[Pace] I delicati rapporti fra Russia, Israele e Ucraina
- Subject: [Pace] I delicati rapporti fra Russia, Israele e Ucraina
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Tue, 10 Oct 2023 13:41:38 +0200
Ci sono dei punti di contatto fra le due crisi, fra la guerra in Ucraina e quella scoppiata sabato in Israele.
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Israele ha un equilibro delicato con la Russia e per questo non ha mai preso una posizione esplicita sull’invasione dell’Ucraina né ha fornito — nonostante le insistenti richieste ucraine e americane — armi alla resistenza. Gerusalemme infatti non vuole esacerbare il contrasto con la Russia che, nonostante faccia da ombrello al regime di Assad, ha tollerato centinaia di raid israeliani contro target iraniani in Siria. Il rapporto fra Mosca e Gerusalemme è profondo e influenzato dalla comunità russa emigrata nello Stato ebraico, nonché dai rapporti personali tra il premier Bibi Netanyahu e Vladimir Putin. Gli ucraini devono capire — spiegavano esperti locali — che vi sono interessi nazionali da tutelare.
Fra i governi di Kiev e Gerusalemme sono stati invece registrati parecchi attriti, gli ultimi segnalati ad agosto quando il governo israeliano aveva bloccato la copertura sanitaria per 14 mila ucraini. Kiev l’aveva considerato un (ennesimo) atto ostile e aveva minacciato di ostacolare l’annuale pellegrinaggio degli ebrei ortodossi verso Uman, a 190 chilometri da Kiev, introducendo l’obbligo di visto per i fedeli. L’Ucraina aveva quindi chiesto che i rappresentanti dello Stato ebraico venissero esclusi dalle riunioni del gruppo di Ramstein, la coalizione che gestisce l’assistenza bellica a Kiev, per timore che l’apparente neutralità nascondesse in realtà una linea filorussa e un passaggio di informazioni.
Al tempo stesso, però, Kiev e Gerusalemme hanno un avversario comune nell’Iran, che fornisce i droni utilizzati dall’Armata in Ucraina ed è il principale nemico dello Stato d’Israele. È proprio in chiave anti iraniana, scriveva a dicembre il quotidiano israeliano Haaretz, che Gerusalemme avrebbe aiutato la resistenza ucraina, passando informazioni, suggerimenti e materiale per contrastare i droni di Teheran utilizzati nella campagna di terrore russa in Ucraina. Lo Stato ebraico avrebbe attinto al grande database sugli armamenti iraniani usando però alcune precauzioni: i file trasmessi sono stati modificati per tutelare dettagli riservati che possono compromettere la sicurezza nazionale.
Se il rapporto fra la Russia e l’Iran è noto e in continua evoluzione, Mosca ha anche relazioni di vecchia data e tutt’ora attive anche con Hamas, tanto che a marzo ha ospitato una delegazione di alto livello. I russi, come spiega l’analista del Center for Strategic & International Studies Hanna Notte, sono stati «molto attivi nella mediazione intra-palestinese, cercando di ritagliarsi una nicchia nel processo di pace», e «beneficiano da nuove crisi o da un pizzico di instabilità in Medio Oriente», perché distolgono l’attenzione e le risorse occidentali. Secondo l’Institute for the Study of War, i russi avrebbero infatti «amplificato le accuse ai Paesi occidentali, colpevoli di aver tralasciato il Medio Oriente per concentrarsi sul sostegno all’Ucraina». Questa narrativa russa dell’attacco, scrive il think tank, è volta a influenzare l’audience occidentale e demoralizzare la società ucraina.
I contatti con Hamas ci sono, scrive l’esperto di Russia Mark Galeotti, ma quello che sta succedendo in realtà non giova a Mosca. Non c’è infatti alcuna prova che Mosca abbia direttamente appoggiato l’attacco di Hamas, scrive Hanna Notte su X, né che abbia avuto un ruolo nella pianificazione o nell’esecuzione. Anche perché, aggiunge, «l’asse Iran-Hezbollah-Hamas ha di suo grandi capacità». Sostenere Hamas sarebbe un passo falso per la Russia, che vuole mantenere i profondi rapporti con Israele — dalla Siria alla diaspora russa, fino al commercio alla condivisione di intelligence — e spera che Gerusalemme resti alla larga dall’Ucraina. Oltretutto, conclude Notte, Mosca non avrebbe la capacità di affrontare una guerra in Medio Oriente che coinvolga anche il Libano e soprattutto la Siria, dove l’Armata ha basi navali e aeree.
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