Libia: Habeshia, militari sparano contro profughi campo Homs - Cronaca - ANSAMed.it



spezzoni del dopo guerra in mano ai liberatori...

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Libia: Habeshia, militari sparano contro profughi campo Homs

Appello don Zerai a Europa, faccia rispettare accordi a Tripoli

24 agosto, 14:33

(ANSAmed) - ROMA, 24 AGO - Militari sparano contro i profughi nel carcere di Homs, citta' portuale ad est di Tripoli. E' quanto denuncia l'Agenzia Habeshia per la cooperazione e lo sviluppo.

"La situazione dei profughi africani sub sahariani in Libia - afferma don Mussie Zerai, portavoce dell'organizzazione - si sta rivelando sempre più un inferno. Anzichè protezione i profughi trovano condizioni terribili di detenzione, maltrattamenti in alcuni casi fino anche all'uccisione, come successo ieri". "Ieri sera sul tardi - racconta don Zerai - i militari che sorvegliano il centro di detenzione dei richiedenti asilo a Homs, a est di Tripoli, dove sono detenuti centinaia di eritrei e somali in cerca di protezione, di fronte alle richieste e allo sciopero della fame messo in atto dalle donne, disperate per le condizioni di vita, hanno risposto picchiando selvaggiamente un ragazzo, come capro espiatorio, per poi sparargli senza nessuna ragione. I militari hanno sparato anche contro le donne che urlavano di fronte all'uccisione di un loro compagno, per ridurle al silenzio".

Nel campo ci sono anche "molte donne che aspettano un bambino - ricorda il sacerdote - bisognose di controlli medici e di assistenza che non ricevono mai". "Quando finirà tutto questo? - si chiede don Zerai - L'Europa quando si deciderà a fare un intervento energico contro queste violazioni e crimini contro l'umanità? La morte o il ferimento di un richiedente asilo in un centro di detenzione in Libia è una grave colpa anche dell'Europa che non sta vigilando sugli accordi, pur di impedire ai migranti di raggiungere la 'fortezza' Europa. Faccio appello al Parlamento Europeo perché intervenga con decisione sul governo di Tripoli, lo richiami al rispetto dei diritti umani e dei richiedenti asilo politico", conclude Zerai, che chiede di "liberare tutti i profughi consegnandoli nelle mani del Unhcr".