Cari amici,
Dalla newsletter di "Nessuno Tocchi Caino":
NIGERIA: "SAFIYA HUSSAINI NON SARÀ LAPIDATA"
"Il Governo federale non consentirà che Safiya venga giustiziata. Il Governo è molto preoccupato e si sta prendendo cura del caso," ha dichiarato l'Ambasciatore Etim Okpoyo durante l'incontro con una delegazione di Nessuno tocchi Caino. 21 novembre 2001: si è svolta davanti all'Ambasciata della Nigeria la manifestazione di Nessuno tocchi Caino sul caso di Safiya Hussaini, la ragazza nigeriana di 30 anni condannata alla lapidazione per una relazione extramatrimoniale. La sentenza è stata pronunciata da una corte islamica dello stato di Sokoto, uno dei dodici stati della federazione nigeriana che l'anno scorso hanno introdotto la Sharia. Prima della manifestazione, l'Ambasciatore nigeriano a Roma ha incontrato una delegazione di Nessuno tocchi Caino, composta dal Segretario Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti del Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino, Natale D'Amico, vice presidente del gruppo della Margherita al Senato e dalla presidente dei Verdi Grazia Francescato. Durante l'incontro l'Ambasciatore ha spiegato che il caso di Safiya è attualmente all'esame di una corte d'appello islamica. Dopo questo grado di giudizio Safiya, però, può ricorrere alla Corte d'Appello federale e poi ancora alla Corte Suprema della Nigeria. Sarà dunque a livello federale che il destino di Safiya potrà cambiare. Infatti, a livello federale, Safiya Hussaini uscirà dalla giurisdizione islamica e dunque non potrà essere condannata a morte per adulterio. Per Nessuno tocchi Caino le assicurazioni dell'Ambasciatore sono state incoraggianti. E' la prima volta che un'autorità nigeriana precisa la competenza federale sul caso e l'impegno del governo a che non ci sia l'esecuzione. Nessuno tocchi Caino ha anche preannunciato una missione nel paese per sostenere il Presidente nigeriano Olusegun Obasanjo nella difesa dei diritti umani e nel processo abolizionista del paese. Dal 1999, anno in cui Olusegun Obasanjo ha assunto la presidenza, non vi sono state esecuzioni in Nigeria. Durante l'incontro, l'associazione ha sollevato non solo il caso di Safiya e la pena di morte tramite lapidazione, ma anche il ricorso a pene disumane come le centinaia di frustate inflitte alle ragazze che hanno relazioni prematrimoniali, le amputazioni degli arti per furto o altri reati minori, tutte pene applicate in una dozzina di stati del nord della Nigeria. Un caro saluto, Francesca
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