Del resto Dall'Oglio ritiene che la nuova Libia sia la libertà



Aggiungo (scusandomi per aver inviato a tutti due righe "in libertà" che Dall'Oglio a un incontro a Roma oltre a elogiare al massimo Obama, ha detto che "La Libia è ormai libera, e sono chiusi i lager di Gheddafi". Gli vorrei presentare quaslcunio dei neri fdi Tawergha deportati dai suoi amici ribelli di Misurata, o delle decine di migliaia di subsahariani ora in veri campi clandestini,,,in condizioni allucinanti descritte da un rapporto delle Fédération mondiale des Doits de l'Homme.
Per quanto riguarda altre gesta nella Libia libera apprezzta da Dall'Oglio v questo articolo su Bani Walid, ho parlato con vari medici al telefono prima che le linee venissero meno: http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20121018/manip2pg/07/manip2pz/330319/
 
Semplicemtne non capisco cosa muova questo templare. A PARTE IL GRANDE EGO E LA VOGLIA ESTREMA DI TORNARE IN SIRIA COSTI QUEL CHE COSTI
E, ripeto: come mai in 30 anni non ha mai criticato il governo siriano? Perché voleva stare lì, del resto non gli importava. Oltretutto, ridicolo dire che si fa dialogo interreligioso in Siria. Era una caratteristica millenaria della siria, la convivenza.
 
Marinella
 
marinella
Da: Sebastiano Cosenza <sebastiano.cosenza at fastwebnet.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Venerdì 19 Ottobre 2012 17:09
Oggetto: R: [pace] I: Domenica 28.10.2012. P. Paolo Dall'Oglio al Centro Veritas a Trieste

Questo prete  l’ho sentito  recentemente in un convegno all’ISPI di Milano.  In un delirio    interventista, che neanche il più sanguinario dei generali della Nato,  invocava la guerra santa  dell’Occidente   fregandosene delle migliaia di vittime civili che ciò avrebbe provocato.  Alla mia domanda  che , come sacerdote si poneva al di fuori  ed  in contrasto con  gli orientamenti delle comunità  cristiane di Siria, mi ha risposto che se ne frega tanto lui è in contrasto anche con i cristiani d’italia.  Poi si è messo a parlare in arabo con i più scalmanati  rappresentanti dei ribelli  siriani  (?) presenti in sala.
Da cattolico ,  mi sono sentito confuso e  umiliato  , neanche  da un cappellano militare mi sarei aspettato  tanto  disprezzo per la vita  altrui.
Sebastiano Cosenza
 
Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Mari Cor
Inviato: venerdì 19 ottobre 2012 15:37
A: pace at peacelink.it
Oggetto: Re: [pace] I: Domenica 28.10.2012. P. Paolo Dall'Oglio al Centro Veritas a Trieste
 
Dall'Oglio ci marcia un po' troppo con sta storia dell'esule (è italiano...anche io da sempre mi sento esule in italia ma non è che lo dico)
 
e anche su tutto il rsto
 
Marinella
 
Da: compaxts <compaxts at gmail.com>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Venerdì 19 Ottobre 2012 12:12
Oggetto: [pace] I: Domenica 28.10.2012. P. Paolo Dall'Oglio al Centro Veritas a Trieste
 
Inoltro. alessandro
----Messaggio originale----
Da: centroveritas at gesuiti.it
Data: 19/10/2012 9.53
A: "Centro Veritas"<centroveritas at gesuiti.it>
Ogg: Domenica 28.10.2012. P. Paolo Dall'Oglio al Centro Veritas

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Cari amici,
domenica 28 ottobre, alle ore 17.00 presso il Centro Veritas , p. Paolo Dall’Oglio S.I., fondatore della comunità monastica di Deir Mar Musa in Siria, ora espulso dalla Siria, interverrà su: “La rivoluzione siriana ci interpella”.
Alle ore 19.00 seguirà la S. Messa nella chiesa del Sacro Cuore in via del Ronco presieduta da p. Dall’Oglio.
Nell’occasione proponiamo questo suo scritto dall’ultimo numero di Popoli, mensile dei Gesuiti. 
“Esule da un trimestre, ho vissuto il viaggio del Papa in Libano come una tappa del mio vagabondare. Ho incontrato siriani fuoriusciti in tanti Paesi: piaga irrimarginabile dell’escluso, del reietto e del fuggitivo. Incontro i potenti della Terra, scoprendoli così impotenti nella tragedia del popolo siriano, un pezzo della non gestibilità globale. Troppe mafie, interessi settari... Paralisi pazzesca della diplomazia, clima da Guerra fredda: Russia e Iran a far fronte come se senza Bashar cascasse il mondo; e gli altri a corto d’idee alternative alle armi (idee invocate dal Papa) e rassegnati allo strazio d’un popolo in rivolta. È curioso che Paesi armati fino ai denti scoprano ora una vocazione gandhiana. Nel frattempo i bombardamenti mietono vittime a migliaia e distruggono Aleppo, un gioiello! Il progetto? Distruggere la Siria , per poi dividerla su base settaria.
Mentre volava verso Beirut, il Papa ha detto una cosa che è stata male interpretata. Dopo avere affermato che la democrazia è importante e che quindi la Primavera araba è una cosa buona, ha detto che è un peccato grave vendere le armi alle parti belligeranti in Siria. Si, certamente è un peccato grave vendere le armi, per mero interesse, a chi le usa per opprimere altri. Tuttavia, in una prospettiva di non violenza, di cui il Papa è promotore, esistono armi lecite, addirittura dolorosamente doverose, e sono quelle impugnate a difesa degli oppressi. O diciamo esplicitamente che governanti e cittadini di Europa e Stati Uniti commettono un peccato grave ad avere armi nei loro arsenali, di qualunque tipo, in qualunque misura e qualunque uso ne facciano, oppure dobbiamo ammettere che si danno casi in cui l’uso delle armi è giustificato. Non può essere peccato dare ai siriani i mezzi per difendersi. È peccato l’omissione di soccorso.
Certo bisogna decidere che le armi non devono essere l’ultima parola. Le armi devono essere una maledetta medicina per una costringente necessità, immediata e momentanea, ma le ultime parole devono essere riconciliazione, non violenza, cultura del superamento della violenza. La via della diplomazia non sarà successiva alla lotta armata, ne fa piuttosto parte mentre pare le si opponga. L’azione non violenta resta la più urgente. Pensiamo da adesso a come estrarre i giovani da sotto le macerie della violenza alla quale sono stati costretti, per riabilitarli a una società di fraternità solidale. Il Papa, con la sua visita in Libano, è un faro. Di fronte agli episodi anche recenti di islamofobia e di reazioni islamo-isteriche, proponiamo che tutti, cristiani e musulmani, si esercitino nell’islamosofia, nella prudenza, nella pazienza, nella saggezza lungimirante” (p. Paolo Dall’Oglio S.I.).
Cordiali saluti
Isabella Pugliese
Segretaria del Centro Veritas
 
 
 

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