Siria, Haytham Manna ( cnccd )
- Subject: Siria, Haytham Manna ( cnccd )
- From: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
- Date: Sat, 25 Aug 2012 08:50:59 +0200 (CEST)
http://www.infopal.it/siria-haytham-manna-dobbiamo-fermare-la-guerra-civile/
"[...] la rivolta siriana è da considerarsi come parte delle sollevazioni arabe. Con una differenza rappresentata dal ruolo della Paese come bastione delle resistenze antimperialiste. Le posizioni del Cnccd sono incentrate sul no all’intervento straniero nella crisi.[...] Haytham Manna ha iniziato il suo intervento ricordando il fallimento del piano di Kofi Annan, da lui considerato come l’ultimo tentativo che avrebbe potuto impedire il precipitare della guerra civile. Una guerra civile che è il frutto sia dell’intransigenza del regime – ricorda come Assad approfittò del ramadan del 2011 per occupare tre città della Siria e per eliminare fisicamente le migliori intelligenze dell’opposizione – sia dell’intervento dei salafiti nel conflitto. In quel momento, l’8 agosto, ci fu il passaggio dalla rivolta pacifica a quella violenta: il primo ingresso dei salafiti sulla scena politica siriana. E fu un attacco alla posizione del Ccncd (quella dei tre no: no all’intervento straniero, no alla guerra civile, no al settarismo religioso)." [...]
"Essi dissero che i tre no sostenevano il regime di Assad e dovevano essere sostituiti da tre sì: sì all’intervento esterno, sì alla lotta armata, sì alla lotta contro le minoranze, contro i kuffar (i miscredenti) e quindi guerra settaria e fitna. Ma la cosa ancora più significativa è che ai tre sì si aggiungeva che era ormai venuto il tempo della riconciliazione tra l’islam e l’occidente. Per il salafiti lo slogan era: “il sangue dei sunniti è uno”. Si trattava di un gruppo minoritario, cui venne dato molto risalto dai media arabi, del Golfo, e ciò favorì la loro espansione nel mondo arabo.[...]
“Abbiamo tre rappresentazioni della Siria: virtuale – Fb – formata da 200 persone che fanno credere di guidare la rivolta; mediatica – pro-governativi e anti-governativi (del Golfo) non danno un’immagine esatta della realtà; la realtà: abbiamo lanciato la proposta di cessate il fuoco, una settimana fa. Tutte le parti hanno rifiutato. Abbiamo avuto 8000 persone uccise in entrambi i campi. Noi abbiamo chiesto di smettere le ostilità per cinque giorni, ma tutte le tv hanno mandato in onda solo le risposte negative sul cessate il fuoco, e nessuna ha parlato della proposta in sé”. [...]Secondo Manna bisogna distinguere tra lo Stato (al cui interno vi sono tante persone oneste) e il regime. Una distinzione che non fanno i Fratelli Musulmani, che rappresentano la maggioranza del Cns. Un’incapacità di distinguere che deriva anche dal fatto che i dirigenti della Fratellanza vivono tutti all’estero dopo la forte repressione che li colpì negli anni ’80. Per Manna la transizione dovrà implicare necessariamente una qualche forma di continuità con lo Stato, non con il regime.
“Estremisti ciechi nell’opposizione stanno cercando di fermare ogni relazione con gli apparati dello Stato, cercano la distruzione. Sono loro che con le loro posizioni estremiste fanno sprofondare la Siria in una guerra civile”.
Egli ha ricordato i tre punti fondamentali: l’unità della nazione, no all’estremismo religioso ed all’islamizzazione della società, per una soluzione siriana e non imposta dall’esterno. [...]
Ad una precisa domanda di un giornalista austriaco, su quale sarebbe la sua politica nei confronti delle resistenze, ed in particolare verso Hezbollah, qualora arrivasse al governo, Manna ha affermato con forza che «le resistenze le sosteniamo appieno. Per noi questo non è un fatto tattico, è una questione esistenziale».
E riguardo alla collocazione internazionale della Siria del futuro ha spiegato di voler un buon rapporto con tutti (Turchia, Iran, ecc.) eccetto che con i sionisti. Chiudendo la serata, Wilhelm Langthaler ha infine ricordato lo sforzo, condiviso con Manna, per inviare in Siria una delegazione internazionale di solidarietà basata sulla posizione dei «tre no». [...]"
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