[Pace] Tra i soldati ucraini dove cova la delusione



Il soldato Vlad non si fa illusioni. «Se anche tutto il mondo ci regalasse le armi che chiede il nostro presidente, non avremmo abbastanza uomini per usarle. Sembra di essere tornati ai tempi di Bakhmut, quando c’erano dieci russi per ognuno di noi», dice togliendosi però anche un sassolino: «Potreste far sapere al vostro governo che dall’Italia sono arrivate casse di proiettili arrugginiti?».

Il soldato che nel 2022 corse ad arruolarsi spedendo la famiglia in Europa, dice che molti dei più rispettati ufficiali sono stati rimossi. Il generale Valery Zaluzhny che salvò Kiev dall’assedio cacciando indietro i russi per mille chilometri, liberando due terzi del Paese: rimosso e poi spedito a Londra con la feluca da ambasciatore. 

Quando gli uomini al fronte cominciano a dubitare di chi comanda, di solito iniziano i guai per gli eserciti che hanno bisogno di motivazione e compattezza. «Allora - ragiona il soldato mentre spolvera il radiocomando del drone più grosso - noi per cosa stiamo combattendo? Per il Donbass che a queste condizioni militarmente non riusciremo mai a riprendere per intero? O per la Crimea che ci vorrebbero un milione di uomini per invaderla? Mi sono arruolato per l’Ucraina non per dei leader».

Nello Scavo

Fonte:
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/tra-i-soldati-ucraini-al-fronte-dove-cova-la-delusione-mentre-mosca-si-prepara-alla-battaglia-per-riprendere-kursk