[Pace] Iniziativa per la pace a Lecce: "Europa, NATO e... la guerra continua" (25 febbraio ore 18 Biblioteca Bernardini)



INCONTRO

Europa, NATO e... la guerra continua

25 febbraio 2025
ore 18

No all’aumento delle spese militari

Lecce, 25 febbraio 2025 ore 18

Introduzione
PeaceLink aderisce a questa iniziativa per analizzare il crescente ruolo dell’industria militare e l’aumento esponenziale delle spese belliche in Italia e nel mondo. L’obiettivo è comprendere gli interessi dietro il riarmo globale, smontare le narrazioni che giustificano questa corsa agli armamenti e costruire un’alternativa pacifista.

1. Il complesso industriale-militare: un monito dalla storia

Il termine "complesso industriale-militare" fu coniato dal presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower nel 1961, come avvertimento sulla pericolosa influenza delle industrie belliche sulle decisioni politiche. Questo intreccio tra politica, eserciti e aziende di armamenti è oggi più forte che mai, con l’Europa e la NATO impegnate in una nuova escalation.

📢 Eisenhower avvertiva:
"Non dobbiamo mai permettere che il peso di questa combinazione di poteri metta in pericolo le nostre libertà o processi democratici."

Oggi, questo pericolo è più attuale che mai.

2. La spesa militare in Italia: numeri da record

Nel 2025, l’Italia spenderà 32 miliardi di euro in spese militari, con un incremento del 12,4% rispetto all’anno precedente e un aumento complessivo del 60% rispetto al 2016.

🔴 Di questi 32 miliardi:

  • 13 miliardi saranno destinati all’acquisto di nuovi armamenti (+77% rispetto a cinque anni fa).
  • Il governo italiano ha deciso di tagliare 10-12 miliardi annui in altri settori per rispettare i vincoli di bilancio europeo, mentre continua ad aumentare il budget per la difesa.

Questa scelta politica favorisce il settore militare a discapito di investimenti in scuola, sanità e welfare.

📊 Confronto con gli stipendi e la spesa pubblica:

  • Costo di un’ora di volo di un F-35: 41.986 dollari
  • Stipendio annuo lordo di un insegnante italiano: 30.000 euro
  • Tagli nella scuola dal 2025: 5.660 posti in meno per il personale docente

➡️ Domanda chiave: Perché si trovano sempre miliardi per le armi ma si tagliano fondi all’istruzione e ai servizi pubblici?

3. Il riarmo mondiale: la NATO e la corsa agli armamenti

Mentre si parla di sicurezza e difesa, la spesa militare globale cresce vertiginosamente:

  • La spesa militare della NATO è 11 volte superiore a quella della Russia.
  • L’Europa sta investendo miliardi nei nuovi missili a lunga gittata ELSA, capaci di colpire la Russia.
  • Il 10 luglio 2024, la Germania ha ospitato i primi missili Tomahawk, mentre l’11 luglio è stato approvato il progetto ELSA.
  • La fine del trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces) ha riacceso il pericolo degli euromissili sul continente europeo.

🔎 L'Italia partecipa a questa escalation con:

  • Il programma Tempest, un caccia di sesta generazione sviluppato con Regno Unito e Giappone (7,5 miliardi di euro solo per il prototipo).
  • L’invio della portaerei Cavour con gli F-35 nel Pacifico per esercitazioni davanti alla Cina, rafforzando l’asse militare Roma-Tokyo contro Pechino.
  • L’acquisto di nuovi missili per la Marina Militare, segnando una svolta più offensiva della strategia militare italiana.

➡️ Domanda chiave: Davvero l’Italia ha bisogno di nuovi caccia e missili mentre si tagliano i fondi alla sanità e al welfare?

4. Il conflitto in Ucraina: una guerra che alimenta il riarmo

L’invasione russa dell’Ucraina ha rafforzato la spinta al riarmo, ma dopo tre anni di guerra le prospettive di una soluzione militare sono sempre più incerte.

  • 2022-2023: guerra di movimento, controffensive e impasse militare.
  • 2024: avanzata russa, attacchi in profondità in territorio russo, diserzioni di massa nell’esercito ucraino.
  • 2025: crisi dell’esercito ucraino, rinforzo delle posizioni russe.

🔴 Dati sconcertanti sulla guerra in Ucraina:

  • 800.000 renitenti alla leva in Ucraina nel 2024.
  • 200.000 soldati disertori secondo stime interne al Parlamento ucraino.
  • Il governo ucraino impiega reclute in missioni suicide, secondo il Kyiv Independent.

📢 Domanda chiave: Stiamo aiutando l’aggredito o lo stiamo mandando allo sbaraglio?

5. L’opposizione dell’opinione pubblica

Mentre i governi continuano a investire nel riarmo, cresce la consapevolezza dei cittadini:

📊 85% dell’opinione pubblica europea è contraria all’escalation militare.

L’opposizione all’invio di armi in Ucraina sta diventando un problema per i governi, che ignorano la volontà popolare in favore dell’industria militare.

6. Costruire un’alternativa: la petizione e l’Agenda per la Pace 2025

Di fronte a questa escalation, PeaceLink propone una mobilitazione civile e politica per fermare il riarmo e investire nella pace.

📜 Petizione popolare per ridurre le spese militari

📌 Agenda per la Pace 2025

  1. Fermare l’aumento delle spese militari
  2. Riconvertire l’industria bellica
  3. Affrontare il nesso tra povertà, fame e guerre
  4. Chiedere una soluzione diplomatica per l’Ucraina
  5. Bloccare il ritorno degli euromissili
  6. Intervenire sulla crisi a Gaza
  7. Rafforzare il movimento pacifista

7. Conclusione: dare spazio alla pace

PeaceLink invita tutti a mobilitarsi contro l'aumento delle spese militari e a costruire un forte movimento per la pace facendo buona informazione e sensibilizzando.

💡 Citazioni finali per riflettere:
📜 Václav Havel: "La speranza non è ottimismo. È la certezza che quello che si fa ha un senso, che abbia successo o meno."
📜 Italo Calvino: "Cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

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Alessandro Marescotti – Presidente di PeaceLink
📧 a.marescotti at peacelink.org | 🌐 www.peacelink.it

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