[Pace] International People’s Camp No G7



Dal 12 al 16 giugno a Frassanito (Otranto) le giornate contro il G7 che si terrà poco lontano, con un corteo nazionale il 15 proprio a Fasano

Al G7, contro G7. Si intitola "International People’s Camp No G7" il contro appuntamento in antitesi al G7 di Fasano, previsto dal 12 al 16 giugno a Frassanito (Otranto). E nella terra di Bobo Aprile, segretario brindisino dei Cobas – presente a Napoli nel 1994, a Genova nel 2001, a L'Aquila nel 2009, a Taormina nel 2017 – non poteva che essere così.

L’evento è sotto l’egida di Salento per la Palestina, insieme ad Udap (Unione democratica arabo palestinese) e Union of palestinian communites and organizations Europe. E vede diversi appuntamenti dislocati nei quattro giorni, in cui approderanno in Salento rappresentanti di spicco del mondo associativo, accademico, e non solo. È previsto, difatti, anche l’arrivo di diverse rappresentanze di comunità in guerra: dalla Palestina all’Ucraina, ma anche da Siria e Libano per discutere di soluzioni alternative al fuoco di guerra per la risoluzione delle controversie internazionali.

La pace – e la necessità di pressare l’Europa a che s’impegni per la soluzione diplomatica dei conflitti – è uno dei grandi snodi in cui si articola l’iniziativa. Così come il clima, l’ambiente, il lavoro, l’economia. Temi scandagliati alla presenza di figure di riferimento per dirimenti lotte territoriali: Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, in prima linea a Taranto nel nodo ex-Ilva e da anni impegnato anche sui temi della pace e dell’intelligenza artificiale; Don Angelo Cassano, presidente regionale di Libera in Puglia; e poi epidemiologi come Paolo Crosignani di Isde, accademici come Miriam Abu Samra, ricercatrice presso l’università di California- Davis, e molti altri ospiti. Che daranno vita a dibattiti, presentazioni di libri e assemblee, pensate per la discussione e la elaborazione di piani alternativi a quelli approntati dai leader mondiali.

"I venti di guerra – affermano da Salento per la Palestina - montano in Europa come in Medioriente e, con l’abbandono della diplomazia internazionale da parte delle leadership politiche, il rischio di un conflitto mondiale a dimensione nucleare sembra aver superato la fase della possibilità, entrando drammaticamente in quella della probabilità. La politica di potenza sembra essere l’unico parametro nelle relazioni internazionali portando a un grave irrigidimento nel già precario rapporto tra i principali Stati dello scacchiere mondiale. Crediamo che una mobilitazione per la Pace non possa prescindere dal comprendere le ragioni della militarizzazione come unica soluzione proposta".

Questo l’impulso dell’iniziativa. "Durante la quale – spiegano ancora – porremo la questione della soluzione pacifica delle controversie nell’area mediterranea ed europea. Poi sul tavolo ambiente discuteremo dell’impatto che ha su ambiente e salute l’ascesa dei conflitti, e si tratterà, ancora, il problema energetico, collegato al Mediterraneo, e la questione dell’eolico e dei gasdotti, oltre a tanto altro. Ci sarà anche un focus sui rifiuti e l’impatto dell’incenerimento sulla salute".

Il tutto nell’ottica della redazione di proposte alternative che verranno messe nero su bianco e diffuse – in chiusura, il 16 - come risposta dal basso ai problemi della contemporaneità. Prima, però, spazio all’adesione al corteo nazionale che sfilerà il 15 a Fasano, dove le sigle associative porteranno la propria voce al cospetto dei potenti.

Pierfrancesco Albanese

Fonte: https://bari.repubblica.it