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Mère Agnès-Mariam, una testimonianza contro la barbarie
- Subject: Mère Agnès-Mariam, una testimonianza contro la barbarie
- From: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
- Date: Wed, 30 Jan 2013 18:38:30 +0100 (CET)
http://oraprosiria.blogspot.it/2013/01/mere-agnes-mariam-una-testimonianza.html
Mère Agnès-Mariam, una testimonianza contro la barbarie
Dire la verità senza compromessi
Intervista
apparsa sul numero di Dicembre di “Monde et Vie” a cura dell'Abate Guillaume
De Tanouarn
Madre Lei vive nel cuore del deserto di Siria ma la sua
voce risuona, attraverso tutti i moderni mezzi di comunicazione, fuori dal
vostro monastero di San Giacomo l'Interciso. Tanto è vero che le si rimprovera,
in questa Siria incendiata e sanguinante, di “fare politica”
La mia non è una presa di posizione politica ma
etica, a fronte di una situazione che vede una flagrante aggressione nei
confronti della popolazione civile. Mentre i media “mainstream” mettono in luce
solo una porzione del quadro, io penso che sia buona cosa completare questo
quadro con un punto di vista che aiuti l’opinione pubblica a farsi una idea, il
più possibile equilibrata, sugli annessi e connessi del conflitto siriano.
Sicuramente io non voglio spazzare via con un colpo di spugna tutto quello che i
media riportano. Ma chiaramente ci troviamo di fronte a un discorso dominante
tendenzioso. Si difendono unilateralmente tesi che si vogliono favorire in ogni
modo, ma lo si fa malgrado l’evidenza dei fatti.
Quali tesi?
La tesi che si vuole difendere è che il regime è
l’unico responsabile della morte di innocenti e delle distruzioni di massa che
si possono constatare adesso. A fronte di questa tesi “ufficiale” la realtà è
che i metodi adottati dalle bande armate affiliate alla opposizione sono
altrettanto se non ancor più in contrasto con la protezione dei civili. Sono
loro che senza motivo distruggono le infrastrutture pubbliche e i siti del
patrimonio storico. Sono loro che destabilizzano la società civile, nella quale,
quali che siano le confessioni religiose, vige ancora attualmente un largo
consenso per la convivenza pacifica. Per molto tempo la grande stampa ha voluto
ignorare l’esistenza sempre più grande di gruppi estremisti, che per mezzo di
una guerra a carattere settario e promuovendo la guerra civile vogliono
realizzare una redistribuzione della popolazione sul territorio su base
confessionale. Questi gruppi, la cui presenza è stata dapprima ignorata e poi
bellamente occultata, sono stati identificati da diversi reporter come affiliati
ad Al Quaeda o come mercenari composti in una proporzione significativa da
individui provenienti dai più diversi paesi fra i quali l’Inghilterra,
la Francia ,
l’Irlanda, l’Australia e anche dalla Svezia. Si tratta di una operazione di
riciclaggio di terroristi per l’occasione travestiti da difensori della libertà
e della democrazia? Porsi la domanda equivale a darsi la risposta…
Lei quindi è a fianco del regime di Bachar el Assad
contro questi terroristi?
Il regime di Bachar è un regime totalitario
socialista e stalinista. Non è per amore del Regime ma per amore del popolo
siriano e per la
Chiesa che perderebbe di autorevolezza se si astenesse
dall’affermare la verità dei fatti, occultata per considerazioni politiche.
Credo che la società siriana non debba essere studiata attraverso il filtro di
uno schema binario: Pro regime – Anti regime. La assoluta maggioranza del popolo
siriano non è politicizzata. Esiste una immensa maggioranza silenziosa che
rifiuta di essere strumentalizzata, di essere destabilizzata e di veder
affondare lo Stato (che non va confuso col Regime). La situazione attuale non
resiste ad una analisi anche se elementare. La signora Clinton ha avuto la
reazione istintiva di rammaricarsi , sottolineando pubblicamente che la
rivoluzione legittima del popolo siriano è stata distorta a favore di movimenti
estremisti e settari. Lo stesso Laurent Fabius, il vostro Ministro degli Esteri,
ha evocato l’insorgere di “una guerra eteroclita e disordinata”.
Ma siete in accordo con la Chiesa Cattolica
quando sostenete queste tesi non conformiste?
Qui in occidente si tenta di far credere che io non
lo sia. Ma è falso. Sua Beatitudine Gregorio III Laham, Patriarca dei Melchiti
Greco-Cattolici ha recentemente esposto 24 osservazioni sulla crisi in Siria che
vanno completamente in questa direzione. E’ stato lui a dichiarare che : “In
Siria non c’è più una rivoluzione, non ci sono più delle manifestazioni. C’è
soltanto del banditismo e il mondo intero si rifiuta di ammetterlo” Parla anche
di “un complotto internazionale contro la Siria.
Tutto questo richiama l’appello urgente dei vescovi di
Hassake nella Mesopotamia siriana, nel quale i prelati delle chiese locali di
qualsiasi rito, fanno stato di una incontrovertibile aggressione subita dalla
popolazione civile da parte dei ribelli. Quegli stessi ribelli che la stampa
mainstream giustifica nella loro resistenza armata con la scusa della protezione
dei civili. E’ veramente la ragione del più forte che trionfa! Quanto alle
società occidentali, queste arrivano ad una giustificazione ideologica della
violenza: un vizio inquietante.
Secondo lei c’è speranza per la Siria attualmente?
Ciò che viene completamente nascosto oggi è la
presenza di una maggioranza silenziosa che non si è polarizzata , che ama il suo
Paese conoscendone i pregi e i difetti. Diverse iniziative sono nate per
consolidare l’unità civile e fermare l’effetto devastante che si è prodotto con
l’apertura del vaso di Pandora delle Rivoluzioni arabe. Il Forum delle famiglie
si è tenuto 15 mesi fa. I delegati e gli attivisti appartenevano alle
molteplici componenti del ricco tessuto sociale siriano, così diversificato dal
punto di vista etnico, religioso e culturale. Questo Forum ha fatto emergere una
iniziativa di riconciliazione nazionale , con alla testa il capo di una delle
più prestigiose tribù arabe, i Naims (che rappresenta in Siria circa tre milioni
di persone). L’autorità naturale di Cheikh Saaleh Naim ha permesso che
sorgessero un po’ ovunque nel paese gruppi di riconciliazione nazionale (in
arabo: Musalaha) che si mobilitano mediante la realizzazione in situ di
iniziative per prevenire la guerra civile, fermare le violenze, pagare i
riscatti e occuparsi della vita quotidiana dei siriani servendosi della vasta
rete di relazioni che esiste tra i capi tribù, fra i quali si annoverano i
leader più influenti delle diverse confessioni, sunnite, alauite, sciite,
cristiane, druse , ismailite e yezidi e sabbee per i profughi dall’Iraq. A
fronte di una tale organizzazione, mi domando cosa intenda fare la Francia per decidere chi
veramente rappresenti il popolo siriano.? Io lo chiamerei una deviazione. Il
conflitto in Siria sta mostrando il vero volto della Democrazia
occidentale.
Perchè il movimento “Musalaha” , questo movimento per la
riconciliazione dei Siriani è così poco conosciuto?
Attualmente la comunità internazionale cerca di
prendere in contropiede la maggioranza del popolo siriano che non ha preso le
armi. Mentre il movimento Musalaha si adopera per il mantenimento della pace
civile, pacificando le popolazioni ed aiutandole materialmente, sia che siano
schierate dalla parte del regime che della rivoluzione, si cercano soprattutto
motivi per intervenire armando i ribelli.
Ci dicono che in Siria è in corso una guerra civile. Si
contano circa 500.000 morti dall’inizio delle ostilità. Ma non è una guerra
civile, non è una guerra tra le componenti civili del Paese, è la repressione da
parte dell’esercito del regime dell’insurrezione di una parte del Paese
assistita da volontari internazionali. E’ una guerra tra l’Esercito Libero
Siriano (miliziani o mercenari) e le Forze Armate regolari. In questa guerra i
civili di tutte le confessioni sono degli ostaggi; succede che nei quartieri
residenziali infiltrati le persone vengano sequestrate e ricattate.
Bisogna dire che questo conflitto ha avuto una preparazione
di anni. Non si sono forse trovati i sotterranei che hanno permesso all’ ELS di
occupare questi quartieri senza colpo ferire?
E il Regime…
Il Regime è morto dall’inizio del 2012, da quando
ha rinunciato ufficialmente al principio del partito unico . Certo è un regime
durissimo con gli oppositori. Ma allora il Paese non aveva debiti e soprattutto
sino all’inizio della guerra era autosufficiente, con abbondanti riserve
attualmente distrutte sistematicamente dai mercenari jihadisti. Lo Stato inoltre
garantiva l’istruzione scolastica, la sanità gratuita, la gratuità dei
medicinali con una vera industria farmaceutica nazionale. Per noi la vera
questione non è cosa sopravviverà del Regime di Bashar , ma cosa sopravviverà
dello Stato siriano che sino ad ora assicurava la pace civile con veri mezzi
economici?
Dichiarazioni raccolte dall’Abate Guillaume De
Tanouarn
Traduzione dal francese di M.
Granata
I media tra informazione e
propaganda
La posizione timorosa dei media sulla guerra in Siria mi
ricorda un incidente significativo. Una delle nostre fondatrici ebbe un giorno
un malessere cardiaco e venne trasportata in ospedale dove l’elettrocardiogramma
non registrò alcuna anomalia. I medici ci rassicurarono ma, non appena arrivammo
al monastero, ebbe un attacco fatale e soccombette sotto i nostri occhi.
Richiamato d’urgenza, il medico che l’aveva appena dimessa brandiva
l’elettrocardiogramma per assicurarci che la religiosa non aveva niente.
Malgrado il responso fornito dal suo apparato diagnostico, la nostra sorella è
deceduta. Io temo che il medesimo scenario si stia ripetendo oggi in ambito
sociopolitico. A forza di essere sottoposti ad un sistema di disinformazione si
lascia che ci imbrogli sino ad un punto di non ritorno. La mancanza di
informazione, si dice, ricade sul regime siriano che impedisce il libero accesso
ai media. E’ vero. Ma per questo si deve punire la popolazione bloccando le sue
testimonianze rifiutando di diffonderle? Le versioni delle televisioni siriane
pro-regime sono più verosimili. Abbiamo tentato di documentarci in tempo reale
telefonando a dei conoscenti che si trovavano sul luogo degli incidenti
descritti : la situazione concordava più con ciò che diceva la televisione
siriana che a quello che propagandavano Al Jazzirah, BBC, France 24, Al Hurra o
Al Arabia con dei montaggi e altri spezzoni audiovisivi fallaci o di cattiva
qualità.
Madre Agnes- Mariam
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