sui mercanti d'armi



http://italian.ruvr.ru/2012_10_28/mostra-Interpolitex/

Interpolitex: attrezzatura importata e i presentimenti dei commercianti di armi


A Mosca si è conclusa la mostra internazionale «Interpolitex» dedicata ai mezzi necessari a garantire la sicurezza.

La sedicesima edizione della mostra è riuscita a guadagnarsi una particolare reputazione e i modelli di attrezzatura esposta permettono di valutare le tendenza di sviluppo delle armi destinati a polizia e servizi speciali.

Una delle caratteristiche principali dell'appena conclusasi «Interpolitex» è stata la brusca crescita della rappresentanza straniera. Oltre 50 compagnie hanno portato dall'estero le proprie macchine e la propria attrezzatura in Russia: è evidente che scorgono prospettive di affari.

Visivamente, la presenza straniera più massiccia è stata quella automobilistica: si vedevano ovunque innumerevoli macchine speciali con diverse finalità per usi militari e per la polizia. Particolarmente ampia è stata la rappresentanza francese: la compagnia Renault Trucs ha presentato alcuni tipi di veicoli corazzati leggeri e veicoli speciali per polizia, corpi armati per il mantenimento della pace, per le operazioni speciali, etc.

Estremamente ampia è stata la presenza di sistemi di comunicazione, di dispositivi radio-elettronici e di attrezzatura auto-pilotata di produzione straniera. L'attività in questi settori non fa sorgere quesiti: un simile equipaggiamento è in uso sia da parte delle istituzioni governative che private. A suscitare grande interesse è l'attività dei produttori stranieri di armi «Glok» e «Beretta», che hanno presentato la propria linea di pistole. In concomitanza con l'incremento dell'attività dei produttori nazionali di questo genere di arma, l'avvio della produzione della «Glok» in Russia con la società «Orsis» fa sorgere una domanda: come valutano le prospettive del mercato russo i produttori di armi?

Attualmente il mercato nazionale delle armi da fuoco portatili a canna rigata è molto piccolo. La circolazione interna di quest'arma è vietata, mentre corpi militari e servizi speciali sono del tutto soddisfatti della qualità e dei volumi di realizzazione di prodotti russi. È evidente che né l'esercito né i servizi speciali, in un futuro prossimo, non intraprenderanno l'importazione di pistole per il proprio riarmo.

La crescita dell'attività dei produttori delle pistole può essere spiegato dal fatto che ci si aspettano possibili cambiamenti nel regime dell'uso civile di questo genere di arma. Oggi è evidente che di fronte ad un brusco taglio delle commesse da parte dello stato, i produttori di armi da fuoco potrebbero vivere solo del mercato civile ma, a differenza degli Stati Uniti, in Russia questo mercato è molto stretto: limitato dalla «travmatik» e dall'arma a canna lunga, non si avvicina nemmeno ai volumi necessari per supportare operatività e sviluppo di produzioni massicce di nuove armi.

In condizioni simili, i produttori di armi, sia quelli nazionali che quelli stranieri, anch'essi alla ricerca di un nuovo mercato, sono capaci di stabilirsi laddove esiste una lobby più forte della «legalizzazione della pistola», rispetto a dove sono presenti gruppi di cittadini uniti per la difesa del libero commercio di armi.