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TS 1 marzo Assemblea Palestina - verso il 9 marzo a Roma




Trieste - venerdì 1 marzo 2002 ore 20.00 

Assemblea per la Palestina

al Multicultural Center di via Valdirivo 30 
per preparare la manifestazione nazionale del 9 marzo a Roma

con la presenza di organizzazioni e compagni che hanno partecipato 
alla costruzione della manifestazione del 9 marzo assieme alla 
Comunità palestinese e al Forum Palestina

Stiamo allestendo un pullman da Trieste e dal Friuli-V.G. per Roma 
INFO: tel. 338-9116688 e-mail posta@tuttinlotta.org
Forum Palestina 06-4393512   forumpalestina@libero.it 

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Roma, Sabato 9 Marzo
Ore 15 - piazza della Repubblica

pace, terra e libertà
per il popolo palestinese

- Per il ritiro immediato dei militari e degli insediamenti coloniali 
israeliani da tutti i territori palestinesi occupati 
- Per il diritto all’autodeterminazione e la fondazione di uno Stato 
Palestinese Indipendente con Gerusalemme capitale 
- Per il diritto al ritorno dei profughi 
- Per l’invio di osservatori internazionali come richiesto dai 
palestinesi 

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Quanto ci riguarda la Palestina? 

A leggere i nostri giornali la Palestina è lontana, sporadicamente 
presente con le sue tragedie, più spesso oscurate o travisate dai 
nostri media, oppure scientificamente soffocate da altre opportune 
"nostre" emergenze e dalla cronaca spicciola. Lo stesso accade per 
altri conflitti vicini e lontani: Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Colombia. 
Eppure, queste e altre tragedie sono a tutt'oggi quotidiane: 
bombardamenti su Iraq, Afghanistan, Palestina, Colombia si 
susseguono ora, mentre leggete queste righe. E molti di noi sentono 
il dovere, il bisogno di occuparsene, per proporre costantemente di 
fermare il conflitto quotidiano. Perché soffermiamo il nostro pensiero 
e il nostro impegno su cose "lontane" ed a noi relativamente 
estranee? Semplice pacifismo solidale?
Vogliamo suggerire una risposta diversa.
Vogliamo dire che questi conflitti non ci sono estranei, ma sono i 
nostri, sono nostri. Affermiamo che ciò che alimenta questi conflitti 
ostacolandone la soluzione sono le stesse forze che opprimono e 
condizionano la nostra vita qui e ora, rendendone noi stessi attori 
attivi e passivi, usando metodi coercitivi, violenti, reazionari spesso 
simili. Dietro a questi conflitti c'è lo stesso disegno politico, più libero 
da ogni vincolo critico civile e morale dopo l'11 settembre, che 
soffoca qui e ora il dissenso e il conflitto sociale nel nome della 
guerra di civiltà. 
Vogliamo affermare che lo stesso potere che guida le bombe e 
mantiene l'embargo sull'Iraq e in ogni dove per proteggere il prezzo 
del "nostro" petrolio, lo stesso sistema economico che pretende di 
controllare il mercato delle materie prime dal Medio Oriente 
all'Afghanistan nel quale il conflitto arabo-israeliano si inscrive, così 
come il mercato delle braccia dai Balcani e dall'Oriente, è lo stesso 
che pretende di controllare il consenso sociale nel nostro Paese per 
continuare a riprodursi e a riaffermarsi, presentandoci nel contempo 
il suo prezzo: il controllo del dissenso mediante la repressione del 
conflitto nelle nostre fabbriche, scuole, piazze. 
Vogliamo affermare che siamo noi stessi protagonisti e vittime dello 
stesso conflitto, della stessa contraddizione capitalistica che 
promuove questa guerra infinita, che fa strame del diritto 
internazionale così come incide sulle nostre stesse libertà 
democratiche. Che è la stessa contraddizione che nei Paesi 
"avanzati" sottrae risorse allo stato sociale e al mondo del lavoro e 
della scuola per destinarli alla "difesa", per mandare "nostri soldati" 
a combattere la guerra permanente in Kosovo, in Afghanistan, o in 
Adriatico a fermare i "clandestini" che attentano al nostro modello "di 
sviluppo" e alla nostra "sicurezza". La sicurezza del padrone: del 
padrone del mondo, dello Stato, della fabbrica, del lavoro precario, 
della nostra vita. 
La Palestina occupata è oggi il nodo principale, simbolico politico e 
pratico, del conflitto tra potere e popoli per il controllo delle risorse e 
per il controllo geopolitico del Medio Oriente. 
Per questo motivo Israele da sola non è in grado di risolverlo, né 
militarmente né diplomaticamente. 
Per questo diciamo che la Palestina ci riguarda, più di quanto il 
potere, mediante il sistema mediatico, ci voglia far percepire.
Liberare la Palestina dal conflitto è liberare dal conflitto noi stessi. 
Dare pace ai palestinesi è dare pace a noi stessi. 
Vincere la pace in Palestina è vincere la pace in casa nostra. 
Il problema Palestinese è un problema anche nostro. Con questa 
consapevolezza potremo incidere sulla questione palestinese, 
aiutare Palestinesi e Israeliani a convivere in pace assieme agli altri 
popoli del Medio Oriente, dalla Turchia all'Afghanistan. 
Vi invitiamo a discutere di queste cose e di venire con noi 
a Roma il 9 marzo alla manifestazione nazionale per la pace in 
Palestina. 

(gruppo Zastava Trieste)

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Assemblea per la Palestina

1 marzo 2002 ore 20.00
al Multicultural Center di via Valdirivo 30 - Trieste

Con la presenza di organizzazioni e compagni del Friuli-VG, 
Triveneto, Lombardia che hanno contribuito alla costruzione della 
manifestazione del 9 marzo assieme alla Comunità palestinese e al 
Forum Palestina. 
Organizzano: Salaam-Ragazzi dell'Olivo TS e gruppo Zastava 
Trieste 

TERRA, VITA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Roma, Sabato 9 Marzo - Ore 15.0 - P.zza della Repubblica

Info - adesioni - comunicazioni - prenotazioni pullman per il Friuli-
V.G.: 
Salaam-Ragazzi dell'Olivo TS - 040-54688 chsbrc@libero.it 
gruppo Zastava Trieste - 338-9116688 zastavatrieste@libero.it

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