[Pace] "C'è l'Ucraina dietro all'uccisione di Daria Dugina": perché la soffiata Usa sull'attentato arriva solo oggi



Il New York Times sottolinea nella sua inchiesta che gli americani sono frustrati dalla mancanza di trasparenza dell'Ucraina sui suoi piani militari e clandestini, soprattutto in territorio russo. Mentre il Pentagono e le agenzie di spionaggio hanno condiviso con gli ucraini informazioni sensibili sul campo di battaglia, aiutandoli a individuare i posti di comando russi, le linee di rifornimento e altri obiettivi chiave, gli ucraini non sempre hanno detto ai funzionari americani cosa intendono fare, sottolinea ancora il quotidiano. I funzionari dell'amministrazione di Washington non hanno poi rivelato nel dettaglio quali elementi del governo di Kiev si ritiene abbiano autorizzato la missione, chi ha effettuato l'attacco o se il presidente Volodymyr Zelensky abbia approvato la missione.

Per l'attacco del 20 agosto scorso a Mosca, la Russia ha accusato apertamente Kiev, sostenendo che l'esplosione dell'auto sulla quale viaggiava la donna è stata provocata da una bomba fatta detonare da un'agente ucraina poi fuggita in Estonia. C'è anche un altro elemento da tenere a mente: secondo alcuni analisti, se Daria Dugina è stata uccisa su ordine di apparati ucraini, ciò dimostra che a Kiev esistono piani ben costruiti con l'obiettivo di colpire in Russia e indebolire Putin. Ma ciò che è stato fatto trapelare dall'intelligence Usa è anche un modo degli americani per comunicare la loro estraneità. 

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Il Pentagono nei mesi scorsi si è spesso lamentato che Kiev non condivide le informazioni sulle sue operazioni, in particolare gli atti di sabotaggio condotti in territorio russo, e gli stessi piani per la controffensiva, che sarebbero stati rivelati in ritardo.


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