[Pace] Ucraina e uso missili occidentali contro territorio della Russia: Parlamento Ue dice sì, Tajani dice no, PD diviso, Verdi italiani contrari, Verdi europei favorevoli



Il voto dell'europarlamento

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Sul paragrafo 8 (che considera legittimo e necessario far lanciare all'Ucraina i missili occidentali su obiettivi militari russi su suolo della Russia), ossia il paragrafo più controverso, c'è stato un voto separato che ha visto un consenso marcatamente minore rispetto alla risoluzione nel suo insieme, che comunque è stata complessivamente approvata. La conferma del paragrafo 8 ha ottenuto 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astensioni (contro 425 sì, 131 no e 63 astenuti sulla risoluzione nel suo insieme).

Il voto che dà disco verde all'Ucraina per colpire il territorio della Russia con missili occidentali ha diviso i partiti italiani ed europei.

Il ministro degli esteri Tajani, Forza Italia, ha dichiarato: "Votiamo no". PD diviso. Verdi italiani contrari. Verdi europei favorevoli.

PeaceLink da ieri aveva diffuso la risoluzione oggi votata e lanciato un pressing pacifista per richiamare l'attenzione pubblica (ieri quasi nessuno ne dava informazione) e darne risalto, ma anche per sollecitare un voto contrario, sollevando l'allarme su questa escalation pericolosa nell'europarlamento. 

Sulla home page www.peacelink.it è stata pubblicata - nome per nome - la lista degli eurodeputati promotori della risoluzione che dà disco verde all'ampliamento della guerra.

Breve commento 

Ma chiediamoci quanta buona fede c'è in questo sostegno militare all'Ucraina. Facciamoci tre domande e una considerazione finale.

1. Quanti eurodeputati favorevoli all'escalation andrebbero a rimpiazzare i ranghi degli ucraini che - tra disertori e renitenti - non vogliono più combattere?

2. Quanti lascerebbero anche solo per un mese la loro poltrona per andare al fronte a sostenere valorosamente e convintamente le forze armate ucraine?

3. Quanti rischierebbero la vita per le idee per cui oggi hanno votato?

Considerazione finale

Negli anni Trenta migliaia di volontari spinti dagli ideali di libertà e democrazia si recarono a combattere in Spagna nelle file dei repubblicani, dando vita alle Brigate internazionali, che comprendevano uomini di circa cinquanta nazionalità diverse, i quali diedero un importante contributo militare e morale alle forze armate repubblicane, ottenendo allo stesso tempo risalto internazionale, dovuto alla militanza e all'appoggio dato loro da decine di intellettuali antifascisti. Quelli erano uomini coerenti. Quelli sì che sapevano anche pagare con la vita le idee in cui credevano.
Cinquecento furono i morti fra le brigate italiane.

Alessandro Marescotti a.marescotti at peacelink.org