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(Fwd) [uma-list] LA TRAPPOLA BOSSI-FINI




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Roma, 5 giugno 2002

legge bossi-fini 



LA TRAPPOLA



Con l'approvazione della nuova legge sull'immigrazione, la Camera dei
Deputati ha vissuto uno dei giorni più tristi da quando l'Italia si è
liberata dal regime fascista. 



Il Partito Umanista, già fortemente critico nei confronti della
precedente legge Turco-Napolitano, ritiene che la legge Bossi-Fini sia
l'espressione più veritiera, e quindi discriminatoria e fascista,
dell'attuale governo.



Non si può certo dire che una legge così discriminatoria non abbia
l'appoggio di un numero considerevole di italiani, anche tra coloro
che mai si sognerebbero di votare a destra. 

Ebbene: questi italiani sono caduti in una trappola.

La legge Bossi-Fini è il risultato di idee incoerenti che emergono
nella misura in cui le forze mobilitate dal grande capitale soffocano
i diritti fondamentali dei popoli. Tali idee si rafforzano anche per
l'azione di forze politiche che sfruttano il malessere sociale,
incanalandolo verso falsi colpevoli. Si generano quindi, e si
alimentano, forme di neo-fascismo, alla cui base c'è una profonda
negazione dei valori umani.

Il risultato è il disprezzo dell'essere umano, che prende le forme
della discriminazione delle culture che "contaminano" e degli
stranieri che "sporcano e inquinano". 

La trappola a questo punto è scattata: questo disprezzo, così ben
rappresentato negli articoli della legge Bossi-Fini, rafforza solo le
forze neo-fasciste, ma non risolve, anzi aggrava il malessere sociale
generato dalla negazione dei diritti fondamentali dell'essere umano.  



Il Partito Umanista, anche rifacendosi alla Costituzione italiana e
alla Dichiarazione dei diritti dell'Uomo, non riconosce questa legge. 

Per cui, oltre che a combatterla sul piano più strettamente politico,
gli umanisti si impegnano sin da adesso a non rispettare questa legge.
Continueranno nella loro azione di denuncia di violazione dei diritti
umani e in quella di appoggio a tutti gli immigrati. Anche se ciò
andasse contro i dettami di una legge discriminatoria e fascista. 









Carlo Olivieri

Segreteria Stampa Nazionale



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