R: [pace] La posizione di Mondo senza guerre e senza violenza sui conflitti armati



MI  sono letto  con interesse l'articolo , profondo , e con Proposte che sono  
sensate.
Rimane però un punto molto critico: una analisi carente delle  cause  delle  
situazioni di guerra  nel terzo mondo.
La causa profonda  è che  gran parte delle  risorse vengono aspirate o  
rapinate verso l'economia del mondo industriazzato  o di quello  in via   di  
sviluppo.
Dunque è il  sistema a cui noi apparteniamo la causa principale delle  guerre 
!!
Se  questa  spirale di ingiustizia , non viene  eliminata , come possiamo 
permetterci  di giudicare   le  altrui  guerre  o i conflitti !!
Tanto  meno ( noi ) possiamo creare Enti  che dovrebbero agire  all'interno  
delle realtà in conflitto !!non ne abbiamo l'autorità morale!
Qualsia Proposta  deve partire  dalla  realtà che soffre   e che ha bisogno  
di aiuto , il nostro  compito è aiutare   queste autorità che  agiscono
sul territorio  che  soffre !
L'aiuto  in concreto  però diventa spesso molto  difficoltoso, chi  chiede 
aiuto è di  solito  la parte più   debole nel  conflitto ,  e chi   dovrebbe  
aiutare (noi)  siamo
il  motore principale dell'  ingiustizia !!!
Un Ente  morale in teoria  esiste L'ONU , ma questo ente  è fortemente  
controllato , non  dai  paesi poveri , ma  dai Paesi   che sono  i maggiori 
produttori di
armi.. (USA ;RUSSIA ,FRANCIA CINA , INGHILTERRA) ,
In   attesa  che l'Onu   venga  riformata , occorre aiutare  le popolazioni 
che soffronto utilizzando gli  Enti   Non Governativi  ,  che  sono gli unici  
canali credibili
solidali con il terzo mondo ..
Remo Bellesia Rolo

>----Messaggio originale----
>Da: davide at bertok.it
>Data: 12/02/2013 20.03
>A: <pace at peacelink.it>, <disarmo at peacelink.it>, <nonviolenti at lists.unbit.it>
>Ogg: [pace] La posizione di Mondo senza guerre e senza violenza sui 
conflitti  armati
>
>http://www.pressenza.com/it/2013/02/la-posizione-di-mondo-senza-guerre-
rispetto-a-ogni-conflitto-armato/
>
>La posizione di Mondo senza Guerre rispetto a ogni conflitto armato
>
>Gli ultimi due anni di conflitti armati in Nordafrica e Medio Oriente 
>hanno riempito i mass-media di notizie e portato Mondo senza Guerre e 
>senza Violenza a elaborare varie posizioni, che abbiamo pubblicato nel 
>nostro sito e diffuso tra i nostri membri.
>
>Ogni volta di più abbiamo la sensazione di ripetere sempre lo stesso 
>messaggio, con gli stessi elementi e la stessa base ideologica.  In 
>questo contesto ci sembra utile scrivere una posizione che sia valida 
>per tutti i  conflitti del mondo.
>Identificare le radici del conflitto
>
>Si sorvola spesso sulle radici di un conflitto, perché la violenza 
>física è così scioccante da attirare tutta l’attenzione.
>
>Il fatto è che questo sistema economico costringe la grande maggioranza 
>della popolazione mondiale a vivere nella povertà più assoluta, sfrutta 
>le risorse come se fossero infinite e non si cura delle condizioni 
>ambientali che lascia alla future generazioni.  Mentre nei paesi dell’ex 
>G7, nell’Unione Europea e in alcuni altri, la maggioranza della 
>popolazione non sente ancora tutto l’effetto della crisi economica, nel 
>resto del mondo la realtà è un’altra.
>
>Individuiamo come problemi comuni a tutti i conflitti: la 
>disoccupazione, soprattutto giovanile; la discriminazione, fomentata dai 
>politici e dai capi religiosi nel tentativo di dividere la gente per 
>manipolarla e mantenersi al potere; il colonialismo che ha coinvolto la 
>regione in conflitto; l’accesso alle limitate risorse naturali del 
>pianeta e la mancanza di servizi sanitari, educativi e di sicurezza sociale.
>
>Sebbene i mass-media occidentali presentino i conflitti come 
>“religiosi”, “tribali” o come “lotta per la democrazia di una 
>popolazione oppressa”, giustificando così l’intervento dei paesi della 
>NATO in difesa dei “diritti umani” o della “democrazia”, in realtà 
>questi si muovono solo quando l’accesso alle risorse viene minacciato.
>Denunciare la violenza fisica e tutte le altre forme di violenza messe 
>in atto da entrambe le parti
>
>Come Mondo senza Guerre denunciamo la violenza di tutte le fazioni. 
>Ovviamente ripudiamo gli assassini, gli stupri e la tortura, che siano 
>“giustificati” o no come risposta alla violenze commesse da altri. La 
>violenza fisica è indifendibile, ma denunciamo anche le altre forme di 
>violenza che non appaiono alla televisione e i responsabili delle già 
>citate radici dei conflitti.
>
>Il pianeta ha i mezzi per mantenere i suoi 7 miliardi di abitanti in 
>condizioni decenti e ogni volta migliori oggi stesso! Qualsiasi 
>negazione di questo fatto è una menzogna diffusa da chi ha un interesse 
>personale a conservare la situazione così com’è.
>
>Con un nuovo sistema economico che ponga l’essere umano come valore 
>centrale, potremmo cancellare la povertà e la disoccupazione, disporre 
>di servizi sanitari ed educativi di buon livello per tutti e fare in 
>modo che ognuno possa vivere pienamente, fino a  sperimentare una morte 
>dignitosa.
>Una forza internazionale di intervento per imporre la pace e il disarmo 
>delle fazioni in lotta
>
>Ci troviamo spesso a dover prendere posizione su un conflitto quando 
>ormai è troppo tardi per proporre una soluzione nonviolenta. In questo 
>caso, dove ormai è scoppiato un conflitto armato, è necessario limitare 
>i danni e ridurre al minimo il numero delle vittime.  Se una delle 
>fazioni in conflitto impone  morte e violenza all’altra, la comunità 
>internazionale ha il dovere di intervenire e prevenire tutto ciò, nel 
>caso le forze di sicurezza nazionali non siano in grado di proteggere la 
>popolazione.
>
>Lanciamo quindi un appello per mobilitare una forza internazionale 
>finanziata con fondi così ingenti che le fazioni in conflitto non 
>abbiano altra scelta se non deporre le armi.  Il suo ruolo non è quello 
>di una forza armata a favore di un governo in carica o dei suoi 
>oppositori, ma è un ruolo neutro, con l’autorità di disarmare le fazioni 
>armate con la forza, se fosse necessario e soprattutto di  evacuare i 
>civili.
>
>Como ha spiegato Silo nell’ottava delle sue “Lettere ai miei amici ”:
>
>Pertanto il miglior servizio che le forze armate potranno fornire al 
>loro paese e a tutta l’umanità sarà quello di evitare che esistano le 
>guerre.
>
>Nell’ottava lettera Silo si è concentrato sul ruolo delle forze armate 
>all’interno di un paese, ma per la semplice applicazione  del principio 
>di solidarietà, la comunità internazionale non può restare indifferente 
>davanti a una nazione in balia di bande criminali armate, o di fronte a 
>  un governo criminale che assassina i cittadini del suo stesso paese.
>Un appello alla riconciliazione nella società
>
>Per prevenire futuri conflitti, bisognerebbe realizzare un programma di 
>riconciliazione tra tutte le comunità del paese coinvolto. Dobbiamo 
>sviluppare la nostra società sulla base dei principi della tolleranza e 
>del rispetto, sapendo che la mutua collaborazione sarà sempre una 
>strategia più efficace dello scontro violento.
>
>Come esseri umani, vogliamo tutti le stesse cose: vivere in pace e 
>sicurezza, con un buon futuro per i nostri figli e le nostre persone 
>care.  Queste aspirazioni vanno al di là delle differenze di religione, 
>cultura, nazionalità, colore della pelle e orientamento sessuale.
>
>Solo concentrandoci su ciò che ci unisce come esseri umani e lavorando 
>insieme per l’obiettivo comune di un mondo libero dalla violenza potremo 
>sviluppare la tolleranza e il rispetto necessari al sorgere della 
>Nazione Umana Universale.
>Un appello per rifondare il paese o il territorio coinvolto attraverso 
>l’implementazione della democrazia reale
>
>Quando un paese esce da un conflitto armato è il momento di attuare una 
>revisione profonda di tutto il suo sistema di amministrazione nazionale, 
>studiando ciò che va cambiato per avanzare verso un futuro di pace e 
>riconciliazione.
>
>Un’Assemblea Costituente per redigere una nuova Costituzione, dando ai 
>popoli la possibilità di decidere sul loro futuro, magari anche, se 
>necessario,  la divisione di un paese in regioni autonome o paesi 
>differenti. Tutto questo va deciso con il  dialogo tra i rappresentanti 
>del popolo scelti democraticamente dai cittadini, attraverso elezioni in 
>cui tutti i candidati abbiamo uguale accesso alle risorse e ai mezzi di 
>informazione.
>Per concludere
>
>Non ci faremo manipolare per sostenere una o l’altra fazione in un 
>conflitto armato all’interno di un sistema in cui l’essere umano ha così 
>poco valore. A cosa serve appoggiare un potere colonialista attuale o di 
>un’altra epoca nelle sue guerre per il controllo delle risorse, quando 
>impone un sistema che crea miseria e morte per milioni di persone?  Non 
>è detto che la morte per mano di un bandito armato sia peggiore di 
>quella lenta causata da un sistema internazionale fallito, che non 
>assicura una qualità della vita decente e lascia che la gente combatta 
>ogni giorno per sopravvivere.
>
>Lanciamo un appello per una rivoluzione nonviolenta, partendo dalla 
>gente che si risveglia dalla manipolazione a cui è sottomessa da parte 
>dei governi, complici di un complesso militare-industriale- mediatico e 
>finanziario che non ha alcuna intenzione di permettere la creazione 
>della Nazione Umana Universale.
>
>
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