Pace in Siria





Pace in Siria
pace in Palestina

Lettera pubblicata su Il Manifesto (23/11/2012)

All'Assemblea sulla Siria al Social Forum Europeo di Firenze del 10 novembre scorso, i cinque oratori iniziali, nonché i siriani fatti venire dagli organizzatori, hanno asserito tutti quanti che l'unica strada per arrivare alla democrazia in Siria è la lotta armata, perciò ben vengano le armi fornite dagli Usa tramite terzi. Ma così, hanno risposto in molti dalla platea, saranno gli Usa a dettare poi il futuro governo, proprio quel governo che indicherà il Consorzio di miliziani siriani che la Clinton ha riunito a Doha la settimana scorsa! Il Forum ci ha fatto conoscere, dunque, l'esistenza in Siria di un Partito Americano a tutti gli effetti, persino con portavoce al Forum. Inoltre ha fatto conoscere, grazie ad un incontro in parallelo organizzato dal Campo Antimperialista, l'opposizione siriana non-violenta, convinta di poter spodestare Assad senza le armi, grazie alla sua rete di alleanze. Purtroppo, essendo di sinistra, questa compagine viene totalmente ignorata dal Partito Americano, dalla totalità delle cancellerie occidentali e dai nostri Tg. In ogni modo, grazie ad un ottimo lavoro di mediazione, il Forum ha potuto partorire un bel documento sulla Siria che condanna la lotta armata e chiede di rinforzare la società civile siriana, desiderosa della riconciliazione. Poi in una successiva Assemblea, sempre tra pacifisti, il Forum ha condannato recisamente l'occupazione israeliana della Palestina a suon di bombe. Stranamente, però, i pacifisti del Forum non hanno trovato il tempo per condannare anche la guerra che l'Europa e gli Usa infliggono al popolo afgano da oltre dieci anni. Ma forse non è così strano: i nostri tg fanno vedere di continuo le immagini dei morti attribuiti ad Assad, per battere i tamburi di guerra, e mai e poi mai una sola immagine degli afghani uccisi dai militari europei (più di 2000 per mano italiana). Perciò, per il pacifismo del telecomando, quella guerra non esiste.

Patrick Boylan, statunitensi per la pace e la giustizia, Roma