Smascherare i Fratelli musulmani in Siria, Egitto e altrove
- Subject: Smascherare i Fratelli musulmani in Siria, Egitto e altrove
 - From: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
 - Date: Thu, 13 Dec 2012 18:31:27 +0100 (CET)
 
http://stopimperialism.com/
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44728
http://www.globalresearch.ca/
aurorasito
La complessità della primavera araba e della lotta per la libertà politica in tutto il mondo arabo, non deve far dimenticare ciò che è ormai assolutamente essenziale comprendere per tutti gli anti-imperialisti: la Fratellanza musulmana è una delle armi più potenti della classe dirigente occidentale nel mondo musulmano. Mentre potrebbe essere una pillola difficile da digerire per alcuni, per ragioni emotive o psicologiche, bisogna guardare oltre, sul ruolo insidioso che l’organizzazione sta giocando in Siria e sugli abusi di potere contrari ai diritti umani del governo egiziano.
Nella guerra USA-NATO contro il governo Assad, la Fratellanza musulmana è emersa quale forza dominante sanzionata dall’occidente come avanguardia dell’assalto imperialista. Mentre in Egitto il presidente Morsi e il governo della Fratellanza cercano di distruggere ciò che era stata, poco più di un anno fa, la promessa della rivoluzione.
I Fratelli musulmani in Siria
 La creazione, questa settimana, del Comando supremo militare  responsabile di tutti gli aiuti militari e del coordinamento ai ribelli,  dimostra in modo inequivocabile il ruolo della leadership dei Fratelli  musulmani nel cambio di regime in Siria. Come Reuters riferisce: “Il  comando unificato comprende molti collegamenti con i Fratelli musulmani  e i salafiti… escludendo gli ufficiali che hanno disertato dal campo  militare di Assad“. [1] Questa struttura di comando, costituita per  volontà e con il patrocinio di Stati Uniti, Regno Unito, Francia,  Arabia Saudita, Qatar e Turchia, tra gli altri, non si limita a  includere i membri della Fratellanza musulmana ma è, difatti, dominata  da loro. E’ possibile che le potenze imperiali occidentali semplicemente  non si accorgano che il gruppo che stanno formando sia composto da  questi elementi? Suggerire una cosa del genere, equivarrebbe accusare  alcuni dei principali “statisti” del mondo (Hillary Clinton, William  Hague, Laurent Fabius, Ahmet Davutoglu, ecc) di essere degli stupidi.  Ahimè, non è così. Invece, questi individui hanno collaborato per creare  una forza delegata alla Fratellanza musulmana in Siria, che può essere  controllata ed è dipendente dagli ordini dell’occidente.
 Tuttavia, non è sufficiente dire che i Fratelli musulmani dirigano  questa nuova struttura militare, perché sarebbe come dire che non hanno  giocato un ruolo fondamentale in tutto questo tempo. Piuttosto,  l’organizzazione è stata fondamentale per la destabilizzazione della  Siria dall’inizio del conflitto armato. Il Consiglio nazionale siriano,  in origine la facciata dell’”opposizione” sostenuta dall’occidente, era  dominato da dietro le quinte dai Fratelli musulmani. Come l’ex leader  dei Fratelli musulmani Ali Sadreddin ha dichiarato riguardo il CNS, “Abbiamo  scelto questo volto, accetto all’occidente… Abbiamo nominato [l'ex capo  del CNS Burhan] Ghalioun come un fronte di azione nazionale. Ora non ci  muoviamo come Fratellanza, ma come parte di un fronte che comprende  tutte le correnti.”[2]
 Essenzialmente, quindi, vediamo che l’organizzazione ha fin dall’inizio  mantenuto un elevato grado di controllo dell’opposizione all’estero,  nettamente diversa dall’opposizione interna  dei Consigli di  coordinamento nazionale e di altri gruppi. La Fratellanza musulmana, una  macchina politica internazionale e paramilitare, vuole condurre la  battaglia contro il governo Assad. In effetti, la Fratellanza Musulmana  ha fornito molte forme di leadership e assistenza all’opposizione estera  sostenuta da elementi stranieri, al di là della semplice leadership  diretta. Fornendo copertura diplomatica e politica, supporto tattico sul  terreno come il contrabbando di armi, il reclutamento di combattenti e  altre responsabilità necessarie, l’organizzazione è giunta a permeare  ogni aspetto di ciò che, in occidente, convenientemente viene definito  come i “ribelli”.
 Già nel maggio 2012, i Fratelli musulmani in Egitto, al centro  dell’organizzazione, stavano già fornendo sostegno politico e  diplomatico ai ribelli, necessario per rovesciare il regime di Assad.  Mentre stavano per vincere le elezioni egiziane, la Fratellanza si era  impegnata a fare commenti pubblici sulla necessità dell’intervento  militare occidentale in Siria. Il portavoce dell’organizzazione, Mahmoud  Ghozlan, aveva dichiarato, “I Fratelli musulmani invitano i governi arabi, islamici e internazionali ad intervenire… per far cadere il regime [Assad]“.  [3] Questa sfacciata dichiarazione pubblica smentisce tutte le  argomentazioni che sostengono che la Fratellanza musulmana sia in  qualche modo anti-imperialista, opponendosi al dominio occidentale del  mondo arabo. Al contrario, anche se si presentano come avversari  dell’occidente, essi sono, difatti, strumenti delle potenze imperiali  utilizzati per distruggere le nazioni indipendenti che si oppongono  all’egemonia degli Stati Uniti in Medio Oriente. Questo sostegno  politico e diplomatico è solo un aspetto del coinvolgimento della  Fratellanza nella distruzione della Siria.
 Il New York Times del giugno 2012, scriveva “Agenti della  CIA operano segretamente in Turchia meridionale, aiutando gli alleati a  scegliere quali combattenti dell’opposizione siriana, oltreconfine,  riceveranno armi… per mezzo di un’oscura rete di intermediari dei  Fratelli musulmani in Siria“. [4] L’uso dei Fratelli musulmani per  contrabbandare armi ai ribelli in Siria, non dovrebbe sorprendere, se si  tiene in considerazione il fatto che le monarchie sunnite della regione  (Arabia Saudita e Qatar in primo luogo), sono state le voci più  rumorose nel sostenere con ogni mezzo necessario il cambiamento di  regime in Siria. Il rapporto tra queste monarchie e la Fratellanza  musulmana è evidente: condividono convinzioni religiose simili e sono  nemici giurati di ogni forma di sciismo. Inoltre, sono parte integrante  del sistema egemonico degli Stati Uniti, che stringe tutta la regione  nella sua morsa da decenni. Molti hanno sostenuto in passato che, anche  se condividono ideologie e “simboli” identici, il ramo siriano della  Fratellanza musulmana è in qualche modo indipendente di Fratelli  musulmani principali. Questa affermazione assurda si contrappone al  semplice fatto che ogni posizione pubblica dei Fratelli musulmani  siriani si è allineata direttamente alle dichiarazioni pubbliche di  Cairo.
 Come l’articolo del Carnegie Middle East Center sui Fratelli musulmani in Siria dimostra, fin dall’inizio della rivoluzione, la “Fratellanza  ha sostenuto che l’intervento straniero sia l’unica soluzione possibile  alla crisi in Siria. Nell’ottobre 2011, aveva anche invitato la Turchia  a intervenire e a stabilire zone umanitarie protette in territorio  siriano“. [5] Quando due entità portano lo stesso nome, hanno gli  stessi sponsor e prendono le stesse posizioni, è espressione di  malafede  sostenere che in qualche modo non sono la stessa entità o, più  precisamente, che non prendono ordini dagli stessi padroni. Ma chi sono  questi padroni?
Le potenze dietro i Fratelli musulmani
 Nell’esaminare il ruolo assolutamente insidioso che la Fratellanza  musulmana sta giocando in Siria, si deve cominciare comprendendo il  rapporto storico tra i Fratelli musulmani e l’imperialismo occidentale.  L’organizzazione è stata fondata da Hassan al-Banna nel 1928 con  l’intenzione di ristabilire una forma pura dell’Islam, così come era  esistita secoli prima. Tuttavia, questo era solo il rivestimento  religioso creato per mascherare le intenzioni politiche  dell’organizzazione. Come spiegato nell’articolo di Mother Jones  intitolato “Chi sono i Fratelli musulmani e conquisteranno  l’Egitto?“, l’autore spiega che “I  Fratelli musulmani servono da ariete contro nazionalisti e comunisti,  nonostante l’Islam dei Fratelli sia basato sull’antiimperialismo, il  gruppo spesso è finito per fare causa comune con il colonialismo  britannico. Ha svolto il ruolo di servizio segreto, infiltrandosi nei  gruppi di sinistra e nazionalisti“. [6] Questo fatto è  indiscutibile, la Fratellanza musulmana ha operato, fin dai suoi primi  giorni, come braccio dei servizi segreti occidentali; ciò è fondamentale  per comprendere il suo sviluppo e attuale potere politico.
 Tuttavia, ci sono coloro che sostengono che, nonostante questa  “coincidenza” di obiettivi e di ordini del giorno, i Fratelli musulmani  non potrebbero mai essere collegati direttamente alla comunità  d’intelligence. Tuttavia, come Robert Dreyfuss, autore dell’articolo di  Mother Jones indica chiaramente, ci sono ampie prove che legano la  leadership dei Fratelli musulmani direttamente alla CIA: “Da allora  [1954], il capo dell’organizzazione internazionale del gruppo, e il più  noto dei dirigenti, era Said Ramadan, genero di Hassan al-Banna. Ramadan  sapeva sia della CIA che dell’MI-6, i servizi segreti britannici. Nelle  ricerche per il mio libro… mi sono imbattuto in una fotografia insolita  che mostrava Ramadan con il presidente Eisenhower nello Studio Ovale. A  quel punto, o poco dopo, Ramadan venne probabilmente arruolato come  agente della CIA. Ian Johnson del Wall Street Journal da allora ha  documentato gli stretti legami tra Ramadan e vari servizi di  intelligence occidentali… Johnson scrive: ‘Alla fine del decennio, la  CIA sosteneva apertamente Ramadan’“. [7]
 Il fatto che la figura centrale nell’organizzazione internazionale fosse  un noto agente della CIA, conferma le affermazioni fatte da  innumerevoli analisti e investigatori, secondo cui la Fratellanza sia  stata usata come arma contro Nasser e, di fatto, contro tutti i leader  arabi socialisti che, a quel tempo, facevano parte della crescente  ondata del nazionalismo arabo che cercava, come fine ultimo,  l’indipendenza dal dominio imperiale occidentale. Al fine di comprendere  appieno quanto la Fratellanza sia diventata l’organizzazione che  conosciamo oggi, si deve comprendere la relazione tra essa e la famiglia  reale dell’Arabia Saudita.
 In realtà, i sauditi sono stati i finanziatori principali della  Fratellanza per decenni e per gli stessi motivi per cui gli Stati Uniti e  le potenze occidentali ne avevano bisogno: l’opposizione al  nazionalismo arabo e la crescente “insolenza” degli stati sciiti.  Dreyfuss scrive: “Fin dai suoi primi giorni, la confraternita è  stata finanziata generosamente dal regno dell’Arabia Saudita, che ha  apprezzato la sua politica ultra-conservatrice e il suo odio virulento  verso i comunisti arabi“. [8] In sostanza, appena gli Stati Uniti  hanno cominciato ad esercitare la loro egemonia in tutta la regione, fin  dal dopoguerra, i Fratelli musulmani era già presenti quali beneficiari  disponibili ed umili servitori nel seminare l’odio tra sunniti e  sciiti, sposando in pieno l’ideologia salafita dell’odio, predicando  l’inevitabilità del conflitto e della guerra tra i rami dell’Islam.  Naturalmente, a tutto vantaggio delle potenze occidentali, che si sono  curate poco della sua ideologia, ma molto con denaro e risorse.
Uno strumento attuale delle potenze occidentali?
 Si sostiene spesso che, anche se la documentazione storica dimostra  inequivocabilmente che la Fratellanza sia intimamente connessa ai  servizi segreti occidentali, in qualche modo l’organizzazione sia  cambiata, diventando una forza di pace per il progresso politico nel  mondo arabo. Come i recenti avvenimenti in Egitto hanno dimostrato,  nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Con la presa del potere  non democratica, tentata dal presidente egiziano Morsi, il  ridimensionamento delle libertà civili, dei diritti delle donne e delle  minoranze religiose ed etniche, la Fratellanza musulmana dimostra di  essere poco più che una forza politica reazionaria, spacciata  sotto  forme “progressiste”.
 Se ci fossero dubbi circa le vere intenzioni e motivazioni dei Fratelli  musulmani una volta al potere in Egitto, è necessario guardare oltre,  alla sua posizione verso le istituzioni del capitale finanziario  globale, in particolare il Fondo Monetario Internazionale. In una delle  prime decisioni prese dal governo Morsi e dei Fratelli musulmani, Cairo  ha stabilito che avrebbe, di fatto, accolto i prestiti condizionati del  FMI [9], per salvarsi dalla prospettiva di una perdurante crisi  economica. Tuttavia, nell’ambito delle condizioni del prestito, il  governo Morsi dovrà ridurre drasticamente le sovvenzioni, i regolamenti e  altri “restrizioni del mercato”, mentre aumenterà le tasse alla classe  media. In sostanza, ciò significa che la Fratellanza ha accettato il  solito cocktail di austerità che è già stato somministrato dagli agenti  del capitale finanziario così tante volte, in tutto il mondo. Questo,  naturalmente, pone l’inevitabile domanda: era questo il fine della  rivoluzione? Infatti, in molti nelle piazze di Cairo si pongono la  stessa domanda. O, per essere più precisi, conoscono già la risposta.
 In Egitto, come in Siria, i Fratelli musulmani si sono trasformati in  un’appendice della classe dominante imperialista occidentale. Si sono  doverosamente serviti di questi interessi, nel corso dei decenni, anche  se i nomi, i volti e la propaganda sono cambiati negli anni. Mentre  guardiamo le tragiche immagini provenienti dalla Siria o le decine di  migliaia di persone per le strade di Cairo, ci si deve chiedere perché  ci sia voluto tanto tempo affinché questa perfida organizzazione venisse  smascherata o anche compresa. La risposta è, come al solito, perché  serve agli interessi del capitale globale mantenere il resto del mondo  confuso su chi siano i veri nemici del progresso.
 Rivelandone la vera natura, le vere forze della pace e del progresso in  tutto il mondo possono respingere la Fratellanza musulmana e il sistema  imperiale, in tutte le sue forme palesi o occulte.
Eric Draitser è fondatore di StopImperialism.com. È un analista indipendente di geopolitica di New York City ed assiduo collaboratore di RussiaToday, PressTV, GlobalResearch.ca e altri media.
- Prev by Date: Italia, riconoscimento Coalizione opposizione, continua l' ambiguità.
 - Next by Date: Il Canada rinuncia ai cacciabombardieri F-35
 - Previous by thread: Italia, riconoscimento Coalizione opposizione, continua l' ambiguità.
 - Next by thread: Il Canada rinuncia ai cacciabombardieri F-35
 - Indice: