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23/11 Genova: finanziaria di guerra ed obiezione fiscale



Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Genova,21 novembre 2001

Agli organi di informazione - con preghiera di diffusione


23 novembre 2001 - Centro Civico Buranello - Ge Sampierdarena
"Se vuoi la pace, prepara la pace"
Parliamone con
Gianni Alioti;	"Spese Militari: tra politiche di riarmo ed interessi
economici"
Roberto Minervino : "Paghiamo per la pace e non per la guerra"

L'incontro avrà inizio alle 18 e terminerà alle 23; nell'intervallo sarà
possibile consumare uno spuntino preparato dagli agricoltori del
"Coordinamento per un'altra agricoltura".
In quell'intervallo i relatori saranno naturalmente disponibili a
rispondere ai quesiti dei giornalisti.

La finanziaria di guerra condizionerà pesantemente i prossimi anni: nel
nostro paese si trova il denaro per una nuova portaerei e per un'insensata
ed incostituzionale avventura bellica, ma scuola, sanità, cooperazione  e
giustizia sociale sono considerate sempre più "spese inutili".
La rete controg8 organizza su questi argomenti un incontro con due esperti:
Gianni Alioti e Roberto Minervino.
Gianni Alioti, ricercatore,  è vissuto a lungo in Brasile e conosce
profondamente la realtà sindacale di quel paese; in modo particolare
l'esperienza dei Sem Terra.
Ha partecipato alla stesura di numerosi studi sulla possibilità di
riconversione nel civile dell'industria militare, e da anni analizza per il
Centro Ligure di documentazione per la pace e per l'Osservatorio Nazionale
sull'industria bellica l'andamento sconfortante delle spese militari nel
nostro paese.
Roberto Minervino è coordinatore nazionale della campagna per l'obiezione
fiscale alle spese militari, sulla quale vi alleghiamo una breve scheda
illustrativa.
Sottolinea con forza che l'obiettore non è un evasore fiscale, ma un
cittadino che, senza sottrarsi all'obbligo di pagare le tasse, trattiene
dal proprio versamento  la somma corrispondente a quanto lo Stato destina
all'apparato bellico e la versa immediatamente per un progetto di pace,
accettando consapevolmente le conseguenti sanzioni.
info:
Norma Bertullacelli 010 5704871 - 347 3204042
Antonio Bruno 010 6982958 - 339 3442011
Livio Cresti 010 6504007
Graziella Gaggero 010 594796 - 347 4197646
Mariangela Grixoni 347 8300100
Roberto Leoni 010 5220512
Pino Parisi 339 2179295
Attilio Ratto 335 7475647
Sergio Tedeschi 010 460483

(segue una breve scheda sull'obiezione fiscale alle spese militari)

Che cosa è l'obiezione fiscale alle spese militari
La campagna per l'obiezione alle spese militari (OSM) fu lanciata in Italia
per la prima volta ne l 1982 nel periodo della installazione di missili
nucleari Cruise nella base siciliana di Comiso. Era il primo tentativo di
avviare in Italia forme di difesa popolare non violenta (DPN). Essa
consiste nella detrazione dalle proprie tasse di quella quota (circa il 2%)
che lo Stato destina all'acquisto e all'ammodernamento dei propri armamenti
e al mantenimento del sistema di difesa armato.
Dai 420 aderenti del primo anno, si arrivò ai quasi 10.000 del 1991,
immediatamente dopo la fine della guerra del Golfo. Lo scorso anno gli
obiettori alle spese militari sono stati circa 1.000.
La campagna raccoglie associazioni pacifiste e non violente italiane:
quest'anno si stanno impegnando l'Associazione per la Pace, Pax Christi,
Beati i costruttori di pace, l'associazione Papa Giovanni XXIII, la Lega
Obiettori di Coscienza, il Servizio Civile Internazionale.
La campagna OSM gestisce un fondo nazionale su cui vengono versate le somme
degli "obiettori" e che ogni anno vengono consegnate al Presidente della
Repubblica affinché le utilizzi per scopi di pace. In caso di suo rifiuto
(cioè , finora, sempre) le somme vengono destinate ad iniziative e progetti
di promozione della nonviolenza. Nel corso di questa legislatura sono stati
anche presentati dei progetti di legge per rendere legale l'obiezione di
coscienza alle spese militari.