[Pace] L’astuzia di Jolani che ha conquistato il potere in Siria cambiando nome all’ISIS



La lunga trasformazione di Abu Mohammed al Jolani - Il Post

Jolani usò un espediente. Non chiamò il suo gruppo Stato Islamico in Siria, ma inventò un nome più neutro: Jabhat al Nusra, che in arabo vuol dire «il fronte del supporto»: s’intende supporto alla rivoluzione. Il nome Stato Islamico avrebbe rischiato di creare allarme e di attirare l’attenzione internazionale. 

Il fronte del supporto reclutò migliaia di uomini. In quel periodo al Jolani era una figura misteriosa, nessuno ne conosceva il volto e nemmeno la voce. Il capo dello Stato Islamico in Iraq, Al Baghdadi, mandò un suo aiutante esperto, Abu Ali al Anbari, a investigare con discrezione su come stavano andando le cose in Siria e quello gli mandò un messaggio preoccupato: «Al Jolani è una persona astuta, ipocrita, adora se stesso, non si preoccupa della religione dei suoi soldati, è disposto a sacrificare il loro sangue per farsi un nome sui media, si illumina quando sente il suo nome menzionato sui canali satellitari».

Nell’aprile 2013 al Baghdadi decise di rivelare la finzione: Jabhat al Nusra non esiste, disse, è soltanto un nome di copertura e tutti i suoi combattenti e tutte le sue risorse appartengono allo Stato Islamico (nel 2012 anche l’intelligence degli Stati Uniti, che disponeva di fonti e di intercettazioni, aveva raggiunto la stessa conclusione e l’aveva comunicata ai giornali americani).


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https://www.ilpost.it/2024/12/10/al-jolani-chi-e/


Scheda a cura dí PeaceLink 

Cosa è lo Stato Islamico?
È un’organizzazione terroristica internazionale nota come ISIS (Islamic State of Iraq and Syria). È nata tra il 2013 e il 2014.  Nel 2014 ha ampliato il controllo in territorio iracheno e proclamando la nascita del “califfato” il 29 giugno 2014. I rapporti con al Qaeda sono di alleanza ma anche di concorrenza per il primato nel movimento jihadista globale. 
Dopo la caduta di Gheddafi l’ISIS ha fatto ingresso in Libia prendendo il controllo delle città di Derna e poi di Sirte. L’ISIS libico è stato combattuto dal generale Haftar mentre Qatar e Turchia hanno aiutato Alba Libica, un gruppo armato alleato con l’ISIS in Libia. 

Dalla Libia alla Siria: le premesse dell’ISIS
Per capire la nascita dell’ISIS bisogna andare indietro al 2011. La NATO decise il cambio di regime in Libia favorendo i gruppi di insurrezione armata contro Gheddafi nel 2011. Arrivarono in Libia molti gruppi Jihadisti e i servizi segreti occidentali chiusero un occhio sui tanti giovani radicalizzati che partivano dall’Europa con l’etichetta di “ribelli” (e che poi vi ritornarono compiendo anche gravissimi attentati).
Gheddafi, individuato da droni della NATO inviati da Obama e attaccato da caccia francesi, venne ferito alle gambe, catturato, picchiato, violentato, brutalizzato e infine ucciso con un colpo di pistola alla testa. La fine del regime di Gheddafi nel 2011 fu l’inizio di un periodo di disordini. 
Il contagio jihadista si estese alla Siria, con il sostegno più o meno indiretto degli Stati Uniti. 

Da ribelli a terroristi e viceversa 
Il regime siriano di Assad riuscì a reggere solo grazie all’appoggio militare attivo sul campo della Russia, dell’Iran e delle milizie di Hezbollah provenienti dal Libano. In questo processo di violenze e di guerra è nato l’ISIS. Spaventato dalla violenza dell’ISIS, l’Occidente ha cambiato gradualmente narrazione, e così quelli che erano stati etichettati come “ribelli” vennero poi rietichettati come “terroristi”. Oggi i “terroristi”tornano a essere “ribelli”, forti del merito di aver fatto cadere un regime della Russia, il regime di Assad.