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La giustizia è uguale per tutti?



Title: La giustizia è uguale per tutti?
Caro concittadino,
sappiamo che il 20 di giugno ci sarà lo sciopero della magistratura italiana.
Sappiamo anche che chi farà lo sciopero lo farà per difendere in prima istanza alcuni principi fondanti del loro lavoro.
Sappiamo però che i principi fondanti del loro lavoro sono anche una parte importante dei principi della costituzione italiana e quindi una parte fondamentale della ns libertà.
Nel mondo ci sono delle carceri dove ai detenuti vengono tolti i lacci delle scarpe. Ho pensato quindi che un modo per esprimere la mia personale solidarietà allo sciopero dei magistrati sia appunto quella di attaccare un laccio da scarpe a un albero, transenna, palo che troverò davanti alla sede locale della mia città degli uffici della magistratura
Probabilmente sarà un gesto isolato, ma sento la necessità di esprimere anch’io (oltre alla magistratura) il rischio che come cittadino italiano avverto negl’intenti di queste pseudo riforme che minano ulteriormente le libertà di noi semplici cittadini per tutelare gli interessi di alcuni poteri forti che agiscono perché la giustizia non sia uguale per tutti.

Io credo che qualsiasi riforma si voglia attuare nell'ambito della giustizia deve consolidare il principio che "la giustizia è uguale per tutti" e che i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario sono e devono rimanere separati e indipendenti!
Io credo che le riforme che si vogliono attuare invece vogliono rendere più servile la magistratura nei confronti del potere esecutivo e rendere sempre di più il motto che "la giustizia è uguale per tutti" un ricordo di un utopia e un incubo lontano dei potenti.
Sento la necessità quindi di poter esprimere il mio sostegno per il 20 giugno, e allo stesso tempo non voglio che la mia solidarietà venga usata, fraintesa, strumentalizzata, dai partiti "x", movimenti-reti-girotondisti-comitati "y".
Il desiderio di poter esprimere la solidarietà ai magistrati viene prima dei miei pensieri politici partitici, di movimento, di club... è frutto del mio sentirmi un semplice cittadino italiano che crede nella basi della costituzione del proprio paese.

Quando verrà ritirato questo progetto di riforma, ritornerò a riprendere il mio laccio da scarpe perché sentirò nuovamente meno il rischio che la giustizia possa essere al servizio dei potenti per comandare i sudditi.

Questa è un iniziativa personale, non ha nessun intento di creare movimenti, partiti, club e ne tanto meno far nascere nuovi leader di piazza...
Chi si sente mosso dagli stessi intenti può far propria questa e-mail, può cancellare la firma scritta alla fine del testo e rispedirla ad amici, conoscenti,... con il proprio nome.
Il gesto di attaccare il laccio da scarpe davanti agl’uffici della magistratura deve essere fatto in silenzio, non si devono scandire slogan, portare cartelli, striscioni ecc e ne tanto meno rilasciare interviste...
Di parole ce ne sono state tante in questi mesi: il gesto esprime tutto senza dover parlare.
Il gesto sarà un azione di singole persone e non immaginiamoci orde di consenso ad attaccare il proprio laccio.
Chi aderisce deve essere consapevole che il suo gesto sarà un segno personale e non avrà il consenso di grandi numeri, ma appunto per questo diventa importante perché si sottolinea quanto sia importante per la ns costituzione il pensiero, la dignità di ogni singolo suo cittadino al di là di chi sia o di quanto potere abbia.
Se nel mio territorio la magistratura, i tribunali, sono distanti e non ho la possibilità di raggiungerli, attaccherò il mio laccio da scarpe davanti alla sede del mio municipio.

Paolo Nerozzi – Bologna.