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Annuncio prossima uscita "Quaderni Satyagraha"



Cari amici,
	abbiamo messo insieme gli articoli che comporranno il primo numero della 
rivista "Quaderni Satyagraha" di cui avevamo discusso con alcuni di voi 
ormai forse piu` di otto mesi fa.

Le varie richieste di finanziamento che avevamo presentato alle
istituzioni ci hanno, infatti, fruttato ben 6 milioni di lire da parte 
della Regione Toscana. Questi, insieme ad un ulteriore contributo di 2 
milioni dell'associazione "Amici di Tolstoi", ci hanno
ridato lo slancio per portare a compimento il progetto.

Con questo finanziamento saremo sicuramente in grado di stampare ed
inviare un migliaio di copie di un numero della rivista.

Invieremo il primo numero in visione con la richiesta di sottoscrizione
(o per quel numero o di un abbonamento). Pensiamo di chiedere una cifra
di 15 euro come prezzo del numero inviato e 30 euro come abbonamento per
   due numeri (un anno).

Abbiamo, gia` ricevuto un numero sufficiente di articoli di alta
qualita` (firmati tra gli altri da Alberto L'Abate, Pat Patfoort, Enrico
Turrini) per stampare anche buona parte di un secondo numero, ma la
possibilita` di realizzarlo dipende dal riscontro che riusciremo ad
avere dai lettori del primo e da un allargamento del gruppo redazionale.
Infatti, non saremo in grado di assicurare il proseguimento del progetto
se non riceveremo, di ritorno, un numero significativo di sottoscrizioni.
Per questo stiamo cercando di selezionare un indirizzario che ci dia
un'elevata (relativamente) possibilita` di successo nell'ottenere i
versamenti di ritorno.
A questo scopo chiediamo il vostro aiuto in due modi:
1) attraverso la segnalazione di indirizzi postali, di cui siate in
     possesso, di persone/istituzioni che potrebbero essere interessate a
     ricevere e leggere la copia saggio della rivista;
2) attraverso la diffusione (per e-mail, attraverso la pubblicazione su
     una pagina web o nel modo che ritenete piu` idoneo) del testo di
     presentazione allegato, in cui invitiamo gli interessati a prenotare
     una copia della rivista. Il testo e` allegato sia in formato html
     (pronto per essere messo sul web) che in formato rtf (forse piu`
     facilmente manipolabile nel caso di pubblicazione su carta).
o in tutti gli altri che riterrete possibili.

Vi ringraziamo per il vostro aiuto, aspettiamo di sentirvi e restiamo a
disposizione per eventuali chiarimenti.

Rocco Altieri
Giovanni Mandorino


Sta per uscire
Quaderni Satyagraha
il metodo nonviolento per trascendere i conflitti  e costruire la Pace.


Il tempo è maturo anche in Italia per una rivista scientifica di studi 
sulla  Pace.
L'Agenda per la pace di Boutros-Ghali  del 1992 prevedeva l'istituzione di 
corpi di Caschi Bianchi per l'interposizione non armata nei conflitti.
Nel 1998 l'approvazione della legge n.230 di riforma dell'obiezione di 
coscienza ha aperto un varco importante verso la sperimentazione e 
l'istituzione di forme di "difesa civile, non armata e nonviolenta" (cfr.- 
art. 8).
Ora l'istituzione presso le Università di Pisa e Firenze di corsi di laurea 
in Scienze per la Pace,  offre l'opportunità per  un lavoro sistematico di 
studio  e  formazione di personale capace di agire nei compiti della 
gestione, mediazione, trasformazione nonviolenta dei conflitti.
Il Movimento per la Pace ha di fronte a sé il compito di dotarsi, secondo 
l'invito di Gene Sharp, di una strategia che porti ad alternative 
funzionali agli eserciti e agli armamenti nel compito della difesa, della 
gestione delle crisi internazionali e del mantenimento della Pace.
In questa ottica sentiamo impellente l'urgenza di uno strumento di 
approfondimento e di formazione al metodo nonviolento.
Satyagraha, la testata della nostra rivista, esprime immediatamente il 
richiamo al paradigma sperimentale, creativo e costruttivo  della 
nonviolenza gandhiana: Sat è l'essere, la verità intesa non come dogma da 
imporre, ma come ricerca, tensione verso la verità;  Agraha è la forza 
della nonviolenza che agisce nei conflitti per trasformarli e trascenderli 
verso realtà di Pace.
La nonviolenza si presenta come  metodo sperimentale di una scienza dei 
conflitti.
Nel sottotitolo, il riferimento al metodo indica, secondo l'etimologia del 
vocabolo greco méthodos, la 'via' (hodós)  che conduce oltre (metá) il 
conflitto, che "lo trascende".  Il metodo nonviolento nel porre 
l'attenzione sul rapporto mezzi-fini si afferma come una nuova razionalità 
nella  gestione dei  conflitti più efficace delle strategie militari. A 
partire dalla consapevolezza che il conflitto di per sé non è distruttivo, 
il metodo di approccio al conflitto è decisivo per trasformare in modo 
creativo e nonviolento le realtà strutturali che generano l'ingiustizia e 
la guerra.
Alla pubblicazione di una rivista specifica  di approfondimento scientifico 
della nonviolenza arriviamo  con un ritardo quasi cinquantenale rispetto 
all'Europa del Nord e agli Stati Uniti,  che hanno avuto come battistrada 
studiosi come Johan Galtung, Kenneth Boulding e Gene Sharp. L'Italia ha 
avuto innumerevoli maestri della nonviolenza (Capitini, don Milani, Lanza 
del Vasto, Danilo Dolci, ecc.), ma la loro azione è stata emarginata dalle 
grandi istituzioni culturali  e ciò ha per  lungo tempo impedito  il 
passaggio a una riconoscimento istituzionale dei Peace Studies, trattati 
con diffidenza dal mondo accademico, perché giudicati incapaci di assumere 
uno statuto di oggettività e avalutatività che deve sempre 
contraddistinguere la ricerca scientifica.
Johan Galtung nella sua magistrale opera di precursore ha ampiamente 
confutato questo tipo di perplessità e ha delineato con chiarezza i 
caratteri del paradigma scientifico degli studi sulla Pace, facendo ricorso 
all'efficace immagine della prassi medica nei termini del triangolo 
diagnosi-prognosi-terapia. Alla fase dello studio e della conoscenza, segue 
l'acquisizione di capacità funzionali per intervenire con  una cura 
appropriata alla  malattia, di cui la violenza è la manifestazione 
sintomatica.
La distinzione tra violenza diretta e violenza strutturale, l'indagine 
sulle cause profonde della violenza radicata nelle culture dei popoli, i 
nessi tra conflitto e sviluppo, tra sicurezza e disarmo, il discorso sulle 
alternative tra modelli di sviluppo diversi, il legame inscindibile tra 
pace e giustizia, la distinzione tra pace positiva e pace 
negativa,  l'approfondimento teorico del metodo gandhiano per trascendere i 
conflitti , sono le  tante acquisizioni di un percorso intellettuale da cui 
non si può prescindere e che costituirà  la base ispiratrice della rivista 
che intendiamo realizzare.
"Quaderni Satyagraha" pubblicherà saggi dei maggiori studiosi di tutto il 
mondo ma si propone anche di stimolare e promuovere l'emergere di gruppi di 
ricerca e di giovani studiosi italiani nell'ambito dei Peace Studies.
Uscirà  quest'anno come semestrale, sperando di poter presto assumere 
la  periodicità quadrimestrale o trimestrale, in rapporto al successo che 
incontrerà tra i lettori ed i ricercatori.

Verso la fine del prossimo marzo, il primo numero (stampato grazie ad un 
finanziamento della Regione Toscana ed al contributo dell'Associazione 
Amici di Tolstoj) verrà inviato come saggio agli interessati. Chiederemo di 
valutare liberamente la validità della rivista e di contribuire al 
finanziamento dei numeri successivi acquistando la copia ricevuta (del 
valore di 15 Euro) o sottoscrivendo un abbonamento a due numeri al prezzo 
minimo di 30 Euro.
Per richiedere la copia saggio basta inviare un messaggio di posta 
elettronica con  oggetto (Subject) "Prenotazione Rivista Satyagraha" e 
contenente il proprio indirizzo postale completo a: pdpace@interfree.it.
In alternativa potete inviare una lettera (o meglio una cartolina) con gli 
stessi dati a: "Centro Gandhi, Largo Duca D'Aosta 11, I-56123 Pisa PI"

Nel primo numero:
									
Mohandas K. Gandhi sul Satyagraha. Uno scritto inedito in italiano: Forza 
dell'anima e Tapasya ( 2 sett. 1917)
Gli Studi sulla Pace  in Italia. (Rocco Altieri).
L'11 SETTEMBRE 2001 : Diagnosi, Prognosi, Terapia.( Johan Galtung, trad. a 
cura di Anna Barducci )
I maestri della nonviolenza ed il crollo delle due superpotenze (Antonio Drago)
Satyagraha e  Duragraha : i limiti della violenza simbolica (Joan V. 
Bondurant, trad. a cura di G. Mandorino )
Comunicazione e ascolto per la trasformazione nonviolenta dei conflitti: un 
percorso (Angela Dogliotti Marasso).
Il Mahatma Gandhi, Amartya Sen e la povertà. (Romesh Diwan)
Il secolo nucleare. (Giovanni Salio)
Un modello matematico per la corsa agli armamenti: le equazioni di 
Richardson. (Leila Lisa D'Angelo)
La violenza delle armi rende smemorati (Olivier Maurel)
Fucili e Rivoluzione (Brian Martin)
Servizio civile, Obiezione di coscienza, Pace e Nonviolenza. (Pierluigi 
Consorti).
Silone e Simone Weil ( Margherita Pieracci Harwell)


Centro Gandhi lgo Duca D'Aosta, 11 Pisa.
conto corrente postale 19254531