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1-2 febbraio a Monaco contro la NATO
NATO - GUERRA - STATO DI POLIZIA - REPRESSIONE
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From: "Soccorso Popolare" <soccorsopopolare@libero.it>
Date sent: Thu, 31 Jan 2002 19:54:57 +0100
To: aa-forum@yahoogroups.com
Subject: Perchè andiamo a Monaco
parteciperemo alle proteste contro il vertice Nato di Monaco. o almeno
cercheremo di partecipare a quelle proteste viste le notizie che giungono dalla
democraticissima Germania governata dalla sinistra plurale dei socialisti della
Internazionale socialdemocratica (quelli stessi che partecipano
entusiasticamente all'evento di Puerto Allegre) e dai Verdi di Joska (pure
quelli partecipanti entusiastici a Puerto Alegre).
Come mai gli stessi fautori delle utopie civiliste di un altro mondo equo e
solidale e giusto si danno da fare per proteggere il vertice Nato? Proibiscono
riunioni e manifestazioni? Mobilitano gli sbirri interni a difesa di quelli
internazionali? Come mai i socialisti tedeschi, colleghi di d'Alema e
Berlinguer, i verdi colleghi dei nostri verdi variegati, come mai gli amici
delle nostre anime belle, delle nostre associazioni ambientaliste e per la pace
approvano la Nato? i suoi piani planetari di invasioni multiple?. L'esercito
tedesco è uscito di nuovo dalla Germania, scorazza di nuovo per i Balcani e non
solo, le cannoniere tedesche sono di nuovo davanti alle coste africane come nei
fumetti di Ugo Pratt ispirati al buon tempo antico del colonialismo glorioso.
Non pigliamoci puertoallegramente per il culo! In verità capiamo tutti benissimo
come vanno le cose. Finchè si parla di utopie, senza disturbare il manovratore,
allora passi. Tutti contenti. Finchè si prospettano mondi diversi possibili e
raggiungibili senza intaccare e rovesciare questo mondo basato sullo
sfruttamento più feroce, allora tutto rientra nella routine di chi illude per
mestiere ( da sempre sovvenzionato dall'impero) in un mondo giusto posto
nell'aldilà o anche all'aldiquà, ma dentro le mura e gli orticelli dei conventi
e degli enti caritatevoli, delle comunità filantropiche, dei progetti solidali,
della cooperazione etc etc...Ma quando qualcuno osa protestare davvero, allora
la democrazia scopre la vera faccia, quella di Genova, di Buenos Aires di
Ramallah, dei bombardamenti su belgrado, bagdada etc etc...Con buona pace per i
nostri filantropi, i nostri massimalisti, i nostri utopisti il mondo è in mano
ai Bush, ai Cheney ai Berlusconi ai padroni degli oleodotti e delle televisioni,
Quando vedono minacciati i loro affari anche privati, questi non esitano ad
usare la violenza, la guerra, il manganello antipopolare planetario, la Nato...
Sì, è vero: un'altro mondo è davverio neccessario! un mondo in cui non ci sia
più posto né per i petrolieri, né per la Nato, né per il WTO né per la banca
Mondiale e neanche per quelle locali. Per questo domani a Monaco contro la Nato,
come a New York contro il World economic FORUM protesteremo (ma tra noi- guarda
caso non ci saranno i caimani della seconda internazionale tra noi)
Allego cronaca di quanto avvenuto ieri sera al Cso Stella rossa di Bassano dove
nelle settimane e giorni scorsi si sono sviluppate iniziative per il
controvertice di Monaco. Leggiamo quanto avvenuto nella complessiva manovra di
repressione e intimidazione poliziesca portata avanti dai soci in affari della
Enron.
GRAVE PROVOCAZIONE AL CSO STELLA ROSSA
Ieri 30 gennaio, alle ore 22.00, quindici agenti di polizia, alla guida del
solerte commissario Agostini, sono entrati sfondando le porte del CSO Stella
Rossa.
I compagni che si trovavano all'interno sono stati perquisiti, identificati, e
successivamente portati in questura.
Uno di loro è stato malmenato ed ammanettato prima di essere caricato nelle
auto.
L'operazione è l'epilogo di una serie di provocazioni che in questi mesi
colpiscono i compagni del CSO.
Le denunce, i continui articoli sui giornali, la militarizzazione del territorio
e della zona limitrofe al centro, l'invio di 80 nuove unità di polizia a Bassano
e ieri la perquisizione, lasciano presagire un nuovo attacco a un luogo
considerato un "pericolo" per la cittadinanza bassanese, o meglio qualcosa che
stona con lo sfarzo del centro cittadino.
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Date sent: Thu, 31 Jan 2002 17:47:57 +0100
To: aa-info@yahoogroups.com
From: Ivanak <ivanak011@libero.it>
Subject: Re: ULTIME NOTIZIE sul Controvertice di Monaco!!
Mi scrivono dalla Germania che hanno anche sospeso gli accordi di Shengen e non
daranno i visti ai non CEE sospetti. In più, avrebbero bloccato il conto
corrente dell'organizzatore. Non so cosa voglia dire questo. Il tutto per
spaventare la gente... Saluti, Ivana
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To: lista Jugo <aa-forum@yahoogroups.com>
Forwarded to: lista Jugo <aa-forum@yahoogroups.com>
Forwarded by: Krupskaja
Date sent: Thu, 31 Jan 2002 09:45:12 +0100
Subject: [aa-info] ULTIME NOTIZIE sul Controvertice di Monaco!!
Giriamo queste brevi note giunteci ieri dai/dalle compagni/e tedeschi/e.
Ci sembra che la gravità della situazione sia tale da richiedere il
massimo della circolazione e della denuncia!
Cercheremo di trasmettere tempestivamente ulteriori aggiornamenti.
La redazione di Senza Censura
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ULTIME NOTIZIE sul Controvertice di Monaco!!!
Stanno mettendo tutta la città di Monaco in stato d'emergenza, imponendo un
divieto di riunione in tutta la città per venerdì e sabato con la motivazione
che si aspettano almeno 3000 manifestanti violenti dall'estero. Dopo una seria
di tentativi di intimidazione nei confronti di istituzioni e posti che mettevano
a disposizione le loro strutture per assemblee, riunioni di preparazione per il
controvertice, questa è un'altra prova che la cosiddetta democrazia non ha più
bisogno di nascondere la sua vera faccia. Con il divieto avranno il mezzo per
fermare nelle proprie città e nei propri paesi quelli che hanno intenzione di
venire a Monaco, e di dividere il "movimento" in quelli che verranno lo stesso e
quelli che non vogliono rischiare la pelle. Se riusciranno ad impedire qualsiasi
attività in questi giorni daranno un esempio per tutti gli eventi futuri in
Europa!
Gli organizzatori del controvertice faranno tutti i passi legali possibili
per sospendere il divieto.
Gli organizzatori del controvertice di Monaco
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From: "Collettivo Spartakus"
Date sent: Thu, 31 Jan 2002 21:59:09 +0100
Subject: SOLIDARIETA' AL CSO STELLA ROSSA!
Solidarietà ai compagni del cso Stella Rossa di Bassano.
hasta la victoria siempre!
Collettivo Spartakus
vicenza
GRAVE PROVOCAZIONE AL CSO STELLA ROSSA
Ieri 30 gennaio, alle ore 22.00, quindici agenti di polizia, alla guida del
solerte commissario Agostini, sono entrati sfondando le porte del CSO Stella
Rossa.
I compagni che si trovavano all'interno sono stati perquisiti, identificati, e
successivamente portati in questura.
Uno di loro è stato malmenato ed ammanettato prima di essere caricato nelle
auto.
L'operazione è l'epilogo di una serie di provocazioni che in questi mesi
colpiscono i compagni del CSO.
Le denunce, i continui articoli sui giornali, la militarizzazione del territorio
e della zona limitrofe al centro, l'invio di 80 nuove unità di polizia a Bassano
e ieri la perquisizione, lasciano presagire un nuovo attacco a un luogo
considerato un "pericolo" per la cittadinanza bassanese, o meglio qualcosa che
stona con lo sfarzo del centro cittadino.
La partecipazione numerosa al corteo di novembre, indetta contro lo sgombero
dimostra invece come questo luogo rappresenti un punto di aggregazione per il
territorio, completamente assente di qualsiasi spazio per i giovani.
La politica contro il centro sociale è la stessa che viene applicata per
qualsiasi forma di opposizione e di protesta come a Genova o in qualsiasi luogo:
la polizia è sempre polizia.
A questo rispondiamo con azioni di resistenza che salvaguardino il centro
sociale, continuando le lotte a fianco dei lavoratori e dei proletari.
Basta provocazioni. Difendiamo Stella Rossa.
I compagni e le compagne del CSO Stella Rossa.
Fip. Via macello - bassano del grappa 31.01.2002
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To: aa-info@yahoogroups.com
From: Comitato di Lotta Quadraro
Subject: AGAINST THE NATO-MEETING IN MUNICH 2002
Date sent: Fri, 25 Jan 2002 20:21:29 +0100
riceviamo e rispediamo la traduzione di due documenti
sulla mobilitazione a monaco il primo e il due febbraio
Bella! Il crucco e la crucca si sono dati da fare e spediscono una
traduzione molto accurata da diffondere e su cui confrontarsi
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FIGHT CAPITALISM
NO NATO NO NATION
JOIN THE INTERNATIONAL RESISTANCE
AGAINST THE NATO-MEETING IN MUNICH 2002
Tutti gli anni torna nuovamente a riunirsi a Monaco una piccola ma
ben secelta truppa di altolocati ministri, militari, parlamentari,
giornalisti ed esperti di tutto il Mondo. Questa volta da dibattere non
c'e' una cosa qualunque, bensi' nuove strategie delle strutture di
sicurezza dell'area euro-atlantica. E, in fondo, la sicurezza e la
stabilita' di quest'area possono essere influenzate da tutto cio' che
accade nel Mondo. E questo deriva gia' solo dall'autodefinito scenario di
minaccia, che va dalla diffusione delle armi ABC
(Atomiche,biologiche,chimiche_ndT) e delle loro tecnologie di sostegno
passando per il disturbo del trasporto delle materie prime vitali fino al
movimento incontrollabile di movimenti migratori.
La "Conferenza per la Politica di Sicurezza" e' il forum nel quale devono
essere discussi piani di politica militare affinche' possano esssere
adeguatamente affrontate le nuove sfide. Non a caso l'allestitrice, la
ditta "Fondazione Herbert Quandt" (di proprieta' della BMW) definisce la
conferenza "il Davos per la politica di sicurezza".
Colonna portante di questa struttura di sicurezza e', da 52 anni, la NATO.
Fondata durante la guerra fredda come alleanza difensiva, con l'Accordo di
Washington e' stata rimessa in forma per i suoi nuovi compiti come
"Alleanza per il 21mo secolo". Che la possibilita' di interventi militari
di crisi al di fuori del territorio dell'Alleanza esistesse e fosse gia'
percepita gia' prima della risoluzione di Washington, la NATO ne ha gia'
dato prova con la Guerra offensiva in Jugoslavia. A Washington non solo e'
stata accordata a posteriori questa Guerra con le basi del Trattato della
NATO, ma soprattutto si e' creata la possibilita' di intervenire
militarmente di fronte a tutte le "crisi che mettono in pericolo la
stabilita' euro-atlantica e che possono riguardare la sicurezza dei membri
dell'Alleanza".
Che questo non abbia piu' niente a che vedere con la difesa, appare solo
quando la difesa viene ridotta ad un'idea di conflitto militare.
Considerando l'idea di un mondo capitalistico globalizzato, la stabilita' e
la sicurezza sono certamente messe in pericolo da quasi ogni spostamento
incalcolabile dei rapporti di potere e naturalmente anche da un pur
sensibile turbamento della indispensabile sicurezza dei traffici nello
scambio di merci capitalista.
Di stabilizzare e difendere questo Ordine Mondiale, gli Stati membri della
NATO lo hanno formulato come obiettivo a Washington. Ne consegue
inevitabilmente che una tale concezione di una "Alleanza di difesa" non
puo' e non ha piu' voglia di aver riguardo nei confronti dell'ONU, che deve
essere vista nella sua forma come un relitto della Guerra Fredda, e questo
si riflette nella prassi seguita nella Guerra in Jugoslavia. Non e'
sorprendente che la NATO abbia abbandonato ogni presupposto, finora
esistente, di Diritto Internazionale. Questo fa parte della necessita' di
adattarsi all'attuale evoluzione. Che allo stesso tempo debbano essere
evolute vecchie strutture, pur quando siano sacramente intoccabili perche'
giuridiche, si capisce da se'.
La fine della Guerra Fredda non ha messo la NATO sotto pressione
di giustificarsi, al contrario: ha dato all'Alleanza lo spazio per
modernizzarsi. Si e' compiuta la trasformazione dall'Alleanza di difesa dei
poteri occidentali all'Alleanza di difesa dell'Ordine Mondiale capitalista
senza grossi ostacoli. Anche l'Esercito di Intervento europeo in
costruzione, in cui la Germania e' in testa, e' un pezzo di questa difesa e
non sta in contraddizione con il nuovo ruolo della NATO, esattamente tanto
poco quanto la prestazione individuale di USA e GB in Afghanistan. Chi
deduce, dalla costruzione di strutture parallele e dalla non partecipazione
della NATO ad operazioni militari, un indebolimento od una totale perdita
di importanza dell'Alleanza, commette un grosso errore --la riduzione di
questa Alleanza al diretto intervento militare.
Tant'e' vero che questa fino ad oggi e' intervenuta solo un'unica volta
nella sua storia con una guerra offensiva e ha decretato solo una volta il
"Caso di Alleanza" secondo l'art.5. Ciononostante la storia successiva alla
Seconda Guerra Mondiale non puo' essere pensata ed immaginata senza
l'organizzazione militare piu' potente di tutti i tempi.
"ESVP: Progetto chiave dell'unificazione europea"
La costruzione di un'autonoma "Politica per la Sicurezza e la
Difesa Europea" (ESVP) e' probabilmente il piu' rapido progetto della
politica europea. Deciso solo nel 1999, gia' nel 2003 una Forza di
Intervento di 60000 soldati effettivi deve avere capacita' operativa. La
Germania fornira' la parte maggiore, probabilmente 18000 soldati, seguono
la Francia e la Gran Bretagna con 12000 ciascuna. Che con questo l'UE
raggiunga un'autonoma capacita' di azione, come sottolineano sempre piu'
insistentemente i suoi sostenitori, non e' certamente casuale, anche se lo
scopo e' proprio quello di essere in grado di agire quando non partecipa la
NATO nella sua totalita'.
Difatti il ricorso alle capacita' della NATO rimane fino ad ora
necessario di fronte ad ogni potenziale intervento, non esistendo ne
essendo tantomeno in costruzione alcuna pianificazione e alcun sistema di
informazione propri dell'Europa. E, nel caso di utilizzo delle istituzioni
NATO, si deve procedere in consultazione con la NATO stessa. Un
rafforzamento della politica militare dei membri europei e' d'altronde
espressamente auspicata anche dall'altra parte dell'Atlantico. Cosi' da
diversi anni gli USA richiedono una piu' forte responsabilita' militare
dell'Europa e sostengono percio' la creazione dell'ESVP. Questo si e' tra
l'altro chiaramente rivelato con il diretto intervento diplomatico in
Turchia, per portare anche l'ultimo membro NATO sulla rotta dell'ESVP.
L'Europa deve essere in grado di mantenere pulito da sola il suo "cortile
di dietro" (la parola non e' facilmente traducibile, viene usata dai
compagni tedeschi per indicare le aree geopolitiche di diretta influenza
dei paesi occidentali_ndT), naturalmente solo dopo la precedente
approvazione degli USA.
L'obiettivo centrale e' "promuovere sicurezza e sviluppo in Europa e nel
Mondo", il che spiega la possibilita' di intervento non solo regionale di
queste truppe. E questo non vuol dire altro che ampliare ed assicurare
militarmente in tutto il Mondo gli attuali meccanismi di sfruttamento.
Che in questo la Germania possa finalmente di nuovo partecipare e
rafforzare alle fondamenta gli interessi propri od europei anche
militarmente, in una posizione di guida, viene ora messo in evidenza dalla
responsabilita' nella politica mondiale dell'Europa e della Germania.
Per l'UE esiste pero' anche un'ulteriore componente che deve riempire le
Truppe di Intervento Europee. Nonostante tutti gli Alti Rappresentanti la
politica estera europea non e' ne' comune, ne' tantomeno si puo parlare di
una unitaria. Questo perche' attraverso la politica estera, cioe' il
rivolgersi a qualcuno all'esterno della comunita', si forma sempre nel piu'
forte dei modi l'identita' della comunita' popolare nazionale. Questo
continua ad essere uno dei momenti piu' importanti che danno identita' al
moderno Ordine Mondiale basato sulle nazioni. L'UE cerca in modo spasmodico
una forma simile di identificazione della popolazione con questa unione di
Stati. L'EURO e' solo un passo di questo processo, ma non basta. Se non
sara' allora nessuna politica estera unitaria a generare una tale
identificazione, ci riuscira' ad ogni modo un intervento di guerra europeo.
Questo progetto viene infatti definito nell'ambito della NATO "Identita' di
Difesa e Sicurezza Europea " (ECVI).
"La nostra guerra contro il Terrorismo inizia con Al-Qaeda ma non finira' li'"
Quasi nessun'altra frase mostra in modo piu' chiaro come e'
cambiato l'Ordine Mondiale con l'11 settembre. Anche se questa frase rivela
chiaramente che sara' una guerra di lunga durata e approfondita, essa
contiene tuttavia una bugia. La guerra non comincia con Al-Qaeda, questa
guerra non ha nessun "starting point". L'inizio, cioe' l'imposizione della
pretesa di potere di una o piu' nazioni, non puo' trovare una collocazione
temporale. Se si tratti di una campagna militare di rappresaglia, di
interessi geostrategici o direttamente dei giacimenti petroliferi, non fa
alcuna differenza.
L'eccezionalita' della situazione attuale non sta nell'atto bellico in se',
bensi' nella sua legittimazione. Non nella legittimazione della
rappresaglia per i fatti dell'11 settembre, ma nella legittimazione che le
Superpotenze o le Grandi Potenze hanno da ora il permesso di imporre i
propri interessi in tutto il Mondo in qualsiasi momento non piu' solo con
mezzi di intelligence, economici o politici, ma anche con mezzi militari.
Le risoluzioni 1368 e 1373 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU spianano la
strada agli interventi dovunque esiste o si sviluppa qualcosa che contrasta
l'attuale Ordine Mondiale. Queste risoluzioni, insieme alla pratica degli
Stati imperialisti, stabiliscono il Nuovo Ordine Mondiale.
Il fatto che in questo organo (il C.d.S._ndT) sono rappresentate quasi
tutte le grandi potenze, fa immaginare quale grado di militarizzazione e di
brutalizzazione devono aspettarsi quelle forze che non vogliono cedere. Di
questa evoluzione non si puo' comunque accusare solo gli USA, perche' loro
a causa dell'attuale emotivita' ne sono i primi beneficiari, poiche' la
NATO ha gia' fatto questo in Jugoslavia e anche il suo orientamento si
trovava gia' da tempo su questa strada, e sicuramente nell'interesse di
tutti i suoi membri.
Le opportunita' di condizionamento militare di Stati e regioni, finora
avvenuto soprattutto sul piano economico per mezzo del FMI e della BM,
dara' una nuova spinta agli interessi e alle ambizioni geostrategiche. Il
fatto che la possibilita' di intervenire militarmente senza problemi abbia
come conseguenza la rivalutazione della statualita' e dei suoi strumenti
fondamentali, dimostra che la statualita' non contraddice la
globalizzazione, ma al contrario e' necessaria alla sua imposizione e
stabilizzazione. La speranza di una parte del movimento "Anti-global" di
trovare un alleato nello Stato nazionale contro la globalizzazione, deve
spaventarla (questa parte_ndT) vista la brutalita' degli stessi Stati
nazionali.
No one here gets out alive!
Essendo stati fino ad ora al centro della critica della
sopracitata parte del movimento il Neoliberalismo, definito anche
"capitalismo puro", i mercati finanziari senza piu' vincoli o cose simili,
questa critica ha sempre presupposto la possibilita' di un miglioramento
all'interno del sistema. Adesso pero' il potenziale Salvatore, cioe' la
nazione come regolatrice e capace di statualita' sociale, si rivela come il
prossimo "malvagio". La rivendicazione della Tobin Tax o di simili
provvedimenti regolatori, che dovrebbero indurre i mercati finanziari in
investimenti nel capitale "produttivo", potrebbe adesso realisticamente
portare ad investimenti nell'industria degli armamenti, comunque portatrice
al momento di molto profitto. Oppure potrebbe rendere superflua la tassa
sul tabacco per la "Sicurezza interna" o finanziare la ristrutturazione
della Bundeswehr. La ricerca di alternative, di una societa' piu' umana e i
suoi primi segni all'interno degli esistenti Stati nazionali, devono far
rizzare i capelli, anche senza un'analisi piu' profonda.
La contrapposizione di Stato e Capitale, di capitalismo selvaggio e
capitalismo renano (keynesiano_ndT), miseria e rovina a causa della
ristrutturazione o a causa delle bombe, non solo appaiono nell'analisi come
differenze quasi impercettibili, ma non devono neppure essere viste come
differenze, piuttosto come 2 facce della stessa medaglia.
Quale ruolo hanno gli Stati nazionali nonostante l'economia "globalizzata"
lo rivela non solo la politica estera, ma anche quella interna, e perfino
questa resta un'insufficiente semplificazione.
Lo scenario di minaccia permanente evocato in tutto il Mondo viene
alla fine utilizzato per la militarizzazione della "Sicurezza interna".
Della figura dei "dormitori", delle lettere all'antrace, della rivelazione
di combattenti talebani americani o dell'agente FBI doppiogiochista (che ha
scritto con tutte le probabilita' il "manuale del terrore") non e' piu'
interessato solo l'Arabo, ora ognuno ed ognuna e' sotto sospetto.
Che non solo i terroristi islamici capitino al centro del mirino, diventa
palese quando ad esempio i cosiddetti anti-global vengono presi come la
piu' grande minaccia della "Sicurezza interna", come e' successo a Genova o
come risuccede ora prima di Monaco.
Non sorprende che in questo processo la Germania precede ancora una volta
la comunita' dei valori occidentale. Il fatto che il governo rosso-verde
non ripercorre soltanto strade gia' sperimentate in passato, come
l'indagine computerizzata (moderno metodo di indagine esistente in
Germania, che prevede l'automatica indicazione dei possibili "sospetti" da
parte di un computer-archivio dopo aver immesso una serie di criteri di
ricerca basati su caratteristiche socio-razziali; in poche parole una
grande anagrafe in cui si possono dividere i soggetti in gruppi per
eseguire "indagini a campione"_ndT) e l'impunita' per i pentiti o la messa
a disposizione per scopi investigativi dell'archivio centrale degli
stranieri, ma procede verso la schedatura biometrica di tutta la
popolazione, mostra che esso non porta avanti solo la politica estera
tedesca, bensi' che si trova un passo piu' avanti anche rispetto alla
"Sicurezza Interna" degli Schill o dei Kanther vari (politici
populist-nazistoidi_ndT).
What to do?
Le azioni contro la "Conferenza di Monaco per la Politica di
Sicurezza" sono da questa prospettiva un allargamento indispensabile del
fronte di scontro del cosiddetto movimento anti-global. La concentrazione
avvenuta fino a questo momento soprattutto sui vertici della politica
economico-finanziaria sara' completata con la politica militare e le sue
travi, gli Stati nazionali. Subito dopo l'11 settembre e le sue conseguenze
la politica militare degli Stati imperialisti deve tornare ad occupare il
centro della critica di un movimento della sinistra antagonista.
Parallelamente alla costituzione di un nuovo "Ordine Mondiale di Guerra",
e' dal nostro punto di vista indispensabile la critica pratica e teorica
allo Stato nazionale, come trave della politica civile e militare interna
ed estera, come ingranaggio indispensabile dell'imposizione dei meccanismi
capitalistici di sfruttamento ed oppressione. Articolare questa critica,
cosicche' diventi un'espressione antagonista e non possa piu' essere intesa
come immanente al sistema, questo si tratta di fare a Monaco.
Agli ultimi vertici questa espressione c'e' stata nella pratica nella forma
del Black Blok. Non c'e' stata oltre a cio' una presa di posizione
contenutistica. Superare questa mancanza sara' un compito che la sinistra
radicale deve darsi a Monaco -e non soltanto la'. Mentre sembra trovata una
prassi radicale collettiva, la differenza negli orientamenti contenutistici
non puo' neppure essere discussa, per la mancanza di punti di riferimento e
di strutture unitarie, per non parlare di strumenti comunicativi o di
qualcosa di simile.
Monaco sta non solo in continuita' con gli altri vertici, e anche non solo
come semplice allargamento del campo tematico, ma e' anche un punto per
riallacciarsi alla prassi comune nella lotta contro Stato, Nazione e
Capitale. Allo stesso tempo e' un'occasione per riprendere la discussione
sui contenuti.
RADUNO Ven. 01.02.2002, h.17 Marienplatz
MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE Sab.02.02.2002, h.12 Marienplatz
Gennaio 2002, Göttingen
Autonome Antifa [M] e Bündnis gegen Rechts Leipzig
Info: www.puk.de/aam
www.buko24.de
Autonome Antifa [M]
Nikolaikirchhof 7
37073 Göttingen
tel: 0551/7704889
fax: 0551/7704363
mail: aam@puk.de
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Da Genova a Monaco
COMBATTI LA POLITICA DI GUERRA DI NATO/UE
Globalizzare l'anticapitalismo
Abolire il capitalismo
RADUNO Ven. 01.02.2002, h.17 Marienplatz
MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE Sab.02.02.2002, h.12 Marienplatz
HAnti-NATO-Komitee MUCH
per ulteriori dettagli consultare
www.buko24.de/nato.htm
o scrivere a
no_nato2002@intsol.de
SMASH NATO - JOIN THE INTERNATIONAL RESISTANCE
AGAINST THE NATO-MEETING IN MUNICH 2002
CONTRO L'INCONTRO DELL'ELITE MONDIALE DELLA GUERRA!
Dall'1 al 3 Febbraio 2002 si terra' a Monaco l'annuale "Conferenza per la
politica di sicurezza". Alla conferenza ci saranno 30 ministri degli Esteri
e della Guerra (espr.tedesca per ministri della Difesa_ndT) degli Stati
della NATO e dell'UE, i loro Segretari Generali, una delegazione di
deputati e senatori degli USA e parteciperanno anche una serie di
strateghi militari a 24 carati, generali ed esperti di armamenti. Sono
attese delegazioni dalla Russia e dalla Cina, anche se l'orientamento
politico e contenutistico e' nelle mani di UE e NATO. Allestitrice
ufficiale della Conferenza per la Sicurezza e' la "Fondazione
Herbert-Quandt" -di proprieta' della BMW-. L'alleanza fra Capitale e
Militare non poteva mostrarsi piu' chiaramente.
La Conferenza si terra' per la pianificazione delle guerre attuali e
future, per la formazione di Forze Armate piu' mobili e piu' incisive e per
lo sviluppo di un nuovo programma di armamento dal peso di milioni di
miliardi. I temi sono "Terrorismo internazionale" e "Sicurezza globale".
Sotto queste parole d'ordine gli Stati del cosiddetto "Mondo Civilizzato"
si rafforzeranno reciprocamente nella loro politica di guerra per
l'assicurazione dei propri interessi su scala mondiale e per discutere la
loro pretesa di potere militare.
Gia' negli ultimi anni l'esplosiva richiesta di una pianificazione delle
guerre e' stata all'ordine del giorno: nel 1998 ad esempio sono stati
pianificati gli attacchi bellici degli USA all'Irak e discussa la richiesta
di utilizzo delle basi aeree tedesche. Nel 2001 si sono discussi,
nell'ambito del "National Missile Defense Systems" il piano di armamento
planetario degli USA e la partecipazione degli Stati dell'UE a questo
progetto. Si sono ulteriormente palesati i massicci contrasti d'interessi
tra gli USA e i suoi alleati NATO europei, che spingono per un proprio
potere militare.
Da cio' si constata che alla ventura Conferenza per la Sicurezza i membri
della NATO e dell'UE -insieme o in concorrenza l'uno con l'altro-
svilupperanno strategie per le guerre del futuro. La Rep.Fed.Ted., dal
canto suo, usera' l'occasione per dare vigore alla sua grossa pretesa di
potere nella coalizione di guerra "Anti-Terrore".
IL BRACCIO ARMATO DEL CAPITALE - LA NATO E IL SUO NUOVO PIANO STRATEGICO
Lo sfondo delle nuove strategie della NATO e' il piano USA "Joint Vision
2010". Con questo piano aspira ad una egemonia, militarmente assicurata, su
un campo di battaglia totale in terra, in mare e nello spazio
interplanetario. I nemici sono tutti coloro che agiscono contro gli
interessi USA e contro quelli degli alleati europei. Chi evade dal "Nuovo
Ordine Mondiale" o lo mette in discussione, rischia castighi e sanzioni
condotti militarmente.
"Le Grandi Guerre del 20mo secolo hanno avuto luogo tra Stati benestanti.
Nel prossimo secolo gli Stati benestanti che ora vivono in pace fra loro
dovranno difendere il loro benessere contro i popoli di Stati e regioni
poveri."
( Tenente Reinhard Herden in: "Prassi di truppe" -
Truppenpraxis/Wehrausbildung Nr. 2+3/96)
Il nuovo piano della NATO si distingue per uno scenario di minaccia
costruito (interruzione dell'afflusso di risorse di importanza vitale,
pericolo di terrorismo e di atti di sabotaggio, cosi' come carenza di
sicurezza a causa di movimenti di profughi) attraverso il quale legittima
il suo modo di agire.
LA TRASFORMAZIONE MILITARE DELL'EUROPA - POLITICA MILITARE
AL DI FUORI DELLA NATO
Lo scorso Novembre, nell'ambito della politica di sicurezza e di
difesa europee, i ministri UE degli Esteri e della Difesa hanno rilevato
tutte le funzioni importanti dalle mani dell' Unione Europea Occidentale.
Entro il 2003 deve essere a disposizione un nuovo Esercito di intervento
europeo di 60000 soldati per interventi su tutto il globo terrestre.
Attualmente nessun altro progetto dell'UE viene portato avanti con
un'energia paragonabile.
La creazione di un proprio Esercito, divenuta necessaria per l'esperienza
di dipendenza dagli USA durante la Guerra del Golfo e nella Guerra contro
la Jugoslavia, e' un chiaro passo avanti nella direzione di una autonomia
militare. Il tentativo di sottrarsi all' "abbraccio" militare della
Superpotenza favorisce l'affermazione dell'UE nei conflitti d'interessi
mondiali con gli USA. A livello economico il rafforzamento dell'Europa ha
gia' luogo nella cornice dell'"Allargamento ad Est", come dimostra ad
esempio la creazione del "Protettorato" in Ex-Jugoslavia.
IL RUOLO DELLA BUNDESWEHR (esercito tedesco_ndT)
ALL'INTERNO E ALL'ESTERO
Dalla creazione dell'Esercito 46 anni fa e dopo il § 87a (legge
speciale varata in Germania dopo il '68 che permette l'impiego
dell'Esercito anche in territorio interno_ndT), la ristrutturazione della
Bundeswehr e' la seconda cesura storica nella politica militare interna ed
estera tedesca. Con il progettato rafforzamento delle sue Forze di Azione
Anti-Crisi ("Truppe di Intervento Rapido") la Bundeswehr ottiene una
"strutturale capacita' offensiva".
Da piu' di 10 anni i militari mettono a punto nuovi piani strategici che
legittimano la necessita' di crescenti interventi militari e prevedono
l'impiego della Bundeswehr per fini economici. La prevista realizzazione di
2 annuali interventi bellici di maggiori dimensioni significa rendere lo
stato di guerra uno stato di normalita'. La ristrutturazione della
Bundeswehr e' un elemento della trasformazione militare dell'Europa sotto
la guida tedesca e mira a realizzare la capacita' operativa dell UE come
agente globale.
L'aspirazione al potere economico, politico e militare e' evidentemente
collocata nel processo di fusione dell'Unione e di allargamento dell'Europa.
L'11 SETTEMBRE E LA "GUERRA CONTRO IL TERRORISMO"
L'attentato contro il WTC dell'11 Settembre e' stato un'azione
reazionaria, che non puo' essere punto di riferimento per nessun movimento
emancipatorio nel Mondo.
Dai movimenti rivoluzionari non vengono presi in considerazione ne'
l'utilizzo di uomini non coinvolti come armi, ne' l'obiettivo di migliaia
morti. Ma se ora il sedicente "Mondo Civilizzato" sostiene che niente sara'
piu' come prima degli attentati, questo dimostra molto chiaramente le
differenze nel Mondo. Le reazioni delle persone del Sud del Mondo
all'attacco sono state caratterizzate dal fatto che nella loro realta' non
e' cambiato nulla. Le esplosioni di gioia di molti uomini nel cosiddetto
"terzo mondo", relegate al silenzio o condannate dai media occidentali,
sono reazioni non comprensibili senza tener conto dei mondiali antagonismi
di classe.
Quello che negli USA ( lo Stato che nel Mondo viene reputato il
rappresentante di primo piano del sistema capitalista) viene descritto come
la totale rottura epocale dell'11 settembre, per milioni di persone nel
Trikont non e' comprensibile. Per loro guerra e immiserimento economico
sono realta' quotidiane.
Cosi' poco come e' cambiata la situazione reale delle persone del Sud del
Mondo, altrettanto e' mutato il ruolo del potere militare occidentale nel
globo. Anche qui tutto e' come prima: gli USA conducono con i loro alleati
una guerra contro i cosiddetti "Stati canaglia", da poco ribattezzati
"Stati preoccupanti", il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
annuisce a questa guerra come "autodifesa" e l'Europa prova a profilarcisi
all'interno.
Sui fornelli di questa guerra diversi poteri cuociono la propria
minestrina. Gli USA dimostrano la loro egemonia militare sul Mondo e
vogliono con questo mettere in chiaro una volta per tutte che un attacco
del genere al loro Stato non rimane mai senza fatali conseguenze. Allo
stesso tempo vengono stabilizzati "interessi nazionali", come l'accesso
alle risorse. Gli Stati membri della NATO, decretato in tempo record il
"Caso di Alleanza", senza essere effettivamente inclusi nelle decisioni o
azioni degli USA. Il Governo tedesco prova di delinearsi nel suo ruolo di
"nuovo potere mondiale" e Stati, come Pakistan o India, si rallegrano della
loro adesione alla "Coalizione Anti-Terrore" per un nuovo riconoscimento
internazionale.
L'unica cosa che in questa situazione viene veramente minacciata e' lo
sviluppo di movimenti emancipatori, di cui bisogna trattare. Infatti il
concetto di Terrore si lascia estendere senza ulteriori manipolazioni a
tutto cio' e' contro l'Ordine Mondiale dominante. La reazione dei potenti
(letteralmente "dominanti"_ndT) e' rivolta contro tutto cio' che mette in
discussione il loro dominio, che siano movimenti reazionari od
emancipatori. Per noi questo non puo' significare che bisogna appoggiare
movimenti reazionari, bensi' che anche noi siamo colpiti dai metodi
repressivi. Dobbiamo dunque condannare questa guerra per cio' che e': un
meccanismo di consolidamento dell'Ordine Mondiale.
LA LORO "SICUREZZA" VUOL DIRE MISERIA E SFRUTTAMENTO...
Le guerre estere ed interne del cosiddetto "mondo civilizzato"
sono fiancheggiate da un discorso ideologico di Sicurezza, che fa apparire
ogni crimine dei potenti (vd.sopra_ndT) come provvedimento di difesa contro
"mostruosi" nemici, che minacciano dall'esterno la sicurezza degli abitanti
delle metropoli. Se consideriamo il concetto di Sicurezza dalla prospettiva
degli strateghi militari e di polizia, si pone la questione di che tipo di
sicurezza propura alle persone lo stato di normalita' vigente.
Quale sicurezza da' questo sistema ad una piccola contadina boliviana, che
a causa dell'ultimo Programma di Adeguamento Strutturale del FMI non puo'
piu' pagare il pane rincarato o il prezzo del carburante ? Che vuol dire
sicurezza per una lavoratrice la cui sopravvivenza puo' essere sicura solo
attraverso una giornata lavorativa di 16 ore in una fabbrica filippina del
mercato mondiale tessile ? O per una persona della Sierra Leone, dove
l'unico ramo economico prospero e' la guerra civile per i diamanti
destinati al mercato europeo ? Quale sicurezza esiste per un profugo
afghano, a cui e' permesso di scegliere tra la carita' controllata della
Croce Rossa Internazionale e le promesse di Salvezza di un predicatore
islamico ? Quanto e' sicuro il futuro di un giovane disoccupato nel
sobborgo di Parigi, di un profugo in una galera di espulsione
dell'aeroporto di Francoforte o di un senzatetto a Monaco ? Quale sicurezza
offre la socialdemocrazia europea ai disoccupati, a cui e' concesso di
scegliere fra i lavori di misero salario dell'Ufficio di Collocamento o i
tagli all'assistenza sociale ? Che ci guadagnamo noi in sicurezza se
dobbiamo lavorare sempre di piu' per sempre meno soldi e sempre piu'
"flessibili" ? Che tipo di sicurezza ha una donna in questa societa' di
fronte alla violenza domestica ? Quale sicurezza esiste per i profughi o i
migranti, vista la caccia all'uomo ai confini dell UE, le leggi razziste
per gli stranieri e il terrore assassino dei nazi ? Le risposte a tutte
queste domande sono nella realta' dei fatti veramente insufficienti.
GUERRA ALL'ESTERO...
Nell'ultimo decennio il potere economico e politico si e'
concentrato sempre piu' nelle mani degli Stati e dei gruppi industriali
piu' ricchi e piu' potenti. La liberalizzazione da loro imposta del mercato
mondiale, le nuove tecnologie, nonche' il crollo della concorrenza del
sistema "realsocialista" hanno portato ad un accesso mondiale alle risorse
umane e naturali, come mai era esistito prima. Questa evoluzione, detta
anche "Globalizzazione", ha reso possibile agli amministratori dei rapporti
capitalistici di pacificare le contraddizioni sociali servendosi sempre
meno delle garanzie minime dello stato sociale. Nel Trikont e nelle
metropoli ricche cresce il numero degli uomini che diventano semplicemente
superflui per la produzione capitalista. Allo stesso tempo interi Stati
dell'Africa e dell'Asia centrale sono stati sganciati dal mercato mondiale.
Questa evoluzione non procede in modo pacifico. Le persone che sono da
ostacolo vengono messi violentemente da parte attraverso una strutturazione
capitalistica. In Colombia, per esempio, i/le piccoli/e contadini/e e i
senza-terra sono espropriati ed assassinati da militari e paramilitari, per
liberare la strada alle industrie del petrolio e alle multinazionali
agrarie. Laddove Stati e alleanze di Stati lottano per i mercati, per le
materie prime e per vantaggi geostrategici, conducono all'occorrenza una
guerra. La Jugoslavia e il Caucaso, sporche guerre condotte con l'aiuto di
squadroni della morte o con il sostegno di contras, non sono che qualche
esempio di questo. Dove sistemi statuali politici ed economici, senza
prospettive sociali, crollano, sono sostituiti da economie di saccheggio
dei Warlords. Laddove il capitalismo non ha piu' niente da offrire alle
persone, nasce un potenziale per le lotte sociali, ma anche per promesse di
Salvezza o per violenza distruttiva. Questo potenziale e' necessario ai
potenti (vd.sopra_ndT) per controllare l'instabilita'. Questi hanno
innumerevoli ragioni per assicurare la pretesa di potere globale e il
funzionamento della macchina di sfruttamento capitalista con la violenza
militare. A noi questo non da' alcuna sicurezza. Siamo costretti a
prepararci a questo stato di guerra permanente, come e' stato preannunciato
da Bush e Schroeder quando hanno parlato di "guerra di lunga durata contro
il Terrorismo".
...REPRESSIONE E RAZZISMO ALL'INTERNO.
La guerra all'estero trova la sua corrispondenza nella politica
interna nel rafforzamento degli armamenti dell'apparato repressivo statale,
che mette completamente in ombra tutto lo sviluppo degli ultimi anni: dati
biometrici sui documenti d'identita', dettagliata mappatura genetica,
controlli di opinione per lavoratori/trici negli ospedali e nelle ditte di
trasporti, concatenazione di Polizia e Servizi Segreti, impiego
dell'Esercito all'interno. Per non parlare della videosorveglianza diffusa
e della incrementata presenza degli sbirri sul territorio nonche' delle
indagini computerizzate (moderno metodo di indagine esistente in Germania,
che prevede l'automatica indicazione dei possibili "sospetti" da parte di
un computer-archivio dopo aver immesso una serie di criteri di ricerca
basati su caratteristiche socio-razziali; in poche parole una grande
anagrafe in cui si possono dividere i soggetti in gruppi per eseguire
"indagini a campione"_ndT).
Negli USA e' stata gia' discussa apertamente la legalizzazione della
tortura. L'inasprimento della "Sicurezza Interna" significa un crescente
rimodellamento razzista di Stato e societa'. Secondo il pacchetto di leggi
del ministro degli Interni tedesco Schily, profughi e migranti dovranno nel
futuro essere espulsi per un solo sospetto di "Estremismo". Sono inoltre
previsti la definitiva distruzione del diritto fondamentale di asilo,
ulteriori restrizioni della liberta' di movimento e nuovi campi di
internamento per persone col foglio di via. Sui provvedimenti di "Sicurezza
Interna" va detto che sono qualcosa di piu' del semplice panico
"Terrorismo". Lo Stato realizza in un rapido passaggio cio' che sarebbe
durato molti anni di piu'. Quanto maggiore e' l'insicurezza sociale, quante
piu' persone esclude questo sistema, tanto piu' lo Stato punta sulla
repressione. La "Sicurezza Interna" rende invisibili coloro che non hanno
alcun posto in questa societa', ad esempio le persone indesiderate, che per
la miseria diventano "emarginati sociali"; essa e' lotta preventiva contro
la ribellione. Procura solidarizzazione ideologica con lo Stato ed i suoi
apparati, che si rappresentano come i forti protettori contro il "Cattivo".
L'impressione del controllo totale deve legare le persone alla
normalizzazione dei potenti (vd.sopra_ndT). Oltre a cio' si deve poter
diventare capaci di reagire alle future sommosse sociali, agli scioperi di
massa e alle rivolte con mezzi perfezionati e con tutte le forze.
LA NOSTRA SICUREZZA VUOL DIRE:
LOTTARE INSIEME CONTRO GUERRA, OPPRESSIONE
E SFRUTTAMENTO MONDIALI!
Il braccio armato degli Stati imperialisti e' non solo da oggi un
punto di proiezione della resistenza e della protesta. Sullo sfondo del
"NATO-Doppelbeschlusses" (congresso NATO nel corso della guerra fredda)
furono all'ordine del giorno azioni di disobbedienti civili, per esempio
azioni di blocco a Mutlangen. Addirittura la Federazione dei Verdi, fino a
poco tempo prima della partecipazione al Governo, aveva nel suo programma
lo scioglimento della NATO. Negli anni '80 la veemenza della resistenza
militante contro la politica della NATO era espressione determinante della
politica della sinistra radicale. La perdita di orientamento dopo la
scomparsa del blocco del socialismo reale e l'atteggiamento confuso durante
la Guerra in Jugoslavia sono per noi oggi necessariamente da superare.
Riallacciarsi oggi alle lotte passate significa tener testa ai tirapiedi
del Capitale -Monaco e' un opportuno punto di inizio.
I movimenti sociali e rivoluzionari in tutto il Mondo hanno pianificato
lotte all'ordine del giorno per possibilita' (trad.letterale_ndT) che il
sistema dominante non puo' mai offrire. I fatti di Seattle, Praga e Genova
ci mostrano, accanto a tutte le difficolta' e le contraddizioni,
prospettive per una nuova resistenza mondiale capace di collegare le
diverse lotte. Il nostro scopo oggi deve essere quello di costruire un
nuovo movimento internazionale, che sia in grado di indicare alternative
radicali all'"Ordine Mondiale" economico, politico e sociale. Dobbiamo
occuparci del fatto che la "lotta contro il Terrore" dello Stato si dirige
non ultimo contro di noi.
La resistenza di 300000 persone a Genova ha avuto come risposta i divieti
di espatrio, gli attacchi con i lacrimogeni, le brutali aggressioni della
Polizia, gli arresti e le torture -fino all'assassinio di Carlo Giuliani.
Il capitalismo non si lascia "civilizzare". Lo sfruttamento mondiale e il
suo assicurarsi attraverso la repressione sono due facce di questo sistema,
che in entrambi i casi non si pone scrupoli di uccidere. Chiamiamo percio'
tutti e tutte ad una resistenza massiccia!
La risposta al capitalismo e alla guerra e' la rivoluzione sociale mondiale!
Nessuna pace con i pianificatori di guerra!
Combattere la politica di guerra della NATO!
La Conferenza per la Sicurezza di Monaco questa volta non si terra'
tranquillamente!
Globalizzare l'anticapitalismo! Abolire il capitalismo!
Viva la solidarieta' internazionale!
HAnti-NATO-Komitee MUCH
Novembre 2001
Adesioni: akm - Antifaschistisch Kämpfen München, AMAK - Anarchistische
Menschen auszer Kontrolle, Antifaschistisches Aktionsbündnis Augsburg,
Antifaschistische Aktion Lüneburg/Uelzen, Antifa Nürnberg, Arbeitskreis
Internationalismus des AstA der Geschwister-Scholl-Universität München,
Netzwerk München e.V., OA - Organisierte Autonomie Nürnberg, PAULA
Memmingen, XX-Projekt München
Contatti: Anti-Nato Komitee, c/o akm - Antifaschistisch Kämpfen Infoladen,
Breisacherstraße 12, 81667 München
Fax: 0049-89-4802006, e-mail: no_nato2002@intsol.de
http://www.buko24.de/nato.htm
------- End
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Lista INFORMAZIONE dell'Assemblea Antimperialista
http://www.tuttinlotta.org - posta@tuttinlotta.org
(ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'")
--> Web/Archivio/Opzioni http://groups.yahoo.com/group/aa-info/
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(vedi anche lista DISCUSSIONE dell'A. Antimperialista su:
http://groups.yahoo.com/group/aa-forum/ )
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