[Pace] Zelensky: dalla guerra di difesa di Kiev alla guerra d'attacco verso la Crimea. Il problema della Costituzione Italiana che vieta la guerra per risolvere le controversie internazionali



Perché la guerra sta cambiando

In Ucraina la guerra sta cambiando radicalmente e le nuove armi fornite dagli Stati Uniti possono consentire uno sfondamento del fronte sud. E a sud c'è la Crimea. Lì è presente la base navale russa di Sebastopoli. Si profila uno scontro frontale con la Russia. 

La Crimea è una regione dalla storia molto tormentata ed è un classico caso da manuale di "controversia internazionale" per la quale la nostra Costituzione ha parole molto chiare all'articolo 11 ("L'Italia ripudia la guerra" come "mezzo di risoluzione delle controversie internazionali").

E la Crimea è l'epicentro di una controversia internazionale dal 2014.


Dalla difesa di Kiev alla dichiarazione di attacco alla Crimea

"E' necessario che la Crimea sia liberata perché si arrivi davvero alla vittoria, perché il diritto internazionale sia ristabilito: tutto è iniziato in Crimea e deve finire in Crimea". Sono le parole di Zelensky del 23 agosto 2022 indirizzate al presidente polacco Andrei Duda e alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Un invio di armi in Ucraina oggi pertanto non è più inquadrabile nella comoda giustificazione della "guerra di difesa" ma si colloca in una ardita e sanguinosa operazione di attacco militare alla Russia. E Zelensky ha il sostegno di tutta l'Unione Europea (e ovviamente degli USA) per "liberare" la Crimea dalle truppe russe. E per far sloggiare le navi russe dalla base navale di Sebastopoli che oggi obbedisce al Cremlino e che ha un valore strategico dal punto di vista geopolitico perché consente di controllare il Mar Nero; da lì le navi russe partono per navigare nel Mediterraneo passando tramite il Bosforo e lo stretto dei Dardanelli.


In Crimea i russi sono la maggioranza

Nel 2001 la popolazione della Repubblica autonoma di Crimea era per il 58,5% di etnia russa e per il 24,4% di etnia ucraina. La minoranza etnica dei tatari di Crimea nel 2001 formava il 12,1% della popolazione.

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