[Pace] Cresce il pessimismo sulla possibilità di sconfiggere la Russia e anche sugli effetti dell'imminente controffensiva ucraina



Questo intervento del novembre scorso riassume molto efficacemente quella che era la posizione degli USA, della Nato, della UE e dell'Ucraina.


Il merito di questo intervento era di esplicitare senza tanti infingimenti diplomatici il fine dell'invio delle armi, che non era quello di difendere la popolazione ucraina ma di passare al contrattacco e sconfiggere Putin. Facendo tornare a casa l'esercito russo e determinando la fine definitiva della superpotenza militare russa.

L'obiettivo era in buona sostanza quello di una vittoria militare epocale sulla Russia e il conseguente crollo del potere di Putin.

Biden aveva in mente un mix devastante di sanzioni, armamenti, addestramento militare e assistenza satellitare per lanciare i razzi a colpo sicuro.
Così come Putin aveva sopravvalutato la Russia, anche Biden - sul fronte opposto - aveva sopravvalutato l'efficacia della sua azione.

Oggi sui principali giornali americani si ragiona su una controffensiva ucraina per giungere a una trattativa da posizioni di forza, ma questo piano incontra lo scetticismo dei vertici militari e dello stesso ministro della Difesa ucraino che teme che il mondo sopravvaluti la portata della controffensiva che potrebbe infrangersi contro le difese fortificate russe, con costi enormi sia umani sia militari, con la distruzione di buona parte degli armamenti occidentali.

Potete leggere qui le parole del ministro della Difesa ucraino


Reznikov afferma che “la maggior parte delle persone… si aspetta qualcosa di grosso”, ma avverte che queste aspettative potrebbero essere deluse. Secondo il ministro, i partner occidentali gli hanno comunicato di aver bisogno di “un altro esempio di successo” da mostrare ai propri elettori.

Tuttavia, Reznikov non è in grado di quantificare l’ampiezza di tale successo: “10 chilometri, 30 chilometri, 100 chilometri, 200 chilometri?”.

E se la controffensiva ucraina fallisce?

L'Occidente non ha più - lo si bisbiglia insistentemente nelle stanze che contano - munizioni e armi a sufficienza per sostenere una guerra a oltranza. E cresce il pessimismo sul futuro della guerra che avrebbe dovuto spazzare via Putin.

Alessandro Marescotti