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l'avvelenata Re: poveri noi!




*  On:           3 Feb 02,    at 16:54
*  Subject:   Re: poveri noi!
*  Marco Trotta <pace@peacelink.it>   wrote:

> Salve a tutt*,
> 
> glr, Domenica, 3 febbraio 2002 ore 15:53:45 +0100
> ha scritto a tutt* in "Re: poveri noi!"

*  On:           3 Feb 02,    at 13:39
*  Subject:   poveri noi!
*  Verde Canavese <pace@peacelink.it>   wrote:

> Io solitamente propongo ai
> miei compagni in politica il metodo della concertazione e della condivisione.
> Percio', non condividendo l'uso della violenza, escludo ed invito ad escludere
> - qualsiasi partecipazione ad iniziative o forum in cui vi siano componenti
> che assumono la violenza come un mezzo di lotta. Rifiutare di utilizzare le
> "armi" che usano i violenti del mondo - da Bush al rapinatore di strada -
> significa possedere altre armi. Migliori. Federico Fiandro

>  >Il problema è che a Porto Alegre si ospita Golia ma si bandisce
>  >Davide. Tutto qua. E andrei anche a vedere le singole responsabilità
>  >tra Bush e il rapinatore solitario prima di emettere giudizi "equi" e
>  >apparentemente eticamente "giusti". E distinguo la lotta di resistenza
>  >dalla lotta d'aggressione, in armi o meno: non è questa la
>  >discriminante di giustizia, anche se la comprendo come specifico
>  >metodo tattico. Giorgio Ellero. 

*  Marco Trotta <pace@peacelink.it>   wrote:

> Il problema è che invece, queste sono opinioni del tutto pretestuose e
> gratuite su un appuntamento che da fastidio a più di qualcuno. Sicuramente
> ai signori del WEF ma anche ai nostalgici revanscisti di casa nostra,
> abituati a parlare nel nome di masse sfruttate senza averne titolo né
> meriti, dall'alto del loro ultraminoritarismo parolaio, come si evince
> dalla solita email disinformatrice del Campo Imperialista e da questa
> risposta di glr. Le fonti, cari "compagni", si citano !!

 L'ennesimo scontro con Trotta, ubiquo. 
 Caro Marco, non potresti limitardi a fare il censore e il pompiere del 
dissenso al civilismo sulla tua lista noocse-bo come già bene sai 
fare? Stai diventando ridondante. Possibile che tu senta il dovere 
personale di cercar di ricondurre all'ovile le pecore che iamme 
iamme potrebbero scappare schifate da Porto Alegre? Oppure hai 
anche qui delle mansioni dedicate specifiche? A suon di tappare 
buchi nella tua diga imperfetta rischi di esaurire le dita a 
disposizione, dall'alto dei tuoi titoli e meriti criptoacquisiti. Tutto il tuo 
testo è di un linguaggio talmente impresentabile che non merita 
risposta per rispetto degli iscritti di questa lista per fortuna non 
sottoposta alla tua moderazione. Non puoi pensare di tenere tutto il 
mondo web sotto il tuo controllo, e per tuo mestiere sotto il controllo 
dell'area mainstream che nessuno qui ti ha richiesto e/o ti ha 
nominato, pubblicamente, di rappresentare e di difendere. Ma 
sappiamo, i cloni spuntano come funghi, per autogenesi. 
Sient'amme: lascia perdere questi metodi headstream. La tua 
reazione scomposta fa pensare ad una tua preoccupazione di 
difendere la tua area di appartenenza, ammesso che sotto il vestito 
ci sia qualcosa. 
Se c'è una cosa che mi preoccupa di questo tuo rutto è la definizione 
di " un movimento globale (...) che ha fatto (...) dell'eterogeneità 
culturale e della capacità di essere protagonisti plurali della 
narrazione umana principale (..)  i valori fondante della
propria azione e del proprio dispiegamento ". 
Preoccupante. Sembra Hitler o Berlusconi. 

Mi scuso con gli iscritti: a provocazione pubblica risposta publica. 
Niente altro su questa polemica marcocentrica comparirà da parte 
mia in lista. 

Spiace che questi spazi debbano essere usati per contenziosi 
personali, spiace che persone reputate serie provochino in questo 
senso, spiace perchè abbiamo ben del'altro da fare, discutere, 
costruire, definire. 

Giorgio Ellero
<glr.y@iol.it>

------ 

Prosegue Trotta: 

> La questione delle delegazioni governative a Porto Alegre non sta in piedi, è
> poco meno che uno scimmiottamento della propaganda mainstream. Mentre chi 
> sta
> nel movimento da sempre sa bene cosa valgono e quale lavoro c'è dietro da parte
> di chi, in termini di coerenza, non deve prende lezioni da pochi
> "autorappresentanti di area", che giocano la propria sopravvivenza politica solo
> in ottica egemonica o sedicente tale. Queste cose le abbiamo già sentite e
> viste. Sono state già sconfitte (per fortuna). Oggi tocca imparare altre cose:
> ad esempio cosa si può apprendere da un incontro dove esperienze e lotte 
> diverse
> decidono di confrontarsi e trovare soluzioni comuni, in maniera paritaria, non
> gerarchica, fuori dalla dimensione rivendicativa di chi pone al centro del
> proprio "ombellico" ideologico tutto il resto del mondo. E' uno sforzo di
> estrema dignità che sta coinvogendo migliaia di donne ed uomini della terra.
> Tutte cose che non possono cambiare di una virgola il fatto che questo sia un
> movimento globale di resistenza, lotta e proposta, che ha assunto la nonviolenza
> come principio di azione alla base dell'autorganizzazione sociale, che non ha né
> leaders né linee di partito, che ha fatto dell'intelligenza collettiva,
> dell'eterogeneità culturale e della capacità di essere protagonisti plurali
> della narrazione umana principale, tra gli altri, i valori fondante della
> propria azione e del proprio dispiegamento contro un modello unico economico,
> sociale, militare ignobile ed assassino. Il resto sono le conclusioni
> (irresponsabili), eticamente e politicamente orientate dalla voglia di
> protagonismo di glr&soci
> 
> MT.
> 
> 
>