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Re: URGENTE RICHIESTA ADESIONI



È soltanto l'adesione di un singolo comunque eccola

Le mercredi 22 mai 2002, à 11:31 AM, Ufficio d'Informazione del 
Kurdistan a écrit :

> NON COMPROMETTETE LA PACE!
>
> APPELLO ALLA RAGIONE POLITICA
>
>
> Il 3 Maggio l'Unione Europea ha incluso il nome del PKK nella sua lista
> delle organizzazioni terroristiche, senza alcuna giustificazione 
> politica o
> giuridica.
>
> La leadership del Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha stabilito sin 
> dal
> lontano 1993 che una soluzione del conflitto con la Turchia non debba
> essere perseguita attraverso la "violenza". I kurdi hanno rinunciato 
> alla
> loro richiesta di avere un proprio Stato, richiesta che è stata 
> sostituita
> dall'aspirazione di 'poter esprimere liberamente la propria identità 
> come
> kurdi' all'interno dei confini della Turchia. Nel 1998 Abdullah Ocalan è
> partito dal Medio Oriente al fine di ottenere appoggio al suo progetto 
> di
> pace in Europa. E' stato deciso che l'idea di liberazione nazionale
> attraverso il conflitto armato è stata "storicamente superata" e 
> sostituita
> dai metodi dell'azione civile e del dialogo. Le unità di guerriglia 
> armata
> kurde si sono ritirate dal territorio della Turchia da più di tre anni.
> Questo processo di trasformazione del movimento kurdo ha avuto la sua
> logica conclusione il 10 Aprile 2002, quando l'ottavo Congresso del 
> Partito
> dei Lavoratori del Kurdistan ha deciso di sciogliere completamente il
> partito e di riorganizzare il suo lavoro, adoperando interamente metodi
> pacifici e democratici, sotto il nome di "Congresso per la Libertà e la
> Democrazia del Kurdistan" (KADEK).
>
> Questo cambiamento strategico, portato avanti in modo condiviso e
> credibile, misurabile da prove,  è stato connotato dalla chiara rinuncia
> della guerra, di ogni violenza e terrore. E' stato confermato dalla
> speranza per le possibilità di mutua comprensione, rispetto, e 
> costruzione
> di una società civile attraverso il negoziato e l'opportunità di 
> utilizzare
> il dialogo per superare il deficit di democrazia della Turchia nel lungo
> processo di ingresso all'Unione Europea.
>
> Non esiste alcun pericolo proveniente dalla parte kurda. Né bombe, né
> violenza. Nessun atto di terrorismo è stato commesso da parte dei kurdi 
> in
> Germania, Turchia, o in qualunque altro luogo in Europa. Ma 
> ironicamente, i
> kurdi sono stati puniti e collocati nella "lista europea delle
> organizzazioni terroristiche ". In stridente contraddizione col presunto
> scopo di combattere il terrorismo, i kurdi vengono nuovamente deprivati 
> del
> diritto all'autodeterminazione, nonostante abbiano scelto di presentarsi
> politicamente ai leader Europei, che ancora sono legati ad una 
> concezione
> storicamente obsoleta del PKK, quando i kurdi hanno dichiarato che la
> missione del PKK si è ormai conclusa.
>
> La pietosa motivazione di questa logica fuorviante è che la Turchia 
> sarebbe
> messa molto più sotto pressione dalla politica di pace e democrazia 
> portata
> avanti dai kurdi, che da ogni precedente conflitto armato. Dal punto di
> vista di Ankara questo significativo cambiamento rappresentato dalla 
> nuova
> iniziativa ,urda non costituisce altro che la minaccia che i kurdi 
> possano
> conquistare diffusa approvazione e successivo riconoscimento, ma 
> contrasta
> anche visibilmente col fatto che, come sempre, la Turchia rifiuta ogni
> domanda di  democrazia e di rispetto per i diritti delle minoranze.
>
> Sebbene screditate dal punto di vista della democrazia,  le autorità
> turche proveranno adesso con l'aiuto dell'Europa a rimodernare se 
> stesse,
> assicurando che il movimento politico kurdo sia inscritto nella 
> categoria
> del terrorismo attraverso il PKK (o, come ora viene richiesto, il 
> KADEK).
>
> Come stanno le cose in realtà? 4,500 villaggi kurdi distrutti e quasi 3
> milioni di persone cacciate dalle loro terre. L'uso delle armi 
> provenienti
> dall'Europa contro i kurdi. Tortura e la copertura degli assassini da 
> parte
> dello stato minacciano di diventare nuovamente tollerati ora che il PKK
> viene inserito da parte dell'UE nella lista delle organizzazioni
> terroristiche.
>
>
> CONSEGUENZE
>
> Corte Europea: i procedimenti riguardanti i diritti umani, pendenti da
> lungo tempo contro la Turchia, potranno essere annullati o bloccati 
> poiché
> in futuro ogni crimine commesso contro i diritti umani potrà essere
> giustificato come parte della guerra al terrorismo.
>
> Legislazione in materia di asilo: sotto l'apparente applicazione dei
> criteri della Lista UE e la sua datata definizione del PKK, la Turchia
> sottoporrà all'Europa la sua lista di persone sospette, scelte
> arbitrariamente, e chiederà che siano estradate, in tal modo 
> trasformando i
> Ministri europei della Giustizia e degli Interni in guardie carcerarie 
> per
> conto di Ankara.
>
> ONG: la lista UE delle organizzazioni terroristiche costituirà le
> vincolanti linee guida per le Organizzazioni Non Governative, per le
> organizzazioni per i diritti umani, per lo sviluppo e per l'ambiente, e 
> le
> asservirà ad esse. Lo stesso verrà applicato alle banche, alle 
> fondazioni,
> alle università, ai college e alle scuole. Gli insegnanti avranno da 
> temere
> punizioni se utilizzeranno materiale kurdo o se permetteranno ai bambini
> kurdi di imbattesi in parole che possano indicare sostegno al PKK.
>
> Associazioni culturali kurde: considerate tutte come terroriste, se
> asseritamente o di fatto sono associate al KADEK, e potranno aspettarsi 
> di
> venire chiuse e di subire la confisca dei propri fondi.
>
> Libertà di espressione: tutti i cittadini europei potranno ricadere
> vergognosamente nell'applicazione dei criteri implicati dalla lista,
> laddove sostengano le attività democratiche e non violente dei kurdi,
> perché saranno considerati sostenitori del "terrore". La stampa e la
> televisione kurde potranno essere chiuse senza troppi complimenti in
> qualsiasi momento.
>
> Lingua kurda: mentre gli studenti kurdi, gli insegnanti e i genitori di
> tutte le sfere sociali in Turchia esprimono il loro desiderio del
> riconoscimento  della propria lingua, attraverso campagne pubbliche, 
> questo
> diverrà "terrorismo", non solo per lo Stato Turco ma anche per quelli
> dell'Unione Europea.
>
> Pace in Medio oriente: la Turchia riuscirà infine a fare appello alla
> definizione europea di terrorismo per giustificare la propria invasione
> militare permanente del Nord Iraq, che è contraria al diritto
> internazionale. La continua e grave distruzione della pace nella regione
> riceverà un pericoloso incoraggiamento dall'approvazione dell'Europa.
>
> L'esemplare progetto d'emancipazione dei kurdi, il grande progetto
> anti-nazionalista, basato sulla pace e sulla federazione democratica dei
> multietnici stati del Medio oriente sarà completamente messa a tacere!
>
>
> NOI DICIAMO NO!
>
> Dichiariamo la nostra risoluta opposizione. Noi dichiariamo la nostra 
> ferma
> e incrollabile determinazione a seguire la strada del negoziato e della
> risoluzione del conflitto, mettendo da parte ogni uso della violenza. 
> Noi
> non siamo "terroristi" ma cittadini del mondo, con eguali diritti, 
> compreso
> il diritto al riconoscimento a veder riconosciuta la nostra esistenza.
>
> Noi domandiamo quindi un'immediata revisione della lista dell'Unione
> Europea, che non dovrà mai incluiderci al primo posto. Nessuno ci può
> togliere la libertà, nessuno può impedirci di perseguire i nostri 
> obiettivi
> di futura pace e democrazia.
>
>
> KURDI IN EUROPA E NEL MONDO
>
> La nostra battaglia ha bisogno del tuo supporto e dell'approvazione e 
> della
> solidarietà dell'opinione pubblica democratica, dei media, dei partiti
> politici, delle organizzazioni ed associazioni, e di tutte le persone
> libere ovunque esse siano.
>
> Ti preghiamo di sottoscrivere la nostra petizione per chiedere assieme a
> noi l'immediata revisione di questa lista della vergogna.

Sottoscrivo la petizione

paola vallatta

9, rue J. M. de Heredia
75007 Paris - France

e-mail: latta@free.fr