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MONITOR PALESTINA: newsletter n. 14 del 29 FEBBRAIO 2002
MONITOR PALESTINA: newsletter n. 14 del 29 FEBBRAIO 2002
http://www.monitorpalestina.supereva.it E MAIL monitorpalestina@gaza.net
TUTTI A ROMA
sabato 9 MARZO 2002
ore 15 Piazza della Repubblica
PER MANIFESTARE
LA NOSTRA SOLIDARIETA' INCONDIZIONATA
ALLA CAUSA DEL POPOLO PALESTINESE!
INDICE
1) MANIFESTAZIONE NAZIONALE (FINALMENTE!)
2) ISRAELE E NAZIONI UNITE - FATTI E LEGGENDE
3) LINKS UTILI SU RISOLUZIONI E GERUSALEMME EST DEI PALESTINESI
4) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 1 GEN - 31 GENNAIO 2002
5) AZMI BISHARA
6) PALESTINA IN MINIATURA
7) PRC E PALESTINA
8) PERLE DI SAGGEZZA
================================================================
1) MANIFESTAZIONE NAZIONALE (FINALMENTE !)
PACE, VITA E LIBERTA'
PER IL POPOLO PALESTINESE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Roma, Sabato 9 Marzo
Ore 15 - Piazza della Repubblica
- per il ritiro immediato dei militari e degli insediamenti coloniali
israeliani da tutti i territori palestinesi occupati;
- per il diritto all'autodeterminazione e la fondazione di uno Stato
Palestinese Indipendente con Gerusalemme capitale;
- per il diritto al ritorno dei profughi;
- per l'invio di osservatori internazionali come richiesto dai palestinesi.
FORUM PALESTINA
Tel. 06/4393512 -06/4468028
e-mail: forumpalestina@libero.it
Da Milano
Il Comitato d'appoggio alla resistenza palestinese e il collettivo
territoriale "La Fucina" organizzano un pullman per la manifestazione del 9
marzo in sostegno all'Intifada palestinese. Il costo è di 30 euro, partenza
sabato 9 alle 6 da p.le Loreto (Milano) e rientro dopo la mezzanotte (si
riparte subito dopo la manifestazione). Per prenotazioni e informazioni
chiamare il numero 349-8503555 o scrivere a intifadahamra@palestinemail.com
Adesioni alla manifestazione nazionale al 27 febbraio:
Convoglio di Solidarietà Internazionalista "Giorgiana Masi", Tribunale
Clark, Radio Città Aperta, CUB/Scuola, Unione Popolare, Associazione
Progetto Diritti, Centro Sociale "Intifada", Associazione "Radici",
Coordinamento Donne delle RdB, Laboratorio Hurriya (Università Roma),
Fulvio Grimaldi (giornalista di Liberazione), Vauro (giornalista del
Manifesto), Giovanni Russo Spena (deputato PRC) , Paolo Cento (deputato
Verdi), Bassam Saleh (Comunità Palestinese Roma), Alì Samhan (Comunità
Palestinese del Veneto) , Adriana Spera (consigliere comunale PRC, Roma),
Ramsey Clark (Stati Uniti), Mons, Hylarion Capucci (Patriarca di
Gerusalemme), Collettivo di economia "La Sapienza" Roma, Federazione di
Ancona del PRC, Campo Antimperialista, Associazione Italia-Cuba (Valle del
Tevere), Comitato di Solidarietà con l'Intifada, Nunzio D'Erme (consigliere
comunale PRC, Roma), CSOA "Excarcere", CSOA "Zonarossa", Collettivo
autonomo studentesco "la pietra" (Palermo), Giacomo Cirrincione (Palermo),
Giancarlo Lannutti (giornalista di Liberazione), Aine Cavallini (Firenze),
Vainer Burani (giurista, Reggio Emilia) , Claudio Moffa (docente università
di Teramo), Cristina Tottanin, Luciano Vasapollo (docente università di
Roma-La Sapienza), Gualtiero Alunni (PRC, Assessore VIII Municipio di
Roma), Bruno Steri e Tina Costa (direzione romana del PRC), Collettivo
formazione marxista di Roma, Associazione Il Pane e le Rose (Roma),
Associazione Dimensioni Diverse (Milano), la Rete dei Comunisti, Centro
Documentazione "Le radici e le ali" (Aversa), Circolo Agorà (Pisa),
Associazione Culturale Monteverde (Roma), Associazione Terzo Cinema,
Circoli PRC di Roma: "Camilla Ravera", Valmelaina - Tufello, Casalbertone,
Laurentino-Fonte Ostiense, Acea, Ministero del Lavoro, Contraves, Ornella
Sangiovanni, Stefano Garroni, Alessandra Ciattini, Enrico Giardino, Stefano
Chiarini (giornalista del Manifesto), Aldo Bernardini, Andrea Martocchia,
Dominique Bendo-Soupou, Andrea Catone, Germano Monti, Comitato di
solidarietà con il popolo palestinese (Torino), Soccorso popolare (Padova),
Comitato Appoggio alla Resistenza palestinese (Milano), Comitato contro la
guerra Roma Sud, Associazione "In Piazza " (Cassino), Centro Popolare
Autogestito Firenze, Centro Sociale "Oltre frontiera" (Pesaro), Umbria
Rossa, Rossoperaio (Taranto), Comitato anticapitalista Palermo, Comunità
palestinese di Napoli, Comunità palestinese del Lazio, Solidarietà
Internazionale Pescara, Comitato di solidarietà con l'Intifada (Roma),
Carlo Rasmi (Azione Popolare Emilia Romagna), Luigi Cecchetti (Circolo
Comunista 39° Torino), Spazio Antagonista "Newroz", Assemblea Nazionale
Anticapitalista, Roberto Giannarelli, Marisa Caputi, Olga Ambrosanio,
Lorenza Erlicher, Sonia Liebhardt, Alessandro Di Meo, Anna Iandolo,
Fabrizio Marchi, Gianni D'Elia, Maria Carmen Caruso (Cosenza Social Forum),
Francesco Strazzari, Alessandro Piras, Nico Castellini, Federica Valli
(Educatrice Reggio Emilia), Massimo De Nardi, Francesca Portoghese, Giorgio
Forti, Gualtiero De Santi, Michele De Lisio, Paola Luzzi, Raffaello Ugo,
Giorgio Immirzi, Claudia Dorkenwald, Rossana Valsecchi, Elena Valdi,
Concetta Di Bartolomeo, Maurizio Pilati, Fausto Giannelli, Barbara Arecco,
Maurizio Mazzi, Circolo PRC "R. Luxemburg" di Marino (Roma), Circolo PRC
"K. Marx" (Padova), Comitato Lasciatecinpace (Padova), Federazione
nazionale RdB, Antonio Moscato (docente Università di Lecce), Titti
Pierini, Contropiano, Associazione Senzaconfine, Piergiorgio Tiboni (CUB -
Confederazione Unitaria di Base), Circolo PRC di Genzano (Roma), Cristina
Luise (Feltre BL), Raffaele Cianflone Mottola (Chiasso, Svizzera), Giovani
Comuniste e Comunisti, Confederazione Nazionale Cobas, Edvino Ugolini
(poeta TSF/ATTAC), redazione di Corrispondenze Metropolitane (Roma), Wanda
Piccinonno, Carolina Sperti, Piero Rizzo (Lecce), Mario Capanna, Comitato
Valdimagra per la pace contro la guerra (La Spezia), Patrizia Farroni,
Tirreno Social Forum (Santa Marinella e litorale Roma nord), Federazione
PRC di Napoli, CSA Vittoria (Milano), Comitato contro la guerra
dell'Università di Tor Vergata (Roma), Rolando Dubini - Monitor Palestina
(Milano), Un ponte per..., Dante Bedini (Direttivo CGIL Scuola Treviso),
Claudio Grassi (Segreteria Nazionale del PRC), Padre Benjamin, Gruppo
Zastava (Trieste), Comitato contro la guerra (Cagliari), Cobas Sardegna,
Empoli Social Forum, Network Antagonista Piemontese, CSOA Askatasuna
(Torino), CSA Murazzi (Torino), Circolo culturale "Orizzonte" (Bolzano),
Movimento per la Confederazione dei Comunisti (Toscana), Associazione
culturale "Il Lavoratore" (La Spezia), Unità Comunista (Milano), Circolo
PRC Laurentino "Che Guevara" (Roma), Basilicata Social Forum, Rieti Social
Forum, Salaam Ragazzi dell'Olivo - comitato di Milano, Comes coop. Roma,
Giovani Comunisti di Urbino, 100 idee per la pace (Siena), Giuristi
Democratici (Modena), Giovani Musulmani d'Italia, Aldo Gabriele
(psicologo), Andrea Aiazzi (Presidente Quartiere 2 - Firenze), Cagliari
Social Forum, Centro di cultura popolare del Tufello (Roma), Istituto E. de
Martino (Milano), Ivan Della Mea, Rete No Global di Viterbo, Redazione di
CARTA, FMLU - Roma, Associazione Pablo Neruda (Caserta), CSO Stella Rossa
di Bassano del Grappa (Vicenza), Centro di Solidarietà Internazionalista
dell'Alta Maremma, CSO Ricomincio dal Faro (Roma), Umberto Allegretti e
Teresa Crespellani (Professori Università di Firenze), Anna Ciarletti
(Direzione romana del PRC), Lorenzo Praticò (Segretario del Circolo PRC di
Fiumicino - Roma), Gabriella Pistone (Deputata del Pdci), Cesare Salvi
(Senatore DS), Associazione Socialismo 2000, Mauro Bulgarelli (Deputato dei
Verdi), Comitato di appoggio ai militari israeliani che hanno detto NO a
Sharon, Italo Arcuri (responsabile politiche associative Pdci), Roberto
Giannarelli (Cinema senza confini), Claudio Lorenzoni (Direzione romana del
PRC), Federazione romana del Pdci, Milena Valli (Sondrio), Collettivo
Ottobre Rosso (Frosinone), Senigallia Social Forum, Ramon Parral, Roberto
Gomezel (Trieste), Maurizio Donatini, Circolo PRC "Che Guevara" di Aversa
(Caserta), Centro culturale "H. Arendt" di Aversa (Caserta), Comitato per
la pace Università "La Sapienza" (Roma), Associazione Sardegna-Palestina,
Comitato Chiapas di Torino, Salaam Ragazzi dell'Olivo - Comitato di
Trieste, Centro di Documentazione Antagonista "Francesco Lorusso"
(Bologna), Comitato Senza Frontiere (Bologna), Radda per l'Ecuador (Siena),
Collettivo Spartakus (Vicenza), Associazione Culturale "Punto Rosso"
(Vicenza), CSA ex Emerson (Firenze), Collettivo femminista "Rossefuoco"
(Torino), Federazione provinciale del PRC di Ferrara, Associazione dei
cittadini libanesi (Ferrara), Rete Campana No Global, Centro Sociale
Officina 99 (Napoli), Laboratorio occupato SKA (Napoli), Studenti in
movimento (Napoli), Forum Immigrati in movimento (Napoli), Fausto Sorini
(Direzione Nazionale PRC), Leonardo Masella (Capogruppo PRC Regione
Emilia-Romagna), Redazione de "L'Ernesto", Roberto Sconciaforni (Segretario
PRC di Bologna), Federazione PRC di Bologna, Cesare Mangianti (Segretario
Regionale PRC Emilia-Romagna), Circolo PRC "Walter Rossi" di Ottavia
(Roma), Confederazione Cobas di Taranto, Collettivo Antiglobalife
(Taranto), Collettivo Femminista Stregherosse (Taranto), Soccorso
Rosso/ASP, Circolo ARCI Agorà (Pisa), Giuseppina Tedde (Capogruppo PRC
Provincia di Bologna), Alberto Burgio (docente Università di Bologna),
Comitato promotore per il Forum Sociale di Roma Nord Ovest (Roma), Comitato
lucchese di solidarietà con l'Intifada, Assemblea spazi autogestiti
(Lucca), Giovani Comunisti (Lucca), Ambiente e futuro (Lucca), Equinozio -
bottega del commercio equo e solidale (Lucca), Comitato lucchese contro la
guerra, Movimento per la Confederazione dei comunisti di Lucca, Unità
internazionale dei lavoratori, Laboratorio permanente contro le guerre
(Benevento), CSA Depistaggio (Benevento), Acea - Agenzia stampa per i
consumi alternativi, Prof. Hans Spinnler (Università degli Studi di
Milano), Michele De Lisio, Servizio Civile Internazionale, Carlo Pona
(Presidente S.C.I.), Associazione Primo Moroni (Bologna), Nuova casa del
popolo di Ponticelli "La Casona" (Bologna), Cooperativa sociale Multietnica
(Senigallia), Senigallia social forum, La Spezia social forum, Associazione
"Popular" (Firenze), Associazione Piero Bruno (Roma), Claudio Bicchielli
(Capogruppo PRC Comune di Empoli), Arab.it - il Portale Arabo, Mauro
Riccioni (Assessore Politiche Sociali e Immigrazione Provincia di
Macerata), Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia,
Associazione L.I.P.O. di Osimo (Ancona), Circolo PRC "Meyer-Vighetti" di
Bussoleno (Torino), Social Forum di Orvieto, Social Forum di Città della
Pieve, Comunità Palestinese del Veneto, Avamposto degli Incompatibili,
Stefano Cristiano (Segretario provinciale del PRC di Pistoia), Francesco
Berti (Capogruppo PRC alla Provincia di Pistoia), Francesco Giacomelli
(CGIL di Pistoia), C.S.A. Pacì Paciana, Bergamo Social Forum, periodico
Piovono Pietre, Circolo culturale Spartaco, PMLI, redazione della rivista
PROLET, Gabriella Brascaglia (insegnante), Silvana Stampo (Segreteria
Provinciale PRC di Cosenza), Alto Tevere Social Forum, Circolo PRC "Marco
Sanna" (Roma), Circolo PRC dei lavoratori delle telecomunicazioni (Roma),
Alto Salento Social Forum (Ostuni, Brindisi), Circolo PRC di Carovigno
(Brindisi), Rimini Social Forum, Collettivo Studentesco "Rumori sinistri"
(Rimini), Giovani Comunisti (Rimini), Associazione Antimperialista "Omar
Moheissi" (Guagnano, Lecce), Associazione Punto Rosso (Fermo - Porto San
Giorgio), Collettivo Politico di Scienze Politiche (Firenze), Comitato
Antipsichiatrico (Cagliari), Cobas Telecomunicazioni, Comitato di
Solidarietà con il Popolo del Guatemala (Torino), Altropopolo - Sinistra
Verde (Comune di Genova), RdB Federazione di Bologna, Circolo Iqbal Masih
(Bologna), A.S.I.A. (Bologna), Lista Reno per il rilancio dello stato
sociale (Bologna), Faenza Social Forum, rivista "Il Monviso" (Pinerolo),
FISAC - CGIL (Fiumicino, Roma), Amiata - Fiora Social Forum, Social Forum
"No guerra" (Roma), Massimiliano Santi (Consigliere PRC Provincia di Roma),
Giuliano Pisapia (Deputato PRC), Antonio Bruno (Vicepresidente Consiglio
Comunale di Genova), Alfredo Valente (Assessore Diritto allo Studio del
Comune di Ferrara), Mario Bellini (Assessore Lavori Pubblici della
Provincia di Ferrara), Corrado Perna (Datanews Editrice, Roma), Marco
Pigliapoco (Giovani Comunisti di Jesi), Vittorio Parola, Salvatore
Bonadonna (Consigliere PRC Regione Lazio), Enrico Luciani (Consigliere PRC
Regione Lazio), Romolo Rea (Consigliere PRC Regione Lazio), Simona Ricotti
(Consigliere Comunale PRC di Civitavecchia), Associazione AZAD, Migrant's
Social Forum, Piombino Social Forum, Associazione docenti Scuola e Società,
Associazione BKP (Roma), Collettivo Linea Rossa di Bussoleno (Torino),
Network per i Diritti Globali (Barletta), Bassano Social Forum, Circolo di
Iniziativa Culturale Carrarese (Carrara), la redazione della rivista
"Ernesto Toscano", la redazione di Rosso XXI (Lucca), Circolo
interprovinciale Antonio Gramsci (La Spezia - Sarzana), Marta Billo
(Capogruppo PRC Comune di Sesto Fiorentino), Sandro Medici (Presidente del
X Municipio del Comune di Roma), Kiwan Kiwan (Segretario Federazione
provinciale del PRC di Ferrara), Associazione "On the road" (Roma),
Valdarno Inferiore Social Forum, Comitato lavoratori TIM (Milano), Silvio
Marconi (Presidente Centro "SIN" di Roma), Associazione culturale Punto
Rosso (Massa Carrara), Associazione Tabasco (Trento), Franco Ottaviano
(Presidente della Casa delle Culture di Roma), Nancy Bailey (Presidente
Commissione comunale per la pace del Comune di Bagno a Ripoli), Circolo PRC
"Luigi Longo" di Cinecittà (Roma), Circolo PRC Villaggio Breda (Roma),
Circolo PRC Prati (Roma), Dante Franchi (Capogruppo PRC Comune di
Marzabotto - Bologna), Unione Sindacale Italiana - AIT Lazio, Roma Work
Forum, Costanzo Preve, Salaam Ragazzi dell'Olivo - Comitato di Vicenza,
Comunità Palestinese "Al Baiader" (Torino), Stefania Campetti (Lucca), CSA
Castellazzo (Ivrea), Al Awda - Emergenza Palestina, Sandro Valentini
(Direzione Nazionale del PRC), Comitato Politico Regionale del PRC della
Sardegna, Federazione PRC di Cagliari, Unione Vegetariana Animalista,
Federazione Inforquadri, Forum Sociale di Volterra (Pisa), Coordinamento
Nazionale delegate/i RSU, Carlo Sbano (Reggio Calabria), CSA Asilo Politico
(Salerno), Rossella Lamina e Nicola Di Lecce (Associazione culturale "Mondi
Visuali"), Vittorio Parola (Associazione Socialismo 2000), Associazione
Culturale Mediterraneo (Acquedolci - Messina), Collettivo Antimperialista
(Bologna), Zona Industriale (Bologna), Collettivo Territoriale "La Fucina"
(Sesto San Giovanni), Laboratorio Sociale Autogestito 100celle (Roma),
Farid Adly (Direttore di ANBAMED - Notizie dal Mediterraneo), Forum Sociale
di Modena, Collettivo Comunista Alto Canavese "Che Guevara" (Castellamonte
- Torino), Gruppo Consiliare PRC Provincia di Siena, Circolo PRC "Energia"
di Civitavecchia, Mauro Cosimi (Capogruppo PRC Comune di Civitavecchia), Al
Quds - Istituto di cultura italo-palestinese (Padova)
Documento della riunione nazionale sulla Palestina tenutasi a Roma il 19
gennaio
Forum Palestina
Il 19 gennaio, si è tenuta a Roma una riunione nazionale in solidarietà con
la Palestina. Erano presenti compagne e compagni di associazioni e
organizzazioni provenienti da Torino, Padova, Napoli, Bari, Milano,
Perugia, Firenze, Pesaro, Palermo, Catania, Taranto, Bergamo, Frosinone,
Roma.
Nel contesto delle mobilitazioni contro la "guerra infinita" di cui sono
prevedibili nuove escalation soprattutto in Medio Oriente, la riunione ha
deliberato di promuovere una manifestazione nazionale a Roma (proponendo la
data di sabato 9 marzo)
- per il ritiro immediato delle truppe e degli insediamenti coloniali
israeliani dai territori palestinesi occupati;
- per il diritto all'autodeterminazione e la fondazione di uno Stato
Palestinese indipendente con Gerusalemme capitale;
- per il diritto al ritorno dei profughi;
- per l'invio di osservatori internazionali come richiesto dai Palestinesi.
Il Forum Palestina, le associazioni e le organizzazioni presenti rivolgono
un appello all'Autorità Nazionale Palestinese affinché vengano rilasciati
il Segretario Generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina,
Amhed Saadat, e gli altri militanti dell'Intifada arrestati sotto la
pressione dei governi di Tel Aviv, Washington e dell'Unione Europea, e
Affinché si rafforzi in ogni modo l'unità dell'Intifada palestinese contro
l'occupazione israeliana.
Dalla riunione è emersa la decisione di raccogliere l'appello
internazionale per il boicottaggio delle merci israeliane e delle relazioni
economiche con Israele. A tale scopo verrà attivato un gruppo di lavoro.
Riteniamo sia urgente che le piazze del nostro Paese vengano riempite dalla
solidarietà con il popolo palestinese animando iniziative locali e
arrivando ad una grande ed unitaria manifestazione nazionale che prepari e
rilanci una massiccia presenza della solidarietà internazionale in
Palestina alla fine di marzo in occasione della Giornata della Terra.
FORUM PALESTINA - Roma, 19 gennaio 2002
Per ulteriori informazioni:
tel. 06/4393512
forumpalestina@libero.it
aggiornamenti su
www.arcipelago.org
________________________________________
APPELLO PER LA PALESTINA
A più di mezzo secolo dalla fondazione dello Stato d'Israele, e dopo 35
anni di occupazione illegale della Cisgiordania, di Gaza e delle alture del
Golan, è sempre più urgente trovare una soluzione equa e duratura al
conflitto fra palestinesi e israeliani. A questo fine, nello spirito delle
278 risoluzioni dell'ONU sin qui approvate, è necessario conseguire i
seguenti obbiettivi:
1) l'invio immediato di osservatori internazionali nei Territori
Palestinesi Occupati;
2) il ritiro di Israele da tutti i Territori Palestinesi Occupati durante
la guerra del giugno 1967, compresa Gerusalemme Est;
3) la chiusura di tutte le colonie di Israele nei Territori Occupati della
Cisgiordania, di Gaza e delle alture del Golan, come richiesto da numerose
personalità ebree;
4) il diritto al ritorno dei profughi palestinesi;
5) il risarcimento di Israele nei confronti dei palestinesi che hanno
subìto deportazioni o danni ai loro beni durante l'occupazione;
6) la restituzione del Golan occupato alla Siria;
7) la fondazione di uno Stato Palestinese indipendente e democratico, a
fianco di Israele, nel rispetto reciproco della sicurezza dei confini e
delle sovranità dei due Stati.
Adesioni iniziali:
Claudio Moffa, Dominique Bendo-Soupou, Aldo Bernardini, Alessandra
Ciattini, Maria Donzelli, Stefano Garroni, Domenico Losurdo, Vera Pegna,
Alfredo Tradardi.
Inoltre:
Fabio Alberti, Bruno Ballauri, Angelo Belotti, Mauro Bulgarelli, Giuseppe
Campione, Andrea Catone, Paolo Cento, Stefano Chiarini, Alessandro Curzi,
Angela Ferretti, Enrico Giardino, Fulvio Grimaldi, Giovanna Lelli, Andrea
Martocchia, Tommaso Massa, Francoise-Hélène Massa-Pairault, Germano Monti,
Giancarlo Paciello, Gianfranco Pagliarulo, Valentino Parlato, Vittorio
Parola, Moreno Pasquinelli, Ornella Sangiovanni, Pino Sgobio, Giovanni
Russo Spena, Iacopo Venier.
2) ISRAELE E NAZIONI UNITE - FATTI
Israele e l'ONU tra affinità elettive e relazioni pericolose - Il quadro
generale
Le risoluzioni parziali delle Nazioni Unite
Abbiamo tratto la seguente documentazione dal sito dell'Ambasciata di
Israelel in Italia, omettendo i giudizi di valore e lasciando la mera
descrizione dei fatti. Le risuluzioni sono citate con numeri di
identificazione diversi da quelli usuali, ma il quadro che ne emerge è
assai emblematico: la violazione reiterata e gravissima del diritto
internazionale e i crimini di guerra israeliani contro il popolo
palestinese emergono vividamente. I giudizi omessi erano nella maggior
parte dei casi banali, quando non giuridicamente ridicoli,
tratto da
http://www.israel-amb.it/IL&ONU/IL&Onu.htm
Israele e l'ONU tra affinità elettive e relazioni pericolose
L'11 maggio 1949 lo Stato d'Israele fu ammesso alle Nazioni Unite quale suo
cinquantanovesimo membro. Da allora, esso ha partecipato ad un'ampia gamma
di operazioni, ha giocato un ruolo attivo nel lavoro dell'organizzazione
nel suo complesso e delle ONG che operano sotto gli auspici delle Nazioni
Unite. Ciononostante, le relazioni tra Israele e Nazioni Unite non hanno
mai avuto vita facile.
il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale stabilisce la creazione dello
Stato ebraico.
Ecco le 19 risoluzioni "tradizionali":
A. Due risoluzioni sotto la voce dell'agenda "la situazione nel Medio
Oriente":
Gerusalemme
Gerusalemme (A/55/50): la risoluzione stabilisce che l'applicazione della
legge, della giurisdizione e dell'amministrazione israeliana a Gerusalemme
è nulla e invalida e deplora il fatto che alcuni stati abbiano trasferito
le proprie ambasciate a Gerusalemme.
Il Golan siriano
Il Golan siriano (A/55/51): questa risoluzione dichiara che l'applicazione
della legge, giurisdizione e amministrazione israeliana alle alture del
Golan è nulla e invalida e richiede il ritiro alle linee del 4 giugno 1967.
B. Risoluzioni sotto la voce "La questione della Palestina"
Diritti umani
Processo di pace
1. Il Comitato per l'esercizio dei diritti inalienabili del popolo
palestinese (A/55/52): questa risoluzione adotta il rapporto del comitato
ed estende il suo mandato.
2. Divisione del Segretariato per i diritti dei palestinesi (A/55/53):
questa risoluzione apprezza il lavoro della divisione e richiede al
Segretario Generale di stanziare ulteriori risorse in suo favore.
3. Programma Speciale di informazione del DPI (A/55/54): esprime sostegno
per la continuazione del programma.
4. Risoluzione pacifica della questione palestinese (A/55/55): questa
risoluzione intende esprimere il pieno sostegno al processo di pace,
C. Risoluzioni sul rischio di proliferazione nucleare in Medio Oriente
Il rischio di proliferazione nucleare in Medio Oriente (A/55/36): questa
risoluzione si differenzia dalle altre risoluzioni sull'argomento per il
fatto che isola Israele esortandola ad aderire al TNP (Trattato di non
proliferazione nucleare) e a rendere disponibili le sue presunte strutture
nucleari alle ispezioni della IAEA (Agenzia Internazionale per l'Energia
Atomica).
D. Risoluzioni sulla Sovranità permanente sulle le risorse naturali
Sovranità permanente sopra le risorse naturali (A/55/209): questa
risoluzione esprime preoccupazione per lo sfruttamento delle risorse
naturali dei territori e delle alture del Golan da parte di Israele e
riconosce un diritto a richiedere compensazioni ad Israele per le risorse
utilizzate.
E. Risoluzioni sul diritto di autodeterminazione
Il diritto di autodeterminazione (A/55/87): questa risoluzione si riferisce
alla Carta delle Nazioni Unite, alla Dichiarazione di Vienna e alla
Dichiarazione del Millennio e riafferma il diritto all'autodeterminazione
(un diritto basato sulla Carta delle Nazioni Unite), la risoluzione va
oltre il quadro legale di questo diritto e lo espande fino ad includere il
"diritto ad uno Stato".
F. Risoluzioni sotto la voce UNRWA e l'assistenza ai rifugiati palestinesi
Il "diritto al ritorno"
Le risoluzioni sotto la voce UNRWA e l'assistenza ai rifugiati palestinesi:
Israele sostiene il mandato umanitario dell'UNRWA e coopera con l'UNRWA in
questo campo
1. Assistenza ai rifugiati palestinesi (A/55/123): la risoluzione fa
rilevare con rammarico che la risoluzione dell'Assemblea Generale 194 non è
stata attuata -ossia il "diritto al ritorno" dei rifugiati palestinesi non
è stato ancora garantito da parte di Israele.
2. Gli sfollati del 1967 (A/55/125): questa risoluzione inoltre conferma il
diritto al ritorno e lo estende.
3. Le operazioni dell'UNWRA (A/55/127): oltre a richiamarsi alla
risoluzione 194, la risoluzione sollecita Israele ad applicare la quarta
Convenzione di Ginevra ai territori occupati.
4. Le proprietà dei rifugiati palestinesi (A/55/128): questa risoluzione
riafferma il diritto di ritorno e altre disposizioni della risoluzione 194.
5. Università di Gerusalemme (A/55/129) questa risoluzione, che fa appello
alla costituzione di una università per i rifugiati secondo la risoluzione
35/30B considera tutta Gerusalemme come territorio occupato
Risoluzione dell'ONU 194 come documento garante del diritto al ritorno dei
profughi palestinesi: ... il testo ... parla ... di "rifugiati
la 194 ... contiene è un appello a trovare una soluzione equa al problema.
(CFR. testo della risoluzione 194 e articolo di Ruth Lapidoth)
G. Risoluzioni sulla Commissione speciale per indagare le pratiche israeliane
Il lavoro di una Commissione speciale per indagare le pratiche israeliane
(A/55/130): questa risoluzione richiama gli accordi tra Israele e i
palestinesi, esprime preoccupazione in merito alle violazioni dei diritti
umani nei territori da parte di Israele e fa appello al Comitato affinché
esamini il trattamento dei prigionieri nei territori e renda pubblici i
risultati al DPI.
H. Risoluzioni sulla IV Convenzione di Ginevra
L'applicabilità della Convenzione di Ginevra (A/55/131): questa risoluzione
richiama l'applicazione della quarta Convenzione di Ginevra ai territori e
a Gerusalemme.
I. Risoluzioni sugli insediamenti israeliani
Gli insediamenti israeliani (A/55/132): questa risoluzione reitera un
numero di punti sopramenzionati inclusa l'illegalità degli insediamenti,
l'applicabilità della quarta convenzione di Ginevra e i richiami alla
prevenzione di atti violenti da parte dei coloni israeliani.
"L'insediamento" a Gerusalemme, viene dichiarato illegale.
L'art.6 del Mandato per la Palestina adottato dalla Lega delle Nazioni
attribuiva alla Potenza Mandataria il compito di:
"incoraggiare lo stabilimento intensivo degli ebrei sulle terre del Paese,
ivi comprese le proprietà dello Stato e i terreni incolti non utilizzati a
fini pubblici".
Una delle applicazioni della norma mandataria è data dal Land Settlement
State of Policy emanato dalle autorità britanniche nel 1928[League of
Nations, Report for the year 1928, pg.75] che consentiva agli ebrei di
acquistare i terreni che risultassero in eccesso rispetto alle necessità e
capacità di coltivazione della popolazione araba al fine di praticarvi
metodi di agricoltura intensiva.
Il diritto internazionale umanitario proibisce il trasferimento coatto di
segmenti di popolazione di uno stato al territorio di altro stato occupato
in seguito al ricorso all'uso della forza. Questo principio, riflesso
nell'articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra, è stato delineato
immediatamente dopo la seconda Guerra Mondiale. Come conferma il commento
autorevole della Croce Rossa Internazionale, il principio ha il fine di
proteggere la popolazione locale dai dislocamenti e dalla conduzione di una
esistenza separata come razza, come accaduto nel caso dei trasferimenti
forzati di popolazione in Cecoslovacchia, Polonia e Ungheria prima e
durante la guerra[Secondo l'autorevole commento della Croce Rossa
Internazionale, il paragrafo 6 dell'articolo 49 che recita "The Occupying
Power shall not deport or transfer parts of its own civilian population
into the territories it occupies" è inteso a "impedire una pratica adottata
durante la II Guerra Mondiale da parte di certe potenze che hanno
trasferito porzioni delle loro popolazioni a territori occupati per ragioni
politiche o razziali al fine di colonizzare quei territori" (Commentary: IV
Geneva Convention, ed. Pictet (1958), p.283)].
J. Risoluzioni riguardanti le pratiche israeliane che riguardano i diritti
umani
Le pratiche israeliane che riguardano i diritti umani (A/55/133): vedi (G).
questa risoluzione richiama gli accordi tra Israele e i palestinesi,
stabilisce che le pratiche israeliane nei territori violano la quarta
convenzione di Ginevra e sono pertanto nulle e invalide. condanna le
pratiche israeliane e la violenza israeliana.
K. . Risoluzioni riguardanti il Golan siriano occupato
Il Golan siriano occupato (A/55/143): la risoluzione dichiara come nulla e
invalida l'applicazione della legge, della giurisdizione e
dell'amministrazione israeliana alle alture del Golan e chiama Israele a
trattenersi dall'imposizione della sua cittadinanza ai residenti del Golan.
si implora Israele di mettere fine alla sua occupazione del Golan,
3) LINKS UTILI SU RISOLUZIONI E GERUSALEMME EST DEI PALESTINESI
Nazioni Unite: Condanne e ultimatum - Israele e l'Onu
http://www.grandinotizie.it/dossier/002/fatti_perche/015.htm
medioriente, lo strappo
Gerusalemme "liberata", mito e realtà
di Marius
Schattner*http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Novembre-2000/00
11lm10.01.html
Da notare che sul Corriere della Sera, proseguendo l'opera di
disinformazione frequentemente attuata da questo quotidiano, martedì 15 e
giovedì 31 gennaio Gerusalemme viene erroneamente indicata Gerusalemme
"capitale",...ovviamente di israele.
Un amico si è chiesto se si è trattato di madornale errore, imperdonabile
dimenticanza o...messaggio subliminale, notando correttamente che la
capitale di israele riconosciuta dal mondo intero è Tel aviv, e che la
brutale occupazione israeliana di Gerusalemme Est non è riconosciuta dalle
risoluzioni delle Nazioni Unite, e dall'Unione Europea, ed è quindi, sul
piano del diritto internazionale, priva di alcun effetto.
Chi sostiene il contrario, come un supposto diritto di Israele di
scegliersi la capitale che vuole, è volutamente in malafede e amico dei
soprusi di Israele, in quanto noi non siamo israeliani, e in quanto
commentatori abbiamo come riferimento non le leggi Israeliane, ma il
diritto internazionale, che condanna Israelel per l'occupazione illegale
della strisccia di Gaza, della Cisgiordania, di Gerusalemme Est e delle
alture del Golan.
4) MONITORAGGIO CORRIERE DELLA SERA 1 GEN - 31 GENNAIO 2002
a cura di Renzo de Fè renzodife@inwind.it
SAB 5 GEN PAG 12 ALESSANDRA COPPOLA
(...) e poi, ieri mattina, c'è stata un'incursione a tell, vicino a nablus,
in territorio palestinese: secondo la versione israeliana, l'azione aveva
lo scopo di bloccare la preparazione di un attentato suicida. il terrorista
di hamas obiettivo del raid non è stato catturato, ma nella sparatoria che
ne è seguita è stato ucciso un palestinese e tre sono stati arrestati.(...)
- cosa si intende per "territorio palestinese"?
continuare a scrivere "territori" o "territorio palestinese" (come in
questo caso) quando si parla di cisgiordania e striscia di gaza
contribuisce a non rendere chiara la situazione sul terreno. si occulta la
parola "occupati" e ciò che significa: una occupazione militare che si
protrae da 35 anni.
questo mese per ben 24 volte si citano, senza aggiungere "occupati".
- "secondo la versione israeliana", appunto...e la versione palestinese chi
la conosce? perchè non ci viene riferita?
gli israeliani, essendo ovviamente di parte, ci possono raccontare quello
che vogliono. si può fare informazione corretta fornendo la versione di una
sola parte? quale attendibilità può avere una notizia del genere?
- si parla di "incursione" e "raid", io la chiamarei invasione o attacco
militare.
per di più con quel "nella sparatoria che ne è seguita...", si sposta la
colpa e la responsabilità dell'accaduto: non è l'esercito che spara, non
sono i soldati israeliani che uccidono, non sono i militari che danno
ordini.
VEN 11 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO (dopo l'attacco militare palestinese ad una
postazione militare israeliana nella striscia di gaza)
I professionisti del terrore hanno ottenuto quello che desideravano. con
l'attentato costato la vita a 4 soldati hanno riacceso il conflitto.
RITORSIONE - israele ha reagito demolendo nella notte alcune postazioni
palestinesi e, successivamente, dozzine di case nel campo profughi di
rafah, a gaza. risultato: oltre 700 civili rimasti senza un tetto.
l'esercito ha spiegato che alcune delle abitazioni erano usate dai cecchini
e due appartenevano ai responsabili dell'attacco di mercoledì. ma la
ritorsione non si è ancora conclusa. (...)
- "i professionisti del terrore" sono persone che hanno deciso di
rispondere ad una occupazione militare in maniera violenta, come recita la
carta delle nazioni unite, che legittima la risposta violenta dell'occupato
nel caso di occupazione militare da parte di forze esterne;
- gli attentati si commettono a danno di civili o infrastrutture, in questo
caso è esclusivamente un attacco militare, come poche righe sotto viene
meglio definito ("attacco di mercoledi");
- il governo israeliano dalla dichiarazione di tregua del 16 dicembre ha
continuato a:
* distruggere abitazioni ritenute unilateralmente abusive su territorio
illegalmente occupato, (art. 33 convenzione di ginevra: "nessuna persona
sotto protezione può essere punita per un reato che non abbia commesso
personalmente. sono vietate sia le punizioni collettive che tutte le misure
di intimidazione o di terrorismo. sono vietate le rappresaglie contro le
persone sotto protezione e contro le loro proprietà").
* limitare la libera circolazione dei civili mediante i check-points,
* limitare l'utilizzo di tutte le infrastrutture che la convenzione di
ginevra garantisce ai civili sotto occupazione (scuole, ospedali, uffici,
ecc..),
* invadere a piacimento le zone A autonome dagli accordi di oslo 93,
* uccidere dagli elicotteri persone senza fornire prove, senza arresti o
processi (in israele non esiste la pena di morte),
...mentre si fa notare che la tregua l'avrebbe rotta la parte palestinese...
- "israele ha reagito" ...dopo un attacco militare avviene il vero
attentato: distruzione di abitazioni civili;
- "l'esercito ha spiegato" ...ancora una volta si cita una fonte sola;
finchè non sarà presente in zona una forza di interposizione, quale
attendibilità hanno le dichiarazioni dell'esercito israeliano?
- "alcune delle abitazioni erano usate dai cecchini e due appartenevano ai
responsabili ..." ammesso e NON concesso che si possano distruggere le
abitazioni di ipotetici "professionisti del terrore", ma tutti gli altri
700 civili che colpa avevano?
la distruzione delle abitazioni è avvenuta alla 3.30 di notte sotto una
furiosa pioggia. senza potersi portare via quasi nulla, sono stati
alloggiati in scuole e tende fornite dalla croce rossa internazionale.
ora posso citare il titolo di quest'articolo: "rappresaglia di sharon - la
jihad rompe la tregua"
sopra il titolo: "un'incursione israeliana lascia 700 persone senza tetto"
...cinicamente stupendo quel "lascia"... si toglie e si sposta la
responsabilità dell'accaduto...forse è il caso di chiamarlo..."effetto
collaterale"??
GIO 10 GEN PAG 9 GUIDO OLIMPIO (dopo un attacco palestinese ad una colonia
ebraica nella striscia di gaza)
(...) gli estremisti di hamas hanno messo fine al periodo di calma seguito
alla tregua del 16 dicembre. un attacco in qualche modo atteso.
un'astrologa aveva predetto un possibile attentato contro una colonia a
gaza. ma non c'era bisogno di leggere gli astri. l'azione era inevitabile
per la semplice ragione che il mediatore americano anthony zinni ha ripreso
la sua missione impossibile nella regione. ed inevitabile appare la
risposta israeliana.
- un'astrologa?? ci mancava pure quella.
- solito copione: attacco palestinese e risposta israeliana, siamo proprio
sicuri che funzioni così...? e se l'esercito si ritirasse nel rispetto
delle risoluzioni dell'onu...? che ne dite?
in un trafiletto non firmato intitolato "hamas"
(...) il gruppo è contrario al processo di pace avviato dal leader
palestinese yasser arafat (...)
anche sharon ed un nutrito gruppo di cosiddetti falchi si sono sempre
dichiarati contrari agli accordi di oslo.
SAB 12 GEN PAG 14 GUIDO OLIMPIO (riguardo la demolizione delle case nel
campo profughi di rafah)
(...) il raid - il raid della notte ha seguito la demolizione di dozzine di
abitazioni palestinesi avvenuta all'alba di giovedì sempre nel settore
meridionale di gaza. un'azione che ha lasciato senza casa centinaia di
civili e provocato, indirettamente, la morte di un anziano colpito da
infarto. le devastazioni hanno suscitato giovedì sera una ferma condanna
degli stati uniti. una condanna che si è tramutata ieri in approvazione. il
segretario di stato colin powell ha giustificato gli interventi a gaza
definendoli di "autodifesa" e ha esortato arafat ad arrestare chi ha
organizzato la spedizione della nave carica d'armi intercettata il 4
gennaio da israele nel mar rosso. (...)
- la demolizione di abitazioni di civili presenti all'interno di un
territorio occupato militarmente, quindi sotto la protezione della IV
convenzione di ginevra, viene descritto: "raid", "azione", "interventi a
gaza"...
- si ripete ancora quel verbo inodore-insapore: "un'azione che ha LASCIATO
senza casa..."
- e, per di più, un morto per infarto durante la distruzione sarebbe morto
INDIRETTAMENTE...un altro "effetto collaterale"?
MAR 15 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO
un capo palestinese, raed karmi, eliminato. un soldato israeliano ucciso.
(...)
io trovo molta differenza tra "eliminato" e "ucciso"...così inizia
l'articolo, poi continua l'opera di occultamento delle responsabilità,
vediamo insieme:
(...) raed karmi aveva appuntamento con la morte, (...)
karmi è stato convinto a uscire di casa con una telefonata e quando si è
avvicinato al muro del cimitero che confina con l'edificio è saltato in
aria. (...)
quindi lo sfortunato karmi è stato "eliminato", aveva questo strano
appuntamento, "è saltato in aria" ...per colpa del muro, pare...o perchè si
è avvicinato troppo...?
(...) la morte del terrorista ha provocato un'ondata di furore tra i
palestinesi (...) " vendetta. il suo fuoco vi brucierà. avete aperto le
porte dell'inferno", hanno gridato gli amici di karmi (...) e la vendetta è
giunta con il buio: un militare israeliano è stato ucciso e due altri
feriti (...)
si ripete lo schema precedente a corsie preferenziali: il "militare
israeliano è stato ucciso".
(...) i bulldozer israeliani hanno abbattuto nove case in un villaggio alla
periferia est della capitale, nel settore arabo. "erano illegali e in tutto
il mondo gli edifici fuori legge sono distrutti." ha spiegato in tv il
portavoce avi pazner. con una dimenticanza: la municipalità non concede
permessi agli arabi per costruire nuove case. e come devono essere
considerate le colonie costruite sulla terra palestinese? (...)
si parla di una dimenticanza, io ne ho viste di più,
la prima: chi definisce "illegali" gli edifici? risposta: un governo che
occupa illegalmente un territorio;
la seconda: "la municipalità non concede" MAI "permessi agli arabi per
costruire nuove case.";
la terza: la risposta alla domanda che si pone il giornalista riguardo alle
colonie...eccola: ILLEGALI. basta ricorrere alle leggi internazionali a
riguardo e, "come tutti gli edifici fuori legge", vanno ...EVACUATI...e
solo eventualmente distrutti.
in un trafiletto non firmato dal titolo "protagonisti della seconda intifada"
- brigate al aqsa. è il gruppo che ha rivendicato ieri l'uccisione del
soldato israeliano (...)
- raed karmi. raed karmi, eliminato ieri, era il capo delle brigate. (...)
ancora si ripete il diverso trattamento: i soldati israeliani vengono
uccisi e i "terroristi" palestinesi vengono eliminati.
VEN 18 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO
(...) e ieri, poche ore prima della strage di hadera, un altro dirigente
della fazione legata ad al fatah - il movimento di arafat - era stato
ucciso in uno scontro a fuoco nei pressi di nablus con una pattuglia
israeliana. (...)
michele giorgio su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) ieri nei pressi
di nablus, secondo la versione israeliana, in uno scontro a fuoco con i
soldati israeliani dell'unità speciale "egoz" della brigata "golani", è
stato ucciso poco prima dell'alba khamis ali, 42 anni, comandante locale
delle "brigate martiri al-aqsa", il gruppo armato dell'intifada vicino
proprio ad al-fatah. secondo fonti palestinesi invece i soldati lo hanno
individuato nelle vicinanze del campo profughi askar e lo hanno ucciso.
(...)
quindi, tornando alla frase in esame, si citano fonti di parte senza
menzionarlo e non si cita l'altra parte.
così facendo non si dà la possibilità al lettore di conoscere le ipotetiche
(come da versione palestinese) responsabilità dell'esercito israeliano.
LUN 21 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO (dichiarazione di sharon riguardo la
prigionia di arafat a ramallah)
(...) "è meglio che stia lì. apre la finestra a ramallah, vede i tank e sa
che non può uscire. muore dalla voglia di andare, volare e invece diventa
pazzo chiuso nella sua gabbia." analisi psicologica spietata e molto vicina
alla realtà. (...)
ci affidiamo alla analisi psicologica di un ex-ministro della difesa ai
tempi dell'invasione del libano nell'82 (operazione chiamata "pace in
galilea" che ha causato la morte di circa 30.000 civili)? di colui che è
stato giudicato, ai tempi, dalla commissione israeliana kahane
"indirettamente responsabile della strage dei campi profughi di sabra e
chatila" (2.000-3.000 morti)? di colui che ha dovuto dimettersi da
ministro, dopo il fatto, schiacciato dalla protesta di 400.000 israeliani
scesi in piazza a protestare contro il suo operato?
di colui che potrebbe essere incriminato per crimini di guerra in belgio?
(...) israele ha deciso di ampliare lo spettro delle azioni di ritorsione
contro i dirigenti del fatah, a cominciare da marwan barghouti, il capo dei
tanzim (attivisti), accusato di essere coinvolto nella strage di hadera.
fino a oggi barghouti ha goduto di una certa immunità, adesso potrebbe
essere colpito. (...)
memoria corta? il 4 agosto 2001 barghouti sfuggì alla morte schizzando
fuori dalla sua auto come un gatto un secondo prima che fosse colpita da un
razzo.
questa è il godere "fino a oggi di una certa immunità" nei territori occupati?
VEN 25 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO
ha girato la chiave dell'accensione ed è saltato in aria insieme a tre
guardie del corpo. un potente ordigno nascosto nella vettura ha messo fine
all'esistenza di elie hobeika, 46 anni, ex signore della guerra libanese
ritenuto l'autore materiale della strage di sabra e chatila, nell'82. (...)
stefano chiarini su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) l'esplosione,
avvenuta in un punto dove la macchina appena partita stava procedendo a
bassa velocità, vicino ad una curva e prima di una salita, non lontano
dalla casa di hobeika, sarebbe stata amplificata da alcune bombole di
ossigeno che si trovavano a bordo dell'auto dell'esponente falangista (...)
questa notizia, e soprattutto come è stata riportata, c'entra con il
conflitto israelo-palestinese?...forse si, forse no, lascio a voi...
nei giorni successivi questo argomento non è stato più trattato.
SAB 26 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO
(...) giovedi notte, il "solito" elicottero israeliano aveva liquidato il
"solito" esponente delle brigate ezzedine al kassam, il braccio armato di
hamas responsabile di numerosi attentati. (...)
naturalmente ho ricopiato fedelmente la punteggiatura...
(...) e una cinquantina di riservisti ha annunciato che si rifiuterà di
vestire la divisa per protesta contro l'occupazione.
fine dell'articolo.
mi permetto anch'io di citare i 53 riservisti, brevemente, come il nostro
giornalista: "...non continueremo a combattere oltre la linea verde per
dominare, espellere, affamare e umiliare un intero popolo."
DOM 27 GEN PAG 13 GUIDO OLIMPIO titolo: arafat sempre più solo chiede aiuto
all'italia
(...) come alcuni stretti collaboratori di arafat che, finalmente,
riflettono sugli errori strategici compiuti dal presidente palestinese.
serviva superare l'intifada, lasciar perdere il kalashnikov e puntare sulla
diplomazia davanti alla quale sharon non avrebbe avuto nulla da
contrapporre. invece arafat ha preferito non decidere imboccando due
sentieri paralleli: violenza e contatti. i risultati sono stati disastrosi.
(...)
- chi e quanti sono questi "alcuni stretti collaboratori"?
- arafat ha puntato alla diplomazia fino a taba gennaio 2001, negli
incontri con le "colombe" del governo barak in crisi e verso le elezioni
anticipate, yossi beilin e yossi sarid, ma la risposta israeliana era
sempre la stessa: rinegoziazione delle risoluzioni dell'onu.
- la "diplomazia" di sharon proponeva ancora meno: il 42% della cisgiordania.
(...) gli attacchi kamikaze in mezzo alla folla hanno silurato la missione
di anthony zinni, un ex generale che si è trovato in sintonia - dicono le
fonti diplomatiche - con il premier dal passato militare. (...)
stefano chiarini su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) di sicuro bush
ha bloccato la missione del mediatore anthony zinni, incaricato di attuare
un cessate il fuoco come premessa dell'attuazione del piano tenet e di
quello dell'ex senatore mitchell. un rinvio chiesto da sharon che non vuole
in questa fase alcun cessate il fuoco nè tantomeno quel blocco degli
insediamenti previsto dalla commissione mitchell. (...)
come sarà andata? la risposta più avanti al segno #
(...) all'indomani del fallimento di camp david, bill clinton aveva
addossato la responsabilità sulle spalle di arafat, colpevole di aver
respinto la "generosa offerta" di ehud barak. sappiamo come è finita: è
esplosa l'intifada. (...)
così finisce l'articolo.
ancora una volta non si cita il tentativo di rinegoziazione...anzi si
continua a ripetere la favola della "generosa offerta".
LUN 28 GEN PRIMA PAGINA sottotitolo: arafat sotto accusa. il mediatore
americano: si comporta come un capo mafioso
l'affermazione viene ripetuta testuale nell'articolo, che compare in prima
pagina, senza citare le fonti.
PAG 2 titolo: arafat si comporta come un boss mafioso
..."capo" diventa "boss"...
(...) uno sfogo del mediatore anthony zinni, che secondo il quotidiano
israeliano maariv ha paragonato l'autorità palestinese alla mafia e yasser
arafat al suo "padrino", (...)
..."boss" diventa "padrino" ...con le virgolette...
ora si citano le fonti.
# (...) nell'attesa, bush ha sospeso la mediazione zinni. (...)
SERGIO ROMANO PRIMA PAGINA
(...) i pacifisti israeliani gli attribuiscono il fallimento delle loro
speranze. (...)
chi e quanti sono questi pacifisti israeliani? quelli che conosco di
persona o per internet non lo hanno mai denunciato, anzi la loro presa di
posizione contro l'occupazione militare israeliana è encomiabile.
(...) clinton non può dimenticare il fallimento dei negoziati di camp david.
certo, "il fallimento", grazie al tentativo israeliano di
rinegoziazione...e poi continua di seguito...
bush gli ha voltato bruscamente le spalle. il mediatore americano anthony
zinni lo tratta con una freddezza che rasenta il disprezzo. quanto tempo
passerà prima che i suoi ultimi compagni si sbarazzino di questo re lear
arabo e comincino a spartirsi ciò che ancora rimane dal suo stato abortito?
filtra l'ardente desiderio dell'attuale governo israeliano: scomparsa di
arafat (e con lui la sua "cocciutaggine" nel volere rispettate le
risoluzioni dell'onu) e divisione dei territori occupati in vari bantustan
da lasciare in mano a personaggi più "malleabili", divisi fra loro.
...(...) non ha avuto il coraggio di firmare a camp david un compromesso
che gli avrebbe garantito più del 90% dei territori occupati. (...)
oltre alle cose già dette questo mese in merito, vorrei aggiungere che nel
conteggio di questo "più del 90% dei territori occupati" NON era compresa
l'area municipalizzata di gerusalemme, annessa unilateralmente annessa
nell'80 da israele. questa zona NON era in discussione da parte degli
israeliani a camp david.
questa zona rappresenta il 34% del pil dell'economia palestinese.
PAG 2 GUIDO OLIMPIO
(...) gli israeliani, riprendendo le parole del generale americano zinni,
hanno ribattuto: "è un capo mafia e deve essere trattato come il padrino
gambino". (...)
quindi, ricapitolando, il corriere della sera cita gli israeliani che
citano il generale zinni citato dal quotidiano israeliano maariv...come
sara andata? la risposta al segno ##
## MAR 29 GEN PAG 12 GUIDO OLIMPIO sopra il titolo: il mediatore zinni
smentisce di aver paragonato il rais a un capo mafioso
(...) il mediatore zinni ha invece smentito di aver paragonato arafat a un
padrino mafioso. (...)
..."smentisce" diventa "ha invece smentito";
... "arafat" diventa "il rais";
... "capo" diventa "padrino".
michele giorgio su "il manifesto" lo stesso giorno: (...) l'inviato
americano in medioriente anthony zinni, ad esempio, ha seccamente smentito
di averlo definito "un mafioso come carlo gambino" e "capo di una banda di
mafiosi" in conversazioni private avuti con esponenti dell'aipac (la
potente associazione di amicizia israele-usa) e dell'amministrazione bush,
come riportato con grande evidenza due giorni fa dal quotidiano israeliano
"maariv". zinni è stato categorico. "sono bugie, sono notizie false, fatte
circolare da qualcuno che vuole compromettere gli sforzi che stiamo
producendo per la pace" ha detto. a smentire "maariv" è stato peraltro
anche un giornale israeliano, "the jerusalem post", che ieri indicava in un
anonimo "rappresentante ebreo (americano)" l'autore di questo clamoroso
falso che tuttavia ieri è stato riportato dai giornali di mezzo mondo.
(...)
anche questo mese si pubblica una cartina della cisgiordania con i confini
della zona municipale di gerusalemme unilateralmente annessa nell'80.
si riporta l'elenco delle infrastrutture palestinesi finanziate dall'unione
europea, bombardate dall'esercito israeliano ultimamente: 17 milioni di
euro è il totale.
i confini compaiono senza alcuna specificazione e, voglio ricordare ancora
una volta, questi confini NON sono riconosciuti da nessuno stato al mondo.
5) AZMI BISHARA
Il PCHR (Centro palestinese per i diritti umani di Gaza) esprime
solidarietà con Azmi Bishara
27 febbraio 2002
PCHR (il centro per i diritti umani di Gaza) esprime il suo pieno supporto
e solidarietà con il dottor Azmi Bishara, membro della Knesset israeliana,
che oggi è sotto processo in Israele per dichiarazioni fatte all'inizio
dell'anno. PCHR considera il processo in corso a Bishara una violazione del
diritto alla libertà di parola e l'ultimo di una serie di misure motivate
politicamente prese contro di lui da parte del partito di destra israeliano
e a causa della sua lotta non violenta per assicurare uguaglianza per tutti
i cittadini israeliani senza differenze etniche o religiose.
Il dottor Bishara affronta il processo per aver sostenuto la legittimità
della resistenza all'occupazione israeliana in Libano e nei Territori
Palestinesi Occupati (OPT). Lui è il primo membro della Knesset
(parlamento) messo sotto processo per le sue dichiarazioni invece che per
le sue azioni. Se considerato colpevole, il dottor Bishara avrà il massimo
della pena sentenziabile in tre anni di galera.
Cittadino palestinese di Israele, il dottor Bishara è uno dei principali
leader politici e un intellettuale conosciuto a livello internazionale per
la sua lotta in nome dei Palestinesi che sono rimasti nelle loro terre nel
1948 divenendo cittadini di Israele. Venne eletto alla Knesset nel 1996 ed
è leader del partito di Balad. Dottor Bishara ha ripetutamente sfidato la
pretesa di Israele di essere uno stato democratico richiamandosi a questo
per assicurare eguaglianza per tutti i suoi cittadini. Fin dalla sua
creazione nel 1948 Israele ha persistentemente discriminato contro il
1.200.000 cittadini palestinesi, marginalizzandoli e reprimendoli.
PCHR esprime la sua totale solidarietà con il dottor Bishara e sottolinea
con costernazione che mentre Bishara è sotto processo per aver esercitato
il suo diritto alla libertà di parola il governo israeliano si rifiuta di
intraprendere azioni legali contro capi politici e militari che stanno
violando la legge umanitaria internazionale nei OPT - Territori Palestinesi
Occupati, inclusi crimini di guerra. PCHR vuole cogliere questa opportunità
per reiterare il suo appello alla società civile globale - incluse le
organizzazioni non governative per i diritti umani e gli individui - per
far sentire la loro voce e le voci delle altre vittime della politica
razzista israeliana.
[traduzione di patrizia viglino]
appello_palestina@yahoo.it
6) PALESTINA IN MINIATURA
Coriano di Rimini Tel. 0541/657403
Apertura/Orari:festivi 14.30 - 19.30
feriali su appuntamento (con guida) Ingresso:ad offerta
Fedele riproduzione della Palestina come descritto nei testi sacri.
7) PRC E PALESTINA
Ottobre 2001 Betlemme, invasione dei carri armati israeliani, decine di
civili palestinesi massacrati, tra cui uno sulla piazza della Natività di
Gesù Cristo, e anche un attivista francese ferito da una fucilata degli
invasori.
In quei giorni tragici telefono ad un caro amico, un compagno, un comunista
palestinese, sposato con una pacifista italiana, che vive con i due figli
nel campo profughi di Beit Jibrin, a Betlemme, messo a ferro e fuoco dagli
occupanti. Mi ripete, con disperazione, le frase che ho sentito più volte
nei Territori occupati palestinesi: fate qualcosa per noi!
Devo qui mettere in evidenza come solo le tesi congressuali della
maggioranza del CPN affrontino esplicitamente (prendendo le mosse dalla
tragedia dell'11 settembre) il tema di "lottare per rimuovere le enormi
diversità e ingiustizie ampliate dal processo di globalizzazione" per
risolvere "i punti di crisi A PARTIRE dalla composizione del conflitto
palestinese-israeliano" (tesi 21). Purtroppo nelle tesi della minoranza non
vi è traccia alcuna della questione.
Le tesi di maggioranza e le parole di Fausto Bertinotti alimentano speranze
reali per una rinnovata e più ampia azione di solidarietà del partito.
Su Liberazione del 24.02 Bertinotti sottolinea che a) stiamo facendo ogni
sforzo per un'attiva solidarietà col popolo palestinese, praticando
l'obiettivo delle forze di interposizione e di pace (Action for peace, le
due manifestazioni del 27.2 a Bruxelles e del 9.3 a Roma); b) occorre
denunciare "la logica guerrafondaia e terroristica di Sharon".
Bertinotti propone poi gli obiettivi da perseguire per "trasformare la
denuncia e l'indignazione in azione immediata": 1) ritiro degli occupanti
israeliani dai territori occupati; 2) due stati, due popoli, Gerusalemme
capitale; 3) applicazione delle risoluzioni dell'Onu; 4) rientro dei
profughi palestinesi; 5) invio di una forza internazionale di
interposizione; 6) il prossimo Forum sociale mondiale a Gerusalemme. Questo
è fare qualcosa, è un nuovo inizio.
(Rolando Dubini)
8) PERLE DI SAGGEZZA
Dall'opera del noto studioso statunitense Thomas Cleary, La saggezza del
Profeta - i detti di Maometto, Oscar Mondadori, Milano 1999, che scrive:
"la nostra opera presenta racconti sul Profeta che ne illustrano la
profonda saggezza e l'elevata visione".
Misericordia e ira
Il Profeta disse: "Completando la Creazione, Dio scrisse sul libro divino
che stava con lui sul trono: 'La mia misericordia prevale sulla mia irà".
Un funerale passò davanti al Profeta, che si alzò in piedi. A quel punto
gli fu detto che si trattava del funerale di un ebreo. Il profeta commentò:
"Non è forse un'anima?".
La parola della saggezza
Il Profeta disse: "La parola della saggezza è come l'animale smarrito, il
credente ha diritto di prenderla ovunque la trovi".
Donare senza riluttanza
Il Profeta disse: "Donate senza riluttanza, o Dio sarà riluttante verso di
voi; e non siate avari, o Dio sarà avaro con voi".
Riconciliazione
Il Profeta disse: "Uno che riconcili gli uomini dando qualcosa di buono o
dicendo qualcosa di buono non è certo un uomo falso".
Terre rubate
Il Profetta disse: "Chiunque si appropri illegalmente di un pezzo di terra
verrà sprofondato nel giorno della resurrezione a una profondità pari a
sette volte l'ampiezza della terra".
I debiti dei ricchi
Il Profetta disse: "Non è giusto che il ricco rimandi il pagamento dei suoi
debiti".
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Monitor Palestina è una newsletter e un sito che rappresenta la solidarietà
incondizionata degli attivisti italiani con l'intero popolo palestinese, in
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