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05/05 Como: convegno sull'industria bellica



Questo è un seminario che si terrà a Como il 5 Maggio. Chiunque voglia
parteciparvi può iscriversi, anche nello stesso giorno e gratuitamente,
all'indirizzo comopace@cracantu.it


Programma

9.00 - Mattino
Apertura del seminario
Presentazione a cura di Elio Pagani e Marco Tamborini, ex lavoratori
dell'industria bellica

9.30
Gli effetti del "consumo" delle armi: I danni provocati dall'uso delle mine
e dalle clusterbombs
Marcello Storgato
Sup. Missionari Saveriani, Campagna contro le Mine

Gli effetti del "consumo" delle armi: I danni provocati dalle armi
all'uranio impoverito
Massimo Zucchetti
Dipartimento Energetica del Politecnico di Torino, Comitato Scienziate e
scienziati contro la guerra


Dibattito

11.00
La "circolazione" delle armi: L'export di armi in Italia e nel Mondo
Chiara Bonaiuti
Osservatorio sul Commercio di Armi - Toscana

La "produzione" di armi: L'andamento della spesa militare in Italia e nel mondo
Maria Cristina Zadra
Campagna Sbilanciamoci


Dibattito

13.00

Pranzo etnico angolano


14.30   Pomeriggio

Dialettica tra spesa e produzione militare: Il complesso militare
industriale e il keynesismo militare
Giorgio Gattei
Docente di Storia Economica - Università di Bologna


Dibattito

15.30

La "domanda" di armi e le nuove strategie militari: Il Nuovo Modello di
Difesa italiano
Vitaliano Caimi
Docente di Filosofia e Storia


La "domanda" di armi e le nuove strategie militari: Il nuovo concetto
strategico della NATO e la nuova dottrina militare USA
Isidoro Mortellaro
Docente di Storia delle Istituzioni Politiche - Università di Bari


Dibattito

17.00

Conclusione del seminario


I conflitti attualmente in corso sono anche il frutto delle sconsiderate
politiche di esportazioni di armi del recente passato.
L'intensità, la durata, l'atrocità e la pericolosità dei futuri conflitti
dipende anche dalle esportazioni belliche di oggi e di domani.

Così è paradossale che, mentre da un lato si vuole combattere una guerra
totale contro il terrorismo, dall'altro si allargano le maglie del
controllo della vendita delle armi con tutti i rischi che ne conseguono.

Nel 2003 gli USA spenderanno 69 miliardi in armamenti: tra questi, bombe a
guida laser e satellitare, missili da crociera a testata non-nucleare
lanciabili anche da sottomarini da attacco nucleare, aerei senza pilota,
sistemi per lo scudo spaziale, nuovi sottomarini nucleari.

Anche il nostro paese da qualche anno, anche per implementare il "Nuovo
Modello di Difesa" del 1991, ha invertito la rotta intrapresa dopo il
dissolvimento dell'Unione Sovietica ed ha ripreso ad aumentare le sue spese
militari e, in particolare, le spese per armamenti.

Le spese per armamenti sono passate da circa 5500 miliardi di lire anno nel
2000 a circa 6500 nel 2002 (+ 18%) e, ritenute insufficienti, puntano ai
9000 miliardi l'anno per garantire lo sviluppo, tra l'altro, di una nuova
portaerei e di nuovi super caccia-bombardieri, sistemi d'arma capaci di
proiettare le nostre attività militari "ovunque nel mondo siano messi a
rischio gli interessi economici dei paesi industrializzati", in barba
all'articolo 11 della Costituzione.

tratto da un appello


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Nei prossimi giorni la Camera dei deputati discuterà la MOZIONE per la
revoca dell'embargo all'Iraq presentata, come primo firmatario,
dall'Onorevole Bianchi. Per inviare la mail di pressione ai deputati della
propria circoscrizione cliccate qui:
http://www.unponteper.it/nontagliolacorda/messaggio_mozione_embargo.html