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La comunità ebraica di New York lo caccia: colpevole d'aver aiutato Arafat



di Bruno Marolo www.unita.it

 Washington Sembra un'orribile storia di razzismo, come tante altre. Una
famiglia ebrea costretta ad abbandonare la casa e a nascondersi per sfuggire
al linciaggio. Un quartiere scatenato contro gente "diversa", con la quale
rifiuta di convivere. Questa volta, però, il quartiere dove infuriano i
fanatici è la parte di Brooklyn dove la maggioranza degli abitanti è ebrea.
Stuart e Doreen Shapiro, due coniugi che insegnano entrambi in una scuola
ebraica, sono stati minacciati di morte e messi in fuga dai vicini. Uno dei
loro figli, Adam, di 30 anni, viene considerato un traditore per aver
procurato un'ambulanza ai palestinesi assediati e avere accettato il
ringraziamento personale di Yasser Arafat.

"Adam Shapiro - sostiene Ron Torosin, portavoce dell'organizzazione
giovanile ebraica Betar - è per noi ebrei quello che per gli americani è
John Walker, il traditore che combatteva con i taleban. E' un individuo che
ispira orrore e disprezzo, e dovrebbe essere chiamato a rendere conto delle
sue azioni".
"Israele è in guerra per la sopravvivenza, ognuno di noi deve scegliere da
che parte stare, e Adam Shapiro ha scelto l'altra parte", ha scritto il New
York Post, un giornale popolare molto diffuso nella comunità ebraica. Nell'
articolo Shapiro è stato chiamato "vile" e "traditore". A Brooklyn sono
stati distribuiti volantini con l'invito a formare un numero di telefono per
ascoltare una registrazione in cui si accusava Shapiro di collaborazione con
i terroristi e si indicava l'indirizzo della sua famiglia.
"I miei genitori - ha raccontato Noah Shapiro, fratello di Adam - hanno
ricevuto e mail e telefonate da gente che li accusava di essere falsi ebrei
e di avere allevato un terrorista. Uno dei loro persecutori ha detto che
meritavano l'inferno ed egli sarebbe stato contento di fare in modo che ci
andassero".


Mercoledì la famiglia Shapiro è partita da New York senza lasciare il nuovo
l'indirizzo. La casa è presidiata dalla polizia per impedire che venga data
alle fiamme. La protezione è stata chiesta dalla Anti-Defamation League
(ADL), una associazione che difende gli ebrei dalle discriminazioni, ma
forse finora non aveva mai dovuto intervenire per mettere un freno alle
azioni di altri ebrei. "Quello che è avvenuto - sostiene il direttore
nazionale della ADL Abraham Foxman - è particolarmente grave e sinistro". Il
New York Times, in un editoriale, ha definito "sorprendenti e repellenti" i
fatti di Brooklyn. "Nessun motivo politico reale o immaginario - ha scritto
il commentatore - può giustificare le minacce alla famiglia Shapiro:
pretendere il contrario significa pensare come i terroristi".


Adam Shapiro si è trasferito anni fa dagli Stati Uniti in Israele dove si è
fidanzato con una ragazza palestinese, Huweida Arraf. Da tre anni vive con
lei a Ramallah e si è iscritto a un movimento internazionale di solidarietà
con il popolo palestinese. Il New York Times ha ricostruito così i fatti all
'origine degli incidenti di Brooklyn: "Venerdì scorso Adam Shapiro ha
persuaso le truppe israeliane a lasciare entrare un'ambulanza nella zona
dove era assediato Arafat per assistere i palestinesi feriti. Poi egli
stesso è stato intrappolato all'interno per tutta la notte dal fuoco
incrociato. Il mattino seguente Arafat ha fatto colazione con lui e lo ha
ringraziato".


La notizia che un ebreo americano aiutava i palestinesi assediati è stata
trasmessa dall'Associated Press. La Cnn e altre reti televisive hanno
intervistato Adam Shapiro, che detto di aver visto le truppe israeliane
arrestare i palestinesi "casa per casa, come facevano i nazisti nella
seconda guerra mondiale". Quando gli è stato domandato come un ebreo possa
parlare così, Adam Shapiro ha risposto: "Non sono un traditore. Voglio la
pace, la fine di ogni violenza".

Nello

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www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm