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Fwd: Re: Salviamo Safya Hussaini Tudu



riceviamo questa precisazione:

>Date: Mon, 19 Nov 2001 16:59:58 +0100
>X-From_: giacasc@tin.it Mon Nov 19 16:59:57 2001
>
>gentile Associazione,
>                 Vi invito a correggere il comunicato prima di diffonderlo 
> (o a correggervi se già diffuso), solo per necessità di correttezza: non 
> che non condivida l'appello, altrimenti non l'avrei girato, ma esso non 
> nasce da me, bensì dai Gruppo dei Comunisti Italiani del Comune di Napoli 
> o dall'ANSA (come si evince sotto dal comunicato).
>non desidero essere spacciato per una fonte, dato che non lo sono e non 
>potrei esserlo qui: vivo in un'altra città e non conosco il caso in oggetto.
>provvedete alla correzione, grazie
>                                         giacasc@tin.it
>
> >    Cari amici, Scusatemi per la lunghezza di questo messaggio. Tentate 
> di seguire fino in  fondo perché credo sia importante per salvare una 
> donna di 30 anni che rischia  la vita. Il caso Safya Husseini Tudu, la 
> giovane donna nigeriana condannata alla  pena di morte per dilapidazione, 
> soltanto per il fatto che ha avuto un bimbo al di fuori del matrimonio, è 
> un caso che dobbiamo adottare e tentare di fermare la  mano del 
> boia.   Su questa lista, il caso è stato sollevato da una e-mail del 15 
> nov spedita  da 
> <<mailto:giacasc@tin.it>mailto:giacasc@tin.it>giacasc@tin.it che però non 
> firma, ma mette in fondo l'indirizzo e-mail de "Il paese delle  donne" ed 
> il sito womenews.net.
> >
> >Da: <giacasc@tin.it>
> >A: <>
>
> >Oggetto: appello per Safya Hussaini Tudu
> >Data: giovedì 15 novembre 2001 19.43
> >Da un comunicato ANSA di martedì 7 Novembre  2001.
> >
> >Il consigliere comunale Mario Esposito (Comunisti  italiani) ha chiesto al
> >sindaco Rosa Russo Iervolino un intervento urgente presso  il Ministero
> >degli esteri, a favore di Safya Hussaini Tudu, la donna  nigeriana di 30
> >anni, condannata a morte perché incinta e nubile. Safya,  ricorda
> >Esposito, sarà sotterrata e colpita con le pietre fino a  che non morirà.
> >La difesa è ricorsa in appello e se la sentenza sarà  confermata Safya
> >sarà condannata a morte. La stessa iniziativa, prosegue  la nota, è stata
> >formulata dai rappresentanti del centrosinistra in altre  istituzioni
> >italiane. La stessa iniziativa è stata richiesta anche da  molti comuni
> >Italiani. (ANSA)
> >
> >Probabilmente a causa di deformazione professionale oppure semplicemente 
> insospettito dalla mancanza di firma, sono andato a cercare  sull'ANSA la 
> notizia. Sul circuito nazionale non c'era. Ho cercato sulle  edizioni 
> locali di Napoli dei principali giornali, ma anche lì non ho trovato 
> la  notizia dell'interrogazione comunale. Ho mandato la protesta lo 
> stesso,  perché in me è scattata una molla positiva: è meglio rischiare e 
> difendere  una causa giusta anche se si scoprirà poi che è uno scherzo, 
> piuttosto che  fermarsi, non far nulla per non sbagliare e lasciare una 
> donna sola di fronte al  boia di Stato. Ho fatto girare anche la e-mail 
> ad una serie di liste per un totale di oltre 1000 indirizzi. Molti 
> mandando le e-mail si sono visti respingere il messaggio. Nel frattempo 
> il governo nigeriano ha cambiato l'indirizzo e-mail del presidente Obasanjo.
> >
> >La questione di verificare la storia è diventata a quel punto  una 
> sfida. Mi sono messo alla ricerca di un indizio. Sono andato nel sito 
> del  comune di Napoli. Ecco cosa ho trovato:
>
> >Comunicato n. 69 dell'8 novembre  2001
> >Intervento a favore di Safya Hussaini        Tudu
> >Il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni        Squame si è 
> associato all'iniziativa del Consigliere Mario Esposito 
> dei       Comunisti Italiani che ieri ha chiesto al Sindaco Rosa 
> Iervolino Russo di        intervenire presso il Ministero degli Esteri a 
> favore di Safya Hussaini        Tudu. " La notizia - ha detto Squame - 
> della giovane donna nigeriana,        condannata in patria alla 
> lapidazione perché nubile e incinta, ci riporta        ad antiche ed 
> inaccettabili barbarie. Sono certo che il Sindaco 
> saprà        interpretare, nel suo intervento presso la Farnesina, il 
> senso dello        sdegno della città di Napoli per questa tristissima 
> vicenda.        "        Il Capo Ufficio Stampa del Consiglio Comunale 
> MIMMO        ANNUNZIATA



> > E' un buon inizio, ma non è sufficiente perché non abbiamo la  fonte 
> della notizia. Sto cercando di contattare il consigliere comunale 
> napoletano dei comunisti italiani, Mario Esposito. Appena lo sentirò, vi 
> darò  maggiori informazioni.   La redazione de "Il Paese delle donne" ha 
> risposto ad una  mia lettera sostenendo che loro hanno pubblicato la 
> notizia e l'appello e che  però non hanno altri dettagli né petizioni da 
> far firmare. Un altro  buon indizio che la notizia c'è, circola.   Poi il 
> 17.11.2001 alle 22,.43 arriva nella lista il messaggio di  Giuseppe del 
> Comitato Paul Rougeau (RM) che ci informa dove trovare la  petizione. ( e 
> dico io, non potevi copiarla e incollarla nel messaggio, così 
> ci  risparmiavi un pò di tempo?): Eccone il testo:
> >
> >8.LAPIDAZIONI  IN NIGERIA IMPOSTE DALLA SHARIA
> >Safiya  Hussaini Tungar-Tudu, madre di un neonato che sta tuttora 
> allattando, accusata  di adulterio, è stata condannata da una corte 
> islamica nigeriana alla  lapidazione. L esecuzione non avrà luogo subito, 
> ma solo quando la donna avrà  completato il periodo di allattamento del 
> bambino. E stata lasciata a casa, con  l ordine di presentarsi al momento 
> stabilito per l esecuzione. Se non lo farà spontaneamente, la polizia e 
> la popolazione locale avranno il diritto di  trascinarla con la forza 
> davanti ai suoi carnefici. Il padre del nascituro è  stato assolto per 
> insufficienza di prove.
> >In  settembre, sempre in osservanza del codice religioso della Sharia, 
> un uomo è  stato condannato alla lapidazione con l accusa di sodomia nei 
> confronti di un  bambino.
> >Il  progressivo allargamento dell influenza dei tribunali islamici negli 
> stati del  nord della federazione nigeriana preoccupa le autorità 
> centrali che dovrebbero  far rispettare il Codice penale ufficiale della 
> Nigeria. Dallo scorso anno si  moltiplicano gli episodi di fustigazione e 
> di amputazione conseguenti  all applicazione della Sharia. Si può essere 
> sottoposti a un cospicuo numero di  invalidanti frustate anche per aver 
> condotto una donna sul sedile posteriore di una motocicletta taxi.
> >
> >Un  anno fa la diciassettenne Bariya Ibrahim Magazu è stata condannata a 
> ricevere  100 frustate per aver avuto relazioni prematrimoniali. La 
> ragazza, rimasta  incinta dopo aver subito violenza da parte di tre 
> uomini, non era riuscita a  provare la colpevolezza dei suoi aggressori 
> ed è stata condannata ad un  supplemento di 80 frustate per diffamazione.
> >
> >L inasprirsi  delle violazioni dei diritti umani e l emissione di 
> sentenze capitali  conseguenti all applicazione della Sharia contrasta 
> con la tendenza in atto nel  paese. L attuale presidente, Olusegun 
> Obasanjo, nel gennaio 2000 aveva concesso  l amnistia o la commutazione 
> della pena ai condannati a morte. Pur dovendo fronteggiare sanguinosi 
> disordini conseguenti alla collisione tra comunità  islamiche e 
> cristiane, sembra che il Governo centrale mantenga una moratoria di  fatto.
> >
> >Safiya  Tungar-Tudu ha ancora la possibilità di appellarsi alla Corte 
> Suprema federale e  di ottenere la grazia da parte del presidente della 
> Nigeria. Alcune  organizzazioni per i diritti umani stanno facendo 
> pressioni sulle autorità  centrali perché correggano l orrenda ed 
> ingiusta condanna inflitta alla donna  dal tribunale islamico di 
> Gwadabawa. Le autorità devono essere incoraggiate a  compiere i loro 
> doveri costituzionali nonostante la minacciosa opposizione dei tribunali 
> islamici.
> >
> >Proponiamo  ai nostri lettori di scrivere al Presidente Olusegun 
> Obasanjo per chiedere  giustizia per Safiya. Fotocopiate, firmate e 
> corredate col vostro indirizzo  completo il seguente testo (che può 
> essere ovviamente personalizzato) e  inviatelo per Posta Prioritaria 
> affrancando con 1500 lire.
> >
> >Il  messaggio può essere inviato in copia alla:
> >
> >National  Human
> >Right Commission
> >Plot 800 Blantyre Street
> >Gidan Aisha - Wuse  II
> >ABUJA (Nigeria).
> >
> >His  Excellency
> >Chief Olusegun Obasanjo
> >President of the Federal Republic Of  Nigeria
> >Shehu Shagari Way
> >ABUJA (Nigeria)
> >
> >Dear  President
> >We  appeal to you with deep concern and distress, begging you to 
> intervene to avoid  that Safiya Hussaini Tungar-Tudu, mother of a still 
> suckling baby, is put to  death.



> >Ms.  Tungar-Tudu, convicted for adultery, has been condemned to be 
> stoned to death by  the Islamic Court of Gwadabawa, in the state of 
> Sokoto. Your nation central  authorities have the power and the duty of 
> cancelling such a sentence. By the  use of your own constitutional 
> powers, also you could, dear President, through  extreme instance, grant 
> mercy.
> >
> >As  shown by the fast growth of the number of abolitionist countries, 
> death penalty  harshly contrasts with the ethic maturity reached by 
> Mankind. Capital punishment  bars the way to the development of Human 
> rights, the only mean to reach peace  and justice among human beings in a 
> tormented world.
> >
> >We  oppose death penalty in all cases, but we submit to your attention 
> Ms. Safiya  Hussaini Tungar-Tudu s case with particular concern, because 
> the crime for which  she has been condemned, the kind of trial she has 
> undergone, and the method  chosen to put her to death add terrible 
> aggravating factors to the capital  punishment itself.
> >
> >In  the confident hope of your authoritative intervention, we remain 
> respectfully  yours
> >
> >Traduzione:  Signor Presidente, ci appelliamo a lei con grande 
> preoccupazione ed angoscia  pregandola di intervenire per impedire che 
> Safiya Hussaini Tungar-Tudu, madre di  un neonato che sta tuttora 
> allattando, sia messa a morte.
> >
> >La  signora Tungar-Tudu, accusata di adulterio, è stata condannata alla 
> lapidazione  dal Tribunale islamico della città di Gwadabawa nello stato 
> del Sokoto. Le  Autorità centrali del suo paese hanno il potere e il 
> dovere di annullare una  simile sentenza. Come estrema istanza, 
> ricorrendo ai suoi poteri costituzionali,  lei, Signor Presidente, 
> potrebbe concedere la grazia.
> >
> >Come  dimostra la rapida crescita del numero dei paesi abolizionisti, la 
> pena di morte  risulta essere in netto contrasto con la maturità etica 
> raggiunta dall Umanità.
> >
> >Essa  impedisce inoltre lo sviluppo dei Diritti umani, che solo può 
> portare pace e  giustizia tra gli uomini in un mondo tormentato. Pur 
> essendo in ogni caso  contrari alla pena di morte, le sottoponiamo con 
> particolare preoccupazione il  caso della Signora Safiya Hussaini 
> Tungar-Tudu in cui il delitto contestato, il  tipo di processo celebrato 
> e il metodo di esecuzione scelto aggiungono terribili fattori aggravanti 
> alla condanna capitale. Con viva speranza nel suo autorevole  intervento, 
> la salutiamo rispettosamente.
> >
> >Passi da giganti, ma non abbiamo ancora la fonte della notizia. E 
> mentre  molti di noi cominceranno a inseguire la notizia e le sue 
> origini, non dobbiamo  fermarci. L'azione di protesta e di solidarietà 
> con Safya Hussaini Tudu deve  continuare!
> >
> >Oltre alle lettere ed alla petizione del Comitato Paul Rougeau (RM), che 
> avete letto prima, si può seguire il suggerimento del collega Ettore 
> Masina e lanciare una campagna di lettere e petizioni e fax 
> all'ambasciata nigeriana a  Roma:
> >
> >Caro Farid, quando avrai saputo qualcosa di più ( per  esempio, oltre 
> alla conferma della notizia, l'e-mail dell'ambasciata nigeriana  in 
> Italia) sarò subito al tuo fianco. Se la notizia viene confermata, 
> possiamo  tentare di fare scrivere al'ambasciata nigeriana, via Orazio 
> 18, 00193  Roma.
> >Nella mia esperienza l'"attacco" alle ambasciate è  talvolta anche più 
> produttiva di quello ai governi; ma bisogna essere certi del caso.
> >Un caro saluto
> >Ettore Masina
> >
> >A questo punto, per chi vuole continuare con me la protesta per questa 
> causa e diffondere l'azione di solidarietà con Safya, per via 
> telematica  c'è una via. Quella del sito della delegazione nigeriana 
> all'ONU dove c'è una  pagina per comunicazioni:.
> >http://www.nigerianmission.org/_vti_bin/shtml.dll/feedback.htm
> >Si possono mandare i messaggi a favore della salvezza di Safya  in 
> inglese certamente, per . es:
> >WE WANT SOFYA HUSSAINI TUDU  ALIVE!
> >seguito da nome  cognome città e stato
> >Si può anche inserire il testo della petizione in inglese del Comitato 
> Paul Rougeau(RM).
> >Nel frattempo continuerò le ricerche. Buon lavoro a  tutti!
> >Farid Adly, giornalista
> >ANBAMED, notizie dal Mediterraneo