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Re: poveri noi!
Ho trovato il seguente articolo che illustra la
presenza di parlamentari di "sinistra" da tutto il
mondo, Italia e parlamentari DS compresi, a Porto
Alegre. Non escluderei magari che oltre ai francesi,
ci siano anche parlamentari tedeschi e inglesi che
hanno votato per interventi bellici da una parte o
l'altra del mondo.
Quindi appare ben chiaro quello di cui parlava glr,
non si capisce quindi perchè invitino parlamentari di
qualunque tipo basta che siano di sinistra, e invece
non il gruppo antimperialista di cui citava glr.
Beninteso trovo questa mossa del Forum parecchio
ipocrita in quanto, se diamo per scontato che il
gruppo di cui sopra è tutt'altro che nonviolento, mi
domando come possano essere nonviolenti dei
parlamentari DS, Verdi o del PdCI per le azioni che
hanno effettuato dal loro posto.
L'articolo in questione lo trovate sul Gazzettino di
Venezia
Ciao,
Davide
http://www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?
Codice=960837&Luogo=Main&Data=2002-02-
04&Pagina=5&Hilights=porto+alegre
PORTO ALEGRE Accordo fra i 1.115 parlamentari di 40
Paesi nel non volere nuove azioni Usa contro Iran,
Iraq e Corea
No sofferto dal Forum a nuove guerre
Contestazione de "I disubbidienti" (ex Tute bianche)
di Casarini contro i favorevoli all'intervento in
Afghanistan
Porto Alegre
NOSTRO SERVIZIO
Una mozione di condanna della guerra in Afghanistan
ha rischiato fino all'ultimo momento di compromettere
i lavori del grande Forum di 1.115 parlamentari di 40
Paesi del mondo che ha rappresentato uno degli eventi
di maggiore spicco nei primi giorni del World Social
Forum di Porto Alegre . Ma alla fine un duro e
unanime no ai nuovi sviluppi della guerra anti-
terrorismo in Iran, Iraq e Corea del Nord, annunciata
l'altro ieri dal segretario di Stato americano Colin
Powell, ha superato l'impasse.
Lo hanno confermato ieri in una conferenza stampa
conclusiva gli organizzatori del summit parlamentare
trasformatosi in una gigantesca rete parlamentare
internazionale antiliberista.
Dopo i 503 parlamentari brasiliani, la delegazione
dei 78 parlamentari italiani dei Ds, Rifondazione e
Verdi è stata la più numerosa superando di un
deputato quella francese e di sette quella argentina.
Della quindicina di mozioni votate, quella generica
sul no alla guerra è stata quella che più ha creato
frizioni: alla fine è stata l'unica a non essere
approvata all'unanimità. Nel primo giorno di lavoro
del Forum parlamentare le ex Tute Bianche di Luca
Casarini, ora ribattezzate «i disubbidienti», avevano
guidato una rumorosa contestazione internazionale
contro i parlamentari presenti favorevoli
all'intervento in Afghanistan.
Le grida di «fuori chi ha votato per la guerra»
avevano portato tensione nella riunione e disagio fra
i diessini e fra alcuni parlamentari francesi.
Ma nella seconda giornata di lavori si è arrivati a
una soluzione di compromesso mediata sul piano
italiano dai Verdi di Pecoraro Scanio. Si è votato
quindi su due risoluzioni finali sulla guerra: la
prima del tutto generica che ha ottenuto il sì di
tutti tranne quello di Rifondazione in quanto troppo
vaga, e la seconda molto specifica sui nuovi venti di
guerra annunciati da Powell al World Economic Forum
di New York.
«A questa hanno votato tutti a favore tranne un
delegato uruguayano -ha detto Aloysio Mercadante,
responsabile delle relazioni estere del Partido dos
Trabalhadores brasiliano e principale coordinatore
del Forum Parlamentare-. Il compromesso collettivo
espresso dai parlamentari antiliberisti di tutto il
mondo è stato quello di impedire una qualsiasi nuova
guerra».
L'unanimità di questa risoluzione ha sorpreso gli
stessi addetti ai lavori specialmente per l'inatteso
voltafaccia di vari deputati francesi prima schierati
decisamente pro intervento in Afghanistan.
«L'unanimità registrata sul secondo documento
sottolinea la posizione di non volere che la guerra
si ripeta» ha detto Monica Frassoni, eurodeputata dei
Verdi.
Fra le altre risoluzioni finali votate con l'alzata
di mano di tutti spiccano una condanna dell'embargo
economico americano a Cuba, la solidarietà espressa
all'Argentina, la difesa della creazione di uno stato
palestinese, e un no all'Alca, l'area di libero
commercio delle Americhe che Washington vuole
impiantare fra l'Alasca e la Terra del Fuoco entro il
2005.
Oliviero Pluviano
- References:
- poveri noi!
- From: Verde Canavese <verdecanavese@supereva.it>
- Re: poveri noi!
- From: "Associazione Culturale Mediterraneo" <ass.cult.mediterraneo@katamail.com>
- Re: poveri noi!
- From: davide.bertok@adriacom.it