Siria-Iran-e-Russia-appoggiano-piano-Assad-Brahimi-soluzione-politica-non-militare



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13-01-2013

Siria: Iran e Russia appoggiano piano Assad. Brahimi: "soluzione politica, non militare"

Talal Khrais (Damasco) - L’Iran ha espresso il suo appoggio al piano proposto il 7 gennaio scorso dal presidente siriano Bashar al Assad per mettere fine alla crisi in corso nel paese. "In linea con il suo desiderio di risolvere con mezzi politici la crisi in Siria, l'Iran sostiene l'iniziativa del presidente Bashar al Assad di proporre un piano comprensivo per mettere fine alla crisi", ha affermato il ministro degli Esteri di Teheran, Ali Akbar Salehi, citato da Press Tv.Secondo il capo della diplomazia iraniana, l'attuazione del piano può spianare la strada a un “futuro stabile e sereno” per la Siria e per l'intera regione. Per questo l'opposizione, così come le parti regionali e internazionali, dovrebbero “approfittare di questa occasione e permettere una soluzione tutta siriana della crisi”. Il piano di Assad, che é già stato bocciato dall'opposizione, non prevede una sua uscita di scena.Sempre secondo Salehi, l'iniziativa proposta dal presidente Assad contiene "soluzioni" al conflitto e delinea "un processo politico globale che garantisce la presenza al potere di tutte le voci".Secondo la Russia, il piano di pace esposto da Assad alla televisione di Stato per una soluzione politica del conflitto in Siria é degno di essere preso in considerazione, malgrado l’immediato rifiuto delle forze di opposizione e duramente criticato non solo dall'Occidente, Stati Uniti in testa, ma anche dallo stesso segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon. "Assad"-si sottolinea in un comunicato del ministero degli Esteri russo- "ha affermato la propria disponibilità a lanciare un dialogo inter-siriano e a riformare il Paese sulla base della sovranità nazionale e del principio di non interferenza dall'estero negli affari interni". “La soluzione della crisi in Siria non é dietro l'angolo e comunque dovrà essere politica e non militare”, ha affermato il mediatore internazionale per la Siria Lakhdar Brahimi l’11 gennaio scorso a Ginevra riassumendo i punti d'intesa registrati in un incontro con il viceministro degli esteri russo Mikhail Bogdanov ed il vice Segretario di Stato Usa William Burns. Incontro conclusosi peraltro senza dichiarazioni congiunte formali.La proposta del leader siriano prevede una conferenza di riconciliazione per mettere a punto una nuova Costituzione, un referendum popolare confermativo, nuove elezioni legislative per dare vita a un governo rappresentativo e un'amnistia. “Desidero ringraziare Russia Cina e Iran per il sostegno offerto alla Siria”: così il presidente siriano Bashar al Assad durante il discorso alla nazione trasmesso in diretta tv.“Non possiamo aspettare che altri trovino una soluzione al conflitto siriano. Il conflitto non è tra governo e opposizione, ma tra nazione e nemici del paese”, ha aggiunto, spiegando che molti dei terroristi non sono siriani, ma legati ad Al Qaeda e che alcuni dei Paesi confinanti forniscono armi ai terroristi. "Non ci piegheremo, resteremo sovrani", ha assicurato. Assad si é detto da una parte disponibile ad una "soluzione politica", ma dall'altra ha escluso ogni dialogo "con le marionette dell'Occidente", promettendo di sconfiggere i rivoltosi. “I ribelli sono nemici del popolo, nemici di Dio che ricorrono al terrorismo contro la gente. La chiamano rivoluzione, ma non hanno nulla a che vedere con essa. Una rivoluzione ha bisogno di pensatori, ma questo e' branco di criminali".