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Fwd: Fwd: Re: R: Re: R: R: [pace] lascio la "lista offese" di Peacelink
- Subject: Fwd: Fwd: Re: R: Re: R: R: [pace] lascio la "lista offese" di Peacelink
- From: Alberto Cacopardo <alberto.cacopardo at alice.it>
- Date: Sat, 01 Sep 2012 14:12:56 +0200
Per qualche ragione misteriosa, la lista non vuole ricevere questi
due messaggi. Ci riprovo. -------- Messaggio originale --------
Messaggio inviato per sbaglio solo a Lorenzo anziché alla lista -------- Messaggio originale -------- Oggetto: Re: R: Re: R: R: [pace] lascio la "lista offese" di Peacelink Data: Fri, 31 Aug 2012 01:03:38 +0200 Mittente: Alberto Cacopardo <alberto.cacopardo at alice.it> A: lorenz.news at yahoo.it Caro Lorenzo, grazie per questa dettagliata risposta. Non ci tengo a fare esegesi pesanti delle mie parole o delle tue, ma non posso non farti notare che quando dici: "Io penso che questa sintesi semplificata distorca dei concetti importanti. E’ di Assad la responsabilità della degenerazione della rivoluzione pacifica in rivolta armata: la sua sanguinaria repressione dei manifestanti ha portato la gente a prendere le armi. I crimini della guerra civile sono di entrambe le parti ma in misura maggiore sono del regime, che ha carri armati, aerei e bombarda le città causando molti più morti civili di quanto facciano i ribelli. " quando dici questo, dici esattamente quello che avevo scritto. Poi: avevo detto che questo filone "tende" a identificare con la volontà del popolo siriano "la causa dei ribelli", cioè il rovesciamento di Assad, non i metodi della rivolta armata. E questo è vero di tutta l'opposizione: tutta l'opposizione tende a sostenere che il popolo siriano vuole il rovesciamento di Assad. O no? E' un punto importante. Perché invece, oggettivamente, non ci sono putroppo elementi per stabilire se, allo stato attuale delle cose, "il popolo siriano" o comunque la sua maggioranza, sia più contro che a favore di Assad. E, come ho scritto, riconoscere che questi elementi non ci sono e che il sostegno ad Assad, piaccia o non piaccia, esiste ed è ancora parecchio forte dovrebbe essere il punto di partenza di qualsiasi analisi onesta. Non credi? Poi: in quel paragrafo non intendevo descrivere la posizione dell'Ncb, ma, in modo generico e tendenziale, quella di una parte dei pacifisti e democratici italiani. Dunque è inevitabile che questo o quello non si riconosca in questo o quel dettaglio: non è grave. Forse l'Nbc non ha messo sotto accusa la Russia, ma qualcun altro sì; forse l'Nbc non ha minimizzato l'intervento straniero, ma l'appello degli arabisti certamente sì; e così via. Per il resto apprezzo largamente le altre cose che scrivi e mi sembra che, messe in questi termini, perfino, che so, Sarubbi o Santoianni potrebbero condiverne parecchie. Ma ci sono due punti su cui non concordo: 1) quando ti metti a fare la contabilità di chi ha più sangue sulle mani sporche. La guerra è guerra e quando si viene alle armi si diventa molto brutti e molto cattivi. L'odio e la cattiveria che traspare dalle parole e dagli atti di tanti di questi ribelli non sono certo da meno di quelli del regime e se forse hanno fatto meno danno è solo perché non ne hanno ancora avuto i mezzi: e questo non merita giustificazioni. 2) quando metti in secondo (anzi nono) piano il ruolo degli Stati Uniti e punti il dito contro Qatar e Arabia Saudita. Qui ti sbagli di grosso, perché, a quanto pare, non riesci a immaginare cosa succede nell'ombra, dietro le facciate. Io ho lavorato molti anni per il governo americano e conosco bene i suoi modi. La macchina del potere americano è quanto mai complessa e si avvale di intelligenze formidabili. Di tutto questo tu sembri sapere molto poco, al punto da confondere il sito del Pnac con un covo di antiamericani. Non mi sorprende: ben pochi hanno chiare queste cose. Ma ti posso garantire, e questo non ci vuole molto a capirlo, che Arabia Saudita e Qatar non muoverebbero un dito se non avessero le spalle molto ben coperte a Washington. Questo discorso non è così semplice come credono alcuni: Clinton non è Obama, Joe Lieberman non è Clinton e la Cia non è il Pentagono. Ma la macchinazione americana in Siria c'è ed è determinante. Questo non vuol dire che i ribelli siano marionette, ma che il risultato non dipenderà da loro ma dai soldi e dall'impegno che ci metterà, direttamente o indirettamente, l'Occidente. Il modello non è la Libia, ma semmai l'Afghanistan dell'Inqelab antisovietica. Questo è un punto su cui ti invito vivamente a riflettere. Molto cordialmente, Alberto P.S. Un ultima nota filologica: Quando dici "Aggiungo che non hai scritto che chi sostiene Giù le mani dalla Siria dà credito alle elezioni politiche siriane" ti sei distratto, perché è proprio quello che avevo detto. Colgo l'occasione per dire che tutto quel processo, elezioni e referendum costituzionale, meriterebbe un'analisi un po' meno approssimativa. Per esempio non è vero che tutta l'opposizione lo ha boicottato. Come saprai, c'è stato chi vi ha preso parte. E con questo, beninteso, non intendo plaudire al regime che anzi, come hai visto, ho criticato. Il 29/08/2012 2.33, lorenz.news at yahoo.it ha scritto: > Alberto, tu scrivi: > > > > Da una parte chi tende ad attribuire, come fanno gli arabisti in > quell’appello, tutte le responsabilità, o comunque le responsabilità più > gravi, al regime di Assad. Questa parte tende a identificare la causa dei > ribelli con la volontà del “popolo siriano”, ad interpretare, se non a > giustificare, il ricorso alla violenza di parte dell’opposizione come > legittima reazione “a difesa dei civili”, a minimizzare il ruolo e il peso > degli attori stranieri nella ribellione, a screditare come pura propaganda > qualsiasi notizia o presa di posizione proveniente dal fronte di Assad, a > ridicolizzare le aperture del regime nei confronti dell’opposizione a > cominciare dalle elezioni e dal referendum costituzionale, e naturalmente a > mettere sotto accusa la Russia per il suo sostegno al regime. > > > > _____ > > > > Io penso che questa sintesi semplificata distorca dei concetti importanti. > E’ di Assad la responsabilità della degenerazione della rivoluzione pacifica > in rivolta armata: la sua sanguinaria repressione dei manifestanti ha > portato la gente a prendere le armi. I crimini della guerra civile sono di > entrambe le parti ma in misura maggiore sono del regime, che ha carri > armati, aerei e bombarda le città causando molti più morti civili di quanto > facciano i ribelli. Il Ncb (o Cnscd o Cscd) di Haytam Manna non pensa che i > “ribelli” incarnino la volontà del popolo siriano perché con ribelli io > identifico gli insorti armati e loro hanno sempre detto che la maggior parte > dei siriani sono per una rivoluzione pacifica. E questo quindi è un errore > grave. Non direi poi che il peso degli attori stranieri sia minimizzato: il > Qatar viene accusato di aver corrotto parte del Ncb causando la formazione > del Cns, e Al Jazeera di appoggiare il Cns e i ribelli armati con una > informazione manipolata; l’Arabia viene accusata di fomentare una > insurrezione fondamentalista, di spedire jihadisti e qaedisti, e di > disinformare al pari di Al Jazeera con Al Arabya. Entrambi forniscono soldi > e armi ai ribelli e supporti logistici. La rivolta armata quindi benché nata > dai siriani è stata presto infiltrata e manipolata ed è in parte > etero-diretta. Lo stesso colonnello fondatore del Libero Esercito Siriano > viene considerato al soldo dei servizi segreti turchi. Non mi pare poco. > Aggiungi che ci sono anche miliziani libici, yemeniti, giordani, libanesi, e > forse squadre d’appoggio occidentali (francesi e inglesi) in Siria, oltre > alla Cia che smista il passaggio di armi dalla Turchia, e ottieni che dire > minimizzare l’appoggio straniero significa non più che non considerare i > ribelli come marionette telecomandati dagli Usa come fanno i sostenitori di > Giù le mani dalla Siria. Queste cose le ho scritte su peacelink nelle mie > due interviste a Ossamah Al Tawel e Gassan Azzam, se vuoi ti mando i link. > Le news della agenzia governativa Sana vengono effettivamente prese per > quello che sono: propaganda. Ma il Ncb evidenzia anche i crimini dei ribelli > e fa critica anche sulle loro informazioni, distinguendosi spesso dalle news > del Cns. Per esempio non addebita al regime le stragi contro enti > governativi ma a quaedisti o jihadisti, e in questo quindi dà credito alle > news di regime. Non hanno paura a dare ragione al regime quelle pochissime > volte che dice la verità (cosa che può succedere quando è il regime stesso a > subire attacchi, non quando li fa). Mi pare, in sostanza, tu non faccia la > dovuta e importante distinzione tra Ncb e Cns. La Russia è stata lodata per > il suo primo veto all’ONU da Ossamah Al Tawel, se vuoi ti mando il link. E > credo anche ora non sia criticata per i suoi veti. Loro sperano che la > Russia per vie diplomatiche trasparenti o meno istighi Assad a lasciare, o > che l’esercito collassi e si impadronisca del potere contro Assad. E’ > sbagliato dire che loro criticano principalmente la Russi, questo è un altro > grande errore, io non l’ho mai detto che loro criticano la Russia. La Russia > ovviamente contribuisce ai crimini di guerra più gravi sostenendo il regime > ma la prima preoccupazione dei nonviolenti siriani è verso quegli stati che > hanno contribuito a trasformare la rivoluzione in insurrezione armata: Qatar > e Arabia sono i principali nemici della Siria, per loro. Ho sentito di > persona risentimento e disprezzo per quegli stati, e non per gli altri, da > parte di Ossamah e Gassan. In definitiva, hai abbastanza distorto la > posizione del Ncb, so che l’hai fatto in buonafede ma la tua sintesi fa > approssimazioni tutte da una parte sola: minimizzare come l’Ncb condanni non > solo il regime ma tutti gli attori della lotta armata popolare, a partire > dai siriani stessi, passando poi agli stati arabi, per primi Qatar e Arabia, > e poi all’Occidente. > > > > Aggiungo che non hai scritto che chi sostiene Giù le mani dalla Siria dà > credito alle elezioni politiche siriane boicottate da tutte le opposizioni, > tutte: comitati locali (ossia manifestanti, civili), opposizioni politiche > (nonviolente: Ncb, interventiste: Cns), insorti armati (Libero Esercito > siriano) e quindi dà credito ad Assad e scredita le opposizioni; inoltre, si > legge che Assad dopo una prima fase si è aperto a concessioni. Mi chiedo > come si possa rilanciare quell’appello oggi, dopo un agosto di circa 4000 > morti uccisi (1000 la settimana, un ritmo da genocidio), la maggior parte > dei quali civili uccisi dai bombardamenti del regime (e non ricordo quanti > profughi). Ma ci sono anche molti militari uccisi dai ribelli (i militari > siriani regolari o le milizie lealiste uccisi dai ribelli sono circa ¼ degli > uccisi totali, un numero elevato; mentre pare che i ribelli uccidano civili > in misura molto minore del regime, non saprei quantificare, potrei > ipotizzare di un ordine di 50-100 volte minore, per esempio su 5 000 uccisi > dal regime 100 uccisi dai ribelli, ma sono mie illazioni, miei tentativi di > tirar a indovinare che ti dico solo per esemplificare quel che vedo io. > Comunque, l’appello Giù le mani dalla Siria di fatto vuole mantenere al > potere Assad, considerato un dittatore disposto a fare concessioni > democratiche graduali anche quando siamo in una situazione vicina al > genocidio. Non vedo, stando alla logica, come si possa negare che > quell’appello sia pro-Assad dato che quella considerazione di Assad ce > l’hanno soltanto Assad stesso, Russia e Iran. L’Iran è pure piuttosto > critica con Assad, stante a quanto dettomi sempre da Ossamah e Gassan (il > Ncb ha fatto vari dialoghi con politici iraniani e russi allo scopo, come > dicevo prima di convincerli ad abbandonare il loro sostegno politico ad > Assad e di riuscire a farlo cadere mettendo al suo posto un esponente di > loro gradimento più moderato in grado di favorire una transizione > democratica insieme ai leader politici dell’opposizione al regime). > > > > Sperando di averti detto cose che ti possono essere state utili, > > un saluto, e un apprezzamento, > > Lorenzo > > |
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