[Pace] Che ci fa la flotta italiana nell'Indo-Pacifico? Risponde l'ammiraglio Credendino



RID - Rivista Italiana Difesa

Indo-Pacifico, la parola all’Ammiraglio Credendino


Ammiraglio, partiamo dai fondamentali, come pensate di bilanciare il “doppio impegno” nel Mediterraneo e in Indo-Pacifico?

Partiamo da un presupposto, allora. Il Mediterraneo, come riconosciuto in tutti i documenti strategici della Difesa italiana, è l’area di nostro interesse prioritario e tale resta. Tuttavia, oggi ciò che succede anche in teatri più lontani, come, appunto, l’Indo-Pacifico, si riverbera immediatamente sulla nostra sicurezza e sul nostro benessere. Del resto l’Italia è una media potenza con interessi globali, basata su un’economia di trasformazione. Per questo, oggi, si potrebbe iniziare tranquillamente a parlare di Mediterraneo globale, proprio a voler sottolineare la stretta interdipendenza tra i 2 scacchieri, determinata dalla necessità – ripeto, per il tipo di Paese che è l'Italia – di dover mantenere “aperti” i mari, garantendo la libertà dei commerci e delle rotte.

A ciò aggiungiamo il fatto che il paradigma di riferimento è ormai cambiato e dal continuum pace-crisi-guerra, siamo passati ormai ad un continuum in cui la pace non c’è più, con un “pendolo” che oscilla sempre tra la crisi, più o meno intensa, e la guerra.

Continua su
https://www.rid.it/shownews/6893/indo-pacifico-droni-e-missili-parola-all-rsquo-amm-credendino