[Pace] L’orrore di Beirut: bombe da una tonnellata, distruzione e morti innocenti



Israele lancia un attacco devastante sul Libano, l'attacco è stato deciso da Netanyahu prima di partire da New York per l'Assemblea ONU.

L’indignazione non basta per descrivere l'ultimo crimine di guerra avvenuto a Beirut. Mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu si trovava a New York per partecipare all'Assemblea generale dell'ONU, una sua comunicazione ha dato il via a uno degli attacchi più devastanti degli ultimi undici mesi di conflitto. Nessuno si aspettava che, proprio da una camera d'hotel, Netanyahu avrebbe autorizzato un’operazione così brutale, portando ancora più sofferenza al popolo libanese.

Una squadra di caccia israeliani ha sganciato bombe da una tonnellata ad alto potenziale sul quartier generale di Hezbollah, nella parte meridionale di Beirut, con l’obiettivo di eliminare la guida del gruppo armato, lo sceicco Hassan Nasrallah. Ma non sono stati colpiti solo obiettivi militari: è stata distrutta gran parte del quartiere di Dahiyeh, un'area densamente popolata. Edifici residenziali sono crollati come castelli di sabbia, lasciando sotto le macerie decine di civili innocenti.

Il premier libanese Najib Mikati accusa Israele di portare avanti una «guerra di sterminio». L'operazione, decisa con cinismo e sangue freddo a migliaia di chilometri di distanza, ha avuto una risonanza enorme. 

Scrive Lucia Capuzzi su Avvenire: "L’attacco ha scosso la comunità internazionale, riunita al Palazzo di Vetro, dove si sperava di poter far ripartire le trattative per un cessate il fuoco". 

E quindi? Per cosa è stato compiuto questo massacro? Per mostrare al mondo la potenza militare di Israele proprio mentre Netanyahu si trovava a parlare di "sicurezza" e "pace" alle Nazioni Unite? Non possiamo tacere di fronte a questa ennesima manifestazione di arroganza e disprezzo per la vita umana. Ancora una volta, la popolazione civile libanese paga il prezzo di una guerra senza fine.

Le bombe cadono, i palazzi crollano. Sotto le macerie i corpi senza vita di un numero ancora imprecisato di persone. E l'Occidente guarda.

Alessandro Marescotti

Presidente PeaceLink

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