[Pace] L'esperto: "La controffensiva ucraina? Ha 'liberato' una superficie inferiore a quella del comune di Carpi, nel modenese"



Le forze ucraine hanno espugnato alcuni villaggi disabitati nella “zona grigia”, o “terra di nessuno”, che si estende davanti alla prima linea di difesa russa, il cui controllo però non è consolidato.
«Durante la settimana, a seguito del miglioramento della posizione operativa e dell'allineamento della linea del fronte, l'area dei territori liberati è stata aumentata di 17 chilometri quadrati e dall'inizio dell'offensiva l'area liberata a sud è di 130 chilometri quadrati», ha scritto su Telegram il viceministro della Difesa ucraina Hanna Malyar. Gran parte di questi territori restano però contesi e in ogni caso si tratta di una superficie inferiore, solo per fare un esempio, a quella del comune di Carpi, nel modenese.

Progressi ucraini si registrano anche nel settore di Bakhmut dove a nord e a sud della città le truppe di Kiev hanno guadagnato qualche centinaio di metri portandosi a circa un chilometro dalla periferia del centro abitato, espugnato in maggio dagli uomini del Gruppo Wagner e difeso oggi dalle truppe scelte dei paracadutisti russi.
Il ministero della Difesa russo ha riferito ieri di aver respinto una decina di attacchi ucraini intorno a Bakhmut ma nei giorni scorsi sono stati i russi ad attaccare e guadagnare terreno più a nord, nei settori di Kupyansk e Lyman, tra le regioni di Luhansk e Kharkiv, dove gli ucraini hanno annunciato di averne fermato l’offensiva.

Secondo quanto dichiarato da Kiev sono state impiegate finora solo un terzo delle brigate disponibili per la controffensiva: se fosse vero sarebbero disponibili ancora molte forze per continuare l’attacco sui fronti citati o per aprirne altri.

Nelle ultime ore un numero limitato di truppe ucraine ha preso piede sulla sponda sinistra del Dnepr nella regione di Kherson, nei pressi dell’imbocco del Ponte Antonovsky da tempo distrutto. Qui sarebbero in corso furiosi attacchi russi con artiglieria, aerei ed elicotteri tesi a impedire agli ucraini di consolidare una testa di ponte, anche se Kiev non sembra disporre dei mezzi fluviali necessari a trasferire ingenti forze oltre il fiume. Potrebbe quindi trattarsi di un diversivo per assorbire riserve russe che altrimenti potrebbero venire impiegate altrove.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha attribuito ai numerosi campi minati russi il fatto che la controffensiva non proceda con la rapidità auspicata, ma è evidente che non è solo questa la ragione dal momento che sia russi che ucraini fanno ampio uso di mine per proteggere le proprie linee difensive. Nei giorni scorsi anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva riconosciuto che i progressi nella controffensiva sono "più lenti di quanto auspicato".

Gianandrea Gaiani
Direttore di Analisi Difesa 

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La controffensiva ucraina segna il passo 

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