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CONGRESSO PROVINCIALE DI RC A VERONA
- To: pace@peacelink.it
- Subject: CONGRESSO PROVINCIALE DI RC A VERONA
- From: Gianni Zardini <bricioli@tin.it>
- Date: Thu, 28 Mar 2002 18:51:05 +0100
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Circolo Pink
Centro di Cultura e Iniziativa Gay/lesbica/Bisessuale e Transgender
Verona
OGGETTO: IL CONGRESSO PROVINCIALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA APPROVA UN
DOCUMENTO CONTRO LA DISCRIMINAZIONE ALLE PERSONE
GAY/LESBICHE/TRANSGENDER
Al congresso provinciale di RC (Verona 23/03/02), i due delegati del
Circolo
Pink, Gianni Zardini e Roberto Aere, hanno presentano un ordine del
giorno
per l1affermazione dei diritti di cittadinanza delle persone
omosessuali,
l1ordine del giorno è stato approvato a larghissima maggioranza.
Il documento è stato redatto insieme con altri gruppi omosessuali
italiani
che a loro volta lo hanno presentato nei vari congressi che RC sta
facendo
in tutta Italia. Il documento verrà portato al prossimo congresso
Nazionale
di Rifondazione Comunista che si terrà a Rimini dal 4 a 7 Aprile 2002.
Siamo Molto soddisfatti/e di questo risultato, che arriva dopo un lungo
e
positivo rapporto che il Circolo Pink ha intrapreso da anni con RC,
unica
forza politica veronese ad aver appoggiato senza veti e paure le
battaglie
che il Pink ha fatto in questi ultimi anni a Verona.
Di seguito l1ordine del giorno approvato.
per il Circolo Pink
Gianni Zardini
Ordine del giorno.
Il contributo di lesbiche, gay, bisessuali e trans/gender al Congresso
del
Partito della Rifondazione Comunista.
1. Il Partito della Rifondazione Comunista ritiene le rivendicazioni del
movimento lesbico, gay, bisessuale e trans/gender istanze fondamentali
per
la liberazione degli uomini e delle donne, e per la realizzazione di una
società più giusta. Tali rivendicazioni non riguardano soltanto i
diritti di
una minoranza, e non costituiscono soltanto una richiesta di piena
realizzazione del principio dell1uguaglianza giuridica di tutti i
cittadini
e di tutte le cittadine: esse contengono potenzialità di rinnovamento
delle
relazioni umane, di messa in discussione dei ruoli sessuali e
dell1identità
di genere, di liberazione da un condizionamento dei comportamenti che in
una
società maschilista coinvolge tutti ? uomini e donne, omosessuali,
bisessuali, trans/gender ed eterosessuali ? addestrando le sessualità,
limitando le affettività, impoverendo le capacità relazionali.
In Italia, in anni di assenza di altri movimenti sociali e politici, le
richieste del movimento lesbico, gay, bisessuale e trans/gender hanno
assunto il ruolo di una battaglia ideale che, con la manifestazione del
2000
nella Roma del giubileo, ha riaffermato con forza il principio della
laicità
dello Stato e il pieno diritto dei cittadini a manifestare liberamente
nelle
strade e nelle piazze del Paese. Oggi tali lotte si uniscono a quelle
contro
le politiche neoliberiste della globalizzazione capitalistica, e le
arricchiscono, ponendo in primo piano la questione della felicità e
della
realizzazione personale come scopo di ogni battaglia per i diritti umani
e
di cittadinanza.
È compito dei comunisti e delle comuniste che fanno parte del movimento
lesbico, gay, bisessuale e trans/gender, promuoverne la collaborazione
con
altri movimenti e con il Partito della Rifondazione Comunista, in vista
di
una trasformazione complessiva della società, e opporsi a chi vuole fare
delle rivendicazioni dei diritti civili una battaglia di lobby.
È compito dell1intero Partito della Rifondazione Comunista, contro
l1attacco
del governo Berlusconi ai diritti delle donne, degli immigrati, dei
lavoratori, assumere pienamente nel proprio programma anche le richieste
delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e dei trans/gender ? soggetti
ancora
discriminati ed emarginati nella società italiana, e particolarmente
deboli
nel mondo del lavoro ? e promuovere una politica di opposizione al
governo
che sia al tempo stesso un rilancio dell1iniziativa politica nell1ambito
dei
diritti e delle libertà vere.
2. Il trattato di Amsterdam, approvato il 17 giugno 1997, chiede agli
stati
dell1Unione Europea di attuare gli interventi legislativi necessari per
combattere ogni tipo di discriminazione.
La Carta dei diritti, approvata a Nizza il 7 dicembre 2000, ribadisce il
principio dell1uguaglianza giuridica di tutti i cittadini e di tutte le
cittadine, e il diritto di tutti a non essere discriminati in base a
scelte
personali e a non essere licenziati senza giusta causa. Le risoluzioni
del
parlamento europeo datate 8 febbraio 1994 e 17 settembre 1998 danno
disposizioni per l'equiparazione di trattamento giuridico di tutte le
cittadine e di tutti i cittadini europei, indipendentemente dal loro
orientamento sessuale e dall'identità di genere.
Il 13 ottobre 1999 il parlamento francese ha dato seguito a queste
direttive
europee approvando una legge sui PACS (Patti Civili di Solidarietà),
mentre
in Italia i DS e le altre forze democratiche di centro-sinistra, durante
gli
anni del governo ulivista, hanno completamente disatteso gli impegni
presi
in più occasioni con il movimento lesbico, gay, bisessuale e
trans/gender,
rinunciando anche a questa fondamentale battaglia di civiltà in nome
dell1alleanza con i partiti cattolici.
Oggi il Partito della Rifondazione Comunista deve farsi promotore di
un1opposizione al governo Berlusconi che passi anche attraverso la
ripresa
di questa battaglia politica e culturale. Occorre contribuire e
partecipare
alla iniziative e alle manifestazioni del movimento lesbico gay e
trans/gender, e promuovere l1incontro e il confronto tra i comunisti e
le
comuniste attivi in tale movimento.
Occorre rilanciare le proposte di legge che giacciono in Parlamento in
materia di Unioni Affettive (dette anche Unioni di Fatto/Unioni
Civili/Patti
di Convivenza), di lotta alla discriminazione motivata dall1orientamento
sessuale e dall1identità di genere (atto Senato S303 del 25 giugno 2001,
primo firmatario Luigi Malabarba; atto Camera C715 del 12 giugno 2001,
prima firmataria Titti de Simone), d1introduzione dell1educazione alla
sessualità nelle scuole (atto Camera C1023 del 17 maggio 1996, primo
firmatario Nichi Vendola); occorre contrastare ogni messa in discussione
del
diritto di autodeterminazione delle donne in ambito riproduttivo, e
promuovere discussioni e iniziative volte all1approvazione di una legge
più
equa in materia di riproduzione assistita, che riconosca pienamente il
diritto alla gravidanza anche per le donne lesbiche e per le donne
singole.
3. Il Consiglio dell1Unione Europea nel 2000 ha approvato la Direttiva
2000/78/CE che prevede strumenti per la tutela dei diritti di lavoratori
e
lavoratrici, fra cui il rovesciamento dell1onere della prova nel
processo
giudiziario e l1introduzione, negli ordinamenti nazionali, di
disposizioni
atte a proteggere i lavoratori e le lavoratrici dal licenziamento e da
altri
atti discriminatori a causa di condizioni e convinzioni personali, età,
disabilità, orientamento sessuale, ecc. Il governo Berlusconi, invece,
con
l1attacco sistematico delle garanzie a tutela dei lavoratori ed in
particolare dell1art. 18 dello Statuto dei lavoratori, si muove nella
direzione opposta.
In difesa di tutti i lavoratori e le lavoratrici, e tenendo conto in
particolare che la discriminazione verso le persone omosessuali e
trans/gender agisce anche e soprattutto sui luoghi di lavoro, il partito
deve impegnarsi non solo per la difesa dell1art. 18 (che tutela il
lavoratore solo nel caso di licenziamento), ma anche per la difesa di
tutte
le garanzie contenute nello Statuto dei lavoratori, nonché per
l1allargamento di questi diritti alle categorie dei lavoratori atipici
(collaboratori, interinali, a tempo determinato, soci lavoratori di
cooperative), che le leggi volute dai governi di centro sinistra hanno
creato con diritti inferiori a quelli degli altri lavoratori
contribuendo in
a minare l1unità e il potere contrattuale della classe lavoratrice.