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Caccia militari sul Gennargentu
Unione Sarda 5 giugno 2002
«Caccia militari fuori da Gorropu»
Stop agli aerei da caccia militari che sorvolano la gola di Gorropu,
spaventano gli escursionisti in cerca di pace e soprattutto possono causare
gravi incidenti alle migliaia di turisti che visitano il canyon più ampio
d'Europa. L'allarme è stato lanciato dai soci sardi della "Gae",
l'associazione nazionale delle guide escursioniste, sulle pagine virtuali
di Internet nell'ambito di un newsgroup (un gruppo di discussione
specializzato) gestito dalla Gae.
La preoccupazione delle guide locali sarebbe legata alle vibrazioni dei
bolidi militari che, sorvolando quella zona, a bassa quota, oltre che
spaventare a morte gli escursionisti, potrebbe -secondo alcuni - provocare
lo sgretolamento della roccia con una la conseguente caduta di sassi e
massi. «Il 22 maggio alle ore 12.15 -racconta una delle guide ospitata nel
newsgroup - mentre mi trovavo proprio all'interno della gola di Gorropu con
alcuni clienti è passato, sorvolando a bassissima quota, un aereo caccia,
che ha spaventato tutte le persone che avevano preso parte all'escursione.
Oltre ad un frastuono infernale c'è stato il pericolo reale che si
staccasse qualche pietra dalla roccia. Sono molto preoccupato -aggiunge la
guida- e penso che questo succeda più spesso di quanto crediamo. Cosa
possiamo fare?» È l' interrogativo via modem di Paolo Palimodde della
cooperativa Enis, di base a Monte Maccione ad Oliena, il primo a lanciare
l'allarme. Ma la situazione di pericolo non è nuova per gli appassionati di
trekking «È un problema che esiste da tempo: sarenno almeno 15 anni. Ho
visto spesso i caccia entrare all'interno della gola, se non ricordo male
ci fu anche un' interrogazione parlamentare - sostiene Francesco Murru,
socio Gae e guida turistica della società Supramonte di Urzulei: - anche
recentemente ne ho visto alcuni entrare nella parte alta della gola. Non è
giusto. Gorropu è un monumento naturale e deve essere rispettato, anche
perchè è molto frequentato (soprattutto in questo periodo) e possono
verificarsi incidenti gravi». Insomma massima allerta per il pericolo
frane: il sasso è stato lanciato e poco dopo sono fioccate le adesioni alla
protesta e la segnalazione di altri casi nell'isola «Qui tutto sommato
siamo abbastanza abituati ai Tornado, visto che siamo a due passi dal
poligono di tiro di Capo Frasca -dice Roberta Melis, segretaria del Gae -
ma mi pare che le cose stiano andando sempre peggio, bisognerebbe impedire
ai piloti di sorvolare il canion».
Gian Basilio Nieddu
Unione sarda 5 giugno 2002
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5 giugno 2002 GETTIAMO le BASI
Oggetto: caccia militari a su Gorroppu. Riferimenti: Pubblicazione
A.I.P.-Italia RAC 5-1-3.3; RAC 5-1-0. Comando Squadra Aerea Stato Maggiore,
Prot. SQA 132/p 29862/99/2.10
La zona area che sovrasta il centro Sardegna è indicata sulle carte
militari con la sigla "D. 33". La legenda spiega che la lettera "D" sta per
Dangerous e definisce uno "spazio aereo all'interno del quale possono
svolgersi attività pericolose per il volo degli aeromobili". Però,
incredibilmente, le forze armate assicurano che le attività pericolose
svolte nei cieli non determinano alcun rischio nel territorio sottostante e
pertanto "non vi è bisogno di adottare alcuna misura di prevenzione per le
ipotizzate ricadute a terra" tanto più che le attività esercitative
"risultano essere precipuamente effettuate dai Corpi Armati dello Stato"
(Comando Squadra Aerea Stato Maggiore, Prot. SQA 132/p 29862/99/2.10.
Si deduce che qualcuno, Generale o Ministro, ha provveduto a decretare
l'abolizione della legge di gravità! Di conseguenza, i voli radenti -
vietati in Italia - non debbono destare preoccupazione.
Rimosse le tragedie di Cermis, Casalecchio, Ustica etc. , forze armate e
classe politica non sono sfiorati neppure dal dubbio che "un'intensa
presenza" di aeromobili possa causare inquinamento, danni ambientali e
rischi per la popolazione.
Pone pesanti interrogativi constatare che in Sardegna i parchi naturali
nazionali, imposti o in progetto, sono tutti, con l'eccezione dell'Asinara,
teatro di intense, esercitazioni e sperimentazioni militari che non si
tenta minimamente di contrastare.
Elenchiamo:
Parco Nazionale Isola di Tavolata: ospita installazioni radar
e telecomunicazioni.
Parco Sinis- Malu Bentu (Mal di Ventre): situato all'interno dello spazio
aereo militarmente asservito "R 54", a ridosso della "zona R.59" annessa al
poligono terrestre, aereo e navale di Capo Frasca, delimitato dall'immensa
"zona D.40" adibita ai combattimenti simulati.
Parco marittimo Orosei-Baunei (in progetto): dependance delle sterminate
zone aeree e marittime annesse al poligono della morte Salto di Quirra,
martoriate per nove mesi l'anno da lanci di razzi e missili di nuova e
vecchia generazione.
Cala Andreani- Caprera: oasi naturale a riserva integrale, inserita
nel Parco di La Maddalena. E' regolarmente usata per periodiche
esercitazioni a fuoco.
Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena: ingloba i mega depositi Nato di
combustibili, armi e munizioni; ha come fulcro la base atomica galleggiante
Usa per sommergibili a propulsione e armamento nucleare.
Siamo l'unico paese al mondo che "vanta" l'unico Parco "eco-nucleare" del
pianeta terra e il maggior numero di Parchi Naturali "eco-missilistici".
Nella legge quadro e nei decreti istitutivi dei parchi non è fatto cenno
alle intense e devastanti attività militari - valutate "pericolose" dalle
stesse forze armate - che si svolgono all'interno o nelle immediate
adiacenze delle zone che si dice voler tutelare. Fino a questo momento, dai
parchi amministrati come ministro comanda, non è pervenuto nessun segnale
di volontà politica di porre fine o perlomeno freno, alle permanenti
esercitazioni e sperimentazioni belliche. Ne deriva una situazione
paradossale, oltre i limiti della decenza: bagni vietati e bombardamenti
permessi, gite in barca regolamentate e andirivieni incontrollato dei
mostri atomici Usa.
Cambiano i governi, ma la linea politica permane immutata: per bocca del
ministro dell'Ambiente, parlano del patrimonio ambientale sardo da
salvaguardare e nello stesso tempo, con mano del ministro per la
Difesa, scempiano mare e terra, seminano leucemie e alterazioni genetiche
tra le comunità costrette a caricarsi del pesante fardello Nato. Permane
immutato nei decenni il silenzio/assenso della classe politica a delle alte
istituzioni della Sardegna.
Comitato sardo GETTIAMO le BASI
070 823498 - 3386132753
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Da Agenzia Unione
06-06-2002 12:16
PROTESTA CONTRO AEREI A GORROPPU DORGALI. Anche l'associazione Gettiamo le
Basi condivide la protesta sugli aerei a Gorroppu. L'allarme lanciato dalla
Gae sulla presenza indiscriminata dei caccia militari nel monumento
naturale. Già in passato il gruppo pacifista aveva chiesto spiegazioni ai
militari sulle operazioni che riguardano l'area del Supramonte e del
Gennargentu. (g.b.n.nu)
Ci ostiniamo a sperare che un minimo di "educazione ecologica"
induca qualcuno a protestare:
contro "i giochi di guerra" nelle zone che rientrano tra i beni naturali da
tutelare,
per spezzare il connubio Parco Naturale/Attività Belliche
Gettiamo le Basi