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appello Perugi-Assisi x Palestina
Allego l'appello della Perugia-Assisi
Mario Pianta
Universita' di Urbino e
ISRDS-CNR, Via De Lollis 12, 00185 Roma, Italy
tel. (39) 06 44879207, fax 06 4463836, e-mail
pianta@isrds.rm.cnr.it
12 maggio 2002
Marcia straordinaria Perugia-Assisi
per la pace in Medio Oriente
Contro la guerra infinita, costruiamo
la pace in Medio Oriente
Appello all’Europa
Chiediamo pace per
Gerusalemme
Da quasi due anni, israeliani e palestinesi
sono prigionieri di una terrificante spirale di odio e violenza. Ed ora è
guerra aperta. Un impressionante fiume di sangue scorre sotto i nostri
occhi alimentando rappresaglie e vendette. Il peggio che tutti dicevano
di voler scongiurare è arrivato. Ma al peggio non c’è un limite. Lo deve
porre la comunità internazionale, lo deve porre l’Europa, lo dobbiamo
porre noi. E’ una nostra responsabilità. Per questo abbiamo deciso di
promuovere, domenica 12 maggio 2002, una edizione straordinaria della
Marcia per la pace Perugia-Assisi.
Tutti sanno che senza un deciso intervento dei responsabili della
politica internazionale sarà molto difficile spezzare la catena della
morte. Per questo noi cittadini europei, consapevoli delle nostre
responsabilità storiche, rivolgiamo un nuovo pressante appello
all’Europa: “fermiamo la carneficina”.
Insieme al Segretario Generale dell’Onu chiediamo agli israeliani di
mettere fine all’illegale occupazione dei territori palestinesi,
all’assedio e al bombardamento delle aree civili, agli assassini,
all’inutile uso della forza letale, alle demolizioni, agli arresti
arbitrari e alle quotidiane umiliazioni dei palestinesi. Insieme al
Segretario Generale dell’Onu chiediamo ai palestinesi di fermare tutti
gli atti di terrorismo e gli attentati suicidi che colpiscono
indiscriminatamente i civili e allontanano ogni possibile soluzione del
conflitto. Ma gli appelli a Sharon e ad Arafat non bastano.
Noi chiediamo all’Europa e all’Onu d’intervenire subito in difesa dei più
indifesi, della giustizia e della legalità internazionale. Noi chiediamo
all’Europa e all’Onu di inviare una forza di interposizione capace di
promuovere l’immediato cessate il fuoco e di assicurare la protezione
delle popolazioni civili. Noi chiediamo all’Europa e all’Onu di assumere
tutte le misure di pressione e sanzione diplomatica ed economica
necessarie per bloccare l’escalation e riprendere la via del negoziato
anche tramite la convocazione di una nuova Conferenza Internazionale- per
la costruzione di una pace giusta e duratura. Non è possibile separare la
ricerca della sicurezza dalla soluzione dei problemi politici. I
traguardi definiti dalle stesse risoluzioni delle Nazioni Unite sono
noti: fine dell’illegale occupazione israeliana del 1967, fine degli
insediamenti, piano di “sicurezza comune” per entrambi i popoli,
condivisione di Gerusalemme, costruzione dello Stato di Palestina,
riconoscimento del diritto di Israele di vivere entro confini certi e
sicuri, promozione del dialogo e della convivenza, dell’integrazione e
dello sviluppo dell’intera regione.
Tutti sanno che la soluzione del problema sta nel riconoscere ad entrambi
i popoli gli stessi diritti: due popoli, due Stati, la stessa dignità,
gli stessi diritti, la stessa sicurezza. Chiunque non voglia accettare
questa soluzione sceglie di mettersi contro la comunità internazionale e
deve subire le sue sanzioni.
Esistono ancora dei valori, esistono dei principi e dei diritti. Sono i
valori, i principi e i diritti sui quali diciamo di voler costruire la
nostra Europa e un nuovo mondo. In nome di questi stessi valori, principi
e diritti, noi chiediamo all’Europa di mettere in campo le migliori
energie per porre fine a questa tragedia e per scongiurare lo scoppio di
nuove guerre come quella annunciata dagli Stati Uniti contro l’Iraq- che
rischiano d’infiammare il Medio Oriente e il mondo intero. Il terrorismo
non si vince con le bombe. L’Europa riprenda in mano la bandiera delle
Nazioni Unite, dei diritti umani, della giustizia e della legalità
internazionale. L’Europa s’impegni a costruire nel Mediterraneo una
comunità di pace, di sicurezza e di cooperazione alimentata da un dialogo
interculturale basato sui diritti umani e sui principi democratici, sul
rifiuto del razzismo e dell’antisemitismo. Diciamo basta alla guerra e al
bellicismo, alla violenza e al terrorismo. Assumiamoci le nostre
responsabilità. E’ in gioco anche il nostro futuro. Dipende da
noi.
In questo modo, domenica 12 maggio, intendiamo sostenere e incoraggiare
tutte le donne, gli uomini e i gruppi che nella società israeliana e
palestinese, riconoscendo le ragioni dell’altro, s’impegnano
instancabilmente per la costruzione di una pace giusta e duratura. Dalle
città di Aldo Capitini e di Francesco d’Assisi, dove solo due mesi fa su
invito di Papa Giovanni Paolo II i rappresentanti delle principali
religioni hanno sottoscritto uno straordinario “Impegno comune per la
pace”, giunga loro il nostro abbraccio di solidarietà e la promessa: a
giugno saremo con voi a Gerusalemme, in Israele e in Palestina, per dire
insieme “Time for peace”.
Tavola della Pace
Il Comitato Direttivo della Tavola della Pace è composto da: Acli,
Agesci, Arci, Francescani del Sacro Convento di Assisi, Focsiv,
Legambiente, Cgil, Cisl, Uil, Associazione per la pace, Banca Etica,
Cipsi, Ics, Emmaus Italia, Manitese, Pax Christi, Centro per la
pace Forlì/Cesena, Peacelink, Lega per i diritti e la liberazione
dei popoli, Fondazione italiana per il volontariato, Forum Trentino per
la pace
Perugia, 29 marzo 2002
Per adesioni e informazioni rivolgiti a: Tavola della Pace, via della
Viola 1 (06100) Perugia, tel 075/5736890 fax 075/5739337 email:
info@perlapace.it
sito web:
www.tavoladellapace.it