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LA REUTERS CONFERMA: PKK AL BANDO IN EUROPA



RITENIAMO UTILE TRADURRE E DIFFONDERE IL LANCIO D'AGENZIA CHE GIA' ALLE
12.30 DI IERI, MENTRE LA DIPLOMAZIA UFFICIALE EUROPEA E ITALIANA NICCHIAVA
E I PROFUGHI KURDI PRESIDIAVANO DA 24 ORE PALAZZO CHIGI, DAVA NOTIZIA DELLA
DECISIONE DI METTERE AL BANDO IL PKK ED ALTRE ORGANIZZAZIONI.

RICORDIAMO I NUMERI DI FAX ADATTI A FAR GRANDINARE MESSAGGI DI PROTESTA:
06.6791658 e 02.4818543 (PRESIDENTE ROMANO PRODI, C/O RAPPRESENTANZA DI
ROMA E DI MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA, CON INDIRIZZI, PER EVENTUALI
TELEGRAMMI, RISPETTIVAMENTE IN VIA IV NOVEMBRE 149, 00187 ROMA, E IN VIA
MAGENTA 59, 20133 MILANO); 06.6784657 (PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI, C/O
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, UFFICIO DEL CONSIGLIERE DIPLOMATICO).
POSSIBILMENTE I TESTI VANNO INVIATI VIA FAX O VIA MAIL, PER CONOSCENZA,
ALLA UIKI, 06.42013799, E-MAIL uiki.onlus@tin.it, O AD AZAD, 06.57305132,
E-MAIL ass.azad@libero.it.

RICORDIAMO ANCHE LE SCADENZE DI MOBILITAZIONE IMMEDIATA PROPOSTE DALLA
COMUNITA' KURDA A ROMA: VENERDI' 3 ALLE 13 CONFERENZA STAMPA APERTA E DI
MASSA PRESSO IL CENTRO AUTOGESTITO ARARAT (EX MATTATOIO, VIA DI MONTE
TESTACCIO); DOMENICA 5 ALLE 11 CORTEO DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA A CAMPO
DEI FIORI; LUNEDI' 6 ALLE 11 PRESIDIO DAVANTI ALLA SEDE ROMANA DELLA
COMMISSIONE EUROPEA, IN VIA IV NOVEMBRE (FRA VIA NAZIONALE E P.ZA VENEZIA).

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L'UE inserisce il PKK kurdo e i ribelli iraniani nella "lista del terrore"

2 maggio 2002 - 12:39

Di Marie-Louise Moller

(trad. di DF, segue orig. inglese - Gli epiteti come "separatisti",
"ribelli", "leader della guerriglia" etc. sono ovviamente reponsabilità
della Reuters, Ndt)

Bruxelles (Reuters) - I ribelli separatisti kurdi in Turchia e i
guerriglieri con base in Iran che combattono il governo iraniano sono stati
aggiunti alla lista europea dei gruppi "terroristi" messi al bando, secondo
un diplomatico dell'UE sentito giovedì 2 maggio.

Un comunicato dell'UE ha confermato l'avvenuta estensione della lista di
"persone, gruppi ed entità coinvolte in atti terroristici", i cui beni
devono essere congelati in base alle regole delle Nazioni Unite, ma non ha
specificato quali siano i movimenti aggiunti alla lista.

Le fonti diplomatiche precisano invece che sono stati inserite nella lista
altre undici organizzazioni e sette individui, fra cui in particolare il
Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e l'Organizzazione dei
Mujahideen del Popolo Iraniano.

La decisione dell'UE rappresenta un gesto significativo nei confronti della
Turchia, paese alleato nella NATO e candidato all'adesione all'Unione
Europea, e dell'Iran, con cui Bruxelles sta sviluppando contatti più
stretti nonostante il disappunto degli Usa.

Altri gruppi aggiunti alla lista sono un'organizzazione di guerriglia
urbana della sinistra turca, il Partito rivoluzionario per la Liberazione
del Popolo (DHKP/C), Aska Tasuna, un gruppo separatista basco operante in
Spagna e meno noto dell'ETA, e il gruppo della sinistra peruviana Sendero
Luminoso.

Sono stati inclusi anche tre gruppi operanti in India, fra cui il gruppo
militante kashmiro Lashkar-e-Taiba, come contributo agli sforzi dell'UE di
combattere il terrorismo dopo gli attacchi agli Usa dell'11 settembre.

E' anche questo il caso della setta giapponese Aum Shinrikyo, della milizia
della destra colombiana "Forze Unite di Autodifesa" (AUC) e del più
importante gruppo militante islamico in Egitto, al-Gama'a al-Islamia.

I sette individui inseriti nella lista sono invece, secondo le fonti
diplomatiche, persone tutte legate all'ETA, il principale gruppo
separatista basco in Spagna.

La lista completa sarà pubblicata venerdì 3 maggio sul bollettino ufficiale
dell'Unione Europea. Il ritardo nell'annuncio dei nomi delle organizzazioni
era dovuto alla volontà di impedire che le organizzazioni aggiunte alla
lista nera potessero prevenire il congelamento dei propri beni.

AMMONIMENTO DEL PKK

I diplomatici europei hanno escluso che possa trovarsi nella lista il
Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, braccio politico dei
Mujahideen del Popolo guidato dalla moglie del leader guerrigliero Masoud
Rajavi, con sede nei pressi di Parigi.

La lista non include neanche il radicale FPLP (Fronte Popolare per la
Liberazione della Palestina), un'organizzazione marxista con base a Damasco
i cui membri sono attivamente impegnati nell'insurrezione armata contro
l'occupazione israeliana. Secondo i diplomatici, l'UE ha preso in
considerazione la sua inclusione ma non ha raggiunto il necessario consenso.

I leader del PKK, che era stato escluso dalla bozza di lista stilata nello
scorso dicembre, hanno ammonito gli europei sul fatto che la sua messa al
bando susciterà grande indignazione fra i tanti immigrati kurdi che vivono
nei quindici paesi dell'Unione.

Il PKK ha combattuto l'esercito nella Turchia sudorientale a partire dal
1984, in un conflitto che ha fatto oltre trentamila vittime, ma ha
rinunciato alla lotta armata dopo l'arresto, nel 1999, del suo leader
Abdullah Ocalan, ora imprigionato in Turchia in attesa dell'esito del
ricorso contro la sua condanna a morte.

Il PKK, secondo l'agenzia d'informazione Mezopotamya, vicina al movimento,
ha deciso all'inizio di aprile di cambiare il suo nome in "Congresso per la
Libertà e la Democrazia in Kurdistan". La Turchia afferma di continuare a
considerare "terrorista" anche la nuova organizzazione.

"Noi siamo per la pace, ma se ci privano della libertà siamo disposti alla
più strenua resistenza. Ognuno di noi dev'essere pronto a questa
evenienza", ha dichiarato a un'emittente televisiva satellitare con base in
Europa un prominente leader della guerriglia del PKK, secondo l'agenzia
Mezopotamya.

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EU Puts Kurdish PKK, Iran Rebels on 'Terror' List

May 02, 2002 12:39 PM ET

By Marie-Louise Moller

BRUSSELS (Reuters) - Kurdish separatist rebels in Turkey and Iraq-based
guerrillas fighting the Iranian government have been added to the European
Union's list of banned "terrorist" groups, EU diplomats said on Thursday.

An EU statement confirmed that the list of "persons, groups and entities
involved in terrorist acts" whose assets are to be frozen under United
Nations rules had been extended, but it did not specifically identify the
movements added.

The diplomats said 11 groups and seven individuals had been added to the
list, notably the Kurdistan Workers' Party (PKK) and the Iranian People's
Mujahideen Organization.

The EU move was a significant gesture toward NATO ally Turkey, a candidate
for EU membership, and Iran, with which Brussels is developing closer ties
despite U.S. misgivings.

Other groups added were a Turkish leftist urban guerrilla group, the
Revolutionary People's Liberation Party (DHKP/C), Aska Tasuna, a Spanish
Basque separatist group less well-known than ETA, and Shining Path, the
Peruvian leftist group.

Three groups operating in India, including Kashmiri militant group
Lashkar-e-Taiba, were also included in the list, part of the EU's efforts
to combat terrorism after the September 11 attacks on the United States.

So were the Japanese doomsday sect Aum Shinrikyo, Colombian rightist
militia United Self-Defense Forces of Colombia (AUC) and al-Gama'a
al-Islamia (Islamic Group), Egypt's largest Islamic militant group.

The seven individuals added were all linked to ETA, the main Spanish Basque
separatist group, diplomats said.

The full list will be published in the EU's official journal on Friday. The
delay in announcing the names was meant to prevent organizations added to
the blacklist from moving their assets before they could be frozen.

WARNING FROM PKK

Diplomats said the "terrorist" designation would not cover the National
Council of Resistance of Iran, the political arm of the People's Mujahideen
headed by the wife of guerrilla leader Masoud Rajavi. The NCR has its
headquarters near Paris.

The list omitted the radical Popular Front for the Liberation of Palestine
(PFLP), a Damascus-based Marxist organization whose members are actively
engaged in the armed uprising against Israeli occupation. Diplomats said
the EU had considered including the PFLP, but there was no consensus.

Leaders of the PKK, left off the first EU list drafted last December, have
warned the Europeans against the ban, saying it could spark outrage among
the many Kurdish immigrants living in the 15-nation bloc.

The PKK has battled the army in southeast Turkey since 1984 in a conflict
in which more than 30,000 people have died.

But it called off the armed campaign after the 1999 arrest of its leader
Abdullah Ocalan, who is in prison in Turkey awaiting the outcome of an
appeal against the death sentence.

The PKK decided this month to change its name to the Kurdistan Freedom and
Democracy Congress, according to the Mezopotamya News Agency, close to the
movement. Turkey says it continues to regard the group as "terrorist."

Kurdish rebels said the move would drive the guerrillas back to the
battlefield and discourage dialogue.

"We are here for peace, but if our freedom is taken from us we are here for
the most horrendous resistance. Everyone should be ready for this,"
Mezopotamya quoted a senior PKK guerrilla leader as telling a Europe-based
Kurdish satellite channel.