[Pace] Ucraina. Uno stato fallito, eterodipendente e privo di forza lavoro



Dopo l’effetto Kursk, in Europa si consumano le divisioni tra chi spinge e chi frena sull’uso offensivo delle armi e l’invio scoperto di addestratori sul suolo ucraino. A dare man forte al primo settore si erge Borrell, che rilancia con l’idea di istituire a Kiev un ufficio Ue di coordinamento militare, e von der Leyen, che caldeggia un commissario ad hoc, parallelamente al riarmo collettivo mediante fondi comuni, nondimeno funzionale al volano della ripresa. A meno che non si tratti di commesse presso l’industria extraeuropea, resta da chiarire su quali presupposti materiali dovrebbe allestirsi la produzione del nuovo keynesismo di guerra, quando persino la Volkswagen parla di delocalizzazione. Il chiarimento tecnico del nuovo corso spetta al rapporto sulla competitività elaborato con puntualità oracolare da Draghi. Il quale, preconizzando nel 2022 il crollo dell’economia russa, non poté prevederne l’attuale crescita di pil e salari.

Il futuro dell’Ucraina sembra segnato: distrutta, con un tessuto socioeconomico devastato, priva di forza-lavoro, eterodipendente sotto ogni riguardo.

Alla vigilia dell’estate 2022 ci fu chi poneva l’alternativa tra pace e condizionatore. Oggi il premier britannico prefigura il ritiro dei sussidi alle fasce deboli per il riscaldamento invernale. A quanto pare, l’urgenza di una vera soluzione continua a non fare né caldo né freddo, a fronte di un dramma che dal 2014 in poi ha incrociato diverse occasioni per essere scongiurato.

Giuseppe Casale*

*Scienze della Pace – Pontificia Università Lateranense

Fonte: Sir

https://www.difesapopolo.it/Fatti/Effetto-Kursk-Via-Kuleba-Bruxelles-progetta-il-riarmo-mentre-l-Ucraina-affonda.-Nota-geopolitica