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R: [pace] La posizione di Mondo senza guerre e senza violenza sui conflitti armati
- Subject: R: [pace] La posizione di Mondo senza guerre e senza violenza sui conflitti armati
- From: "vortice.ric at libero.it" <vortice.ric at libero.it>
- Date: Wed, 13 Feb 2013 09:22:39 +0100 (CET)
MI sono letto con interesse l'articolo , profondo , e con Proposte che sono sensate. Rimane però un punto molto critico: una analisi carente delle cause delle situazioni di guerra nel terzo mondo. La causa profonda è che gran parte delle risorse vengono aspirate o rapinate verso l'economia del mondo industriazzato o di quello in via di sviluppo. Dunque è il sistema a cui noi apparteniamo la causa principale delle guerre !! Se questa spirale di ingiustizia , non viene eliminata , come possiamo permetterci di giudicare le altrui guerre o i conflitti !! Tanto meno ( noi ) possiamo creare Enti che dovrebbero agire all'interno delle realtà in conflitto !!non ne abbiamo l'autorità morale! Qualsia Proposta deve partire dalla realtà che soffre e che ha bisogno di aiuto , il nostro compito è aiutare queste autorità che agiscono sul territorio che soffre ! L'aiuto in concreto però diventa spesso molto difficoltoso, chi chiede aiuto è di solito la parte più debole nel conflitto , e chi dovrebbe aiutare (noi) siamo il motore principale dell' ingiustizia !!! Un Ente morale in teoria esiste L'ONU , ma questo ente è fortemente controllato , non dai paesi poveri , ma dai Paesi che sono i maggiori produttori di armi.. (USA ;RUSSIA ,FRANCIA CINA , INGHILTERRA) , In attesa che l'Onu venga riformata , occorre aiutare le popolazioni che soffronto utilizzando gli Enti Non Governativi , che sono gli unici canali credibili solidali con il terzo mondo .. Remo Bellesia Rolo >----Messaggio originale---- >Da: davide at bertok.it >Data: 12/02/2013 20.03 >A: <pace at peacelink.it>, <disarmo at peacelink.it>, <nonviolenti at lists.unbit.it> >Ogg: [pace] La posizione di Mondo senza guerre e senza violenza sui conflitti armati > >http://www.pressenza.com/it/2013/02/la-posizione-di-mondo-senza-guerre- rispetto-a-ogni-conflitto-armato/ > >La posizione di Mondo senza Guerre rispetto a ogni conflitto armato > >Gli ultimi due anni di conflitti armati in Nordafrica e Medio Oriente >hanno riempito i mass-media di notizie e portato Mondo senza Guerre e >senza Violenza a elaborare varie posizioni, che abbiamo pubblicato nel >nostro sito e diffuso tra i nostri membri. > >Ogni volta di più abbiamo la sensazione di ripetere sempre lo stesso >messaggio, con gli stessi elementi e la stessa base ideologica. In >questo contesto ci sembra utile scrivere una posizione che sia valida >per tutti i conflitti del mondo. >Identificare le radici del conflitto > >Si sorvola spesso sulle radici di un conflitto, perché la violenza >física è così scioccante da attirare tutta l’attenzione. > >Il fatto è che questo sistema economico costringe la grande maggioranza >della popolazione mondiale a vivere nella povertà più assoluta, sfrutta >le risorse come se fossero infinite e non si cura delle condizioni >ambientali che lascia alla future generazioni. Mentre nei paesi dell’ex >G7, nell’Unione Europea e in alcuni altri, la maggioranza della >popolazione non sente ancora tutto l’effetto della crisi economica, nel >resto del mondo la realtà è un’altra. > >Individuiamo come problemi comuni a tutti i conflitti: la >disoccupazione, soprattutto giovanile; la discriminazione, fomentata dai >politici e dai capi religiosi nel tentativo di dividere la gente per >manipolarla e mantenersi al potere; il colonialismo che ha coinvolto la >regione in conflitto; l’accesso alle limitate risorse naturali del >pianeta e la mancanza di servizi sanitari, educativi e di sicurezza sociale. > >Sebbene i mass-media occidentali presentino i conflitti come >“religiosi”, “tribali” o come “lotta per la democrazia di una >popolazione oppressa”, giustificando così l’intervento dei paesi della >NATO in difesa dei “diritti umani” o della “democrazia”, in realtà >questi si muovono solo quando l’accesso alle risorse viene minacciato. >Denunciare la violenza fisica e tutte le altre forme di violenza messe >in atto da entrambe le parti > >Come Mondo senza Guerre denunciamo la violenza di tutte le fazioni. >Ovviamente ripudiamo gli assassini, gli stupri e la tortura, che siano >“giustificati” o no come risposta alla violenze commesse da altri. La >violenza fisica è indifendibile, ma denunciamo anche le altre forme di >violenza che non appaiono alla televisione e i responsabili delle già >citate radici dei conflitti. > >Il pianeta ha i mezzi per mantenere i suoi 7 miliardi di abitanti in >condizioni decenti e ogni volta migliori oggi stesso! Qualsiasi >negazione di questo fatto è una menzogna diffusa da chi ha un interesse >personale a conservare la situazione così com’è. > >Con un nuovo sistema economico che ponga l’essere umano come valore >centrale, potremmo cancellare la povertà e la disoccupazione, disporre >di servizi sanitari ed educativi di buon livello per tutti e fare in >modo che ognuno possa vivere pienamente, fino a sperimentare una morte >dignitosa. >Una forza internazionale di intervento per imporre la pace e il disarmo >delle fazioni in lotta > >Ci troviamo spesso a dover prendere posizione su un conflitto quando >ormai è troppo tardi per proporre una soluzione nonviolenta. In questo >caso, dove ormai è scoppiato un conflitto armato, è necessario limitare >i danni e ridurre al minimo il numero delle vittime. Se una delle >fazioni in conflitto impone morte e violenza all’altra, la comunità >internazionale ha il dovere di intervenire e prevenire tutto ciò, nel >caso le forze di sicurezza nazionali non siano in grado di proteggere la >popolazione. > >Lanciamo quindi un appello per mobilitare una forza internazionale >finanziata con fondi così ingenti che le fazioni in conflitto non >abbiano altra scelta se non deporre le armi. Il suo ruolo non è quello >di una forza armata a favore di un governo in carica o dei suoi >oppositori, ma è un ruolo neutro, con l’autorità di disarmare le fazioni >armate con la forza, se fosse necessario e soprattutto di evacuare i >civili. > >Como ha spiegato Silo nell’ottava delle sue “Lettere ai miei amici ”: > >Pertanto il miglior servizio che le forze armate potranno fornire al >loro paese e a tutta l’umanità sarà quello di evitare che esistano le >guerre. > >Nell’ottava lettera Silo si è concentrato sul ruolo delle forze armate >all’interno di un paese, ma per la semplice applicazione del principio >di solidarietà, la comunità internazionale non può restare indifferente >davanti a una nazione in balia di bande criminali armate, o di fronte a > un governo criminale che assassina i cittadini del suo stesso paese. >Un appello alla riconciliazione nella società > >Per prevenire futuri conflitti, bisognerebbe realizzare un programma di >riconciliazione tra tutte le comunità del paese coinvolto. Dobbiamo >sviluppare la nostra società sulla base dei principi della tolleranza e >del rispetto, sapendo che la mutua collaborazione sarà sempre una >strategia più efficace dello scontro violento. > >Come esseri umani, vogliamo tutti le stesse cose: vivere in pace e >sicurezza, con un buon futuro per i nostri figli e le nostre persone >care. Queste aspirazioni vanno al di là delle differenze di religione, >cultura, nazionalità, colore della pelle e orientamento sessuale. > >Solo concentrandoci su ciò che ci unisce come esseri umani e lavorando >insieme per l’obiettivo comune di un mondo libero dalla violenza potremo >sviluppare la tolleranza e il rispetto necessari al sorgere della >Nazione Umana Universale. >Un appello per rifondare il paese o il territorio coinvolto attraverso >l’implementazione della democrazia reale > >Quando un paese esce da un conflitto armato è il momento di attuare una >revisione profonda di tutto il suo sistema di amministrazione nazionale, >studiando ciò che va cambiato per avanzare verso un futuro di pace e >riconciliazione. > >Un’Assemblea Costituente per redigere una nuova Costituzione, dando ai >popoli la possibilità di decidere sul loro futuro, magari anche, se >necessario, la divisione di un paese in regioni autonome o paesi >differenti. Tutto questo va deciso con il dialogo tra i rappresentanti >del popolo scelti democraticamente dai cittadini, attraverso elezioni in >cui tutti i candidati abbiamo uguale accesso alle risorse e ai mezzi di >informazione. >Per concludere > >Non ci faremo manipolare per sostenere una o l’altra fazione in un >conflitto armato all’interno di un sistema in cui l’essere umano ha così >poco valore. A cosa serve appoggiare un potere colonialista attuale o di >un’altra epoca nelle sue guerre per il controllo delle risorse, quando >impone un sistema che crea miseria e morte per milioni di persone? Non >è detto che la morte per mano di un bandito armato sia peggiore di >quella lenta causata da un sistema internazionale fallito, che non >assicura una qualità della vita decente e lascia che la gente combatta >ogni giorno per sopravvivere. > >Lanciamo un appello per una rivoluzione nonviolenta, partendo dalla >gente che si risveglia dalla manipolazione a cui è sottomessa da parte >dei governi, complici di un complesso militare-industriale- mediatico e >finanziario che non ha alcuna intenzione di permettere la creazione >della Nazione Umana Universale. > > >-- >Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. >Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html >Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace >Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace >Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: >http://web.peacelink.it/policy.html > >
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