Siria, le notizie della settimana dal 19 al 25 agosto 2012



Siria, le notizie della settimana dal 19 al 25 agosto 2012

 

QUESTA SETTIMANA GLI SCONTRI RACCONTATI NELLE CRONACHE DALLA SIRIA SONO STATI PIU VIOLENTI.

I media hanno scritto soprattutto delle azioni di guerra ad Aleppo e Damasco. Da parte dell’opposizione armata ci sono state denunce di esecuzioni effettuate dall’ esercito siriano, accuse che gli organi di informazione occidentale hanno rilanciato con grande evidenza. Sono morti due giornalisti, la giapponese Mika Yamamoto e il siriano Musaab Awdellam, mentre, caso che potrebbe avere nuovi sviluppi e conseguenze, risulta irreperibile un free lance del Washigton Post, Austin Tice.

Giovedi’ il governo ha annunciato di aver liberato alcuni importanti quartieri di Aleppo. Mentre  una cronaca da una zona lontana dalle principali citta e’venuta dall’agenzia cattolica Fides e scrive di 12 mila fedeli greco cattolici a Rableh, area di Homs, assediati da combattenti dell’opposizione ed ormai “a pane ed acqua”. Volantari che fanno riferimento a “Musallaha” sono riusciti a portare pochi aiuti agli assediati.

 

Ci sono reciproche accuse sulla presenza di combattenti stranieri: iraniani in aiuto al governo e, per i ribelli, uomini provenienti da molti paesi diversi. Tra questi ultimi ha perso la vita nella guerra Rustan Galayev, figlio del capo ceceno Ruslav Galayev.

I media occidentali danno sempre molta evidenza ai “civili vittime di Assad”, ma all’ ONU  il capo della missione degli osservatori, Babacar Gaye e Valerie Amos, responsabile per gli aiuti urgenti ed umanitari, hanno denunciato si  il carattere feroce della guerra e la poca attenzione data all’ incolumita’e alla situazione dei civili ma si sono riferiti ad entrambe le parti in conflitto senza alcun riferimento particolare alle forze governative.

 

A INIZIO SETTIMANA “GIALLO” SULLA SORTE DEL VICE-PRESIDENTE SIRIANO

La tv saudita al Arabya aveva diffuso la notizia della defezione e dell’arrivo  in Giordania di Farouk a Sharaa,sunnita vice di Assad, ma prima l’ ufficio del vicepresidente poi la tv di stato hanno smentito la fuga. Successivamente i ribelli hanno detto di temere per l’ uomo perche’ sarebbe stato fermato mentre stava recandosi in Giordania e tenuto in stato di arresto.

Nei giorni successivi ha ripreso la vicenda,martedi’ 23, solo il sito di Repubblica che ha riportato la versione di  Haytham al-Maleh, presidente del Consiglio della rivoluzione. Secondo lui Farouk a Sharaa sarebbe rifugiato in un paese arabo vicino ed  avrebbe annunciato entro poco tempo la sua defezione. Ma nei giorni successivi silenzio assoluto.

 

LA VIOLENZA ARRIVA IN LIBANO E POTREBBE SALTARE LA VISITA DI BENEDETTO XVI A SETTEMBRE.

Intanto la guerra siriana comincia a contagiare tutta la regione. Come previsto il primo paese ad essere coinvolto e’ il Libano che ha strettissimi legami con la Siria e dove sono presenti  ambienti filo-Assad, soprattutto alawiti, e ambienti sunniti vicini all’ opposizione. Ad inizio settimana si sono verificati decine di rapimenti per scambiare prigionieri con l’ESL ed era evidente un’ altissima tensione negli ambienti in contatto con la Siria. In quei giorni i paesi del Golfo hanno invitato i propri cittadini a lasciare il Libano. Mercoledi’ e giovedi’ si sono verificati duri scontri nel paese con una decina di morti ed e’ stato ucciso uno sceicco sunnita.

 Dal 14 al 16 settembre e’ prevista una visita a Beirut di  Benedetto XVI ma e’ difficile immaginare  una presenza del Pontefice nel paese in questo momento di tensione. L’ ONU sta seguendo con attenzione le vicende con  il diplomatico delegato alla situazione libanese Watkis e teme che la guerra siriana faccia saltare la fragile stabilita’del paese.

 

LE NOVITA’ NELL’ AZIONE DELL’ ONU.E LE ISTRUTTIVE* POLEMICHE SULLE  DICHIRAZIONI DI BRAIHMI

 La missione degli osservatori  disarmati ONU e’ finita il 20 agosto. Braihmi,il nuovo negoziatore che sostituisce Annan , iniziera’ ufficialmente la sua attivita’ il 1° settembre ma alcune sue dichiarazioni hanno gia’ provocato le proteste del CNS  e del governo siriano. I primi  hanno  contestato a Braihmi di non aver dato per scontata la fine della presidenza di Assad, invece il governo non ha gradito la sua definizione di “guerra civile” per la crisi, preferendo considerare solamente “terroristi” i gruppi armati che stanno operando nel paese.

Venerdi’ Braihmi e Ban Ki moon si sono incontrati a New York ed e’ stato ufficilizzato l’ incarico al diplomatico algerino “per fermare le violenze nel paese, garantire i diritti umani e trovare una soluzione pacifica del conflitto attuale.”

Ban ki moon  il 30 e 31 agosto  sara’a Teheran alla Conferenza dei paesi non allineati. Si parlera’ anche della crisi siriana e l’Iran nel corso dei lavori presentera’una proposta di pace per la guerra civile.

 

*Ho definito “istruttive” le polemiche sulle dichiarazioni di Braihmi  perche’ credo che per arrivare a una soluzione pacifica sia  necessario considerare Assad un interlocutore, per lo meno per la comunita’ internazionale, e, da parte del governo siriano, ammettere che esiste un grosso problema con una parte del suo popolo. Quindi le polemiche sulle parole di Braihmi indicano chiaramente degli  obiettivi parziali per chi vuole la pace.

 

IL COINVOLGIMENTO DELL’ OCCIDENTE NELLA GUERRA SIRIANA.

I servizi segreti della Gran Bretagna, M15 e della Germania, Bnd, secondo i media dei loro paesi addestrano gruppi di  ribelli e forniscono all’ ESL informazioni e assistenza per affrontare l’esercito siriano. Una nave spia della Bundesmarine, ufficialmente nave di servizio e assistenza, e’ al largo della costa siriana ed ha a bordo gli apparati di sorveglianza lontana piu’ moderni, che i tedeschi hanno sviluppato insieme al Regno Unito. Questa strumentazione  puo’ controllare i movimenti delle truppe siriane fino a 600 km di profondita’e  trasmette le informazioni in tempo reale ai colleghi inglesi e statunitensi in  Turchia. Specialisti della Bnd sarebbero anche nella base Nato turca di Adana , intercetterebbero comunicazioni radio e terrebbero contatti con i ribelli. I britannici operano invece a Cipro e  userebbero anche droni da ricognizione. Mentre  i veterani del corpo speciale inglese addestrano i migliori reparti delle forze ribelli siriane.Ufficialmente non sono piu’ in servizio, lavorano per aziende di vigilanza private, ma secondo il Times questi agenti inglesi hanno collaborato ad azioni di guerra, compresa un’ imboscata a 40 mezzi blindati governativi siriani.

 

LA FRANCIA STUDIA UNA NO-FLY ZONE, PARZIALE, SENZA MANDATO ONU.

Nella tarda serata di venerdi’ e’ stata diffusa una dichiarazione del ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian che ha rilanciato l’ idea di una no-fy zone nell' area di Aleppo, ai confini con la Turchia. Potrebbe essere attuata anche senza consenso del Consiglio di Sicurezza ONU da una coalizione internazionale. Secondo il ministro, questa iniziativa, seppure parziale, sarebbe in grado bloccare tutta l’ aviazione militare siriana.

Obama aveva minacciato martedi’ l’ intervento militare in caso di uso delle armi chimiche da parte del governo di Damasco e questa dichiarazione e’ sta presa da tutti molto seriamente. Il presidente statunitense ha espresso anche il timore che queste armi possano arrivare nelle mani di persone sbagliate e vista la composizione dei gruppi armati che combattono  Assad qualcuno ha visto la dichiarazione come la possibilita' di una presenza  delle truppe USA nel paese, non solo di un aiuto militare ai ribelli con l’ aviazione .

Hollande,Cameron e Obama hanno avuto in settimana colloqui telefonici sulla crisi e il governo italiano e’ allineato con le loro posizioni. Il ministro degl Esteri Terzi ha parlato di momento di svolta e rapido cambio del governo siriano.  Ha annunciato un incontro a Roma sul dopo-Assad facendo quindi capire che appoggia chi lavora a un veloce cambio del governo.

 

Secondo Le Monde, il Consiglio di Sicurezza parlera’ della crisi siriana entro la fine del mese, interessandosi soprattutto alla crisi umanitaria. Vista l’ escalation delle dichiarazioni interventiste mi aspetto novita’.