[Pace] Afghanistan. Nel 2003 il governo Berlusconi parlava di «scorta ai convogli umanitari» ma gli USA ordinavano agli italiani di combattere



L'imbroglio dell'Afghanistan

Nel febbraio 2003 il portavoce militare americano lodava gli alpini in Afghanistan e annunciava che dovevano combattere contro i talebani che si stavano riorganizzando. Il governo Berlusconi aveva parlato
di «scorta ai convogli umanitari». Dai documenti ufficiali del governo italiano era stata bandita la parola guerra.

"Combat, combattimento. E’ toccato ad un ufficiale americano, il colonnello Roger King, addetto stampa della base di Bagram, quartier generale di Enduring Freedom, dire ciò che era noto a tutti, ma che era stato accuratamente rimosso: il compito degli alpini sarà quello di combattere. In base ad un ordine non scritto del ministro Martino, dai documenti della Difesa e dai resoconti parlamentari era stata bandita la parola “guerra” che ieri invece è rimbalzata da Bagram, il terminal del ponte-aereo che trasporta in Afghanistan i mille soldati italiani che saranno tra breve schierati nelle turbolente regioni orientali. Il colonnello King, nel corso di un incontro con la stampa, ha detto che le penne nere saranno «essenzialmente» impegnate in una «missione “combat”». Secondo l’ufficiale americano ai nostri toccherà un’area accidentata con caratteristiche che «i nemici hanno cercato di sfruttare quanto possibile» e per questo «le speciali capacità degli alpini ce li rendono molto preziosi». Non è la prima volta che le penne nere ricevono complimenti; il segretario di stato Colin Powell ha più volte elogiato le qualità delle truppe da montagna italiane, ma stavolta le belle parole del portavoce del quartier generale di Bagram hanno finito per creare non poco imbarazzo nel governo che da mesi usa ogni sorta di espedienti tecnici e parole incomprensibili ai più per eludere il vero titolo che si addice alla missione degli alpini che dovranno appunto «combattere». Il ministro Martino raggiunto in India dove si trova in visita ufficiale si è visto costretto a smentire l’ufficiale americano".  

Fonte: L'Unità 4 febbraio 2004 https://archivio.unita.news/assets/main/2003/02/04/page_003.pdf

Riflessione sulla parola "guerra"

Dopo venti anni di guerra in Afghanistan è finito anche il pudore berlusconiano che ripuliva i documenti ufficiali della parola "guerra". Perché allora quella parola non sarebbe stata accettabile. Oggi, dopo venti anni, quella parola è stata sdoganata a sinistra e resa accettabile. Una conferma? Si noti l'appello a diventare "pacifisti di guerra" su Repubblica (lettera della prof. Raffaella Bognetti): "Mi chiedo se davvero dobbiamo preferire il regime dei talebani alla guerra, come vorrebbero i pacifisti".
  
https://www.repubblica.it/rubriche/le-lettere/2021/08/17/news/le_lettere_di_francesco_merlo_di_martedi_17_agosto_2021-314254961/