazione (sebbene le associazioni la vorrebbero maggiormente dettagliata) dovrà comprendere anche l'indicazione del "destinatario finale".
Altro miglioramento rispetto ai limiti del primo progetto di legge, e tra i punti più a cuore alle associazioni, riguarda le possibili partnership tra Italia con altri stati Nato/Eu per i fini dell'Accordo Quadro, che dovranno comunque passare attraverso il meccanismo del Consensus, ovvero saranno condizionate ad accordi bilaterali autorizzati dal Parlamento.
Queste le migliorie più significative che fanno del ddl 1927 oggi in discussione un progetto diverso, ma ancora perfettibile, rispetto a quello di pochi mesi fa.
E' sufficiente?
La campagna non ha intenzione di abbassare la guardia e spinge affinché anche altri emendamenti ritenuti importanti continuino ad essere discussi fin dentro l'Aula e in poi al Senato.
Tra questi l'aggiunta dell'informazione del Valore economico globale delle operazioni di export; la definizione di meccanismi di controllo più dettagliati sia sulla trasparenza dei contratti sia rispetto alla capacità di rintracciare l'iter dei prodotti bellici dalla produzione al destinatario.
Per quanto riguarda i diritti umani l'aggettivo "gravi" continua a qualificare quelle azioni svolte da governi che pregiudicherebbero rapporti commerciali in armi, in compenso vengono estesi i criteri di individuazione di tali Stati: non solo quelli sotto embargo Onu ma anche quelli nella lista del Consiglio d'Europa.
Resta in piedi anche la questione delle autorizzazioni e controlli sulle transazioni bancarie, difficili da proporre in consorzi trasnazionali.

"Al momento ci riteniamo moderatamente soddisfatti - commenta Tonio Dall'Olio portavoce della campagna- Restiamo contrari a qualsiasi tipo di liberalizzazione del commercio delle armi, ma se con questi emendamenti si sono ridotti dei gap che conducevano su quella via, non possiamo che esserne contenti. Ma non possiamo considerare la partita chiusa".
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25/06/2002
Legge 185: online in diretta la discussione

di Redazione (redazione@vita.it)

Alcuni stralci in sintesi della discussione per lo stralcio
Escluso quindi lo stralcio, la maggioranza ha accettato di discutere gli emendamenti. Si discute sugli emendamenti in diretta online

Minniti (DS)

Con l'approvazione dei primi due articoli abbiamo sancito le responsabilità de nostro paese di aderire al trattato di Farnborough. Dall'articolo 3 in poi si trattano le modifiche della 185. Dobbiamo saper ascoltare le istanze della società civile e quindi la non modifica della 185. Tale legge rappresenta un punto di riferimento nella legislazione internazionale. Dobbiamo saperci assumere le responsabilità internazionali, ma anche ascoltare la società civile. Propongo uno stralcio degli articoli dal 3 al 14 per discuterne in maniera più approfondita e dopo un confronto esplicito ed aperto con la società italiana. Chiedo formalmente di proporre uno stralcio e cioè considerare conclusa la discussione sulla ratifica dell'accordo, con l'approvazione dei primi due articoli del PDL, e di rimandare la discussione sulle modifiche della 185 per dimostrare che questo parlamento non prende posizioni su cose importanti senza fare le dovute valutazioni.


Ramponi (Alleanza Nazionale)

La questione sulla difesa della 185 è nata perché mossa da tutta una serie di organizzazioni onestamente disinformata e impreparata. Ma se il dubbio sulla bontà di tale provvedimento è legittimo e sincero si deve prendere atto che il PDL non modifica le regole e la sostanza della 185. Si auspica che l'allargamento al concerto raggiunga i paesi della Nato e i paesi dell'unione Europea. C'è qualcuno di voi che non è d'accordo a che paesi aderenti a questi organismi entrino nell'accordo? E dov'è il vostro europeismo. Nell'industria bellica italiana lavorano 40.000 persone che significano 40.000 famiglie di cui dobbiamo tenere conto. Per queste motivazioni siamo contrari alla proposta di stralcio.
Monaco (Margherita)

Il nostro gruppo è favorevole allo stralcio proposto dai DS. Siamo favorevoli alla ratifica dell'accordo per un senso di responsabilità internazionale e perché tale accordo è stato proposto dai governi Prodi e Amato e noi cerchiamo di comportarci con la responsabilità di una forza di governo pur essendo all'opposizione. Non siamo favorevoli alle modifiche della 185. Dobbiamo aprirci all'Europa, ma preservando quella norma che ci fa onore nel quadro europeo ed internazionale. Dobbiamo rispondere anche quel mondo delle associazioni che giustamente si è animato ed ha vigilato sull'andamento dei lavori. Se non verrà accolta la richiesta di stralcio il nostro voto sarà condizionato dall'esame in aula del PDL. Se non ci fossero state buone ragioni per apportare tali emendamenti il governo non li avrebbe accolti e tutto ciò è un risultato avuto negli ultimissimi giorni grazie alla nostra insistenza.
Cossiga (Forza Italia)

La maggioranza ha accolto tali emendamenti solo per dovere di chiarezza e di trasparenza con l'opposizione per cui siamo contrari allo stralcio e chiediamo che si proceda con l'approvazione del PDL.

SI VOTA LA RICHIESTA DI STRALCIO
Parere negativo


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