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Re: R: Scrivere ai parlamentari



>Cara Paola, ti chiedo una cortesia, se riesci ad avere l'elenco delle
>e-mails (io purtroppo non posso aiutarti) me ne faresti avere una copia?
>Gestisco una newsletter dove si distribuiscono appelli tipo quello che
>vorresti scrivere tu e mi farebbe comodo una lista del genere (magari anche
>con gli indirizzi delle cariche istituzionali) Se trovi l'anima pia che si
>sobbarca il lavoro per favore rendimi partecipe del risultato.
>
>Ciao
>
>Gianni Stival


eheheh, io chiedevo una mano proprio per il lavoro noioso, quello di
ripescare gli indirizzi, e tutti chiedono di ritorno a me se lo posso fare
io...

Beh, qualcosa cerchero' di fare, anche se con questo vecchio Mac andare su
web e' una follia, pensate che gira a 25 MhZ! Archeologia industriale,
eppure ancora ce la faccio.

Nella passata legislatura il sistema email della Camera andava cosi':

ABATERUSSO_E@camera.it, ABBATE_M@camera.it, ACCIARINI_M@camera.it,
ACIERNO_A@camera.it, ACQUARONE_L@camera.it, AGOSTINI_M@camera.it,
ALBANESE_A@camera.it, ALBERTINI_G@camera.it, ALBONI_R@camera.it

Daro' una controllatina, probabilmente la struttura degli indirizzi e' la
stessa, quindi basterebbe un elenco dei parlamentari attuali.

Il problema e' che queste mailbox evidentemente sono un servizio offerto ai
deputati, ma se questi poi se ne servano e' un'altra questione. Punto
primo, quanti hanno la "cultura" dell'email (se  sono in linea con la
percentuale di utilizzo Internet in Italia, vien da ridere...), punto
secondo chi ce l'ha probabilmente ha altri account email che usa di piu'.

Punto terzo, eviterei di mandare semplicemente mailing di massa. Io l'ho
anche fatto, e devo dire che un paio di volte ho avuto anche dei riscontri
su cose precise, ma in linea di massima e' una strategia a basso ritorno.
Equivale ai volantini pubblicitari infilati nelle cassette delle lettere.

Come si discorreva con Carlo Gubitosa, secondo me l'unico tentativo che
puo' incidere e' quello di andare direttamente a richiedere incontri faccia
a faccia con i deputati e senatori, e andrebbe fatto su base di singole
circoscrizioni elettorali.

Una cosa che mi lascia inquieta di tutto il movimento di protesta e' un po'
la tendenza a parlare con se stesso. E' vero che dall'altra parte del fosso
non son molto propensi ad ascoltare, pero' neanche ci si prova molto: parlo
di contatto diretto, faccia a faccia, appunto.

Evitando il solito modello del talk shaw che ormai e' una macchina
tritasassi (o tritacarne umana, mi par fosse proprio Carlo a scrivere dei
"pestatori" Ferrara e Lerner).

Tra l'altro, per rispondere sempre a Carlo sul fatto che se non rappresenti
un grande giornale su carta stampata non conti nulla: e' vero, ho appena
finito di descrivere questa situazione su un'altra lista. Giornalisti
(=commentatori politici) e politici vivono in un mondo loro, si parlano
solo fra loro, anche quando si sputano in faccia lo fanno secondo ruoli
canonizzati.

Com'e' che ci siamo arrivati, al fatto che la classe politica non
rappresenta il paese?

Ecco, quindi io insisto con l'idea di cercar di canalizzare un po' delle
energie del volontariato antiguerra sul ricercare questo contatto che
manca. Sistematicamente.

Altrimenti si cade nel vittimismo, nell'eterna opposizione, che e' anche
una situazione di comodo perche' diventa facile giustificare i propri
fallimenti (ecco, quelli la' sono piu' forti, e' tutta colpa loro se le
cose vanno male).

Se oggi 30-40% dei cittadini non va piu' a votare (io confesso che per
prima mi son tanto scollata dalla politica, che piu' di una volta nelle
tornate elettorali degli ultimi anni mi sono DIMENTICATA di andare a
votare!), poi non possiamo lamentarci che i politici fanno quello che
vogliono.

Ok, vado a fare la mia parte, do un'occhiata a questi benedetti
indirizzari. Voi per favore vedete un po' i vari
amici-colleghi-compagni-fratelli che ne pensano dell'idea di piazzarsi
nell'ufficio dei loro rispettivi "rappresentanti" al Parlamento e farci una
chiacchierata a quattr'occhi.

paola