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[Pace] Afghanistan. Nel 2003 il governo Berlusconi parlava di «scorta ai convogli umanitari» ma gli USA ordinavano agli italiani di combattere
- Subject: [Pace] Afghanistan. Nel 2003 il governo Berlusconi parlava di «scorta ai convogli umanitari» ma gli USA ordinavano agli italiani di combattere
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Tue, 7 Sep 2021 23:58:54 +0200
L'imbroglio dell'Afghanistan
Nel febbraio 2003 il portavoce militare americano lodava gli alpini in Afghanistan e annunciava che dovevano combattere contro i talebani che si stavano riorganizzando. Il governo Berlusconi aveva parlato
di «scorta ai convogli umanitari». Dai documenti ufficiali del governo italiano era stata bandita la parola guerra.
Nel febbraio 2003 il portavoce militare americano lodava gli alpini in Afghanistan e annunciava che dovevano combattere contro i talebani che si stavano riorganizzando. Il governo Berlusconi aveva parlato
di «scorta ai convogli umanitari». Dai documenti ufficiali del governo italiano era stata bandita la parola guerra.
"Combat, combattimento. E’ toccato
ad un ufficiale americano, il colonnello Roger King, addetto stampa
della base di Bagram, quartier generale di Enduring Freedom, dire ciò
che era noto a tutti, ma che era stato
accuratamente rimosso: il compito
degli alpini sarà quello di combattere. In base ad un ordine non scritto
del ministro Martino, dai documenti della Difesa e dai resoconti parlamentari era stata bandita la parola
“guerra” che ieri invece è rimbalzata
da Bagram, il terminal del ponte-aereo che trasporta in Afghanistan i
mille soldati italiani che saranno tra
breve schierati
nelle turbolente
regioni orientali. Il colonnello
King, nel corso
di un incontro
con la stampa,
ha detto che le
penne nere saranno «essenzialmente» impegnate in una
«missione
“combat”». Secondo l’ufficiale americano ai nostri
toccherà un’area accidentata con caratteristiche che «i nemici hanno
cercato di sfruttare quanto possibile» e per questo «le speciali capacità
degli alpini ce li rendono molto preziosi». Non è la prima volta che le penne nere ricevono complimenti; il segretario di stato Colin Powell ha più
volte elogiato le qualità delle truppe
da montagna italiane, ma stavolta le
belle parole del portavoce del quartier generale di Bagram hanno finito
per creare non poco imbarazzo nel
governo che da mesi usa ogni sorta
di espedienti tecnici e parole incomprensibili ai più per eludere il vero
titolo che si addice alla missione degli alpini che dovranno appunto
«combattere». Il ministro Martino
raggiunto in India dove si trova in
visita ufficiale si è visto costretto a
smentire l’ufficiale americano".
Fonte: L'Unità 4 febbraio 2004 https://archivio.unita.news/assets/main/2003/02/04/page_003.pdf
Riflessione sulla parola "guerra"
Dopo venti anni di guerra in Afghanistan è finito anche il pudore berlusconiano che ripuliva i documenti ufficiali della parola "guerra". Perché allora quella parola non sarebbe stata accettabile. Oggi, dopo venti anni, quella parola è stata sdoganata a sinistra e resa accettabile. Una conferma? Si noti l'appello a diventare "pacifisti di guerra" su Repubblica (lettera della prof. Raffaella Bognetti): "Mi chiedo se davvero dobbiamo preferire il regime dei talebani alla guerra, come vorrebbero i pacifisti".
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