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Bollettino n.7 per i volontari di PeaceLink



BOLLETTINO SETTIMANALE PER I VOLONTARI DI PEACELINK
n.7 - 27 aprile 2002

a cura di
PeaceLink
c.p. 2009
74100 Taranto

Sito web: www.peacelink.it
E-mail: volontari@peacelink.it
Fax 1782273886
Donazioni: conto corrente postale 13403746 intestato a PeaceLink, c.p. 
2009, Taranto

Fate circolare il piu' possibile questo bollettino spedendolo ai vostri 
amici: grazie.

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Sommario
1. Uranio impoverito: finisce sotto processo un pacifista
2.  Commercio armi: occhio al 27 maggio, manifestazione a Roma
3. Commercio armi: voliamo negli Usa per difendere la 185/90
4.  Tre euro per promuovere il disarmo
5.  L'Onu ci fa i complimenti: "Globalizziamo la 185/90"
6. PeaceLink: volontari coordinatori
7.  PeaceLink: reti informative locali
8.  Palestina on line: Holy Land Trust
9.  Obiezione fiscale e difesa popolare nonviolenta: parte "Chiamata alla pace"
10. Pacifisti antivirus
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- 1 -
URANIO IMPOVERITO: 22 BIMBI NATI MALFORMATI
LINFOMI E LEUCEMIE ATTORNO AI POLIGONI DI TIRO
MA SOTTO PROCESSO FINISCE UN PACIFISTA

Ventidue i bambini nati malformati, figli di civili e militari reduci da 
Bosnia e Somalia. E in più linfomi e leucemie destano allarme nei pressi 
dei poligoni di tiro sardi dove si sperimentano le nuove armi. Nella lista 
Disarmo di PeaceLink ne è stata data informazione in passato grazie alla 
documentazione inviataci da Antonello Repetto. Ora la cosa emerge anche da 
un reportage di Ranucci girato per Rai News 24 e trasmesso il 27 aprile 2002.
"Esiste almeno un dettagliato rapporto ricevuto dall'Army's Armament, 
Munition and Chemical Command pochi mesi prima dell'inizio della guerra del 
Golfo, in cui la Science Applications International Corporation avverte dei 
danni radiologici e tossicologici alche per il personale militare", ha 
scritto Amnesty International a proposito dell'uranio impoverito. Sul sito 
di PeaceLink (sezione tematica Disarmo) c'è la mappa dettagliata (è un 
database gestito con mappe digitali computerizzate) di dove è caduto - in 
Bosnia e Kossovo - l'uranio impoverito e ogni militare può controllare se 
era a rischio lì dove è stato mandato in missione militare.
Ma per ora l'unico che finirà sotto processo - pare per una denuncia di 
zelanti carabinieri - è proprio il nostro amico pacifista di Pax Christi 
Antonello Repetto che ci ha mandato preziosi materiali informativi e che a 
Carloforte (Cagliari) aveva affisso un manifesto in cui era disegnato uno 
scheletro in divisa, scrivendo: "Ragazzi vi mandano al macello, boicottate 
il nuovo modello di difesa, alla divisa fate una pernacchia!!"
Possiamo solo chiederci: il reato (di fascista memoria) di "vilipendio 
delle forze armate" può essere applicato alla divisa militare? Può essere 
compatibile con una Costituzione che garantisce la libera espressione del 
pensiero (art.21) e la parità di diritti dei cittadini (art.3)? Perché è 
vietato il vilipendio delle forze armate e non il vilipendio della 
magistratura se l'articolo 3 pone tutti sullo stesso piano in termini di 
diritti e se - ragionando in termini di "gerarchia della rispettabilità" - 
la magistratura è un potere dello stato e le forze armate no?
Può essere offensivo fare una pernacchia ad una persona (e tuttavia Totò e 
Eduardo De Filippo furono maestri della pernacchia, Totò spernacchiò più 
volte nel film "I due marescialli" un gerarca nazista in divisa)... ma è 
reato fare una pernacchia ad una divisa? Negli Stati Uniti fare una 
pernacchia o bruciare la bandiera (o la divisa) non sono più reati da 
tempo, dopo l'epoca del Vietnam. In Italia, in epoca di vilpendio della 
magistratura, quale reato si ravvisa se invitiamo a fare una pernacchia 
alla divisa? Per di più disegnata come l'emblema di una mortale obbedienza?
Per messaggi di solidarietà: Antonello Repetto, via dei Novelli Innocenti 
4, 09014 Carloforte (CA), tel./fax 0781.856397


- 2 -
PARLAMENTARI E COMMERCIO DI ARMI
ROMA 27 MAGGIO: MANIFESTAZIONE PER DIFENDERE LA LEGGE 185/90

Il ddl 1927 "Ratifica ed esecuzione dell'accordo di Farnborough 
sull'industria europea per la difesa" torna in Aula alla Camera alla fine 
di maggio con le seguenti modalità:
- lunedì 27 maggio, ore 18, secondo punto all'ordine del giorno, seguito 
della discussione generale;
- mercoledì 29 maggio, ore p.m., secondo punto all'ordine del giorno (il 
primo è ddl 2666 Conversione in legge del DL recante disposizioni urgenti 
per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari 
internazionali).
Per far sentire la voce di chi vuole difendere la legge 185/90 (che 
verrebbe gravemente modificata dal ddl 1927) è programmata una 
manifestazione a Roma per le ore 14 del 29 maggio in Piazza Montecitorio. 
E' prevista la distribuzione ai deputati - che torneranno dal pranzo per 
votare - di un volantino stile "appello alle coscienze" e organizzando una 
vistosa, nonviolenta e colorata presenza. Per contatti organizzativi: 
Massimo Paolicelli (e-mail max_paolicelli@hotmail.com)

- 3 -
"SUMMIT FOR SURVIVAL" A WASHINGTON
IL CONVEGNO MONDIALE SUL DISARMO

Dall'1 al 5 maggio si svolge a Washington il 15° Convegno Mondiale sul 
Disarmo: "Summit for survival". Questo appuntamento internazionale è di 
particolare importanza in quanto in Italia sta per passare all'esame della 
Camera dei Deputati il famigerato disegno di legge 1927, che risponde alle 
pressioni della lobby dei mercanti di armi. In Italia, attraverso il 
coordinamento dell'International Peace Bureau di Ginevra, un gruppo di 
studio composto da PeaceLink, Comitato Scienziate e Scienziati contro la 
guerra, Oscar (Osservatorio sul commercio armi) e Associazione Kipling ha 
messo a punto un documento che verrà portato, attraverso un proprio 
relatore ufficiale, al convegno di Washington.
L'obiettivo è quello di far conoscere a livello internazionale la legge 
185/90 (ossia la "legge pacifista" che fu frutto della pressione di base 
delle associazioni negli anni Ottanta) che il disegno di legge 1927 vuole 
intaccare nei punti qualificanti. La legge 185/90 da anni aveva "seccato" i 
mercanti di armi perché impone un controllo rigoroso e trasparente vietando 
la vendita di armi a nazioni in guerra e a stati che violano i diritti 
umani. La Legge 185/90, considerata tra le più evolute e lungimiranti 
esperienze giuridiche sul commercio di armi, verrà pertanto illustrata al 
"Summit for survival" perché diventi un obiettivo legislativo per l'Europa 
e per tutte le nazioni civili. La legge 185/90 infatti recepisce le istanze 
di trasparenza interna ed esterna emerse in sede ONU prevedendo un’ampia e 
significativa informazione al Parlamento, e quindi all’opinione pubblica, 
sulle esportazioni e importazioni di armi italiane, tramite la 
presentazione di una relazione annuale al Parlamento del Presidente del 
Consiglio dei Ministri, che riporta dati dettagliati su azienda fornitrice, 
materiale esportato, valore, destinatario finale, banche coinvolte.
E' prevista a Washington la presenza di centinaia di scienziati impegnati 
per il disarmo nucleare, la prevenzione dei conflitti e lo sviluppo 
sostenibile. Perno organizzativo è l'organizzazione internazionale IPPNW 
(International Physicians for the Prevention of Nuclear War), Premio Nobel 
per la Pace 1985, che negli Stati Uniti poggia su PSR (Phisicians for 
Social Responsability).


- 4 -
CONVEGNO A WASHINGTON
TRE EURO PER PROMUOVERE IL DISARMO

Promuovere il disarmo e raccordare alleanze fra movimenti di diverse 
nazioni è diventata una strateria internazionale. E' un'azione faticosa che 
richiede competenze, tempo e denaro. Gli amici che vogliano contribuire 
alle spese per la partecipazione della delegata italiana al Convegno a 
Washinghton (vedi articolo sopra) sono pregati di fare un versamento sul 
conto corrente postale n. 13403746 intestato a PeaceLink - c.p. 2009 - 
74100 Taranto, causale "Convegno Washinghton". La delegata Fulgida 
Barattoni (e-mail fubarat@tin.it) dell'International Peace Bureau - che 
parteciperà come volontaria e senza percepire alcuna ricompensa - 
rendiconterà per le spese, il cui preventivo è visionabile sul sito 
www.peacelink.it (cliccare nella colonna centrale su "Il dibattito in 
difesa della legge 185/90 arriva a Washington"). Una piccola donazione (ad 
esempio 3 euro per 500 volontari sono quasi 3 milioni) per promuvere il 
disarmo sarebbe un incoraggiamento per un'azione internazionale che 
vogliamo sostenere anche noi.

- 5 -
MOBILITAZIONE IN DIFESA DELLA LEGGE 185/90
L'ONU CI FA I COMPLIMENTI

"Grazie per la documentazione, davvero affascinante, che mi avete inviato. 
E grazie per avermi messo al corrente della mobilitazione in modo chiaro ed 
esaustivo. Sarò lieto, se questo potrà essere utile, di informare anche il 
gruppo di studio sulle armi leggere a Ginevra. Sto infatti lavorando alla 
ricerca di esempi di globalizzazione positiva che, come la legge 185/90, 
abbiano introdotto misure di pubblica sicurezza nel nome di una 
armonizzazione legislativa e di un libero scambio di informazioni. Voi 
avete documentato di fronte alla comunità internazionale che ciò è 
possibile. Vorrei passare il materiale ad altri ricercatori che si occupano 
di disarmo".
Messaggio inviato a Fulgida Barattoni da Philip Alperts, funzionario del 
Dipartimento Onu sul Disarmo (UN Department for Disarmament Affairs).


- 6 -
PEACELINK
VOLONTARI AUTOORGANIZZATI

Ricordiamo occorre che i volontari di PeaceLink si autoorganizzino per 
incontrarsi e coordinarsi. A Taranto ad esempio è stato creato un 
coordinamento della associoazioni per la difesa della legge 185/90. La 
proposta è questa: organizzare dei coordinamenti cittadini e regionali, ove 
è possibile. Questi coordinamenti hanno compito di decentrare la gestione 
delle campagne come quella per la 185/90 e darne impulso in loco; essi 
possono essere punto di riferimento e di incontro dei volontari, in 
particolare per dare una struttura alla mobilitazione contro il disegno di 
legge 1927 (che favorisce i mercanti di armi e modifica la legge 185/90 
sulle limitazioni all'export verso nazioni in guerra e che violano i 
diritti umani). Chi vuole far parte di queste strutture di coordinamento 
locale e regionale può scrivere a: volontari@peacelink.it


- 7 -
PEACELINK
EFFICACI IN LOCO CON LE E-MAIL

Gli altri amici che vogliano essere EFFICACI in loco sono chiamati a fare 
una cosa semplicissima: organizzare liste di diffusione LOCALE dei messaggi 
di PeaceLink in modo che penetrino nella provincia e suscitino l'interesse 
fra nuove persone. Consigliamo di creare per ogni città una mailing list di 
PeaceLink con i "gruppi" di Yahoo (mailing list che possono essere create 
su www.yahoo.it).

- 8 -
PALESTINA ON LINE
HOLY LAND TRUST

Ricordiamo infine sul sito di PeaceLink viene data costante informazione 
sulle iniziative contro la guerra in Palestina. Paola Bettinelli (e-mail: 
paolabettinelli@yahoo.it) ci ha segnalato il sito di un'Ong di Betlemme: 
<http://www.holylandtrust.org>www<http://www.holylandtrust.org>.holylandtrust.org 

"Holy Land Trust" è un'organizzazione umanitaria istituita nel 1996 e 
firmata dal <http://www.mecchurches.org/>Middle East Council of Churches 
(Consiglio delle Chiese del Medio Oriente). Lo scopo dell'organizzazione è 
quello di rafforzare e migliorare le condizioni di vita dei bambini, delle 
famiglie e delle comunità in tutto il Medio Oriente. Questo scopo è 
ottenuto attraverso un'ampia varietà di programmi di assistenza per lo 
sviluppo delle comunità locali e di programmi internazionali come 
<http://www.magijourney.org/>"Journey of the Magi" (il Viaggio dei Magi) e 
<http://www.holylandtrust.org/rtihold.html>"Remember the Innocents." 
(Ricordo degli Innocenti). E' in inglese, ma è davvero molto molto 
interessante.


- 9 -
OBIEZIONE FISCALE E NONVIOLENZA
PARTE "CHIAMATA ALLA PACE"

Dal 1982 le Associazioni e i Movimenti italiani per la Nonviolenza e la 
Pace si sono rivolti ai cittadini per invitarli a fare assieme politica 
attraverso un atto di disobbedienza civile, l'obiezione alle spese 
militari; atto finalizzato alla richiesta al Parlamento di un'alternativa 
al militare e alla sua costruzione dal basso.
Coloro che hanno creduto in questo tipo di risposta, dopo più di vent'anni 
di impegno, oggi possono ben dirsi soddisfatti per il lavoro compiuto e per 
i risultati ottenuti. L'elenco delle conquiste della Campagna OSM-DPN è lungo:

- La Corte Costituzionale ha emesso diverse sentenze (n° 53 del 1985, n° 
113 del 1986 e soprattutto la n° 450 del 1989) con le quali si afferma che 
la difesa della Patria con le armi e quella senza armi sono equivalenti; 
cioè si afferma il diritto costituzionale di avere una difesa collettiva 
non armata.
- Il superamento del principio tributario per cui il contribuente non può 
decidere la destinazione delle proprie tasse: l'innovazione dell'8xmille 
per le Chiese ha fatto uscire dalla utopia giuridica la richiesta 
dell'opzione fiscale a favore della difesa non armata; tanto che nel 1989 
l'on. Guerzoni e 80 deputati hanno presentato un progetto di legge per 
accoglierla nella legge italiana.
- La riforma 230/98 della legge 772/1972 sull'obiezione di coscienza. Essa 
contiene: 1) il riconoscimento dell'obiettore a semplice domanda; 2) 
l'invio degli obiettori in missioni di pace; 3) la istruzione e la 
sperimentazione della DPN. Durante la discussione di questa legge sono 
stati approvati dalla Camera tre odg che invitano il Governo a riconoscere 
l'opzione fiscale, a istituire un Istituto di Ricerca sulla DPN e a 
costituire Corpi Civili di Pace.
- Per la attuazione della precedente legge è stato istituito l'Ufficio 
Nazionale per il Servizio Civile (UNSC), alle dipendenze dal Consiglio dei 
Ministri e quindi ben distinto dal Ministero della Difesa. Deve promuovere 
e realizzare il Servizio Civile degli obiettori di coscienza, compresa la 
DPN. In esso si può ben vedere la prima istituzione di DPN in Italia (e 
anche nel mondo).
- inizio dell'invio sistematico di obiettori in missioni di pace all'estero 
(Caschi Bianchi 2001)
- inizio del servizio volontario femminile (2001)
- Approvazione della legge 64/2001 che, quando avverrà la sospensione del 
servizio di leva, istituirà il Servizio Civile Nazionale, finalizzato anche 
alla difesa della Patria senza armi.
- L'abilitazione (con la stessa legge) dell'UNSC a ricevere somme da 
privati; il che apre la via alla legalizzazione della opzione fiscale.
- 230 miliardi di finanziamenti (2002) per il servizio civile, dei quali 
400 milioni per la DPN (solo in Germania c'è un finanziamento statale 
simile, ma per un Servizio Civile di Pace gestito da enti privati).

Oggi l'obiettivo di una prima istituzione per l'alternativa all'esercito è 
stata ottenuta per legge, l'Italia è il primo Paese al mondo che ha 
compiuto il salto di qualità di ottenere la prima istituzione pubblica per 
la DPN. Solo in Germania c'è qualcosa di comparabile: da tre anni il 
Servizio Civile di Pace ha ottenuto un sostanzioso finanziamento dal 
Ministero della Cooperazione. Inoltre in un futuro non lontano il 
Parlamento Europeo potrebbe varare il Servizio Civile di Pace Europeo; 
mentre nel mondo si fa avanti questo progetto in generale.
Tutto ciò conferma la giustezza dell'obiettivo posto in Italia nei decenni 
passati: non quello di chiedere l'abolizione dell'esercito, ma quello della 
novità storica di una difesa alternativa all'esercito, da costruire 
attraverso una politica di iniziative convincenti all'interno di un 
processo di transarmo.

Si tratta allora di far passare la novità dai rapporti legali, ai rapporti 
reali nella società,; ma si tratta di darle gambe per farla crescere nella 
società. Dalla politica dei principi dobbiamo passare alla politica della 
costruzione sociale dell'alternativa. La quale non potrà venire dall'UNSC, 
che, se non ha il sostegno di una base attiva, resta un organismo 
burocratico. Infatti la vittoria italiana rischia di risultare platonica. 
Già per due anni l'UNSC è stato paralizzato dalla mancanza di finanziamenti 
e di personale; ora dalla molteplicità degli incarichi addossati al dott. 
Bertolaso (responsabile anche della Protezione Civile, che in Italia è 
ancora un semplice progetto dello Stato, senza strutture).

Questa è una situazione del tutto nuova; non più statica, di 
contrapposizione  con i militari nella nostra totale impotenza 
istituzionale, ma dinamica, perché la cittadinanza di noi obiettori è stata 
riconosciuta in senso pieno, le istituzioni ci sono (almeno per un primo 
passo) e si tratta di entrare nel gioco sociale e politico di una lotta 
democratica che porti ad affermare le proposte storicamente più valide.
Oggi ogni cittadino che voglia la pace può compiere un atto impegnativo a 
tutti i livelli che contribuisca a questo nuovo obiettivo politico. Il 
cittadino può esprimere non solo un'opinione, può compiere non solo una 
disobbedienza civile che lo separa dall'organizzazione sociale esistente, 
non solo dare un contributo in danaro ad uno studio sulla DPN del futuro, 
ma può contribuire con parte del proprio operare nella società, in una 
delle tante forme che esprimono la sua appartenenza ad una programma 
differente dalla politica delle armi; una delle tante forme che possano 
caratterizzarlo con una precisa discriminante, quella che porta a 
distinguere coloro che scelgono la difesa non armata e coloro che scelgono 
la difesa armata.
In modo da poter dichiarare alla popolazione italiana che finalmente
IN ITALIA E' NATA L'ALTERNATIVA DELL'ESERCITO NON ARMATO,
perché, non solo c'è una legge e c'è un ufficio preposto ad essa, ma
C'È UN GRUPPO SOCIALE CHE NELLA SOCIETÀ PORTA AVANTI QUESTA POLITICA E SA 
COSTRUIRE UNA PRIMA RISPOSTA AI PROBLEMI DELLA PACE.
In questo nuovo senso politico oggi c'è bisogno di dare visibilità pubblica 
e rendere concreta la presenza collettiva di tutti coloro che in Italia 
hanno scelto la politica di pace. La recente iniziativa di Action for Peace 
in Palestina ha reso compartecipe tutto il mondo della capacità 
dell'interposizione nonviolenta anche in una zona di guerra dove si è 
superato ogni limite del diritto internazionale. Si tratta di costruire una 
base sociale per questo tipo di azioni e per le altre previste dalla DPN.
In definitiva c'è da prendere posizione collettiva per attualizzare la pace 
in maniera storica e propositiva; quindi non più come singole persone che 
compiono atti coraggiosi ed ammirevoli (obiezione all'esercito, andando 
anche in galera) e non più come enti privati (Associazioni varie per la 
Nonviolenza e la Pace, Enti di Servizio Civile) che svolgono una politica 
intelligente e propositiva nella società civile; ma come una significativa 
fetta della popolazione che ha fatto una scelta di fondo, che in Italia 
rappresenta una realtà sociale ormai insopprimibile, che è ormai 
consolidata da diverse esperienze anche in piena zona di guerra, che sa 
proporre un nuovo progetto di grande interesse pubblico al di sopra delle 
singole prospettive degli enti privati: progettare come risolvere i 
conflitti senza armi e attuare questo servizio pubblico.

In Italia ci sono stati circa 500.000 obiettori di coscienza; inoltre circa 
20.000 sono stati obiettori alle spese militari. Ma questi numeri possono 
restare delle statistiche se non si concretizzano in una pratica costante 
nella vita pubblica. Perciò la proposta è di riproporre a queste persone 
l'impegno, che nel passato è stato temporaneo, in un impegno duraturo, che 
dia a ciascuno un indirizzo di lavoro collettivo per la pace e cooperi 
all'obiettivo che oggi è decisivo.
Inoltre questa proposta sorge naturale come continuazione della Campagna 
alle spese militari per la DPN, ormai in vista del traguardo (l'odg 
approvato dalla Camera nel 1998 invitava già il Governo a recepire 
l'opzione fiscale; oggi l'UNSC può ricevere donazioni da privati, quindi 
anche detrazioni di tasse; così la illegalità è ridotta ad semplice uno 
storno a capitoli di spesa dello Stato). Resta comunque la necessità di 
proseguire una politica collettiva nazionale per la pace che sia 
propositiva di grandi temi, in particolare che consolidi e sviluppi le 
conquiste ottenute, le prime nel mondo. Quindi l'idea è di ottenere al più 
presto la fine della vecchia Campagna OSM-DPN per passare a più che una 
nuova Campagna: una azione politica comune per costruire una nuova realtà 
dal basso.
Inoltre questa proposta si pone al di sopra delle differenze venute alla 
luce durante gli anni passati tra i vari Movimenti, Associazioni per la 
pace ed Enti di servizio civile: essa va al di là dei loro obiettivi 
particolari per dare un obiettivo di minimo ma che unificante, su cui siamo 
responsabili davanti alla popolazione italiana. Naturalmente ogni 
associazione e movimento resta autonomo nel suo specifico; sappiamo che per 
noi la diversità è ricchezza. La proposta è quella di dare un obiettivo 
pubblico comune, sul quale collaborare.
Anche perché il settore si sviluppa comunque, grazie alla abnegazione di 
chi ci lavora volontariamente: sono nati nuovi organismi appositi per la 
DPN: le PBI, la formazione nazionale alla nonviolenza, i BCP, la Rete dei 
Caschi Bianchi, i Berretti Bianchi. Ormai varie associazioni stanno 
realizzando nella società italiana una attiva politica per la DPN.
Utilizzando anche l'UNSC che, per la prima volta, ha ricevuto un 
finanziamento sostanzioso (200 mila euro per la DPN, 2 milioni di euro per 
la formazione degli obiettori). La novità della nascita dell'alternativa 
all'esercito dovrà essere sancita dall'immersione dell'UNSC nel sostegno 
attivo al lavoro che si fa alla base, in modo che sia chiaro a tutti che la 
possibilità di realizzare la pace oggi passa per due possibilità, delle 
quali quella delle armi è una sola e non è la migliore.

In particolare  la proposta è quella di:
1) lanciare un manifesto nazionale, con la scritta grossa di Chiamata alla 
Pace e con aspetto propositivo e costruttivo; invitando tutti i cittadini a 
compiere uno delle azioni indicate nel testo seguente.
2) Costituire una banca dati di coloro che rispondo alla chiamata; 
Peacelink è disposta ad allargare la sua precedente banca dati sui 
Volontari Antiguerra a coloro che risponderanno alla nuova gamma di 
possibilità di chiamarsi al di fuori della guerra
3) Nell'autunno prossimo organizzare a Roma nella Auletta del Parlamento, 
un convegno che pubblicizzi, alla popolazione italiana e al Parlamento, che 
l'alternativa è nata attraverso la risposta alla Chiamata di un gruppo 
sostanzioso di persone.
4) Organizzare (così come si fa in Germania da tre anni) un convegno 
nazionale di progettazione e programmazione della risposta non armata ai 
conflitti.

Questa allora è la proposta tentativa del testo ai cittadini, così come 
l'ha formulata la Campagna OSM-DPN:

"La campagna di Obiezione Fiscale alle Spese Militari per la Difesa 
Popolare Nonviolenta intende promuovere la realizzazione di quella difesa 
alternativa per la quale essa è iniziata nel 1982 e che è stata dichiarata 
legittima dalle sentenze della Corte Costituzionale e sancita con la legge 
230/98. Il che consiste nel riconoscerci collettivamente nella serie di 
azioni che sin da oggi si possono fare per collegarci nella costruzione, da 
subito, di questo progetto e presentarci come punto di riferimento e di 
iniziativa davanti all'opinione pubblica. La serie di iniziative qui 
elencate, alle quali ognuno contribuisce per quel che può e come può, 
costituisce anche un percorso di formazione alla nonviolenza che parte 
dalle scelte quotidiane di coscienza e che ognuno può fare crescere a 
scelte pubbliche collettive. Per questo propone la seguente scheda che 
ognuno può compilare e mandare ad Angelo Cavagna, e-mail: 
gavci@iperbole.bologna.it.

Il 
sottoscritto...................................................................
nato a ................................. il 
.......................................
abitante a........................................ in via 
......................
tel. ................................ e-mail 
.....................................
gruppo di riferimento....................................................
consapevole delle responsabilità civili e penali stabilite dalla legge a 
carico di chi dice il falso, si dichiara obiettore all'uso delle armi, in 
uno o più dei sensi seguenti:
( ) si impegna a partecipare a campagne di opinione e di azione contro 
l'eventuale invio di forze armate italiane in azioni di guerra che violino 
la Costituzione Italiana
( ) si impegna a non partecipare ad azioni militari in violazione della 
Costituzione Italiana e conseguentemente si impegna a rifiutare la chiamata 
alle armi
( ) si impegna a non utilizzare mai le armi anche in caso di guerra
( ) si impegna a non esercitarsi alla guerra
( ) si impegna, ove ricorra l'eventualità, a non partecipare ad attività 
lavorative finalizzate alla produzione o al commercio delle armi
() si impegna a promuovere la obiezione alle banche armate
( ) si impegna nella Campagna Obiezione alle Spese Militari per la Difesa 
Popolare Nonviolenta in uno dei seguenti modi:
( ) con un versamento volontario a favore e/o dell'Ufficio Nazionale del 
Servizio Civile, e/o al Fondo per la Pace per promuovere la Campagna, e/o 
ad una ONLUS che invia obiettori all'estero in missioni di pace;
( ) sottraendo al versamento delle imposte dovute sul reddito delle persone 
fisiche una quota determinata che contestualmente verserà e/o all'UNSC e/o 
al Fondo per la Pace;
( ) devolvendo l'8 per mille alla Chiesa o Cattolica o Valdese, ma 
chiedendo che essa destini questo finanziamento alle iniziative di DPN da 
esse individuate e già finanziate negli anni passati:
( ) si impegna a promuovere ovunque la cultura della nonviolenza e 
l'educazione alla pace;
( ) si impegna a sviluppare iniziative di Difesa Popolare Nonviolenta e di 
risoluzione nonviolenta dei conflitti;
( ) si dichiara disposto ad impegnarsi per una o più delle seguenti attività:
( ) sostenere economicamente progetti di servizio civile (eventuale 
alternativa fra due o più "settori" di intervento)
( ) partecipare a progetti di servizio civile in Italia (per 3 mesi, per 1 
anno)
( ) partecipare a progetti di servizio civile in una ONG all'estero (per 1 
anno, più anni)
( ) partecipare ad iniziative di interposizione nonviolenta (in generale o 
anche in uno dei prossimi anni)

Per la Campagna OSM-DPN
Antonino Drago
Tel. 081-7803697  fax 06 233242218
e-mail: drago@unina.it
Aprile 2002


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PACIFISTI ANTIVIRUS

Se non avete un antivirus aggiornato fate dei controlli immediatamente. 
Potreste infettare altri amici via e-mail. Per fare un monitoraggio del 
vostro computer potete collegarvi on line a:
http://av.zdnet.it
http://www.pandasoftware.com (cliccare sulla zona Panda ActiveScan)
http://housecall.antivirus.com
http://www.symantec.it (cliccare su Security Checkfor Home Users)
Segnalate altre idee e strumenti in proposito: chi volesse fare da "esperto 
antivirus" per noi pacifisti... è mille volte ringraziato!