[Pace] In ricordo di Vinoba Bhave



www.peacelink.it

From: Centro per la pace Viterbo <centropaceviterbo at outlook.it>
Date: Fri, 15 Nov 2013 18:24:37 +0100
Cc: Centro per la pace Viterbo<centropaceviterbo at outlook.it>
Subject: -- Vinoba Bhave, "il primo satyagrahi"

VINOBA BHAVE, "IL PRIMO SATYAGRAHI"

 

Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 15 novembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio commemorativo di Vinoba Bhave, nell'anniversario della morte - avvenuta il 15 novembre 1982 - del grande studioso e combattente nonviolento che Gandhi scelse - e chiamo' - come "il primo satyagrahi".

*

Vinayak Bhave, detto Vinoba, 1895-1982, discepolo e collaboratore di Gandhi, ne prosegui' l'impegno. Promosse grandi campagne nonviolente, la "Societa' per l'elevazione di tutti" (Sarvodaya Samaj), il movimento per il dono della terra ai contadini. Tra le opere di Vinoba: Gandhi. La via del maestro, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1991; I valori democratici, Gabrielli, Verona 2008. Tra le opere su Vinoba: Shriman Narayan, Vinoba, Cittadella, Assisi 1974; Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Jaca Book, Milano 1980. Nella rete telematica: www.mkgandhi-sarvodaya.org/vinoba

*

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari testi di e su Vinoba.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta pieno sostegno all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro. Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte".

*

Allegato in calce riportiamo un testo commemorativo del 2002.

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 15 novembre 2013

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

* * *

 

Allegato: Benito D'Ippolito, Sette commenti a Vinoba nel XX anniversario della scomparsa (2002)

 

"Vinoba e' un fuoco che brucia e una lampada accesa"

(Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Jaca Book, Milano 1980, p. 212)

 

I. Disse Vinoba: "Quando parla un re si muovono gli eserciti. Quando parla un fakir si muove soltanto la sua barba" (in Shriman Narayan, Vinoba, Cittadella, Assisi 1974, p. 267).

 

Felice colui la cui parola

solo muove una barba, felice

colui la cui parola e' solo balsamo

ed agli eserciti tutti si oppone.

 

II. Disse Vinoba: "In democrazia la pistola e' stata sostituita dal voto" (in Shriman Narayan, Vinoba, cit., p. 163).

 

Lo sciopero e il voto, diceva il priore

di Barbiana; e per stringere ancora:

l'esempio, e null'altro.

 

III. Disse Vinoba: "si deve agire: 1) civilmente, cioe' entro i limiti che ci si e' posti; 2) in una forma ordinata, non ammettendo alcuna infrazione di disciplina da alcuna parte; 3) apertamente, cioe' senza nascondere nulla e senza alcuna simulazione o inganno; 4) con fermezza, presentando le proprie richieste minime in relazione alla questione controversa e non cedendo finche' non sono state soddisfatte. Qualunque punizione venga inferta per una tale infrazione all'ordinamento giuridico dovrebbe venire subita con animo lieto e senza alcun sentimento di odio. Una formazione di questo tipo dovrebbe entrare nel cuore della gente e a questo fine dovrebbe trovare un posto stabile nella pedagogia e nei codici etici della nazione" (in Shriman Narayan, Vinoba, cit., p. 115; ed anche in Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Jaca Book, Milano 1980, p. 218).

 

La scienza dell'attaccamento alla verita'

(ma anche: del contatto con l'essere,

dell'adesione al buono che e' vero, la forza

dell'amore) questo richiede, e non altro:

responsabilita'

il rispondere al volto muto e sofferente

dell'altro, il rispondere della sofferenza

altrui, che diviene la tua:

il sentire che tutti siamo uno

(che una e' la carne, diceva Danilo).

 

IV. Disse Vinoba: "Sto cercando di camminare sulle orme del Budda e di Cristo. Voglio soltanto che il fiume di compassione - oggi asciutto - torni a scorrere" (in Shriman Narayan, Vinoba, cit., p. 222).

 

Lo appresi da Sancho, ed ero ancora giovane:

la misericordia e' quella giustizia

che invera la giustizia

ed oltre la giustizia apre una via

e lungo questa via si puo' salvare il mondo.

 

V. Disse Vinoba: "Che cosa e' il satyagraha? Senza rimanere scossi da piacere e dolore cerchiamo di portare alla luce cio' che vi e' di buono nell'avversario. Questo e' il senso di cercare il buono in ogni essere umano, questa e' la base del satyagraha. Tutti i programmi di dono sono basati su questa fede. L'intero programma del sarvodaya (elevazione di tutti) e' basato sul vedere il buono in ogni essere umano" (Vinoba, Gandhi. La via del maestro, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1991, p. 36).

 

In ogni essere umano la favilla

ancora arde dell'umanita'

la nostra lotta e' questo riscattare

l'umanita' di tutti, ed in ognuno.

 

VI. Disse Vinoba: "Gandhiji ha spiegato la differenza tra 'resistenza passiva' e satyagraha nei termini seguenti: 1) l'amore non ha posto nella resistenza passiva. La malevolenza non ha posto nel satyagraha. 2) La resistenza passiva sovente precede la resistenza armata. Il satyagraha preclude la resistenza armata. 3) Non si puo' opporre resistenza passiva ai propri amici e parenti. Si puo' rivolgere il satyagraha anche verso chi si ama. 4) L'idea soggiacente alla resistenza passiva e' di preoccupare e mettere in imbarazzo l'avversario. Il satyagraha preclude idee di questo genere" (Vinoba, Gandhi. La via del maestro, cit., pp. 60-61).

 

La nonviolenza e' attiva

e' lotta e contemplazione a un tempo

e' riconoscimento e suscitamento del conflitto, e via

a piu' alte e fraterne e sororali

contraddizioni, a piu' profondi

sororali e fraterni incontri.

 

VII. Disse Vinoba: "Se verro' a sapere che un uomo ha dato cedendo alla minaccia o a qualche altra costrizione, gli rendero' subito cio' che e' suo" (in Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, cit., p. 102).

 

Il dono vince la violenza

la generosita' sconfigge la paura.

Lo vedi da te, la nostra lotta

convincere vuole, che e' vincere insieme.

 

* * *
Allegato Rimosso