[Pace] "Ucraina pronta a trattare con Mosca solo una volta riconquistata anche la Crimea". Il discorso di Zelensy ha deluso molti negli Usa, rivela una fonte della Casa Bianca al Washington Post



Il magazine statunitense Politico aveva anticipato che il presidente ucraino avrebbe chiesto la fornitura di missili balistici tattici ATACMS, capaci di colpire obiettivi a 300 chilometri di distanza e lanciabili dai lanciarazzi campali HIMARS già consegnati agli ucraini pur se con munizioni con un raggio d’azione limitato a 70 chilometri.

Gli ATACMS consentirebbero alle forze ucraine di colpire più agevolmente in profondità il territorio russo, oggi bersagliato occasionalmente con vecchi droni modificati Tu-141. Secondo una fonte citata da Politico la delegazione ucraina avrebbe chiesto anche droni armati a lungo raggio Grey Eagle e Reaper.

La Casa Bianca finora ha rifiutato categoricamente l’invio a Kiev di queste armi per evitare che vengano impiegate contro il territorio russo, elemento che innalzerebbe ulteriormente l’escalation tra Mosca e Washington tenuto conto che ieri il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha evidenziato quanto gli stati membri della NATO e soprattutto gli stati Uniti siano ormai coinvolti direttamente nel conflitto in Ucraina.

Shoigu ha riferito che più di 500 satelliti statunitensi e della NATO vengono utilizzati nell’interesse delle forze armate ucraine, inclusi più di 70 satelliti militari, che gli ufficiali di stato maggiore della NATO sono in zona di guerra in Ucraina e che più di 25 paesi hanno speso finora 97 miliardi di dollari per fornire armi all’Ucraina.

Inoltre migliaia di combattenti occidentali affiancano le truppe di Kiev per addestramento ma anche in combattimento come dimostrano numerosi video diffusi dallo stesso esercito di Kiev: ufficialmente si tratta di “volontari” ma è forte il sospetto che si tratti di militari regolari e contractors.

Un alto funzionario del Pentagono ha detto alla CNN che ci vorranno diversi mesi perché le forze armate ucraine vengano addestrate. “Il Patriot richiede addestramento e prevediamo che ci vorranno diversi mesi per garantire che le forze ucraine abbiano le competenze necessarie per impiegarlo con successo per difendersi a lungo raggio da missili da crociera, missili balistici e aerei”.

Inoltre il numero di lanciatori e di missili da fornire a Kiev sarà limitato a una sola batteria, costringendo quindi gli ucraini a scegliere quali obiettivi proteggere.

Il dispiegamento di pochi Patriot in Ucraina non sarà quindi risolutivo nel fermare gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ma potrebbe avere un doppio valore politico: da un lato confermare che gli USA offrono le loro migliori armi all’Ucraina e dall’altro accontentare solo parzialmente le pretese di Zelensky offrendo armi difensive come i Patriot pur continuando a negare quelle offensive come i missili ATACMS e i droni Grey Eagle e Reaper.

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Al di là dei baciamano, degli applausi scroscianti, degli abbracci calorosi riservati al presidente ucraino la visita a Washington sembra rappresentare un fallimento per tutti: Zelensky non ha ottenuto le armi pesanti offensive su cui contava per colpire sistematicamente la Russia in profondità mentre i suoi proclami davanti al Congresso in cui si dice pronto a trattare con Mosca solo una volta riconquistata anche la Crimea hanno deluso molti negli Stati Uniti, come ha rivelato una fonte della Casa Bianca al Washington Post.


Andrea Gaiani (Analisi Difesa)


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La visita di Zelensky a Washington lascia delusi statunitensi e ucraini – Analisi Difesa

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